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Muhyî-d-Dîn ibn al-`Arabî

(560/1165-638/1240)

 «L'Interprete delle Passioni»

(«Tarjumân al-Ashwâq») 

a cura di Roberto Rossi Testa

PARTE QUARTA ED ULTIMA


Premessa del 21 maggio 2004 

Oltre dieci anni fa, per un progetto editoriale poi non concretizzatosi, è stata fatta questa traduzione della versione del Nicholson de L'Interprete delle Passioni, che da allora ha variamente circolato in cerca dell'occasione editoriale giusta per offrirsi stampata a tutti i lettori appassionati di sufismo e di poesia.
Essa costituisce la prima traduzione italiana in assoluto.

Fonte:
Muhyî-d-Dîn ibn al-`Arabî, Tarjumân al-Ashwâq, a Collection of Mystical Odes. Arabic text (edited from three manuscripts) with a literal version of the text and an abridged translation of the author's commentary, by R. A. Nicholson (Royal Asiatic Society, London, 1911).

   


Aggiornamento di febbraio 2008

«L'Interprete delle passioni» è finalmente stato stampato!

Il riferimento completo è: 

Ibn `Arabî, L'interprete delle passioni, 
a cura di Roberto Rossi Testa e Gianni De Martino,  Urra - Apogeo s.r.l., Milano, 2008.

Il libro comprende una revisione di quanto riportato nel 2004 su SuperZeko (in particolare, sono indicati i segni diacritici dei termini arabi) più una lunga prefazione di Gianni De Martino (L'eccedenza mistica), una Introduzione di Roberto Rossi Testa e una bibliografia di base. È stata riscritta anche la Nota del traduttore italiano.

Per ordinazioni: www.urraonline.com 


Sommario

(Per la sua ampiezza il testo è stato suddiviso in quattro file)

Prefazione di Reynold A. Nicholsonparte 1
Nota del traduttore italianoparte 1
123456789101112131415 parte 1
161718192021222324252627282930 parte 2
313233343536373839404142434445 parte 3
46474849505152535455565758596061parte 4

 


L'Interprete delle Passioni
(Tarjumân al-Ashwâq)

  

46

 

1) Fra i grandi occhi e i visceri

c'è una guerra d'amore,

a causa della quale

il cuore soffre pena.

2) Le sue labbra son scure, è bruna lei,

ma la bocca ha di miele:

quello che delle api

si mostra è il chiaro miele che producono.

3) Caviglie forti, un'ombra sulla luna,

sulle sue guance un vivido rossore:

ella è un ramo che cresce sopra i colli.

4) È bella e tutta adorna; è senza sposo,

e ha denti quali chicchi

di grandine, per lustro e per freschezza.

5) Tiene a distanza con il tratto serio,

benché per scherzo faccia l'amorosa;

e c'è la morte, a mezzo

fra quella serietà e quello scherzo.

6) La notte non divenne mai oscura,

e tuttavia là venne,

seguendola, il respiro dell'aurora:

e questo è risaputo da gran tempo.

7) E i venti del Levante

mai passano sui prati

su cui stan belle giovani

con i petti procaci,

8) Bensì piegan le fronde,

che al loro soffio parlan sussurrando

degli aromi dei fiori che le adornano.

9) Chiesi al vento dell'Est loro notizie,

e il vento disse: "Che bisogno hai?

10) Quando ho lasciato i pellegrini stavano

presso ad al-Abraqân,

ed a Birk-al-Ghimâd,

ed a Birk-al-Ghamîm,

dov'è l'accampamento:

11) Essi non sono fermi in alcun luogo":

Ed io risposi al vento:

"Dove mai troverebbero rifugio

quando i corsieri del mio desiderio

l'inseguono e li cercano?".

12) Lungi il pensiero! Essi

non han dimora che nella mia mente.

Nel luogo in cui io sono,

lì sta la luna piena. Guarda, e vedi!

13) Non è la mente mia

il luogo dove sorge, e ove tramonta

non è forse il mio cuore?

Poiché la malasorte

del bân e del garàb ora è cessata:

14) Il corvo più non gracchia

sui nostri accampamenti,

offese più non reca

all'armonia della nostra unione.

 

COMMENTO

1) Il senso del verso è il seguente: "C'è una guerra d'amore fra il mondo della commistione e della coesione e le Idee divine, perché questo mondo le desidera e le ama in quanto la sua vita deriva completamente dal loro sostegno. Ma null'altro che questo mondo naturale allontana i cuori dei conoscenti dal percepire le Idee divine; perciò il cuore è in pena e in ambasce a causa della continua guerra tra essi".

