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NOTIZIARIO DI NIRVANA NEWS NR. 77 DI DICEMBRE 2008
Pag. 2– Il Monte KAILASH’ La dimora degli Dei- di R. Bultrini UN ALTRO ANNO CHE SE NE VA…- Eccoci dunque alla fine del 2008… Sembra ieri che si guardava con apprensione all’avvento del 2000! Ed è già quasi passato il primo decennio. Il tempo vola con la velocità del vento e la polvere dei ricordi si accumula nella mente come la sabbia del deserto! Chi non si ferma a riflettere su questo fatto non potrà mai aspirare alla vera comprensione del Dharma. Questo è un insegnamento sulla verità dell’impermanenza che la vita stessa ci offre, ma solo le persone più sagge e consapevoli possono afferrarlo e comprenderlo. Per quasi tutte le altre persone, fino a che non è troppo tardi, cioè finchè non si comincia a sentire il freddo della morte che sta per arrivare, sembra che il passare del tempo sia quasi un’opportunità per sperare in migliori condizioni di vita: come una vincita all’enalotto, un avanzamento di carriera, l’elettrizzante conoscenza di qualche nuovo partner, una nuova località per le vacanze, ecc. Solo quando si cominciano a superare gli ‘anta’, la gente comincia ad accorgersi del tempo che vola! Ma i veri praticanti del Dharma, non si fanno più ingannare. Essi sanno con sicurezza che il tempo a loro concesso è quanto mai fugace e incerto. Non possono fare affidamento sulla certezza di una vita lunga e, perciò, fanno di tutto per arrivare alla comprensione della Verità (Illuminazione) il più presto possibile. Cosa che, ironicamente, richiede anch’essa del tempo. E questo tempo dipende esclusivamente dai meriti karmici individuali e dalla forza di volontà nell’impegnarsi nella pratica Chan. Quindi, ogni anno che se ne va, non soltanto sta a testimoniare un anno in meno da vivere, ma anche un anno in meno per essere in grado di aver compreso ciò che deve essere compreso. Altrimenti, questa stessa vita sarà stata sprecata e non si può esser certi che il ritorno all’esistenza (obbligatorio a causa dell’ignoranza della mente) possa risultare ancora così fortunato ed agevole nel farci tornare ad incontrare di nuovo una dottrina di profonda conoscenza interiore, come il Chan. Perciò, amici, cerchiamo di rimanere attenti e, se possibile, cominciamo a dedicare buona parte del nostro tempo di vita alla pratica meditativa. E’ come mettere i soldi in una banca. Prima si deposita, ma poi quando è necessario, si potrà avere tutto il gruzzolo, aumentato anche degli interessi. Così è per i meriti karmici dell’Illuminazione. Prima cominciamo a dedicarle il nostro tempo per istruirci ed attivare la consapevolezza, e poi, quando sarà giunto il momento, potremo godere appieno della felicità arrecata dalla nostra Liberazione.
NOTIZIARIO DI NIRVANA NEWS NR. 76 DI NOVEMBRE 2008
Pag. 2– Considerazioni sulla consapevolezza - di Giorgio
CAMBIAMENTI IN CORSO – Dal mese di Ottobre, alcune interessanti novità sono avvenute al Centro Nirvana. Come prima cosa, da qualche mese grazie alla bravura di Enrica è stato totalmente rinnovato il sito, che tendenzialmente verrà aggiornato ogni settimana. Poi, sempre da Ottobre, abbiamo cambiato il secondo dei due giorni in cui ci incontriamo qui al Centro. Infatti, non ci vediamo più di Venerdì, bensì di Giovedì, sperando che non ci siano le targhe alterne. Nel qual caso, vedremo poi cosa fare… CAMBIAMENTI DI MENTE. Quello che è veramente importante, però, è che ci sono sempre meno persone interessate al Chan. Noi, da parte nostra, faremo comunque in modo che quando una persona riesce a rendersi conto di essere all’oscuro della verità e vuole risposte alle sue incertezze e ai suoi dubbi possa trovare qui al Centro Nirvana la soluzione e l’attivatore della Via spirituale per perfezionare la sua mente ignorante e poterla aprire al Dharma del Buddha. Infatti, ciò che ci preme ben più dei cambiamenti esteriori, è la possibilità che le persone imparino a cambiare la loro mente. Non certo scambiare la propria mente con quella di un’altra persona, ma la trasformazione della propria mente, egocentrica e ignorante, cambiata in una mente saggia e unificata. Ed è proprio questo ciò che il Chan promette. La metodica e continuativa applicazione della pratica meditativa interiore della consapevolezza Chan porta la mente