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Roberto Rossi Testa TESTIMONIANZA DI UN CRISTIANO QUASI PRATICANTE E QUASI CREDENTE |
Sono un cristiano quasi praticante e quasi credente.
Da qualche tempo di fronte alle piccole contrarietà (purtroppo o per fortuna non ancora di fronte alle grandi) mi sfugge, letteralmente mi sfugge, l’invocazione «Gesù per favore aiutami» o «Dio ti prego aiutami». Subito dopo rimango sconcertato e anche contrariato con me stesso, perché ho sempre ritenuto che non si dovesse disturbare il Cielo per cose da poco, e che comunque la sola richiesta lecita fosse quella di essere messi in grado di portare il proprio fardello.
Ad ogni modo, il fatto è che, dopo quell’invocazione, immediatamente la piccola contrarietà s’appiana.
Sia chiaro, non faccio esperimenti di pronto intervento celeste, quelle invocazioni mi sfuggono in modo del tutto improvviso e spontaneo, tant’è vero che, quando invece ho il controllo razionale dei miei pensieri, di fronte alle avversità che s’accavallano a volte dico a mezza voce «Ecco come mi aiuti», «Bell’aiuto mi dai», «Grazie per l’aiuto», sfiorando la bestemmia e comunque dimostrando una notevole puerilità.
Naturalmente in questi casi non accade mai nulla di buono, e le cose seguono il loro corso negativo.
Confesso di essere stato colto anche da qualche dubbio sulla provenienza di quegli aiuti, pur essendo certo della mia indisponibilità ad accettarli se non dall’Alto.
Non voglio fare commenti a quanto precede se non per aggiungere che infine, a un certo punto, ho sentito il bisogno di ringraziare per quanto accadeva, soprattutto per la trasformazione personale che provocava, e il dovere di darne testimonianza.
Roberto Rossi Testa
(*), nato il 17 settembre 1956 a Torino, vi ha
vissuto e lavorato finché non si è trasferito a San Raffaele Cimena, dove è
morto il 28 gennaio 2016.
In poesia partecipò all'opera collettiva Pharmakos
(Torino 1984) e pubblicò le raccolte Stanze della mia Sposa (Hellas,
Firenze, 1988), Poca luce (Nino Aragno Editore, Torino, 2002), da
cui è tratta La notte
dell'impresa, Eunoè. Poesie 1988-1995 (Manni
Editori, Lecce, 2005), Sposa del vento. Poesie 1984-2004 (Aragno, Torino,
2007) e Poesie per un no
(Aragno, Torino,
2010). Collaborò inoltre a numerose riviste sia italiane che
estere, fra cui L'anello che non tiene (cfr. Pentecoste,
poi riedita in Eunoè), Poesia, Schema, Testo
a fronte, Yale Italian Poetry (cfr. Grazie).
In prosa pubblicò il libro di racconti Storie
di dèi e di animali (Petrini, Torino, 1995), da cui sono riprodotti sul
nostro sito Il toro bianco
e Il cigno di Leda.
Collaborò
al blog letterario La
Poesia e lo Spirito. Una sua silloge intitolata La notte
dell'impresa è scaricabile in forma di libro elettronico all'indirizzo
http://www.larecherche.it/public/poesia2punto0/La_notte_dell_impresa_di_Roberto_Rossi_Testa.pdf.
Sue poesie sono presenti anche all'indirizzo
http://www.italian-poetry.org/rossi_testa_roberto.html.
Svolse un'intensa attività editoriale come traduttore e curatore, in primo luogo di testi poetici e di opere riguardanti il mondo arabo-islamico, la critica letteraria e d'arte (da Tagore a Gibrân, da Ortega a Huysmans, da Ibn `Arabî a Blake). Nel 2007 uscì la sua traduzione del Latino mistico di Remy de Gourmont (Aragno, Torino), e nel 2008 uscì quella de L'Interprete delle Passioni («Tarjumân al-Ashwâq») di Ibn `Arabî (Urra-Apogeo, Milano, con prefazione di Gianni De Martino), opere per cui profuse grande impegno.
Su SuperZeko sono presenti sue traduzioni da Percy Bysshe Shelley, Alfred Tennyson, Younis Tawfik, William Blake e Jaufré Rudel, nonché la sua versione integrale de L'Interprete delle Passioni («Tarjumân al-Ashwâq») di Muhyî-d-Dîn ibn al-`Arabî (cfr. parte I – parte II – parte III – parte IV).
Poco prima di morire ha pubblicato la sua ultima opera di poesia: Il sole della notte, alla chiara fonte editore, Lugano, gennaio 2016.
(*) Per l'anagrafe è Roberto Rossi, ma dal 1989 firmò i suoi
lavori con l'aggiunta del cognome materno al fine di evitare confusioni con
omonimi.
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