2) "Le sue labbra son scure, è bruna lei": si riferisce a una delle Idee divine, che descrive con le labbra scure in riferimento ai misteri che contiene.

"quello che delle api si mostra": menziona le api poiché hanno esperienza immediata dell'ispirazione che i cuori dei conoscenti desiderano.

3) "Caviglie forti": potente e temibile, con riferimento a Corano, 68,42 e 75,29.

"un'ombra sulla luna": cioè è nascosta, eccetto che agli occhi della contemplazione.

"un ramo che cresce sopra i colli": si riferisce alla qualità dell'autosussistenza che si rivela nelle manifestazioni divine.

4) "tutta adorna": dei Nomi divini.

"è senza sposo": nessun essere umano l'ha mai conosciuta.

"denti quali chicchi di grandine": si riferisce alla purezza della sua manifestazione.

5) "Tiene a distanza": è realmente inaccessibile.

"morte": l'angoscia di quelli che l'amano.

6) "La notte non divenne mai oscura": ogni mistero esoterico ha la sua corrispondente manifestazione essoterica: Dio è sia l'Interiore che l'Esteriore.

"i venti del Levante": sono le influenze spirituali della manifestazione divina.

"prati": sono i cuori.

"belle giovani": forme sottili della Saggezza divina e della conoscenza sensibile derivate dalla stazione del Pudore e della Bellezza.

8) "piegano le fronde": l'autosussistenza si piega verso ciò che sussiste nei fenomeni.

10) "Al-Abraqân": forma duale, trattandosi della visione da parte del contemplante e del contemplato.

"Ghimâd", "Ghamîm": località della Penisola Arabica.

11) "in alcun luogo": essi non permangono in alcun stato: Si riferisce alla sistemazione nella stazione del Mutamento, che i teosofi considerano la più elevata di tutte.

13) L'albero bân rimanda a bayn, separazione, e l'albero garab rimanda a ghurbat, esilio.

 

47

 

1) O colomba sull'albero del bân

nel Posto del Gada,

anche lo spazio è oppresso

al carico del quale mi hai gravato.

2) Chi può regger l'angoscia dell'amore?

Chi può inghottire il sorso

amaro della sorte?

3) Nella passione mia

ardente e dolorosa questo dico:

"Mi avesse mai curato

Colui che mi recò la malattia!

4) La soglia della casa

attraversò beffandomi,

restandomi celato,

sia col velarsi il capo che girandosi.

5) E il suo velarsi non mi fece male,

però mi ha fatto male il suo girarsi".

 

COMMENTO

1) "colomba": intende la Saggezza Assoluta.

"nel Posto del Gada": Dhat al Gada, letteralmente "quello dell'euforbia": qui si riferisce allo stato di automortificazione attraverso esercizi spirituali.

"dal carico": vedi Corano, XXXIII, 72.

4) "la soglia della casa attraversò": intende i pensieri divini che balenano attraverso la mente e in un momento sono andati oltre.

5) Il significato del verso è il seguente: un velo tra me e Dio è necessario, ma se Dio si distoglie da me è per qualche mia qualità che non conosco, e che non posso eliminare finché Dio non mi faccia sapere quale sia, così che la strappi via da me, per essere finalmente ammesso alla sua Presenza.

 

48

 

1) O cammelliere, volgi verso Sal`

e sofférmati al bân di al-Mudârrag,

2) Ed a loro domanda,

grazia e pietà implorandone:

"O miei signori, alcun ristoro avete?".

3) A Râma, a mezzo fra an-Naqâe Hâgir,

c'è una fanciulla dentro un palanchino.

4) Quale beltà, che tenera fanciulla!

La sua bellezza è come fosse un lume

per chi di notte viaggia.

5) Lei è una perla ascosa fra le valve

di una chioma che ha il nero del carbone;

6) Sono i pensieri i suoi sommozzatori,

ma resta sempre immersa in quell'oceano.

7) A chi la guarda sembra

essere una gazzella sulle dune,

a causa del suo collo

e a causa della grazia dei suoi gesti.

8) È come fosse, lei,

il sole del mattino nell'Ariete,

che corre lungo i gradi zodiacali

fino al sommo scalino.

9) Se lei, alzando il velo, scopre il volto,

immiserisce i raggi della radiosa aurora.

10) Io la chiamai, tra pascoli

bene protetti e Râma:

"Chi aiuterà colui che speranzoso

fino a Sal` si è recato?