umana, con il tempo che le occorre, a conoscersi in profondità, come mai le era stato possibile prima, le fa svelare tutti i meandri ed i recessi sconosciuti della propria personalità. Così, in questo modo, quasi come se si fosse un’altra persona fuori di noi, si impara a vedere i propri difetti congeniti, li si giudica come negativi e pericolosi oltre che per gli altri, perfino per se stessi, poi imparando così a trasformarli in autentica gentilezza e compassione altruistica, ma dopo aver compreso la verità dell’esistenza e l’apparente realtà illusoria del mondo. Quindi, con la consapevolezza Chan, la visione ‘dualistica’ della manifestazione si trasforma in visione unitaria, con una mente che ha riscoperto la sua natura originaria che, con la comprensione della legge di causa ed effetto, potrà arrivare a capire la ‘vacuità’ di noi stessi e del mondo. Ed a questo punto, tutto ciò che esiste ci apparirà nella sua vera realtà: una mutevole proiezione della mente, obbligata dal suo karma precedente a considerare reale tutto ciò che, come in un sogno, appare soltanto per un breve spazio di tempo, si muove e vive in modo transitorio ed effimero per poi scomparire di nuovo nel nulla. Solo con il totale e perfetto cambiamento della sostanza mentale l’uomo può ritornare finalmente libero. Libero da tutte le sue ansie, le angoscie e le preoccupazioni materiali. Libero dal karma e dall’obbligo di ritornare in continuità a soffrire. Libero dalla nascita, dalla malattia, dalla vecchiaia e dalla morte. Ed inoltre, in questa stessa vita, libero dalla sua stessa mente mondana, egoistica ed ignorante, perché l’ampliamento della consapevolezza porta innegabilmente a mutare perfino la propria identificazione… non più con il nostro ‘ego’ ma con il divino Assoluto.
NOTIZIARIO DI NIRVANA NEWS NR. 75 DI OTTOBRE 2008 Pag. 2– - ANATTA, Il Concetto del ’Non-Sé’ nel Buddismo - PAROLE AL VENTO – Una delle parabole più significative del Vangelo è senz’altro quella del ‘Seminatore’. Egli semina i suoi semi dappertutto, senza curarsi dove vadano a cadere. Così’, quei semi vanno a cadere su diversi terreni: alcuni cadono su un buon terreno fertile, e fruttificheranno subito, altri invece cadono su terreni aridi, e dovranno aspettare le varie cause e condizioni (cioè, la pioggia) per poter maturare in seguito. Altri semi poi vanno a cadere su roccie o sabbia, dove al momento non hanno alcuna possibilità di dare frutti, e allora le cause e condizioni avranno ancora più difficoltà nel poter essere attive (vedi i forti venti ed i sommovimenti geologici), così da permettere che quei semi possano, magari in futuro, generare i loro frutti. Tutto questo per dire che, anche nel nostro lavoro di istruzione della dottrina del Chan, non necessariamente i buoni risultati devono essere visti qui e subito. Il frutto del nostro predicare la ‘buona novella’ del Buddha e dei Patriarchi potrebbe generarsi anche dopo molti e molti anni, o addirittura in vite successive. Perciò, non c’è da doversi abbattere se nel frattempo sono poche le orecchie di chi ‘sa ascoltare’… D’altronde, già ai tempi dei grandi iniziati Chan dell’antica Cina c’era il problema della difficoltà di comprensione e, soprattutto, della scarsa volontà di voler apprendere una dottrina così penetrante e misteriosa. Ma, fin da allora, non ci si preoccupava se le persone veramente interessate all’ascolto della dottrina erano poche. Spesso i maestri Chan andavano nelle foreste a declamare le profonde verità e, anche se gli ascoltatori umani erano scarsi, c’era la possibilità che vi fossero le ‘menti’ di altri esseri (animali, spiriti della natura, esseri privi-di-corpo) in religioso ascolto delle sacre ingiunzioni. Quindi, mai le parole della dottrina sono state gettate ‘al vento’, ma anzi è possibile che il vento, portandole nelle varie direzioni, poi le possa trasformare in energia psichica e spirituale. Cosìcché, quando si formeranno le giuste cause e condizioni (particolari situazioni esperienziali nelle menti degli esseri), alla fine queste parole potranno diventare quella acuta intelligenza e profonda capacità intuitiva che sorge in coloro che avranno ottenuto i meriti del karma spirituale positivo. Se non fosse così, non saprei proprio come spiegare, a me stesso ed agli altri, il fatto che alcuni individui