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Gianluca Ricci

IL TAO DELLE PICCOLE COSE

POESIE SCRITTE TRA APRILE 2007 E FEBBRAIO 2008

   

Ripropongo con piacere, con il consenso dell'autore, quest'opera di ironia e contemplazione, uscita in prima edizione presso Midgard Editrice, Perugia, 2009, con una nota introduttiva di Carlo Guerrini.

Dario Chioli

  

ISBN 978-88-95708-43-0 - Per ottenere una copia a stampa dell'opera scrivere all'editore: info@midgard.it oppure all'autore: etsi.omnes.non.ego@gmail.com

  

Sommario

Primavera

Autunno

Estate

Inverno

    

   

   

PRIMAVERA

1.

Stridono le rondini
Volando alla prima luna.
Io rimango quaggiù.

2.

Il ciliegio fiorisce nel giardino
Offrendo alle api
Bianche carezze di petali.

3.

Ancora una volta mi fermo
A contemplare la luna
Quasi uno spicchio di nulla.

4.

Grigia alba di un giorno feriale.
Non vale a cambiarne il colore
L'aroma di una tazza di caffè.

5.

Precoce primavera.
Svogliate risposte
Degli amici.

6.

Nel giardino, oltre la siepe,
Il glicine colora
Un'azzurra cascata di ronzii.

7.

Un’eco lontana colma
Il silenzio della notte.
Più non è nulla.

8.

Un vento nuovo muove
Sulla scacchiera petali di rosa.
È subito matto.

9.

Sui monti intorno alla città
Non più il bianco della neve.
È tempo delle primule.

10.

All'alba l'usignolo
Non canta più al sole
Né alla luna.

11.

Disordinatamente
Le erbe odorose crescono
A bordura dei viali.

12.

Con un gesto antico
L'ortolano recide
Rami vecchi e rinsecchiti.

13.

Con una carezza lieve
Lascio cadere un bulbo
In ogni vaso. E così sia.

14.

Quasi un pellegrino
Il dente di leone s’allontana
Sorretto dal vento.

15.

Ancora la mia penna
Gratta sulla carta:
Un cane civetta con la luna.

16.

Strade di città:
Neppure a maggio
Saranno mai dei giardini.

17.

Pioggia di primavera:
I campi bevono rapidi
E subito rinverdiscono.

18.

Chiuse porte del cimitero:
Ogni rumore
Cresce al di fuori.

19.

Mi veglio da solo al capezzale.
Ancora il sole non si è fatto varco
Tra gli alberi del giardino.

20.

In questa via antica
Ogni casa ha un glicine.
Solo la mia si decora con l'alloro.

21.

Venti di primavera.
Ogni prato somiglia
Ad un mare sconfinato.

22.

Venti di primavera.
Nella via avanza
Un piccolo corteo di petali.

23.

Nei tempi degli inizi
Già esistevano i semi di tutte le cose
E l'annuncio della loro fine.

24.

È amabile l'alba
Che ci risveglia alla fine della notte
E tutto fa giovane e bello.

25.

Ambra o quarzo citrino:
Ne vedi le forme
Attraverso la trasparenza.

26.

Lune di primavera:
Anche gli stagni
Sono specchi.

27.

Nuova semina:
Nessuna pietà per le erbe infestanti.
Non si faranno prigionieri.

28.

Rifiorisce la menta
Che mi avevi donato
Mai colta o sradicata.

29.

Trasudano le gemme degli alberi,
Nuove linfe ritornano ai rami.
Fra poco sbocceranno le rose.

30.

Metà mattinata:
Cielo terso e turchino,
Il sole fermo in attesa.

31.

Un vicino pulisce il suo orto.
Con il fumo delle erbe selvagge
Svanisce la bellezza di ieri.

32.

Soffice la terra respira
Sotto le mani dell'uomo:
Anch’essa addomesticata.

33.

Un improvviso temporale
Oscura i confini tra il cielo e la terra.
I passanti si disperdono ridendo.

34.

Profumi dalla notte evocati,
Il bosco si prepara all'incontro
Con la sua amante, la luna.

35.

S'addormentano quieti nei campi
Gli ulivi che a Pasqua hanno potato.
Nelle case sono vivi i rami votivi.

36.

