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Gianluca Ricci
POESIE INEDITE
2005-2007
Ripropongo col consenso dell'autore questo manipolo di poesie, già pubblicate il 30 ottobre 2007 da Enrico Cerquiglini nel suo blog «Tra nebbia e fango» (http://enricocerquiglini.splinder.com/tag/gianluca_ricci).
Dario Chioli
Sommario | |
All'infinito | Scende la luna |
Un quieto amore | Ci entusiasma |
Notte | Biografie |
Canti orfici | Carpe diem |
Tu dici sorridendo |
Se tu mi avessi amato
come amor dice
con pianto e lacrime,
che affanno e pena
scema già l’indomani,
se tu mi avessi accolto
come acqua di ruscello
che neve rinfresca ed aumenta,
se fossi stata ombra
alla quale appoggiare
il mio sonno e sogni
far fiorire
quasi un campo
più e più volte
arato e dissodato,
se il tuo ciglio, fisso,
mi avesse inflitto
tormento e cure,
piaceri ed abbandoni,
se ogni passo io
l’avessi fatto tu davanti
ed ancora io davanti
ed una danza intorno
crescendo sempre
ci avesse stretto,
se la notte ci avesse svelato
che una luna così chiara
assume un identico volto
solo se la si guarda insieme,
ecco, allora, io sarei stato uomo
e tu donna, all’infinito.
22.7.2005
Un quieto amore la notte abbandona
che quieta corre le strade che vanno al mattino.
Un tempo nuovo colma la misura
e intesse altri sogni.
Sopra il cielo anche il sole stinge
ed un canto esala ed un sospiro scioglie
tra scie odorose e crocchiar di stoppie.
S’acquatta amore, si cela, teme a sua volta assalti
e solo a sera la paura allontana
e tra le tue braccia torna
a somiglianza d’uomo.
14.8.2005
È notte. Sciabordano le acque del canale.
Alghe e carte di giornale si fanno incontro alla corrente.
Una vecchia bici sferragliando sfugge
il buio che si sfalda oltre il cono d’una lampada elettrica..
Notte nel quartiere e nella mia anima che non ha quartiere.
Il corpo sussulta alle parole che la mente cerca.
Anche Dio è uscito a cercare non so che.
Tu giaci immota, rigirata nella ragnatela
delle tue rabbie e dei tuoi sogni ben quartati.
Di rozza c’è solo questa pretesa di felicità
che fa di te a me e me a te forse due nemici.
26.10.2005
Disteso, disteso sul dorso
come una tartaruga spiaggiata,
disteso su un letto disfatto
ed ingombro di una notte che non passa,
che non vuol passare, io ti leggo, mio orfico poeta.
O meglio ti sfoglio imbronciato.
Ti seguo invidioso.
Risucchio e rileggo brani spezzati
e parti di versi – sonori.
Come anima vuota
anche il mio corpo veleggia,
veleggia alla sera,
ancora di notte ad un porto
d’Oriente, anzi d’Occidente.
Non so, non ho mai ben viaggiato,
poco ho sperato dal viaggio.
Il mio cuore è solo una vecchia bandiera,
che ogni vento strapazza
magari solo perché
fin troppo cucita
alla sua terra.
10.3.2006
Tu dici sorridendo “la vita” e guardi da un’altra parte.
Io ti ripeto cose e quasi mi arrabbio.
Dove allora la linea di confine, dove il posto di guardia
a chiedere quando e come passare di là?
22.4.2006
Scende la luna in un fruscio di foglie argentate e le acque
del fiume l’accolgono offrendole refrigerio.
È stata una notte calda, afosa, intessuta di brividi e lunghi sospiri che hanno
tenuto con me desta la maggior parte delle creature.
Le ore hanno danzato cantando in coro.
Le stelle hanno ceduto il passo, stanche, all’alba già pronta dietro ai
monti.
Solo una parola, solo Tu avessi detto una parola ed il mio cuore si sarebbe
placato nel tuo grembo.
24.5.2006
Ci entusiasma il nuovo correre delle lucertole al muro,
minuscole schegge che la natura sverza tra l’ombra ed il sasso.