11) Chi aiuterà chi è perso nel deserto,

confuso, appassionato, miserabile?

12) Chi aiuterà chi annega nel suo pianto,

ebbro del vino della sua passione

per le arcate di denti ben divisi?

13) Chi aiuterà chi brucia tra i singhiozzi,

schiavo della beltà

dei bene separati sopraccigli?".

14) Le mani dell'amore

col suo cuore han giocato,

e nella sua ricerca lui non pecca.

 

COMMENTO

1) "sofférmati al bân": al Messaggero divino, che chiama le aspirazioni che tentano di conoscerLo e di vederLo, viene detto: "Mostramiti nella Stazione dell'Autosussistenza e dell'Affetto gradualmente, non all'improvviso, per non farmi morire".

2) "a loro domanda": "loro" sono i Nomi divini, ai quali viene chiesto se lo possano guarire dall'amore di Lui.

3) "Râma": rappresenta una delle stazioni dell'Astrazione e dell'Isolamento.

"fra an-Naqâ e Hagir": tra la bianca duna eil velo più inaccessibile, al quale i cuori di coloro che sanno non possono mai giungere.

"una fanciulla dentro un palanchino": è la Conoscenza essenziale contenuta nei cuori di alcuni fra coloro che sanno. I loro cuori sono come palanchini e i cammelli (ossia le aspirazioni) sono i loro veicoli.

4) "per chi di notte viaggia": per chi compia il viaggio notturno (isra') e l'ascensione (mirag`) secondo l'esempio del Profeta.

6) Il senso del verso è che Dio è oltre la portata del loro sforzo razionale: Egli viene rivelato dalla Grazia al cuore svuotato dai pensieri.

8) "che corre lungo i gradi": in riferimento a ciò che il visionario sente dentro di sé durante la contemplazione.

10) "Sal`": è una delle stazioni della Santità divina.

12) "nel suo pianto": nella conoscenza che viene dalla contemplazione.

"vino": ogni scienza che ispiri gioia e rapimento nell'animo umano, ad es. le scienze della perfezione divina.

"denti ben divisi": sono i gradi della conoscenza di Dio.

13) "bene separati sopraccigli": rappresentano la stazione fra i due ministri e imâm, cioè quella del Polo (Qutb) .

 

49

 

1) Chi me la mostrerà

lei che ha dita dipinte?

Chi me la mostrerà

lei che lingua ha di miele?

2) È una delle giovani

dal seno prosperoso

che curano l'onore,

dolci, vergini, belle,

3) Lune piene sui rami:

e sono certe di non mai scemare.

4) In un giardino che si stende sopra

la terra del mio corpo

su di un albero bân ci sta una tortora:

5) Morente di passione,

sciolta dal desiderio,

perché quello che è capitato a me

è avvenuto anche a lei:

6) Piangere su un compagno

vituperando il tempo

che l'ha colpita apposta,

come ha colpito me.

7) Diviso dai vicini,

è lontano da casa!

Ahimé, nel tempo di separazione,

per il tempo d'unione!

8) Chi me la porterà

lei che accetta il mio strazio?

Io sono senza aiuto, per cagione

di quello per cui lei è compiaciuta.

 

COMMENTO

1) "dita dipinte" [con l'henné]: intende il potere fenomenico dal quale il Potere eterno è nascosto, secondo la dottrina di alcuni teologi di scuola. L'autore dice: "Chi mi insegnerà la verità su questo argomento, per quanto sia possibile la conoscenza di ciò?. [Egli desidera sapere se Dio si manifesta nel potere fenomenico.] Io nego tale manifestazione, ma alcuni dei nostri [mistici] e i Mu`taziliti la ammettono, mentre i sûfî ash`ariti lasciano la questione aperta.

"lingua di miele": cioè faconda oratrice.

4) "una tortora": è un'entità spirituale profetica apparsa nell'ineffabile Autosussistenza (alcuni fra i nostri compagni ritengono che l'autosussistenza divina non possa essere partecipata all'uomo) .

5) "Morente di passione": riferimento a Corano, 3,29: Seguitemi e Dio vi amerà" e a Corano, 5,59: "Un popolo da Lui amato e che Lui ama".

6) "un compagno": è la Forma (sûrah) universale.

"vituperando il tempo": perché le forme appartenenti al mondo delle somiglianze sono, in tale mondo, limitate dal tempo.

7) "vicini": coloro che sanno, i quali, dopo avere ottenuto la sussistenza dal loro Signore, per sua grazia, furono velati da Lui per mezzo del sé.