abbiano una così lucida facoltà di comprensione del Dharma, ed anche una notevole volontà di arrivare alla fine del Sentiero, mentre altri (purtroppo la maggioranza) nella loro mente non vengono minimamente scalfiti dalla motivazione né dall’interesse per un sentiero spirituale risolutivo come il Chan, che porta alla soluzione delle domande esistenziali ed alla pace definitiva del cuore. Ci resta sempre la fiducia, però, che se realmente vogliono ottenere una definitiva pace ed un conclusivo conforto alle loro sofferenze, tutti gli esseri dovranno per forza approdare prima o dopo ad una dottrina di vera conoscenza interiore come il Chan. Nella ‘verità assoluta’, il tempo non ha significato e quindi non sono i millenni o gli eoni ad avere valore, ma solo il risultato finale, che equivale alla fine del ‘sogno’ samsarico, per quanto lungo possa esser stato.
NOTIZIARIO DI NIRVANA NEWS NR. 74 DI SETTEMBRE 2008
Pag. 2– La scala dei valori in questo sistema mondo - di Aliberth
BUON RITORNO A CASA… - Eccoci ritornati tutti dalle ferie estive. E tutti pieni di ardore nel voler riprendere la pratica meditativa. Auguri a tutti coloro che intendono rimettersi sul sentiero spirituale. Ed auguri vivissimi anche a chi per la prima volta si avvicinerà (anche se non saranno in molti), o sentirà il bisogno di ritornare nel sentiero del Chan. Potremmo domandarci cosa può fare il Chan per queste persone… Beh, per prima cosa, può aiutarle a diventare più consapevoli. E che significa questo? Significa che, diventando più consapevoli, gli individui aiutano se stessi a sentirsi meglio, ma anche tutti gli altri. In che modo, essi possono sentirsi meglio? Beh, diminuendo le loro tendenze negative ed assumendo pian piano una mente positiva che permetta loro di non fare più il male, ed anzi valorizzare molto di più il fare il bene. E come possono le altre persone riceverne beneficio? Qui, sta il miracolo. Infatti, le altre persone, pur se esse stesse non praticano il Dharma, riceveranno positività e benessere da parte di coloro che praticano il Dharma. Infatti, una delle prime regole del Dharma è quella di esimersi dal fare il male, a se stessi ed agli altri. Quindi, ne risulta che chiunque sia in contatto con persone che praticano il Dharma (ovviamente, in modo corretto), riceverà beneficio dalla loro intenzione di non fare il male. Facciamo un esempio. Di solito, le persone comuni si sentono male e provano sofferenza quando qualcuno è arrabbiato con loro, mentre si sentono piene di superbia e furore quando esse stesse sono adirate con gli altri. Questo fa si che nel mondo vi sia sempre una continuità di atteggiamenti di presuntuoso egoismo, in cui ognuno, quando si arrabbia con qualcun altro, crede di avere ragione e pertanto non ha desiderio né interesse a riappacificarsi. Per le persone che praticano il Dharma, invece, accade il contrario. Lungi dal sentire sofferenza se qualcuno, inopinatamente e per i più svariati motivi, ce l’ha con loro, esse soffrono quando, per caso, provano avversione o rabbia verso qualcun’altro. Questo fatto, quindi, le spinge a cercare la riappacificazione con l’altro, umilmente e senza superbia e, perciò, il loro atteggiamento non può che fare bene, a loro stesse ed alle altre persone. E’ chiaro? E’ per questo che il Dharma è considerato ‘benedetto’ e benefico. Perché, oltre che far bene a chi lo pratica, meravigliosamente fa bene anche per chi lo riceve… Quale miglior presentazione per questo splendido e magico sentiero che, però, richiede in partenza una capacità di intuizione e lungimiranza che non è alla portata di tutti. Infatti, già la titubanza e i dubbi (oltre che, in alcuni casi, una certa avversione) da parte delle persone comuni, sono indice di impossibilità di approdo alla dottrina. E, come è stato detto nel numero precedente del Notiziario (vedi Luglio-Agosto 2008), è proprio la capacità di acquisire una completa Consapevolezza, ciò che permette poi di arrivare alla qualità ‘compassionevole’ del nostro cuore intimo. Arrivare allo stadio in cui si sente il bisogno di fare il bene, non è il frutto di un caso. Ma è solo il frutto di una perfetta comprensione. E la perfetta comprensione arriva solo con la pratica di un vero Sentiero Spirituale autentico, qual è il Chan, il Sentiero dell’auto-conoscenza. OM.
