Si dice che quando il discepolo è pronto il maestro apparirà… ma cosa succede quando il discepolo non è pronto? Semplice, il maestro non viene riconosciuto… E perché? Semplice anche questo… perché il discepolo non è ancora in grado nemmeno di conoscere se stesso… Vediamo qui le varie capacità intuitive di qualcuno che non ha compreso, e di qualcun altro che dimostra di aver compreso… Aliberth: Cari Amici e Fratelli nel Dharma... Nel mandare un caro saluto a tutti, colgo l'occasione di farvi conoscere il contenuto di un breve scambio di mail tra Aliberth ed una persona interessata a venire nel nostro Gruppo Chan. Il motivo per cui invio questa mail è quello di ribadire ciò che ormai da tempo avevo riconosciuto come un fatto inevitabile, e cioè che SOLTANTO coloro che, PER LORO KARMA, non hanno grossi problemi nella disponibilità e volontà di venire nei nostri giorni prestabiliti (il Lunedì ed il Venerdì) per ascoltare i profondissimi Insegnamenti del Chan, possono aspirare a comprenderli ed in seguito a realizzarli. Purtroppo, sembra che questo fatto sia la linea di demarcazione tra i predestinati alla comprensione e coloro che, purtroppo, dovranno aspettare altre rinascite, in altri tempi e in altri luoghi. Nessun intento discriminatorio, da parte mia, perchè in fondo la cosa mi rattrista alquanto, riguardo a chi è impedito a presenziare agli Insegnamenti, visto che il nostro Chan è uno dei rari Sentieri realmente in grado di realizzare il sorgere della pace nella mente propria e delle altre persone, con la conse-guente liberazione dalle angosce sempre crescenti di questo mondo samsarico. Cordialmente, giungo le mani... Shanti a tutti! Aliberth
Ecco la mail di richiesta, e le successive risposte: “Salve, mi chiamo R. e sono una naturopata e operatrice olistica. Sono molto interessata al buddhismo, e per questo vi chiedo se posso partecipare ai vostri incontri. Io pratico yoga, ma sento molto vicina anche la vostra filosofia - in attesa saluto. R.” Cara R., siamo lieti del tuo interessamento. Perciò puoi venire tranquillamente già lunedi sera (alle ore 18.55, nel nostro piccolo Centro). Devi però sapere che il Chan è una dottrina del Buddismo molto profonda e che noi siamo già avanti col programma e quindi dovrai pazientemente stare in vigile consapevolezza sia durante la meditazione che durante gli insegnamenti... Ti auguro una felice giornata, a presto , Aliberth “Grazie, mille. posso sapere per cortesia gli altri giorni di meditazione? Il lunedì pratico yoga. Grazie. R.”
Cara R., questo non è un segno molto favorevole... Se puoi spostare il tuo lunedì di Yoga, allora può darsi che tu sia nello stato 'pronto'... altrimenti, ritengo che possano esserci ostacoli nella tua mente karmica. Comunque i giorni sono solo lunedì e venerdì dalle 19 alle 20,30, e nel tempo abbiamo rilevato che solamente coloro che hanno disponibilità a questi due giorni sono in realtà pronti per la liberazione Chan... Però, lasciamo a te la decisione... Buona vita e buon Dharma... Aliberth
Per la cronaca, la suddetta amica non è poi venuta, né ha più dato notizie di sé… però, in compenso, una vecchia frequentatrice del Gruppo, che si era allontanata per motivi suoi, ci ha mandato questa mail, chiarificatrice del suo punto di vista … “Carissimi, colgo l'occasione della e-mail ricevuta dal Centro Nirvana per salutarvi tutti e per indicare alcune delle ragioni che mi hanno indotto ad allontanarmi dal centro, che tuttavia rispetto nel suo sforzo di avanzamento delle coscienze. Appena mi sono accostata al Centro Nirvana, mi è stato detto che il rapporto con il maestro è essenziale ed altrettanto essenziale è il riconoscerlo in quanto maestro adeguato. Questo per me non è avvenuto, dato che io con Alberto non mi trovo bene. Ill mio modo di sentire, ed anche la mia ricerca di vita, non si possono conciliare con visioni assolutistiche ed arcaiche. Malgrado la permanenza di alcune varie visioni dell'esistenza ed oltre, trovo superfluo e persino gratuito un linguaggio quale quello utilizzato nella email che ho ricevuto e che ben rappresenta, per la sua formulazione, ciò che io rifiuto. Quella che vuole essere una email di chiarimento a mio avviso è un grezzo esercizio di potere, non tanto per il suo contenuto, ma per il modo in cui sono espressi i concetti. E' greve, e questo segna in modo forte un essere attaccati a sé, al ruolo ed alle