5.7.2006
Un figlio, forse due, un’amante
o una vita timorata e casta,
passeggiate al chiaro di luna
o una malattia innominabile
e alla fine aperta allo sguardo collettivo,
dimmi: a che serve conoscere la vita del poeta?
Forse chiederò passaporto
e certificati catastali ad un maestro di violino?
Dell’ebanista vorrò sapere i guai
occorsi ad un figlio fin troppo esuberante?
Piuttosto dimmi che luce è questa
che mi ferisce gli occhi
ed insieme mi rivela infiniti mondi
in ogni minimo dettaglio,
che vento è questo
che solleva il mio spirito
e mi sospinge
sempre più in me stesso?
Come farò a pensare a Dio
senza crederlo
un idolo della mia fantasia?
Questo è il fuoco che brucia il roveto,
scommesso che voi ne troviate uno.
1.1.2007
Carpe diem, tu dici
ed ancora: vino pellite curas e soprattutto
vanitas vanitatum sottolinei
e come se non bastasse:
eadem sunt omnia semper.
Forse. Perché no?
È bello credersi
al centro di un destino
anche tragico e corrusco,
di fronte al quale
ceda il passo perfino la divinità.
Eppure di questo Fato,
di questo sublime Costruttore di lacci
oggi non sappiamo che farcene,
giacché noi e non lui
dovrà buttar giù
questo corpo dal letto
ed infangarsi correndo
le strade sotto l’arcana
volta delle possibilità.
3.1.2007
Gianluca Ricci è nato il 17 novembre 1950 a Perugia dove attualmente risiede. Dopo essersi laureato in lettere moderne si è trasferito per motivi di lavoro per circa un decennio in provincia di Bergamo. Ha insegnato italiano, storia e geografia nella scuola secondaria di I e II grado.
Sono stati pubblicati alcuni suoi volumi di poesia:
Comunicazione di servizio, Umbria Editrice, 1979 (un'antologia di questo libro è ora on line su SuperZeko);
Anbar, Midgard Editrice, 2004 (ora on line su SuperZeko);
Exergo. Navigando intorno e oltre le Quartine di Omar Khayyâm, Midgard Editrice, 2007, con una presentazione di Paola Ricci Kholousi (ora on line su SuperZeko);
Il Tao delle piccole cose, Midgard Editrice, 2009, con una nota introduttiva di Carlo Guerrini (ora on line su SuperZeko);
L'Uno vacante (ancora citazioni, haiku, koan, aforismi, ricette e quant'altro immaginando Sisifo felice...), Midgard Editrice, 2010, con una nota introduttiva di Dario Chioli (uscito in anteprima su SuperZeko);
Vigoroso è il moto del cielo (Poesie 2010-2012), Midgard Editrice, 2013, con una presentazione di Walter Cremonte (poesie in parte già pubblicate su SuperZeko in Avessi ancora qualcuno).
Su SuperZeko, poi, sono riproposte con il consenso dell'autore alcune Poesie inedite degli anni 2005-2007, già pubblicate da Enrico Cerquiglini nel suo blog «Tra nebbia e fango» (http://enricocerquiglini.splinder.com/tag/gianluca_ricci), e Vigoroso è il moto del cielo (Poesie 2010-2012), già pubblicato da Midgard Editrice, mentre sono pubblicate in prima edizione la raccolta del 2008 Nova. Amor sacro ed amor profano ed altre cose ancora, quella del 2009 L'Uno vacante. Ancora citazioni, haiku, koan, aforismi e quant'altro..., Avessi ancora qualcuno (2011-2012), e le opere in prosa Koan all'italiana (2009), Il micio curandero & altri racconti (2009-2010), Le fiabe svoltate (cioè all'incontrario) (2010), Quando i ragazzi raccontano (2010), Tre viaggiatori (2010). Vi ha inoltre pubblicato Me le ha raccontate la mamma..., una raccolta di storielle e filastrocche apprese da sua madre Alda Rebecchi.
Il suo indirizzo di posta elettronica è etsi.omnes.non.ego@gmail.com.
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