Riguardo ad una nostra ormai vecchia testimonianza, pubblicata sul nostro sito, dal titolo “La Soka-Gakkai, sètta giapponese che diffonde un falso Buddismo” (vedi: http://www.centronirvana.it/testimonianzealtrefonti54.htm), continuano ancora ad arrivare opinioni contrastanti e valutazioni personali, che ci fanno pensare di non esser stati in grado di esporre in maniera esplicita e chiara il nostro pensiero sull’argomento. Perciò, pubblichiamo una mail che ci è stata inviata e la nostra risposta, così da poter chiarire una volta per tutte il nostro punto di vista, concludendone la diatriba… M. D.Z. ci ha scritto: Buongiorno, sono una studentessa online del Master Program presso l'istituto ILTK di Pomaia, praticante Buddhista da diversi anni. Sono approdata per caso sul vostro sito, e ho letto con interesse le testimonianze. Vorrei dire la mia opinione riguardo quanto scritto da Aliberth sulla Soka Gakkai. Io non sono d'accordo, penso che queste persone farebbero meglio ad andare a divertirsi, piuttosto che passare il tempo in false pratiche. Il Dharma è per me una cosa seria e non va svilito in questo modo, come anche le persone sono importanti e non vanno fuorviate e illuse di fare pratiche altamente spirituali quando invece stanno solo passando il tempo in modo diverso dal solito. Non si può dire che una pratica sia spirituale solo perchè assomiglia alla vera pratica spirituale. Io la penso così. Grazie per l'attenzione – M. D. Z. Aliberth -: Cara Manuela, grazie per aver espresso il tuo pensiero... questa è già una vittoria della mente libera che sicuramente tu hai acquisito nei tuoi studi del Master Program dell'ILTK di Pomaia (a cui devo nondimeno molta della mia esperienza conoscitiva del Buddhismo, avendo praticato lì con moltissimi Lama e per moltissimo tempo – per più di una ventina di anni). Vedi, quando una persona ha una sua idea, deve però ampliare un pò la visuale per poter capire anche le idee degli altri e capire perchè anche gli altri possono avere le loro idee. Personalmente, anch'io sarei drastico come te riguardo alla visione del Dharma (anzi, in tutta onestà, forse lo sono anche più di te, essendomi poi rivolto al Chan, che è una disciplina mentale dura almeno se non più di quella Tibetana). Ma, almeno su una cosa, la mia mente si è ammorbidita... e cioè sul fatto che, comunque la pensino gli esseri senzienti, essi sono TUTTI comunque sulla strada della Buddhità... Anche se la quasi totalità di essi non lo sa e ne è ignorante... Detto questo, ti pregherei di capire meglio il senso di quanto ho scritto. In quel dato articolo, peraltro ripreso da varie fonti, non c'è in nessuna parte l' 'esaltazione' della Soka Gakkai, ma anzi vi si coglie piuttosto un rammarico per il fatto che le persone che vi accedono si fermino a quel minimo livello di pratica, considerata 'interessata' e egoistica, ed in più vi si esprime la fiduciosa speranza che, in futuro, tutte quelle persone possano approdare a sentieri più determinati e veramente ben più validi dal punto di vista del processo illuminativo. Salvo a concludere che, nel caso che nemmeno si arrivi a quell’iniziale livello, sia pur imperfetto, di conoscenza spirituale, allora la pratica del 'Nam-myoho-renghe-kyò' deve essere vista come un punto di partenza e un qualcosa di iniziale, che come ben si sà, piuttosto che niente, è meglio quel qualcosa, anche se è poco. Il fatto che tu auspichi che per le persone è ‘meglio andare a divertirsi’, piuttosto che iniziare un processo evolutivo, sia pur ancora erroneo e incompleto, fa capire quanto si è lontani dall’aver VERAMENTE compreso il Dharma. La verità del Dharma è che TUTTI siamo la stessa cosa, e cioè il Buddha, e mai e poi mai ci si dovrebbe augurare che le persone continuino a vivere samsaricamente (appunto, nella ricerca di piaceri ed emozioni mondane)… Perciò, a ben vedere e col senno di poi, non si può non pensare che se le persone non si sono almeno un po’ ‘mosse’ dal loro stallo di ‘ignoranza’, mai e poi mai potranno aspirare ad arrivare a quella comprensione di ‘unità’ della nostra comune ‘Natura-di Buddha’. E questo, e solo questo, è il senso di auspicio che ho voluto usare per far capire alle stesse persone che frequentano quella sètta, di non fermarsi là, ma di cercare di evolversi spiritualmente per poter finalmente giungere ad un sentiero più avanzato e che sia veramente ‘buddista’." Ecco, questo era ed è il senso che ho inteso dare all'articolo. Perchè perfino il Buddha, pur chiamando 'stolti' tutti coloro che non accettavano il suo Dharma esemplare, non poteva non amare tutti i suoi simili, e pur comprendendo che lo sviluppo delle menti non poteva avvenire per tutti allo stesso momento e modo, tuttavia auspicava che gli eterodossi potessero in seguito avere la possibilità di un ampliamento della loro comprensione e quindi un approdo al buon Dharma, che ha ovunque un unico sapore... Un caro abbraccio a te e grazie per avermi scritto... Aliberth Risposta di M.