Centro Ch'An Nirvana
Articoli di Aliberth


 

Domande e risposte su sofferenza e pratica

 
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Nella rubrica ‘Posta’ di Facebook, possono talvolta generarsi dialoghi o domande realmente interessanti tra uno o più interlocutori che presentano le proprie opinioni personali e che poi, alla luce di una successiva rilettura, possono diventare peculiari anche per altri lettori. Perciò, visto che la cosa è stimolante, pensiamo sia utile postare sul sito questi dialoghi….

 

XXX: Buondì Aliberth… Questa notte ho sognato, (ma questo è uno sgradevole sogno ricorrente), che stavo in casa dei miei zii, in cui mio padre mi aveva portato allo scopo di lasciarmici per sempre. Tuttavia, non stavo male, avevo tutto, da mangiare e bere, il divertimento… tutto, mi mancava soltanto la libertà. Volevo andare via ma non potevo, perché mio padre non veniva a prendermi; mia zia mi dava una pastiglia al giorno e io le chiesi a cosa servisse, “E’ una pastiglia perché tu abbia attaccamento a dove stai e non covi il desiderio di andare via”. Mi è venuta un’ansia terribile, non ho voluto svegliarmi, perché volevo sentire fino in fondo questa terribile sensazione, per offrirla a tutte le persone che soffrono di questa malattia, così che possano avere un sollievo, e io l’ho voluto sentire per capire cosa è il samsara. Anche se io sto abbastanza bene è perché mi curo, ma molte persone non hanno la possibilità di farlo. Tu cosa puoi dire al riguardo?

Aliberth: Cara amica, l'unica cosa che posso fare per risponderti su ciò, è di mandarti questa lettera di un lontano praticante, che ti aiuterà a capire che non siamo mai soli a combattere la nostra battaglia esistenziale...

“Caro Alberto, ciò che scrivo è il frutto del mio quotidiano. Leggendo "L'insegnamento fondamentale del Nirvana Sutra" di Antony Page, ho trovato il vs sito e da lì ho iniziato ad approfondire la vera natura del Tathagata...Poi ho raccolto,trascrivendoli a mano, alcuni brani della tradizione Mahayana...ora sto ricopiando a mano il Sutra Diamante e lo faccio come pratica devozionale. Davanti alla statuina del Buddha, in cui vedo il Tathagatagarbha, ovvero la ‘Natura divina e imponderabile del mio vero Sé’, ho messo una piccola ciotola per le offerte e una campanella che suono tutte le volte che saluto il Buddha. Sono appena all'inizio del sentiero e spero che tu mi farai da Maestro sulla Via del Chan. Per quanto mi riguarda, io mi sto esercitando nelle Paramita tutti i giorni,
 non è semplice, ma vedo che sto progredendo, come se ci fosse una forza interna che mi spinge in avanti. Sapere che esiste un gruppo di devoti come il vostro e molto consolante. Anche io pensavo di essere solo, e il pensiero della morte che potrebbe prendermi da un momento all’altro, mi rende molto timoroso. A tal proposito, potresti dirmi come devo procedere e quali testi studiare? Un giorno spero di potervi incontrare per praticare insieme...il mio recapito di tel te l'ho mandato via mail...spero di risentirti al più presto. Grazie per il tuo aiuto e sostegno… M.”

XXX: Scusami, ma sinceramente non so che attinenza c’è in questo con il mio sogno, non ci vedo niente, chiariscimi tu. Tutti stiamo morendo dal giorno che siamo venuti al mondo, è naturale che un essere che non conosce il Dharma potrebbe non capire. La morte non è facile per nessuno, bisogna convivere con essa, per poter morire con lei. In questo momento se la coscienza sottile uscisse del mio corpo, non mi farebbe niente. Sarà perché ho finito di meditare e sto in pace…..

Aliberth: Si, forse non c'è attinenza col tuo sogno, ma sappi che i sogni testimoniano lo stato di sviluppo della mente... Quindi, può darsi che nel tuo sogno tu esprimi quelle paure, che sono anche le tue preoccupazioni e angosce, come il dolore, la sofferenza, la morte, ecc. sia di te stessa che delle persone che ami... La lettera che ti ho mandato serviva per farti capire che questo è un problema generale e che, come insegnante, io sono sottoposto spesso a pressioni da parte delle persone riguardo i loro stati d'animo, e purtroppo non posso far altro che dar loro suggerimenti e consigli, che però non serviranno a niente se le stesse persone non cambieranno prima la loro mente...

E quando poi la mente l'avranno cambiata, allora i miei consigli non gli servono più... perchè sapranno da soli come affrontare i problemi. Quindi, in ultima analisi, questo sta a dimostrare che davvero non si può fare nulla per nessuno... se non offrire parole come palliativo... Perciò il Buddha diceva che il samsara è come una casa in fiamme... e che tergiversare domandandosi ‘Come è scoppiato l'incendio? Come posso salvare i mobili? Come potrò ricostruire la casa?’, non serve a nulla. Mentre fai questi pensieri sei già bruciato... Occorre solo scappare al più presto e mettersi in salvo... E questo è il principio dell'Illuminazione e della Liberazione. Oppure, come l'episodio della freccia... Inutile starsi a chiedere chi ce l'ha tirata, con quale arco e da quale distanza... L'unica cosa da fare subito è togliersi la freccia...Capito?!

