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“Giardini di Pietra”
SUBSITO, via Gaudenzio Ferrari 5, Torino, dal 5 al 7 aprile 2001
“Posare pietre in spazi vuoti e silenziosi e proferire sopra di esse parole visibili, segni di colore, componendo strani luoghi, costruendo enigmi” - M.Z.
Vedere il percorso
Si entra in questo percorso attraverso il
Giardino delle Quattro Pietre
In esso la terna delle Tre Madri della qabbalà, Alef Mem Shin (Aria Acqua Fuoco), ovvero la triade delle potenze dell'Anima, nèfesh, rùach, neshamà (vita spirito intelletto), fronteggiano la propria Origine, il proprio Fondamento, la Voce che per loro tramite ha parlato con Lettere Semplici e Doppie, creando il mondo dal fluttuante caos.
Da qui nasce dunque il cammino del mondo e dell'uomo.
I tre Elementi sono la materia prima con cui nel deserto del mondo si erige il Tempio dell'Uomo, destinato all'interiore dimora del divino.
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E il Tempio dell'Uomo si manifesta nel
Giardino delle Due Pietre
come unità riflessa dell'uomo di fronte a Dio.
Nella sacra offerta del suo sangue è stata ridotta la divisione, unificando la triade. Con la fermentazione della sofferenza è giunta la purificazione che ci permette di vederci davvero - soli di fronte al Solo.
E in tale circostanza nasce il Linguaggio, divina incisione.
Si manifesta, scritta col sangue che è nèfesh - vita - la Parola.
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E infine nel
Giardino dell'Uno
la nostra stessa vicenda umana sparisce.
Rimane solo la traccia del nostro cammino sul Monte di Dio.
Non siamo più che una memoria nell'imponderabile mente dell'Assoluto.
La traccia nera del terzo giardino sembra indicare questo - un cammino che parte dalle sabbie dell'esistenza e s'inerpica su per l'Invisibile, mentre qualcosa come la sua ombra si riverbera, ai piedi del monte sacro e dietro di esso, sulle vicende residue del mondo.
(Dario Chioli)
Mirjana
Zarifovic vive e lavora a Torino, ed è nata nel 1960 a Labin,
l'italiana Albona, cittadina dell'Istria che fu dapprima veneziana e poi
di volta in volta austriaca, italiana, iugoslava ed infine croata. |
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