-: Carissimo, temo tu mi abbia frainteso, ed è per questo che rispondo di nuovo. Non ho detto, nè penso che le persone che aderiscono alla Soka Gakkai mai e poi mai arriveranno alla Suprema Buddhità; tutti gli esseri senzienti hanno il lignaggio di Buddha, o lignaggio che dimora naturalmente e dunque non c'è un solo essere che non possa raggiungere la Buddhità. Per raggiungere la Buddhità, bisogna porre le giuste cause, iniziare un percorso spirituale corretto, con la guida di un maestro qualificato, con impegno e costanza, analisi e così via. A volte, pur aderendo ad un percorso valido, il nostro ego ci tira dei brutti scherzi e ci fa credere di praticare quando invece stiamo solo alimentando lo stesso ego. A maggior ragione, se il percorso che propone la Soka Gakkai non è un percorso spirituale valido, non solo coloro che lo praticano non proseguiranno verso la Buddhità, ma anzi forse retrocederanno nel percorso spirituale; per questo, ho detto che farebbero meglio andare a divertirsi in spiaggia, magari. Perchè almeno sarebbe un'azione neutra e non il contrario di un'azione spirituale. Per es. se desidero scalare una montagna, e mi affido a una guida che non solo non c'è mai stata, ma che non è neanche sicura di come si fa ad arrampicare e non si dota di corde valide, moschettoni ecc. finiremo per farci male tutti e due; era meglio restare ai piedi della montagna: non saremmo progrediti ma almeno non ci saremmo fatti male! Dico questo perchè ho sentito che tale scuola consente di recitare quelle parole anche con l'intenzione malevola verso altri esseri, come augurarsi che queste persone muoiano o soffrano o cose di questo tipo. Spero di aver chiarito la mia posizione, con affetto Manuela Aliberth -: Si, cara Manuela... la tua posizione è stata chiarita, ma era chiara anche prima.... Infatti, alla fine, entrambi stiamo dicendo le stesse cose... Tu parli di scalata di una montagna... Ecco, hai fatto un bellissimo esempio... Dovendo tutti scalare la montagna del Dharma, coloro che sono in sentieri corretti hanno trovato la giusta guida e stanno facendo il loro lavoro con perizia e sicurezza. Mentre, è vero, che chi sta praticando con il mantra (sètta Soka Gakkai) sta rischiando molto ed è in continuo pericolo perchè sta solo tentando di approcciare la scalata in modo non idoneo. Ed è proprio ciò che ho detto io. Solo che in più, io ho detto che ALMENO questi si sono mossi e stanno ai piedi della montagna.... sia pur con guide non adatte e con mezzi non abili. Però, chissà, forse qualcuno di essi si ravvede, vedendo altri scalatori che agiscono con più sicurezza e scaltrezza, affidandosi a guide più valide ed esperte... Era SOLO questo il senso della testimonianza... Chi invece NEMMENO inizia il cammino spirituale, perchè non ha avuto il buon karma ed i meriti per accedere ad un sentiero idoneo e a guide valide ed esperte, deve ancora sapere di dover affrontare la scalata e, viste come vanno le cose in questo mondo, è a rischio continuo di precipitare sempre più giù nel samsara (cosa che, in effetti, può accadere anche a chi ha iniziato un sentiero sbagliato, magari con una mente valida... ma come dici anche tu, può verosimilmente accadere perfino a chi ha iniziato un sentiero valido, però con una mente erronea...). Non c'è garanzia che chi approccia il vero Buddismo ed abbia validi maestri non sia a sua volta stimolato da una mente egoica per ottenere vantaggi, magari psicologici (sentirsi un saggio, avere una lunga vita, buona salute e salvaguardia della sua persona in questa e in altre vite...) Quindi, probabilmente, alla fine, quell'articolo potrebbe avere il potere di risvegliare qualcuno e farlo indirizzare verso un sentiero corretto con una giusta mente... Un caro abbraccio, di altruistica compassione... Aliberth
(P.S.- A rafforzare questa mia opinione che per cominciare va bene qualsiasi ‘stimolo’, vorrei far sapere che il mio ‘inizio’ verso la pratica del Dharma, a cui tengo in modo particolare e che ha davvero cambiato (in meglio) la mia vita, perchè ha cambiato (in meglio) la mia mente, è avvenuto grazie al mio affacciarmi presso gli ‘Hare-Krishna’, che anche loro non sono certo paradigma della più autentica spiritualità ‘non-dualista’. Eppure, pur entrando da una porta, cosiddetta secondaria, nella visione di una Dharma Orientale, piano piano ho potuto avanzare fino ad arrivare ai vertici delle conoscenze spirituali più profonde (come l’Advaita-vedanta ed il Buddismo) che, poi, per fortuna, ho trovato pari pari dentro me stesso. Se non avessi mai cominciato da lì, sarei mai approdato alla verità? Ed inoltre, quanti di coloro che hanno iniziato con la Soka-Gakkai, poi sono approdati a sentieri più decisivi? Io ne ho conosciuti diversi e credo che non siano stati casi isolati… Perciò, se la nostra mente è davvero altruistica e compassionevole, credo che si debba far di tutto per portare queste persone – e tutte le altre – verso il vero Dharma, senza cadere nella trappola di giudicare e scagliarsi verso questa o quella categoria di elementi illusori di questo illusorio mondo. Ma auspicare con decisione la pace e la benevolenza verso tutti gli esseri senzienti…
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