Cade dall'ultimo piano
Una brace ardente
E subito si spegne.

37.

Non c'è luna stasera nel cielo,
Non c'è nessuno in strada stasera
Ed io non so chi aspettare.

38.

Fioriva ancora ieri nell'angolo del cortile
Tra spine e foglioline un rosso melograno.
Ora in terra s'apre più grave ferita.

39.

Stillano i rami dopo la pioggia.
Un passante riapre stizzito
Il suo ombrello colorato.

40.

Si scuote al vento la quercia:
Aspetta con nuovi rami
La generazione implume degli uccelli.

41.

Nella sua notte brava
Anche una falena
Danza per tutta una vita.

42. a

Rintocca la campana.
L'aria umida della sera
Annuncia l’ora da lontano.

42. b

Giaccio a terra,
Disteso sul prato,
Crocifisso sull'erba.

42. c

Le braccia spalancate,
Gli occhi chiusi:
Inizio la mia preghiera.

42. d

Al sole che imporpora il mio viso,
Al tramonto che scivola sul lago,
Alla stella che ferma aspetta la notte.

43.

Canne sulle rive del lago:
Sopraggiungerà un’onda
Poi un'altra ancora.

44.

Un'acacia spezzata:
Petali cadono dai rami fioriti,
Petali sfiorano labbra sfinite.

45.

Sorride la collina rinverdita,
Corro sulle sue strade:
Fresco tunnel d'ombra.

46.

Guizzava una piccola vipera
Tra l'erba e la falce
Del giardiniere.

47.

Due rose, dei gigli, alloro.
I giardini sopravvissuti,
I giardini calpestati.

48.

Sparano ai nidi delle processionarie,
Prendono la mira e sparano.
L'uomo è sul piede di guerra.

49.

M’inoltro, vago per le strade del bosco.
Sentori e profumi ovunque.
Una volta ne conoscevo il nome.

50.

Fiorisce ancora il bucaneve.
Lo interrai nel giardino
Sconosciuto ai più.

51.

Già cresce e verdeggia il grano.
S'affretta la stagione,
Tutti soffrono i tempi nuovi.

52.

Piove. Piove. Piove.
Rumore di spazzole
Sul parabrezza.

53.

Quel mare che s'inarca
E sospinge al largo
È lo stesso che livella e congiunge.

54.

Chi si cura più del sottobosco?
Borragine, cicuta e biancospino
Regnano, ma disconosciuti.

55.

Dimmi, hai visto in natura
Prima vivere e poi morire
O vita e morte sempre unite?

56.

Tra i conci del muro
Le belle di notte s'affannano
Stregate dal vento.

57.

Tra l'alba ed il mattino
L'ora delle promesse,
La memoria delle cose da fare.

58.

Fiorisce l'acacia, bianca,
E somiglia al glicine, azzurro.
Voli di rondini ovunque.

59.

Confusa da un caldo precoce
Anche la natura geme.
Lontana, però, è la notte.

60.

La sciolta onda dei capelli,
La linea rigonfia dei seni:
Non so se tu sia fiore o frutto.

61.

Brandelli di vegetazione:
Né brughiera né boschi,
Ma siepi irte lungo la strada.

62.

Stupore dei giardini suburbani:
Una lucida foglia di banano,
Il flabello di una palma sterile.

63.

Ci aggredisce di sera la luce
Che sbatte su un nembo.
Il mondo gioca di soppiatto.

64.

Civili colline dell'Umbria,
Prati rasati, lacerti di bosco,
Piantate d'ulivo e viti già in foglia.

65.

Cicerchia porporina, carlina,
Caprifoglio: le nobili compagnie
Al bordo della strada.

66.

Sul lago:
Il pescatore salpa le reti
Anche se la nebbia sale.

67.

Verrà la luna,
Fuggirà nel cielo,
I cirri saranno luce.

68.

È difficile vedere
La natura rinverdire
Oltre l'orlo dei tetti.

69.

I balconi fioriti:
Tra serrande e ringhiere
Gli orti botanici.

70.

Magnolia in fiore:
Dai rami bassi un merlo
Saltellando sale.

71.

Solo ad un occhio ingenuo
Il fiore si fa foglia e poi frutto.
Per il cuore Tutto è hybris.