"casa": la condizione naturale, quando vi si fa ritorno.

 

50

 

1) Traditrice! Che ha morso con le trecce

serpigne chi voleva avvicinarla

2) Da sano, e col suo sguardo

lei sciogliere l'ha fatto,

e infermo sul giaciglio l'ha lasciato.

3) Lei scagliava le frecce dello sguardo

dal sopracciglio arcuato,

e da qualunque parte provenissi

ucciso ne restavo.

 

COMMENTO

1) "Traditrice": si tratta di una Attributo ingannatore, che fa innamorare delle misteriose scienze derivate dalla Divina Maestà e Bellezza.

2) "sul giaciglio": cioè nel corpo.

3) "lei scagliava": così è descritto il "trapasso" prodotto dalla contemplazione delle Idee Divine.

 

51

 

1) A Dhât al-Ada, a Mari'man e Bàriq,

a Dhu-l-Salàm, e là, ad Abraqàn,

al viaggiatore a notte

2) Si mostra come un lampeggiar di spade

prodotto dal bagliore di sorrisi

che sono ricettacoli di muschio

il cui odore mai fiutò nessuno.

3) Se gli si fa la guerra

essi sguainan le spade degli sguardi,

se gli si fa la pace

dell'oppressione i patti san spezzare.

4) Piaceri uguali avemmo, loro e noi,

pur se l'Amato ha un regno,

l'amante un altro regno.

 

COMMENTO

1-2) Il verso significa: nella stazione della Luce, in quella dell'Oppressione dell'anima fra i due mondi, in quella della manifestazione dell'Essenza e in quella in cui gli spiriti ascetici trovano pace, appare una grazia terribilmente ingannevole e velata per il favore dell'Amato.

3) Il verso si riferisce all'ira e alla maestà di Dio.

4) "uguali": perché Dio crea l'uomo a propria immagine.

"pur se l'Amato...": l'Amato e l'amante esercitano una sorta di influenza reciproca l'uno sull'altro.

 

52

 

1) Io di Radwâ son lieto

come se fosse un prato e una dimora,

perché ha un pascolo in cui c'è l'acqua fresca.

2) Forse quelli che amo

sapran del suo rigoglio,

così lo prenderanno

come sede e magione.

3) Poiché, vedi, il mio cuore è intento a loro,

così che ogni qualvolta il cammelliere

leva un canto a incitarli

esso ascolta in silenzio.

4) Se si chiaman fra loro alla partenza,

e a passare il deserto,

sentirai le mie grida

provenire da dietro i lor cammelli;

5) E se andranno poi verso ad az-Zawrâ,

sarà davanti a loro,

e se si volgeranno ad al-Gar`â,

lì smonteranno infine.

6) Gli uccelli vanno solo

dove si trovan quelli

e i loro padiglioni,

posto che in casa loro

essi tengono i piccoli.

7) Téma per me e per lei

fra loro confliggevano,

nessuno dando spazio al suo avversario.

8) Quando le luci sue

abbagliano i miei occhi,

il suono del mio pianto

colpisce i suoi orecchi.

 

COMMENTO

1) "Radwâ": si riferisce alla stazione della Soddisfazione divina.

"un pascolo": il nutrimento spirituale

2) "quelli che amo": i conoscenti, come il poeta stesso.

4) "il deserto": è la stazione dell'Astrazione (tagrîd) .

"i lor cammelli": le aspirazioni che partono dal corpo.

5) "az-Zawrâ": è la presenza del Qutb (Polo) .

"davanti a loro": significa che nei suoi pensieri e desideri li anticipa.

"al-Ga`râ": è il luogo dove soffrono una penosa automortificazione.

6) Il verso significa che il conoscente cerca lo svelamento spirituale solo attraverso i Nomi divini.

7) "Téma per me": paura per i miei occhi, che possano essere abbagliati dalla manifestazione della gloria dell'Amato.

"e per lei": paura per le sue orecchie, che possano essere colpite dal rumore del mio pianto per lei.

 

53

 

1) Quando noi ci incontriamo per l'addio

tu ci potresti prendere,

da come ci stringiamo ed abbracciamo,

per una consonante geminata:

2) Ché, pur essendo i nostri corpi due,

non sono che uno solo per lo sguardo:

3) Fenomeno che avviene

per la mia sottigliezza e la sua luce;

e, se non fosse per i miei lamenti,

l'occhio non scorgerebbe la mia immagine.