NOTIZIARIO DI NIRVANA NEWS NR. 73 DI LUGLIO-AGOSTO 2008
Pag. 2– L’ALBERO della BODHI - di M. Thanavaro
ESTATE E DHARMA- Ogni anno ci ritroviamo a questo punto (l’addio temporaneo dal nostro Centro di pratica e meditazione) col solito problema e l’abituale carica di dubbi: ‘Come passeremo questa estate, senza la pratica assidua del Dharma?’ Poi, come ogni anno, l’estate passa e ci ritroveremo ancora a settembre ad aspettare la riapertura del Centro. Quindi, tranquilli… Godetevi la bella estate, andate al mare, o in montagna. Ma siate solo sempre consapevoli di voi-stessi! Solamente questo è ciò che serve, ciò che dovrete portare con voi. L’importante è che non lo abbandoniate mai! Potete fare qualunque cosa, purchè non sia dannosa a voi stessi ed agli altri… E questo è possibile farlo soltanto rimanendo costantemente consapevoli della propria mente. Purtroppo, molte persone credono di aver capito cosa significa ‘essere consapevoli’. Ma la maggior parte di esse è in errore. ‘Essere consapevoli’ non significa sapere cosa si sta facendo. O almeno, non significa solo quello. Invece, il vero senso di ‘essere consapevoli’, è di essere sempre dentro noi-stessi. In modo tale che, mentre noi pensiamo qualcosa, c’è sempre dentro di noi una forte coscienza che osserva e conosce i nostri pensieri. La stessa qualità di coscienza dovrà esservi quando parliamo o quando agiamo, cioè mentre ci muoviamo o facciamo qualcosa… Un invisibile ‘occhio interiore’ che però è sempre attivo… perfino quando dormiamo. La pratica della Consapevolezza è una delle peculiarità del Dharma Buddista e soprattutto del Chan. Non è una cosa che si possa imparare da soli. Soltanto i Grandi Esseri hanno avuto la fortuna di possederla in modo spontaneo già alla nascita. Tutti gli altri esseri umani dovranno studiare assiduamente il Dharma e fare molta pratica, prima di diventare familiarizzati con la Consapevolezza. Ma non c’è da preoccuparsi. Vi sono diverse possibilità concrete di imparare il metodo se uno è fortemente motivato. I maestri e le scuole di Dharma ormai sono ovunque. Si tratta solo di saperli cercare, sperando di riuscire trovare quelli giusti, quei pochi punti di riferimento veramente validi, con insegnanti in grado di adoperarsi davvero e con costanza nella istruzione diretta dei discepoli. Infatti, non basta frequentare dei Centri una-tantum, magari solo per imparare lo yoga o le arti marziali. Quello che serve è un abile insegnante che si sforzi di farvi apprendere il metodo. E che vi segua in maniera continua ed interessata, correggendo i vostri errori di comprensione sulla vera natura della mente. Altrimenti, ciò che si rinforzerà in voi, sarà soltanto l’ego. Quell’ego che diventerà più saccente, che si sentirà più ‘santo’, ma che, purtroppo non sarà arrivato a conoscere veramente ‘se-stesso’. E quindi, non avrà di certo imparato ad usare la propria ‘Consapevolezza’, né saprà ‘CHI’ è che dovrà essere messo sotto la lente di ingrandimento. Perciò, una simile persona continuerà a vedere gli altri e tutto il mondo allo stesso modo in cui lo vedeva prima di entrare nella sua presunta ‘spiritualità’. Vale a dire quindi che non sarà avanzato nemmeno di un passo sul vero Sentiero Spirituale.