72.

Il tuo corpo snello,
Filo di ferro tra le mie mani,
Che pure tu leghi e rileghi.

   


   

ESTATE

1.

Fiorì il gelsomino
E ci ottuse i sensi.
Ora mollemente muore.

2.

Terra nella pioggia
Che cade sui nostri volti:
Nello scirocco il respiro dell'Africa.

3.

Nel bosco stridono
Infiniti richiami:
Nel verde una strada nuova.

4.

Ogni uomo ha una voce,
Le cose dette
Sono ciò che ha.

5.

Giovani fianchi di donna:
Come uno stelo d'erba
Mai piegato.

6.

La chioma del nocciolo
Verde sopra la fonte:
Sotto la chioma l'acqua fresca.

7.

I lunghi pomeriggi estivi
Passati ad attendere
L'aura dorata della sera.

8.

La memoria infallibilmente torna
Là dove la gioventù dice estate:
Là dove i nomi non sono cose.

9.

Tra il fiume ed il vento la mia terra.
Vapori azzurri alla mattina,
Ma lo sguardo lontano dal mare.

10.

Sempre ho visto il mare
Nomade dai monti
O cittadino alla pianura.

11.

Il mare nel mio cuore,
Il mare tra le tue braccia,
Il mio cuore senza pace.

12.

Oltre l'orizzonte ancora
Altri orizzonti.
Questo è il deserto.

13.

Andare tra i campi
Non è che un gioco,
Il tuo cuore una meta.

14. a

Attendo di partire all'alba
Seduto su una valigia
Sotto un cielo invetriato.

14. b

Lungo la linea ferroviaria
Un rosario di paesi.
Un giorno forse li visiterò tutti.

14. c

Chi sale, chi scende
I posti sul treno
Si riempiono, si svuotano.

14. d

È la mia fermata
Questa piena di gerani,
Il muro di mattoni in vista.

14. e

Non c'è strada in campagna
Che non dialoghi con il bosco
O con il bosco civetti.

14. f

Singolare proprietà della memoria
Che di un viaggio ricorda le tappe,
Ma scorda la meta ultima.

14. g

Sbocconcellato si presenta
Il fianco della montagna
Esposto a mezzogiorno.

14. h

In una verde conchiglia
Tra stoppie e filari
La casa dalla quale partii.

14. i

Sono giunto alla meta,
Là dove memoria è cosa,
Là dove il cuore non è diviso.

14. l

Qua i gradini che salivo correndo,
Qua la fonte avara d'acqua,
Qua l'ombra arguta del nonno.

14. m

Là, dove la strada poderale svolta,
Il sussurro marezzato del noce.
Tutto il poggio risponde inquieto.

14. n

Zietta cara,
Una gran crocchia di capelli bianchi
Ed una domanda sulle labbra.

14. o

Zietta cara,
I tuoi occhi azzurri sono sul mio cuore,
Ma non so risponderti.

14. p

Zietta cara,
Perché si soffra e non si muoia ancora,
Proprio non lo so.

14. q

La grande finestra blu:
Nel cielo è la notte
Che va di scena.

15.

Per me era sognare anche il risveglio.
Ora, affascinato, guardo le basse nubi
Precipitare all'alba sulle mie colline.

16.

Sognare, certo,
Ancora una volta ad occhi aperti,
Ma il cuore si vendica tremando.

17.

Da questi abiti atticciati,
Dalla fronte madida:
Da qui dovrei capire l'estate?

18.

Tramonto.
Là, dove s’incurva la luna nel cielo,
Fugge la prima stella della sera.

19.

La quercia, a giugno,
Ancora presidia il colle.
Poi s'isola tra le stoppie dorate.

20.

La luce, pur nell'ombra,
Disegna un dubbioso
Racemo di movenze.

21.

Io ero là e non ero,
Mentre tu, dopo avermi baciato,
Dormivi altrove.

22.

Nel bosco assolato
Mi addentravo
In attesa dell’Incontro.

23.

Ci si esalta nell’attesa,
Nella cristallina certezza
Dell’Assoluto.

24.

Sapere e non sapere,
Sperare e non sperare:
Il mio cuore si prosciuga.

25.

Aquiloni
Di luce e vento
Sulla casa al mare.