 

COMMENTO

1-2) "consonante geminata": cioè due lettere incorporate in una. [In arabo due lettere uguali consecutive si rappresentano con una sola, sormontata da un segno diacritico (la shaddah) avente la forma di un omega minuscolo.] L'anima, quando lascia il corpo, ne ha nostalgia, e noi, pur essendo due in essenza, all'occhio non siamo che una persona sola. L'anima ama il corpo perché tutta la sua conoscenza di Dio è ottenuta grazie alla sua prigionia nel corpo, e dal suo uso di esso per servire Dio. Qui ci si riferisce anche al verso famoso: "Io sono Quel che amo e Quel che amo è me". La menzione dell'addio indica una distinzione fra qualità proprie all'amante e quelle proprie all'Amato.

3) "la mia sottigliezza": allude alla mia appartenenza al mondo spirituale.

"la sua luce": per l'intensità di tale luce il suo stesso occhio non può percepire né il suo proprio splendore né la mia sottigliezza.

"e se non fosse per i miei lamenti": Mutanabbi scrive:"E se non fosse che con Te io parlo, Tu non mi scorgeresti".

 

54

 

1) Dissero: "I soli stanno

nella sfera celeste".

Dove dovrebbe stare,

se non in cielo, il sole?

2) Quando si erige un trono

ci dev'essere un re sopra di esso.

3) Quando un cuore è purgato

della propria ignoranza,

allora occorre che discenda l'angelo.

4) Di me s'impadronì, ed io di lui:

ciascun di noi ha posseduto l'altro.

5) Ch'Egli m'abbia in possesso è cosa chiara,

ed il possesso che ho di Lui è chiaro

nel suo Detto: "Vien qui!".

6) O cammelliere, cambia itinerario,

e non tornare indietro a Dâr al-Fâlak.

7) Forse una casa ha reso te malato

sulla riva del fiume

presso Musâma, e non il male tuo.

8) Magari dentro te

fosse stato riposto ciò che in me

di passione e di pena

ha riposto il Signore dell'Amore!

9) Ché né Zarûd né Hàgir

né Salàm son dimore

che stremato ti hanno.

10) Dal cocente dolore

del viaggiare cercasti

le nubi dell'unione

che però l'ombra loro non ti diedero.

11) Come ti ha reso vile

la gloria della sua sovranità,

così mostrato avesse

verso di te il suo affetto!

12) E magari, poiché per il suo orgoglio

non ti ha mostrato affetto,

donasse a te la forza

di dimostrarGli il tuo!

 

COMMENTO

1) "I soli stanno nella sfera celeste": l'irraggiamento divino avviene nel cuore.

2) Cfr. Corano, 15,29 e 20,4.

3) "l'angelo": le entita spirituali piu sublimi.

4) "Di me s'impadronì": dal momento che sono limitato da Lui.

"ed io di Lui": dal momento che i Nomi divini si manifestano solamente negli esseri contingenti.

5) "Vien qui": in quanto i Nomi divini possono essere manifestati, cosa che è impossibile a meno che non li si riceva. Vedi Corano 12,23.

6) "Dar al-Falak": un ritiro per donne pie a Bagdad sulle rive del Tigri presso al-Musama, la residenza dell'Imam - su di lui sia la pace! L'autore si riferisce al cuore, poiche e il Tempio della manifestazione divina.

7) "ha reso te malato": ti ha fatto innamorare.

"Al-Musama": la stazione del Polo (Qutb) , essendo quella la sede del Califfo.

"e non ti ha fatto obliare il male tuo": non ti ha dato sollievo.

9) Il verso significa che la passione della sua anima non fu accesa da nulla di contingente o di finito.

11) Intende dire: "Per quanto tu avessi conoscenza di Dio, tale conoscenza non ti ha reso umile quanto lo ha fatto la gloria della Sua manifestazione; cioè: la tua mortificazione fu dovuta alla Sua gloria, non a Lui stesso, perciò la tua conoscenza di Lui fu imperfetta."

 

55

 

1) Io sono assente, e il desiderio l'anima

mi annienta, e incontro Lui

e pure non guarisco:

tale in presenza e assenza è il desiderio.

2) E l'incontro con Lui provoca in me

quello che mai potevo immaginare:

ammalarmi di nuovo di passione

è la mia medicina;

3) Poiché vedo una forma

la cui bellezza aumenta,

ad ogni incontro, in maestà e splendore.

4) Scampo perciò non v'è da una passione

che aumenta in proporzione

agli incrementi d'amabilità,

assecondando un prefissato ordine.