NOTIZIARIO DI NIRVANA NEWS NR. 72 DI GIUGNO 2008
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NOTIZIARIO DI NIRVANA NEWS NR. 71 DI MAGGIO 2008 Pag. 2– \La PORTA-senza-PORTA si è chiusa…/ di Aliberth
FINE DI UN’ERA- Come si potrà leggere in questo numero (ed anche sul nostro sito) nell’articolo ‘La Porta senza Porta si è chiusa’, da un paio di mesi nel nostro Centro si è cominciato a fare sul serio. E’ finita l’era dei giocattoli mentali con cui ci si sollazzava, quando inserivamo nelle nostre menti soltanto filosofia spicciola e noiose letture senza spiegarne i contenuti. In effetti, negli anni passati, erano venute molte persone che stavano sedute qui con il loro corpo ma la loro mente era altrove, e soprattutto non erano consapevoli del divagare della loro mente, e probabilmente esse non avevano mai fatto un qualche sforzo per mettere realmente in pratica i sacri insegnamenti del Buddha e dei suoi seguaci. Adesso però si è cambiato registro e poiché la pratica più sostanziale ed efficace viene fatta durante la nostra vita di tutti i giorni, ora si cerca di mettere in atto un metodo di costante auto-consapevolezza che ci accompagni come un’ombra nella nostra vita quotidiana, durante tutti i nostri movimenti di corpo, parola e pensieri. Poi, non si accettano più persone che non siano veramente motivate nel voler modificare le loro menti distratte e disturbate, ed inoltre si cerca accuratamente di evitare che l’insegnamento qui trasmesso sia solamente una mera e superficiale erudizione ad uso e consumo dell’ego, il quale anziché esser messo strettamente sotto controllo, amplifica ancor più la sua dittatura sulla mente, poiché si vanta di essere ancor più sapiente ed importante. Certo, questo significa che le persone idonee sono invero poche e che il gruppo non potrà mai essere numeroso ma, come ci insegnano i racconti e le storie sullo Zen, da sempre i veri centri di istruzione spirituale sono stati molto selettivi, e quindi essere in pochi, alla fine, è un segno di validità e di pregio. LA NUOVA VESTE DEL SITO - E proprio nel periodo pasquale, grazie ad Enrica, abbiamo potuto rinnovare la veste del nostro sito ‘www.centronirvana.it’. Ora, è meglio impostato ed anche più carino e presentabile, e perciò si spera che possa esser visto da più persone. Purtroppo, la cosa ha coinciso con i tremendi giorni della tragedia tibetana, e quindi le terribili testimonianze dei gravi e mortali scontri tra la polizia cinese e l’inerme popolazione tibetana, che unita ai monaci chiedeva una volta di più (da ormai oltre 50 anni) una maggiore libertà per il Tibet, sono state inserite un po’ in ritardo. Ma questo non significa che noi non ci siamo sentiti vicini ai confratelli tibetani in quei tremendi giorni. Ed anche se nessuno ci ha invitati a manifestare, noi l’abbiamo fatto ugualmente, all’interno del nostro cuore e in perfetto silenzio, ma sempre più convinti dell’autenticità del messaggio del Buddha, che è proprio la necessità di comprendere che la vita in questo mondo è sofferenza e perciò bisogna praticare il Dharma, per non aver più il desiderio, o l’obbligo, di dover tornare a vivere in questo drammatico mondo samsarico.