26.

Di qua il mare,
Oltre ogni terra
Conosciuta.

27.

Sonnolenza,
Mattutine incertezze:
La vita di spiaggia.

28.

Riemergo
Lontano dalla riva:
Mi sento straniero.

29.

Mia piccola Ondina,
Se a me porterai in dono coralli,
A te io porterò corone di spighe.

30.

Chi restituirà
Pura alla terra
L’acqua delle nostre lacrime?

31.

Gli alberi e le case
Soffrono d’estate
Nella medesima luce.

32.

È tardi.
Una brezza lieve
Già annuncia la notte.

33.

Quattro minuscole pesche
Ho raccolto in una mano
Dai rami di un albero assetato.

34.

È dolce l’acqua
Che scorre fresca
Tra labbra screpolate.

35.

Di notte leggo,
Di giorno dormo.
Follie del clima.

36.

Con il suo profumo
Mi ringrazia
La menta innaffiata.

37.

È sera.
Una vicina tutta sola
Richiama il gatto in casa.

38.

Ticchettio d’orologio.
Mentre il crepuscolo si compie
Anche gli occhi si chiudono.

39.

La luna si nasconde
Dietro il palazzo di fronte.
Termino una giornata faticosa.

40.

Mi avanzano venti copie
Del mio ultimo libro di poesie.
Venti lettori ignari o risparmiati?

41.

Io a Perugia e tu in Sicilia.
Io chiamo vacanze
Le persone che incontro ogni giorno.

42.

È notte. Fa caldo.
Lontano rombo d’auto.
Qualcuno non vuole dormire.

43.

Cambio la camicia
Due volte al giorno o più.
Finestre imbandierate.

44.

Il vicino anche stanotte tira
A fare le ore piccole.
Rumore di porte sbattute.

45.

Certamente questo mondo finirà
In un gran mare di fuoco.
Intanto difendiamoci dalla canicola.

46.

Torna, non torna.
Non so aspettare ancora
Ed ho rispetto per le margherite.

47.

Lentamente il sole all’alba
Conquista territori nuovi.
Anzi gli stessi.

48. a

La notte della mietitura
Restavo steso supino
A guardare la grande volta stellata.

48. b

Fragranza di erbe tagliate,
Anche le stoppie erano fresche
E suonavano come flauti.

48. c

Trasportavamo i covoni sull’aia
A seccarsi, per essere più docili
Il giorno della trebbiatura.

49.

Terra di memorie
L’estate
Lenta a scorrere.

50.

Cosa le fa imporporare il viso:
Il sole di agosto
O la visita dell’amico?

51.

La terra è esausta,
Gli alberi impallidiscono.
Corro ad innaffiare la mia menta.

52.

Nubi all’orizzonte
E polvere nella via.
Qualcosa cambierà.

53.

Non brucia più.
Dopo quaranta giorni
Il sole si ferma alla finestra.

   


   

AUTUNNO

1.

Mai ho visto in giro
tanti cedri del Libano
da quando ne conosco il nome.

2.

Mescolo nel ricordo
L'odore della tua pelle
Ai silenzi della notte.

3.

Vento nella mia bisaccia -
La bocca mastica
La terra rossiccia delle dune.

4.

Corrono le lucertole al muro,
Minuscole schegge volano
Tra l'ombra ed il sasso.

5.

A frequentare ospedali
La vita sembra malattia
E la malattia vita.

6.

Nel sogno rubo i tuoi baci
Come frutti d'autunno
Rossi e porporini.

7.

È tempo di vendemmia.
I contadini colgono i grappoli
Con lieta ebbrezza.

8.

Ronzano le api
Intorno ai grappoli maturi.
Lezione di enologia.

9.

Il vento scuote i filari,
L'uva oscilla lievemente.
È polvere sulle foglie.

10.

L'albero del fico
È cresciuto sulla porta di casa.
Soffre per l’indolenza del contadino.

11.

Prendo la tua mano tra le mie
Sperando di commuoverti
E mi ferisco il cuore.

12.

Non ti vedo
E mi sento perso.
Ti vedo, ma è lo stesso.

13.

Ultima sagra paesana.
Con il maglione sulle spalle
Si cena sotto le stelle.