 

COMMENTO

1-4) L'autore è continuamente tormentato, poiché nell'angoscia dell'assenza spera di essere curato dalla presenza dell'Amato; ma l'incontro incrementa soltanto la sua pena, dal momento che gli svelamenti (illuminazioni) non sono continui, ed egli passa sempre da uno stato inferiore ad uno superiore, ed il seguente produce inevitabilmente in lui una passione più intensa rispetto al precedente.

 

56

 

1) [La mia méta è] il palazzo

con balconi di Bàgdad,

non quello balconato di Sindâd.

2) Sopra i giardini a guisa di corona,

[è la città] disposta quasi come

una sposa veduta senza velo

nella stanza d'aroma più soave.

3) Gioca il vento coi rami, che s'inchinano

quasi avesser fra loro appuntamento;

4) E il Tigri è come fosse una collana

di perle sul suo collo,

e la sua sposa è il nostro

signor, l'Imâm al-Hâdî.

5) Egli che vittoria dà e riceve,

egli che dei califfi è il più valente,

e che non sta a cavallo nella guerra.

6) Iddio lo benedica!

Finché possa cantarlo

una colomba dal collare posta

su di un ramo oscillante,

7) E fino a quando possan lampeggiare

i bagliori di bocche sorridenti,

per la gioia di cui luttuosi scrosci

mi fluivan dagli occhi:

8) Le bocche delle vergini son come

il sole al diradarsi delle nebbie,

quando risplende chiaro,

e d'un luminosissimo fulgore.

 

COMMENTO

1) "palazzo con balconi di Bâgdad": simboleggia la presenza del Qutb (il Polo) essendo Bâgdad sede del califfato.

"quello con balconi di Sindâd": a Hîra, che rappresenta il regno di questo mondo.

3) "Gioca il vento coi rami": le aspirazioni si attaccano all'auto- sussistenza divina, che si protende verso di loro.

4) "Tigri": è la stazione della Vita.

"sposa": al verso 2) il regno è stato rappresentato come una sposa, dunque la sposa del regno sarà di sesso maschile: si è scelto il riferimento dell'Imâm (detto "colui che guida rettamente") poiché è il Polo del mondo.

5) "nella guerra": ha lasciato il suo corpo naturale e ha preso il suo posto nell'essenza spirituale da cui è messo in relazione con Dio (in ciò dimostrando coraggio, poiché combattere a piedi è più pericoloso) .

6) "una colomba dal collare": è l'anima confinata nel corpo naturale.

7) "lampeggiare": riferendosi alle glorie dellla Cotemplazione divina.

 

57

 

1) O respiro del vento, reca tu

alle damme del Nagd questo messaggio:

"Io tengo fede al aptto che sapete".

2) E di' alla fanciulla

della tribù: "Il luogo

del nostro incontro è al pascolo,

il sabato mattina,

presso i colli del Nagd:

3) Sui rossi colli, dove stanno i cippi,

e sulla riva destra dei torrenti,

e accanto al solitario segnavia".

4) E se la sua parola fosse vera,

se lei sentisse mai

lo stesso tormentoso desiderio

per me, che io ho avvertito

5) Per lei, allora noi ci incontreremmo

nel caldo del meriggio,

dentro il suo padiglione, di nascosto,

nell'incontro più intimo;

6) E lei ed io allora ci diremmo

quello che noi soffriamo per amore,

d'amare pene e dolorosi triboli.

7) È questo un vago sogno,

o una novella ricevuta in sogno,

o il linguaggio di un tempo

nel cui eloquio era la mia fortuna?

8) Forse quel che ha portato i desideri

[dentro il mio cuore, poi] li condurrà

faccia a faccia con me, ed i loro orti

una messe di rose mi daranno.

 

COMMENTO

1) "respiro del vento": è il senso spirituale sottile, che coloro che sanno usano come mezzo di comunicazione.

"damme del Nagd": gli spiriti elevati.

2) "fanciulla della tribù": spirito particolarmente innamorato del poeta stesso.

3) "Sui rossi colli": rappresentano la stazione della Bellezza, dal momento che il rosso è il colore più bello.

"al solitario segnavia": è la Singolarità divina (inferiore all'Unicità) .

5) "nel caldo del meriggio": rappresenta la stazione dell'Equilibrio.

7) "È questo un vago sogno...?": questa unione è impossibile, poiché lo spirito umano non può sfuggire al mondo materiale (confronta Corano, 12,44) .