proprie forme o forse ai propri formalismi. Già so che qualcuno di voi direbbe che chi non partecipa è perchè ha capito la durezza del lavoro e non vuole impegnarsi. Non è questa la mia ragione, ma quelle sopra espresse. Non si tratta solo di capire, ma di aderire, di sentire, e vi sono modi che facilitano e modi che ostacolano. Comunque, voi siete tutte persone squisite ed umane… Vi saluto con simpatia e spero di avere occasione d'incontrarvi. Shanti. G.” La mia risposta: Cara G., ti abbraccio di cuore, e ti dò ampiamente ragione... P.S. Anch'io a volte non mi trovo bene con Alberto (me-stesso) e infatti sto facendo di tutto per farlo cambiare... (qualche volta ci provo anche con gli altri, ma non sempre ci riesco...) Shanti! Un abbraccio, Aliberth Questa invece è la risposta che D., una discepola del Gruppo, che viene al Centro e lavora su di sé da diversi anni:
“Lo so, dovrei stare zitta. Questa è una di quelle occasioni in cui sono combattuta fra le due vocine che mi dicono due cose diverse. Una mi dice di tacere, perchè beh, tu cara G. mi sembri molto convinta della tua opinione, e se ho capito qualcosina dalle esperienze precedenti certe convinzioni sono praticamente impossibili da sgretolare, non per mancanza di impegno da parte di chi le ha, ma perchè spesso, purtroppo, sono davvero le uniche che vede. L'altra invece mi ricorda molti dei discorsi e delle intuizioni che ho sentito da te, e mi dice che invece sei una persona abbastanza aperta da accogliere comunque con amorevolezza ciò che voglio dire, e che diventerebbe quindi qualcosa di utile. Possiamo fare che se hai deciso che quella scritta è la tua opinione definitiva, puoi smettere di leggere e cestinare tutto, altrimenti ecco cosa sento io: Quella che tu chiami "visione assolutistica ed arcaica" non è la visione di Alberto. Ad Alberto appartengono i modi forse un pò bruschi, le espressioni dure, i toni alti. Quella visione lì è la visione del Ch'an. In realtà non è affatto una visione assolutistica ed arcaica, anzi, se ci ho capito qualcosa l'assolutismo è quanto più di lontano ci sia da questa pratica. Lo sforzo che bisogna fare per riuscire ad entrare in questa Via è la cosa più mostruosamente difficile che esista, è l'osservazione continua, costante, attenta di se stessi, e l'accettazione di tutto ciò che vedi, compreso il non sopportare Alberto!!! Però, se riesci a farlo, alla fine ‘ti vedi’ davvero… Vedersi significa semplicemente che quello che fanno gli altri, giusto o sbagliato che sia, ti interessa sempre meno perchè tu stai badando a te, non a loro (l'ho detta in modo spicciolo, ma proprio questo è). Avere come Maestro una persona come Alberto, diventa la fortuna più grande che si possa avere se hai compreso questo, perchè riesce a far diventare palesi alcuni lati di te che probabilmente da sola non avresti mai visto, il che facilita di molto il lavoro (sempre che sia questo il lavoro che si è scelto di fare, ma non mi sembra il tuo caso)... Il problema è che se guardi cosa fa lui e non cosa si muove in te non serve assolutamente a niente, se non ad alimentare le tue cattive sensazioni. Il discorso è che al Centro si insegna alle persone ad osservare se stesse, con tutto ciò che ne consegue poi psicologicamente, ed è normale avere delle reazioni che si riflettono nella vita quotidiana, è normale voler scappare, è normale dare la colpa ad Alberto, perchè sennò si deve ammettere con se stessi di aver fallito. Ma, attenzione, fallito in questo. Non credo che chi, come te, va via dal Centro sia necessariamente qualcuno che non vuole impegnarsi… Penso che sia semplicemente qualcuno che non vuole impegnarsi in questo. E’ giusto tuttavia che ognuno cerchi, e mi auguro, trovi la sua felicità e serenità. Quindi, fai bene a seguire ciò che ti ha detto di andartene, ma mi auguro solo che sia il cuore quello a cui dai retta, e non la ragione, perchè il primo è infallibile, e la seconda spesso sbaglia. Secondo me, però, il motivo non è Alberto. Lui è solo una scusa. Il motivo siamo sempre e solo noi stessi così come siamo fatti. Questa cosa mi fa pensare alla scuola, quando avevo un professore di fisica che odiavo ma era preparatissimo e bravissimo ad insegnare, e una professoressa di matematica che amavo perchè simpaticissima, ma ancora oggi non so niente di trigonometria!…Un abbraccione a tutti, D.”
Torna alla sezione: Articoli di Aliberth | | |