14. a

Mi segue con lo sguardo
Scivolando sul Clitumno
Una coppia di cigni reali.

14. b

Pioppi neri e salici
Sospirano prima nell'aria
E poi riflessi sull'acqua.

14. c

In allegria mi accompagni
Per il boschetto intorno al lago.
Per te leggo un'altra poesia.

14. d

Non comprerò il mangime
Per i cigni e per i germani.
Oggi tutti a dieta.

15.

Rossi melograni:
Ancora non s'annunciano
Che in rari fiori.

16.

Temporale improvviso:
Corro sotto la pioggia
Tutto inzuppato d'acqua.

17.

Il vento rovescia l'ombrello,
Anzi lo spezza, lo rompe.
Sono come un sasso nel torrente.

18.

Al monte torna il temporale,
A valle ruscellano le acque.
Ovunque nebbie sottili.

19.

Fa freddo, è notte
Già alle otto di sera:
Si ritorna a casa.

20. a

Leggo poesie.
Noia.
Aspetterò d'invecchiare.

20. b

Notomizzo sul mio tavolo
L'anima di altri poeti.
Non so quali territori attraversare.

20. c

Mi dimetto: esco dalla comune.
Non sono un poeta,
Ma foglia che vola dal ramo.

20. d

Abbiate coraggio.
L'idea e la parola sono
Come la scorza ed il tronco.

21.

Febbre sottile di colori e sentori:
Così l'autunno bussa alla porta
E noi contiamo le ore al sole.

22.

Anche la notte incombe,
Ci si risveglia spesso chiedendoci
Quando cominci il giorno.

23.

Mura scrostate
Della casa da restaurare:
Per ogni graffio una mano si é levata.

24.

Il sole al tramonto
Prova ad accecarmi:
Il fascino della vecchia dama.

25.

Dopo il temporale,
L'odore dei pini.
Stilla pioggia dagli aghi.

26.

Solo un'anima contadina
Può vedere la natura
Incatenata intorno a noi.

27.

Ripuliti i viali,
Segati i primi rami secchi,
L’autunno si accomoda tra noi.

28.

Le foglie prendono licenza,
Dal ramo se ne vanno,
Rosse ed accartocciate.

29.

Stanco di cercare salvezza e senso
Tra la natura
Ora che anche essa sembra morire.

30.

Guazzabuglio di sentimenti:
Nell'impasto dei colori
La pienezza della stagione.

30. a

Il mio cuore trabocca
E mille mani tocca,
Ma il tuo viso sogna.

30. b

Ti amo con lieta disperazione,
Come una foglia caduca ama
Il vento che la strapazza.

30. c

Anche al tramonto
La luce concepisce
Nuovi paesaggi.

31.

L'albero sulle antiche mura:
Fiamma che non brucia,
Bandiera che non garrisce.

32.

Ottobre.
Profumo di caldarroste
Nella strada deserta.

33.

Frutti sull'albero non colti,
Maturi ed ancora acerbi:
Una generazione abbandonata.

34.

Casa fredda e silenziosa,
Cielo plumbeo a fine ottobre.
Mi rifugio in cucina.

35.

Rumori nella casa.
Scricchiolii, schiocchi, sbattere,
Il timore dell'Altro.

36. a

Mi sono versato un calice di vino
Rosso come il sangue,
Aspro come un amore rifiutato.

36. b

Hai ragione ad abbandonarmi:
Rotto nel corpo,
Corrotto nell'anima.

36. c

Che me ne importa della luna
Che spunta tra le tenebre?
Io resto solo.

37.

Dovessi sentire
Il mio cuore morire
Ricordami di sorridere.

38. a

Piccole donne,
Labbra asciutte
E i fianchi sottili.

38. b

Appollaiata alla cassa,
I jeans a corazza,
Lo sguardo di benvenuto.

38. c

Ahimè,
Sono giunto a perdermi ancora
O rileggo Guidogozzano?

38. d

Che ha a che fare l'autunno
Con le mie incontinenze sessuali?
Entrambi sono stagioni di passaggio.

39.

C'è aria di tragedia
Intorno al mio letto insonne.
Pregherò.

40.

Dietro una cortina di foglie
Che dal verde virano al rosso
L'insulto di un muro di cemento.

41.