 

58

 

1) Esisterà una via

verso le luminose e belle giovani?

Qualcuno forse mi farà da guida

sopra le tracce loro?

2) Posso fermarmi a notte

presso le tende delle curve sabbie,

mi posso riposare a mezzogiorno

all'ombra degli arâk?

3) Del sentimento intimo

la lingua favellò,

dandomi la notizia che costei

dice: "Confida in ciò che è raggiungibile".

4) È assoluto l'amore che ti porto,

o tu, delle speranze mie il termine,

sì che per tale amore

il mio cuore è malato.

5) In alto tu sei tratta,

luna piena levata sopra il cuore

che non tramonta mai dopo che è sorta.

6) Ch'io ti possa servire da riscatto,

o tu che sei gloriosa

in bellezza e fierezza:

poiché non hai eguale fra le belle.

7) I tuoi giardini sono rugiadosi,

e le tue rose in boccio;

la tua bellezza è amata con passione,

giunge gradita a ognuno.

8) I tuoi fiori sorridono,

i tuoi rami son verdi:

dove si piegan essi,

anche gli spiri piegano.

9) La tua grazia seduce,

ed il tuo sguardo taglia:

tanto che il cavaliere della pena

armato d'esso contro mi si scaglia.

 

COMMENTO

1) "luminose e belle giovani": sono le conoscenze derivate dalle manifestazioni del Suo Nome di Bellezza .

2) "le tende delle curve sabbie": sono le stazioni del Favore divino.

"ombra degli arak": è la contemplazione della pura e santa Presenza.

3) La relativa stazione viene attinta solo con lo sforzo e la sincera applicazione, non mediante il desiderio.

5) "luna piena...": si intende che Dio non si manifesta mai completamente, e che ogni visione di Lui avviene attraverso veli.

7) "I tuoi giardini sono rugiadosi": tutte le creature sono ricolmate dalle Qualità divine ad esse rivelate.

"le tue rose in boccio": in riferimento a una particolare manifestazione che distrugge ogni qualità biasimevole.

"giunge gradita": cioè è amata per la sua essenza.

8) "I tuoi fiori sorridono": la tua conoscenza è gradita al cuore.

"i tuoi rami ": le influenze spirituali che trasmettono la Conoscenza divina.

 

59

 

1) Tayba ha una gazzella

dall'occhio incantatore

dal quale si dipartono baleni

come dal taglio di affilata lama.

2) E a `Arafat compresi

ciò che desiderava, e fui impaziente:

3) Nella notte di Gam` ci unimmo a lei,

proprio come vien detto nel proverbio.

4) È falso il giuramento della giovane:

non confidare in quello che tradisce.

5) Il desiderio che esaudii a Minâ

oh potesse mai essere esaudito

fino all'ultima ora di mia vita!

6) A La`la` ebbi un trasporto

d'amore per colei

che lo splendore svela

della lucente luna.

7) Ella percosse Râma,

e fece l'amorosa ad as-Sabâ,

e liberò al-Hâgir dal divieto.

8) Ella osservò il baleno, oltre Barîq,

di un bagliore più vivido

di un pensiero che passi per la mente.

9) E l'acqua di al-Gadâ fu diminuita

dal fuoco divampante che la brama

aveva acceso in mezzo alle sue costole.

10) Presso l'albero bân

di an-Naqâ lei si mostrò e lì scelse,

fra le sue occulte e favolose perle,

la perla più superba.

11) E nel Luogo di Adâ si volse indietro

per il terrore del leone ascoso.

12) E a Dhû Salâm il sangue di mia vita

ella tenne in balìa

della sua occhiata languida e assassina.

13) Rimase in guardia al custodito pascolo

e al declivio sabbioso si curvò,

oscillante alla sua risoluzione

che revocava ogni altra decisione,

ed era irrevocabile.

14) E a `Alig lei diresse le sue cose

in modo tale da poter eludere

l'artiglio dell'uccello.

15) Il suo Khawarnaq rompe cielo e torri

oltre la vista dell'osservatore!

 

COMMENTO

1) "Tayba [Medina] ha una gazzella": si riferisce al grado di Muhammad, cioè a una presenza spirituale appartenente alla sua stazione.

3) "Nella notte di Gam`": l'autore dice: "Noi dimoriamo nella stazione della Prossimità (al-qurbat) ed egli concentra noi si noi stessi".

"nel proverbio": si riferisce a: "Egli non salutò finché non disse addio", cioè si sono separati non appena incontratisi.