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NOTIZIARIO DI NIRVANA NEWS NR. 70 DI APRILE 2008
IL CENTRO NIRVANA HA CHIUSO LA PORTA | ||||||||||||||
NOTIZIARIO DI NIRVANA NEWS NR. 69 DI MARZO 2008
OROSCOPO CINESE: Dal 7 febbraio 2008 è iniziato l’anno del Topo di Terra. Dal punto di vista zodiacale significa che saremo tutti un po’ portati verso aspirazioni pratiche e funzionali. Un anno buono per apprendere la straordinaria capacità di so-pravvivenza del topo, raccoglitore e conservatore, astuto e sfuggente. Amate il topo che è in voi. L’elemento stagionale correlato, dal 21 gennaio al 20 aprile, è il Legno. Il Legno corrisponde alle emozioni, al tatto, alla fantasia, alla creatività. I suoi archetipi sono la Tigre, la Lepre e il Drago ed i nati negli anni, nell’ora o nel mese di questi animali saranno particolarmente avvantaggiati quest’anno. Infatti il legno possiede la terra e trae da essa nutrimento con le radici.->IL SEMINARIO DI PRIMAVERA- Anche quest’anno, come ormai da nove anni, ci stiamo avvicinando al periodo del nostro consueto seminario annuale di Chan, che presumibilmente anche stavolta si dovrebbe tenere nell’ultimo week-end di maggio presso il Convento S. Andrea di Collevecchio Sabino. E’ vero che in anni passati questa data è stata un po’ ballerina, andando dal primo week-end di maggio al primo week-end di giugno. Ma questo è accaduto per cause non dipendenti dalla nostra volontà. Pertanto, consigliamo i lettori di Nirvana News di prenotarsi già ora, così si sarà più sicuri di poterlo effettuare.: | ||||||||||||||
NOTIZIARIO DI NIRVANA NEWS NR. 68 DI FEBBRAIO 2008
Pag. 2 - CONOSCERE il CHAN - di Master Sheng-Yen
Il Dalai Lama in Italia: «La pace è dentro di noi» (6/12/07) A proposito dell'imbarazzo con cui alcune istituzioni italiane hanno accolto la sua visita in Italia, la prima cosa che il Dalai Lama tiene a precisare, è che: «La natura della mia visita non è politica e non voglio creare inconvenienti per lo Stato e le autorità. Sono solo un visitatore straniero»… Dopo il suo arrivo all'alba alla Malpensa, egli per tutto il giorno si è ritirato in meditazione e preghiera nella sua stanza dell'hotel Principe di Savoia, anche per prepararsi all’odierno tour-de-force, culminato nell’incontro con l'arcivescovo di Milano. «Credo che l'uomo debba migliorarsi dal profondo» egli ha detto. «I grandi capi delle religioni teistiche dovranno chiedere a Dio perché tutto ciò accade, mentre altre religioni come il Buddismo, che hanno una visione legata a causa e condizioni, sostengono che se c'è tanta guerra, ciò è frutto proprio dell'azione dell'uomo, della stessa intenzione umana. Per questo motivo soldi e tecnologia - avverte il Premio Nobel per la pace - non possono risolvere i nostri problemi. Tutte le grandi religioni, anche se diverse tra loro, hanno l’ enorme potenzialità di realizzare la pace interiore», che, per il Dalai Lama, «è l'unico mezzo per arrivare a una vera pace reale e continuata». Capodanno 2008 a Pomaia - Come quasi tutti gli altri anni, anche quest’anno siamo andati a passare il capodanno a Pomaia. Io, Maria e Fabio siamo stati assai bene, anche se ha fatto molto freddo. Ma niente a che vedere come due anni fa, quando ci siamo buscati una bella nevicata. Il vero fatto nuovo è stata la scomparsa del Lama Residente, Gheshe Champa Ghyatso, di cui si è veramente sentita la mancanza. Pur se la sua presenza era visibilmente sentita in maniera spirituale. Infatti, per me che ero abituato a vederlo passeggiare tra i verdi vialetti dell’Istituto, c’è stata quasi la forte sensazione che egli aleggiasse tutt’intorno. Insomma, a Pomaia c’era una forte carica di amorevolezza e spiritualità, come mai ne avevo sentito. E tutti ne sono stati contagiati, vista la forte armonia che si è creata quest’anno tra i partecipanti al corso del Lama successore, Gheshe Tenzin Tempel, e gli abituali residenti dell’Istituto, sia monaci che laici. Vista anche la nuova illuminazione notturna (che in otto rosoni illuminati rappresenta gli otto simboli della Buona Fortuna - vedi articolo di Dicembre 2007) di cui qui a fianco vi è una foto dimostrativa. Tra l’altro, si è potuto constatare che mai come quest’anno l’Istituto è stato così pieno di visitatori e partecipanti. I corridoi, le stanze, le sale da pranzo ed il Gompa (cioè, la sala degli insegnamenti) sono stati sempre tutti molto affollati, e molte persone hanno dovuto veramente portare tanta pazienza, soprattutto per le attese ai bagni. Ma tutto ciò fa parte della pratica di Dharma. Quando si intende andare in un luogo spirituale come questo, è necessario saper imparare ad avere pazienza e tolleranza. Altrimenti, sarebbe meglio evitare, così non si renderà peggiore il nostro karma che, invece, se si è capaci di accettare i disagi e le difficoltà che si incontrano anche nella vita ordinaria, noi potremo invero purificare e rendere meno doloroso, per questa e le altre vite. In ogni caso, ben venga l’opportunità di metterci alla prova. E Pomaia, per il suo stesso contesto, è proprio l’occasione giusta per verificare la nostra capacità di pazienza.