La città ha sconfitto la natura.
Tutti lo sapevano.
Inaccettabile farne una caricatura.

42.

Nel chiostro antico
Una siepe d'alloro, un prato spelacchiato
E quattro ricci di castagne.

43. a

Frughiamo tra l'erba umida del bosco:
Cerchiamo castagne,
Ma non rifiutiamo l'umile prataiolo.

43. b

Alto un grido di vittoria:
L'amico inoltratosi nel bosco
Ha trovato un porcino regale.

43. c

Lasciamo la strada principale,
Poi anche quella sterrata:
Ci aspettano la ginestra ed il ginepro.

43. d

Ho camminato. Ho sete.
Bevo acqua dalla borraccia comune
E già mi sento un traditore.

43. e

Ci fermiamo nella radura,
Sul fuoco acceso cuciniamo
Per la nostra mistica comunità.

43. f

Passa un cacciatore
E fa viso d'arme
Alle fiamme del nostro braciere.

43. g

Diciamo addio al bosco
E ai suoi piccoli tesori.
Ritorneremo.

44.

Foglie, la mattina sugli alberi,
Il giorno nell'aria,
La notte in terra, gialle.

45.

La tua voce vive,
La mia voce muore.
L'amore perde.

46.

Non più porche tra i solchi,
Ma interi campi arati e pettinati
A rittochino e cavalcapoggio.

47. a

Vento freddo nella sera.
Rabbrividisco contando
I miei anni, i tuoi anni.

48. b

Al fiore vezzoso della tua gioventù
Aggiungi l'innocenza, perfida,
Di uno sguardo appena accennato.

48. c

Regna pure sul mio cuore:
Dominerai un giorno, anzi,
Il tempo di una carezza.

49.

A tavola, a tavola!
Uno storno infreddolito
Deliba una cotogna a terra.

50. a

Quanto dice il corpo all'anima
Supera il suo palindromo:
Quasi da fiore a frutto.

50. b

Ombre, accenni,
Coloriture della voce.
L'imbarazzo dell'amore.

50. c

Quante persone ho amato
Lo spazio di un mattino!
E mai fu sofferenza.

50. d

Vibra la tua ombra,
Ma il tuo corpo prima.
Note sorprese e d'attesa.

50. e

Ti chiedo di non lasciarmi.
La risposta non ha senso.
Il discorso cade da solo.

51.

Non recidete i fiori d'autunno
Neppure quelli di strada.
Abbandonati vivono a lungo.

52.

Vorrei vino nuovo
E non novello
Per la mia estate sammartina.

53.

Resilienza.
Alzarmi di nuovo e brindare
Al sole di novembre.

54.

Perdermi nei tuoi capelli,
Sfiorare ciò che sei
E risvegliarmi risanato.

55.

Marcisce il legno dei tavolati
Già sbriciolato dal gelo.
L'inverno è alle porte.

   


   

INVERNO

1.

È brulla la foresta
Che prima mi affascinava
Con il gioco dei suoi colori.

2.

L'aria è pungente,
La vista è limpida,
Aspiro aroma di tabacco.

3.

Nessun gabbiano vola
Sul lago sferzato
Dalla pioggia e dal vento.

4.

Passeggio sull'imbarcadero,
Il bavero rialzato.
La pioggia mi risparmia.

5.

Quello che eravamo
E che saremmo potuti essere
Se non ci fossimo incontrati.

6.

Pensaci. Pensaci ancora.
L'inverno non è stagione di crisi,
Ma di ripensamento.

7.

Una strada nel parco,
Una briglia a serrare
Il colle che scende a valle.

8.

Crescono le strade
E così s'intrecciano
E così s'aggrovigliano.

9.

Saltella il passero
Sul tronco antico,
Arido di linfa.

10.

Luce ultima del pomeriggio:
Mi incastello nella poltrona,
Una coperta sulle ginocchia.

11.

Mi stanca la fine dell'anno.
Non raccontare nulla
È quasi la fine di tutto.

12.

Quieto nella propria casa,
Sopportando lo spirito dei tempi,
Spero di ravvivare il fuoco nel camino.

13.

S'aggroviglia, ancora una volta,
La disperante vicenda dell'Uomo:
Non riconosce più le morte stagioni.

14.