4) Il senso del verso è il seguente: "Non fare assegnamento su un attributo che non è autosussistente e e dipende da uno che non può sempre realizzare i suoi desideri".

7) "Ella percosse Râma": ella colpì ciò che stava cercando, poiché lo guardava come se fosse l'opposto di quello che era e di quello che sperava che fosse.

"fece l'amorosa ad as-Sabâ": cioè desiderò manifestare se stessa.

8) "il baleno": un luogo di manifestazione per l'essenza.

10) "la perla più superba": rivelò se stessa nella forma più amabile.

11) "Luogo di Ada": il luogo dell'Illuminazione.

"si volse indietro": ritornò al suo mondo naturale per timore che quella cruda luce potesse consumarla.

12) Coloro che sanno sono annichiliti dalla loro visione della Verità, ma ciò non accade alla gente comune, poiché essa non ha consapevolezza di sé.

13) "custodito pascolo": la stazione della Gloria divina.

"si curvò": verso la Misericordia divina. Si riferisce alla sua ricerca di sé mediante le Qualita divine.

14) "da poter eludere": non desiderava ricevere nulla dagli spiriti, poiché voleva ottenere qualcosa soltanto da Dio, per intuizione e non per apprendimento discorsivo. Dio elargisce i suoi doni a volte attraverso la mediazione di spiriti superiori, a volte direttamente.

15) "Il suo Khawarnaq": il seggio del suo Regno e della sua Sovranità.

 

60

 

1) Accòstati alla sede di quei cari

che strinsero dei patti!

Possan le nubi di incessante pioggia

scrosciare su di lei!

2) Ed aspira il profumo di quel vento

che dalla terra di costoro viene,

sperando che quei soffi

ti dican dove sono.

3) Io ben credo che siano accampati

presso l'albero ban, là nell'Idàm,

dove crescono shih, katàm e `arar.

 

COMMENTO

1) "quei cari": sono gli spiriti eletti.

"dei patti": sono i Patti Divini con le anime dei profeti.

"le nubi di incessante pioggia": cioè la Conoscenza scenda continuamente su di loro.

2) "Ed aspira il profumo di quel vento": si riferisce al Detto:"Io sento il respiro del Rahman [Misericordioso] provenire dallo Yemen".

3) "presso l'albero ban, là nell'Idam": significa che sono giunti alla stazione della Purità Assoluta, alla fine del viaggio verso Dio. Idam è un luogo nell'Igaz [nella Penisola Arabica] che simboleggia le Dimore Divine.

"shih, katàm e `arar": alberi che simboleggiano le dolci influenze spirituali che procedono dagli spiriti amanti.

 

61

 

1) O tu bân della valle

sulla riva del fiume di Bagdàd!

2) Per te m'empie di pena una colomba

che lacrimosa canta

su di un ramo oscillante:

3) La sua mesta canzone mi ricorda

quella della signora del consesso.

4) E quando accorda le tre corde sue

tu ti devi scordare

del fratello di al-Hâdî;

5) Se lei profonde la sua melodia

chi sarà mai Angasha, il cammelliere?

6) Riguardo Sàlma; per Dhu-l-Khadimât

e per Sindâd io giuro

7) D'essermi innamorato d'amor folle

per quella che risiede là ad Agâd.

8) Anzi mi son sbagliato: ella dimora

nell'atra massa che circonda il fegato.

9) Viene confusa la beltà da lei

e spirano profumi

di muschio e zafferano.

 

COMMENTO

1) "bân": è l'albero della luce nella stazione del Polo (qui Bagdad) .

2) "una colomba": uno spirito superiore.

"un ramo oscillante": il corpo umano nella stazione dell'Autosussistenza.

3) "signora del consesso": ogni verità che esercita dominio nel suo proprio mondo.

4) "le tre corde sue": cioè il corpo, nelle sue tre dimensioni: altezza, larghezza, profondità. "tre corde" può anche riferirsi ai tre gradi dei tre Nomi, che sono la dimora dei due Imâm e del Qutb (Polo) .

"al-Hâdî": califfo abbaside, suo fratello fu un un buon musicista.

5) "Angasha": cammelliere vissuto all'epoca del Profeta. Era solito cantare così dolcemente che, secondo un Detto trasmesso da Nawawî, i cammelli cadevano in deliquio e morivano.

6) "Salma": nome femminile che indica una stazione salomonica.

7) "Agâd": luogo della Mecca (letteralmente è plurale di "collo") . Qui si riferisce alla gola, attraverso la quale passa il respiro.

 

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