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NOTIZIARIO DI NIRVANA NEWS NR. 67 DI GENNAIO 2008 Pag. 2– "La Verità fa… Paura!" – di Aliberth BUON 2008! Cari amici, comincia un altro anno, e la nostra vita si accorcia ancora di più… Le persone del mondo non afferrano che ogni nuovo inizio d’anno, è un altro anno della nostra vita che se n’è andato. Forse, se ci ragionassero su, non farebbero così tanti festeggiamenti! Oppure, se lo capissero fino in fondo, i festeggiamenti li farebbero proprio per quel motivo… Quanto a noi, anche questo capodanno siamo stati a Pomaia, ma la notizia purtroppo tristissima della dipartita del Lama Residente, il Ven. Gheshe Champa Ghiatso, ci ha mantenuto in un costante stato meditativo e questo non è certo stato un male. Tuttavia, la sua mancanza si è sentita, specialmente non avendolo più visto fare le sue passeggiate intorno all’Istituto. Devo dire che la scomparsa di Gheshe Champa Ghiatso mi ha estremamente addolorato, perché egli fu il mio primo Maestro di Buddhismo. La prima volta che lo incontrai fu nell’anno 1984, durante una sua venuta a Roma per un insegnamento di Dharma presso l’Istituto Samantabhadra, che era ancora privo del suo Lama residente, il Ven. Sonam Cianchub che fu il mio secondo maestro Buddhista, arrivato qualche mese dopo. Peraltro, quella fu anche l’occasione in cui incontrai per la prima volta la mia compagna di Dharma, Cristina Martire, in seguito anch’essa scomparsa allo stesso modo di Gheshe-là, cioè a causa di un cancro, nel giugno del 1995. Perciò, il ricordo del Venerabile Maestro è strettamente collegato al ricordo di Cristina. Quindi, come potrei non essere dispiaciuto per questa scomparsa (anche se bisogna ricordare che il termine ‘scomparsa’ vale solo per noi comuni mortali che, per il momento, restiamo ancora dalla parte di qua…). Infatti, per la mente non c’è scomparsa, soprattutto per la mente di un Maestro illuminato come il Lama Residente di Pomaia. Maestro, da lassù manda il tuo benevolo sguardo sui tuoi discepoli; noi ti chiediamo protezione ed aiuto per sostenerci durante questa nostra temporanea permanenza in questo oceano di sofferenza. LA CONTINUITA’ del CHAN - Con il 2008 inizia il dodicesimo anno di funzionamento del Centro Nirvana ed il decimo da quando siamo nella sede attuale. Questo significa che, malgrado tutte le difficoltà ed il continuo via-vai delle persone, il punto di riferimento del Chan continua ad esserci. Meno buona, invece è la continuità della motivazione e della capacità di comprensione delle persone stesse che, pure grazie al nostro sito, dovrenbbero essersi istruite circa la vera realtà dell’esistenza del mondo e dei fenomeni. Ma questo è un altro discorso. Si dava già per scontato, fin dai tempi antichi, che le persone delle epoche future sarebbero state molto meno idonee e adeguate ad una comprensione di un Dharma così profondo!
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