Riappare Orione nel mio cielo.
S'oppone al mio segno
L'ardito cacciatore.

15.

Cielo limpido ed aria fredda:
A chiudere gli occhi
Le stelle brillano ancora.

16.

Più belli di quelli che conservo
I versi scritti sulla carta
Che s'invola nel camino.

17.

Cresce ira nelle mie parole.
Un demone trasforma
Le pietre in grandine.

18.

O cuore, corda di violino,
Vento che stride,
Fiamma che danza.

19.

Ci sto, ci so stare chiuso,
Tranquillo nella mia camera.
Il deserto sono gli altri.

20.

Confinato in casa
Guardo la tv e preparo focacce:
I libri di filosofia sul comodino.

21.

Aggiungo anice all'orzo,
Polvere di cannella al mio tè.
Non sfiderò il vento di persona.

22.

Chiedete ora al poeta parole dure
E lamenti sui mali del mondo?
Già fatto, già dato.

23.

Noia a star fuori del gioco,
Noia a vederlo sempre identico.
Noia ad immaginarlo diverso.

24.

Cadute le foglie,
Imputridito il terreno,
L'autunno scivola nell'inverno.

25.

A dicembre tace il poeta,
Addormentato sotto la coltre
Come la natura sotto la neve.

26.

Afrore dolce/acido di tisane e spezie,
Magia del miele di corbezzolo e di zagare.
In fondo questa casa è un'alchimia.

27.

Le nebbie salgono al poggio,
Anche il sole ne esce
Trasfigurato.

28.

Stiamo sugli alberi
Disseccati frutti di stagione,
Immaturi, pesanti, luminosi.

29.

Qua fuori è la notte,
Cielo terso con spicchio di luna.
Vorrei della nebbia per nascondermi.

30.

Ora un cielo giallo danza
davanti ai nostri occhi.
Stanotte sarà neve.

31.

Al cessare del vento
Tutto s'imbianca:
Le siepi, le strade, i tetti.

32.

Freddo: mi chiudo in casa.
Sospendo i miei collegamenti
Con il mondo civile.

33.

Non a caso gli uomini
Lasciano sulla neve
Un'orma dei propri passi.

34.

Dal caos all'ordine,
Dal concreto all'astratto:
Il tutto tondo evolutivo.

35.

Contare è raccontare:
Uno è maschio
E due femmina.

36. a

Prima era il Caos, poi Dio e l'Uomo,
O Dio, l'Uomo e poi il Caos
O l'Uomo, l'Uomo e sempre l'Uomo?

36. b

E l'Uomo creò il Caos
A sua immagine e somiglianza
Per non sentirsi più solo.

36. c

E l'Uomo creò Dio
A sua immagine e somiglianza
Per bestemmiarlo e rinnegarlo.

37.

Tutto di lui si potrà dire
Tranne che aveva
Dei sogni avariati.

38.

Nei giardini, lungo le strade,
Non cerco più, non c'è,
Il verde in cui inebriarmi.

39.

Quest'anno non ho trovato
Sul mio cammino neppure
I grandi alberi dalle foglie rosse.

40.

Metto un piede prudentemente
Fuori del letto per indovinare
La temperatura della casa.

41.

Non ho ancora visto sui prati
Né brina né galaverna.
L'inverno sta barando.

42.

Ciò che è in memoria è vero
O è vero ciò che verrà?
Stupisco di tanta ignoranza.

43.

Le stelle, di notte.
Ad una ad una le vorrei chiamare
Per sentirmi Dio.

44.

Un Dio mi corrompe:
Eccessivo, ambiguo, libertino.
Ombra delle cose che desidero.

45.

No, non guardare indietro,
Fiori ed erbe rinasceranno ancora
Ed una voce intonerà melodie per noi.

46.

Bacche rosse danzano
Sulle punte dell'agrifoglio.
Il vischio attende sulla pianta ospite.

47.

A Natale ci si sente più buoni
Ed anche alla Vigilia.
A volte pure a Santo Stefano.

48.

Le porte si aprono e si chiudono.
Così le mani, ogni giorno.
Certi occhi rimangono spalancati.

49.

Viene la morte - e ti porta via.
Viene la vita - e ti porta via.
Verità è ombra che scorre sull'acqua.

50.

Alla sera un colore ambrato
Stinge anche i muri polverosi
Ai quali mi accosto infreddolito.

51.

Inverno, utero dell'anno.
Sotto la terra un seme si matura
E sotto la scorza la gemma si affina.

52.

Torpore davanti al fuoco.
Le fiamme, astutamente,
Volano via dal camino.

53.

Anche a non avere
Una strada a proprio nome
Ci si può sentire re del mondo.

54.

Prova a bussare
Alla porta dell'anno.
Forse qualcuno aprirà.

55.

C'è da dire solo basta
Ed allontanare il piatto.
Educatamente, ma è la vita.

56.

Non torturare questa foglia secca
Che nervosamente giri e rigiri tra le mani:
Non ha linee del destino né monte di Venere.

57.

Più opportuno mi è sembrato ascoltare
Le previsioni del tempo
Che le tue inaffidabili dichiarazioni.

58.

Finalmente l'universo mondo
Si è vetrificato al gelo della notte.
Anche le parole rotolano come pietre.

59.

In questo viaggio organizzato
- Che è la vita - ho solo dimenticato
Di acquistare il biglietto in tempo.

60.

Orme, indizi, suggestioni.
Qualcuno arriva sotto un cielo
Freddo e scuro come l'acciaio.

61.

La parola non è cosa, ma dice.
Nessuna vita è al di fuori dei sensi,
Ma nel sogno trapassa e si completa.

62.

Che dici, che pensi?
Sempre ci capita, andando per la via,
Di cercare diverticoli e scorciatoie.

63.

Si scioglie la neve nel giardino
Ed un refolo d'aria calda
Suscita a me le rose ancor vive.

64.

Se ti senti ancora solo,
Se il vento notturno non ti persuade,
Alza gli occhi e ritrova le tue stelle.

65.

Sospeso tra nebbia e cielo
L'antico borgo rispecchia
Il colore dei boschi intorno.

66.

Omero era uno scrivano assiro? E che?
A me è sembrato sempre dolce naufragare
In un mare color del vino.

67.

Ci separammo allontanandoci
Non come due amanti delusi,
Ma come due storni alla sera.

68.

Così promette febbraio
Con l'azzurro dei suoi cieli,
Ma basta un'ombra ed è inverno.

69.

Che nicchia e nicchia!
La tua è una tana
E ti cresce il pelo sulle mani.

70.

Tu immagini castelli
E rumore di battaglie,
Ma qui cresce il fico, il grano.

71.

Il gabbiano si tuffa e rituffa
Nell'acqua del lago
Ignorando la stagione.

72.

Quand'anche fatti come Dei
Non vedremmo uscire luce dal buio
E farsi tenebra nel cuore del giorno.

73.

Ora vi saluto.
Sono stanco e vado a riposare
Da qualche altra parte.

   


Gianluca Ricci è nato il 17 novembre 1950 a Perugia dove attualmente risiede. Dopo essersi laureato in lettere moderne si è trasferito per motivi di lavoro per circa un decennio in provincia di Bergamo. Ha insegnato italiano, storia e geografia nella scuola secondaria di I e II grado. 

Sono stati pubblicati alcuni suoi volumi di poesia:

Su SuperZeko, poi, sono riproposte con il consenso dell'autore alcune Poesie inedite degli anni 2005-2007, già pubblicate da Enrico Cerquiglini nel suo blog «Tra nebbia e fango» (http://enricocerquiglini.splinder.com/tag/gianluca_ricci), e sono pubblicate in prima edizione la raccolta del 2008 Nova. Amor sacro ed amor profano ed altre cose ancora, quella del 2009 L'Uno vacante. Ancora citazioni, haiku, koan, aforismi e quant'altro..., e le opere in prosa Koan all'italiana (2009), Il micio curandero & altri racconti (2009-2010), Le fiabe svoltate (cioè all'incontrario) (2010), Quando i ragazzi raccontano (2010) e Tre viaggiatori (2010). Vi ha inoltre pubblicato Me le ha raccontate la mamma..., una raccolta di storielle e filastrocche apprese da sua madre Alda Rebecchi.

Il suo indirizzo di posta elettronica è etsi.omnes.non.ego@gmail.com.

   

 

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