XXX: Ti avevo già raccontato che ho lasciato mia figlia, che sorrideva sempre, felice nel suo lettino e sono andata a prepararle il biberon, e che poi sono ritornata cantando e ho trovato un silenzio terribile, un silenzio di morte……Avevo 26 anni, ed era la prima volta che vedevo la morte in faccia, Non so come sono riuscita a sopravvivere… E’ stato un dolore indicibile… ma forse è vero: è il dolore che poi porta alla ricerca della Liberazione.

Aliberth: Si, è proprio così… Il dolore, la sofferenza, è il più forte stimolo alla ricerca della Illuminazione che libera la mente dal samsara…

XXX: Ascolta, ti ho mandato un messaggio per parlare del tuo sito, dei tuoi articoli con le domande e risposte che lo rendono nobile. Molte di quelle persone hanno la mente veramente incasinata, povere creature… bisognerebbe fare come su una lavagna, con un gran colpo di spugna e cominciare tutto da capo. Riguardo alla sofferenza, mi viene da pensare ad un Corso fatto a Pomaia. Sono 20 anni che ormai sento le stesse cose, così, se non capisco qualcosa, la chiedo a te che almeno mi dai un consiglio personale. Però, pur se sento sempre le stesse cose, m’incontro con le altre persone, e per quello che posso fare, aiuto un po’ i centri di Dharma …

Aliberth: Si, ti capisco benissimo... Anche a me è successo a suo tempo... dopo aver frequentato il Centro di Roma (e visitato spesso e volentieri altri centri buddisti in Italia e Francia), e soprattutto dopo la morte di Cristina, ho sentito che non avevo più nulla da imparare all'esterno. Quindi, ho smesso di andare agli insegnamenti di qualunque maestro (mi pareva che tutti ormai dicessero cose che già conoscevo....), tuttavia, ho ancora continuato a frequentare i Centri Spirituali, anche per aiutarli economicamente, come dici tu... E così, ho capito che dovevo SOLO metabolizzare tutti gli insegnamenti ricevuti e tutti i libri che avevo letto (centinaia, forse migliaia,...). E' stato allora che la mia VERA pratica è cominciata. Dopo più di 15 anni di presenza fisica, finalmente era iniziata la pratica interiore basata sulla mia esperienza diretta... Auguro anche a te la stessa cosa...

XXX: Sto mettendo in pratica quella frase che mi hai detto: “Lascia che tutto avvenga da sé, e non afferrarti al voler e non voler qualcosa.” Sono molto fantasiosa, e sto a fantasticare sempre su quello che avverrà o meno. Tu arrivi sempre diritto nella mia mente e al mio cuore, sembra che leggi dentro di me. Ormai, sento che dipendo da te e da quello che mi insegni…

Aliberth: Una ulteriore fase dello sviluppo coscienziale arriva quando non sentiremo più il bisogno di riferire sempre le nostre sensazioni ed i nostri pensieri a qualcuno (sia esso il nostro insegnante, oppure a un nostro compagno o a chiunque altro...). A quel punto, scopriremo che le nostre scoperte, le intuizioni e il nostro sviluppo spirituale è arrivato ad un punto in cui non sentiremo più il bisogno di dirlo a nessuno, a meno che non ci venga chiesto direttamente dal nostro insegnante. Questo, è da considerare un punto molto avanzato e, quando sarà raggiunto, significa che ormai la consapevolezza spontanea (cioè, la mente Chan, o illuminazione originale) si è stabilizzata…

XXX: Ma se il Maestro è vicino, non c’è bisogno, lui lo sentirebbe. Se tu mi fossi vicino, stai tranquillo che non ti direi niente, semplicemente te lo dimostrerei, perché tu VEDI e SENTI il mio sviluppo spirituale e il mio affetto. Se non si ama il proprio maestro, chi si può amare?

Aliberth: Quello che ti ho detto, non te l’ho detto perchè hai sbagliato in qualcosa... ma solo per farti capire i tempi... Lo so che se il maestro è vicino, egli lo capirebbe da solo... ma chi ti dice che io non lo capisca già, anche se siamo lontani? Il punto è che tu devi accorgerti di VOLERE che io sappia quello che tu pensi, senti e mi dici... Questo è il punto... D'altra parte, bisogna dire che se tu non mettessi per scritto questi tuoi pensieri, non verrebbe data a me la possibilità di darti altri consigli, e questo potrebbe limitare l’aiuto che ti viene dato, e ci rimarrebbe il dubbio se tu hai già superato questa fase, oppure stai fingendo per sembrare più avanzata... ma qui stiamo giocando con la mente... Quindi, fai bene ad essere così spontanea e sincera, in questo modo entrambi sapremo sempre a che punto sei e potremo vedere il tuo livello di avanzamento, man mano che la tua spontaneità non sentirà più il bisogno di far sapere al maestro il tuo livello. A quel punto, sarai emancipata, e non avrai più bisogno del maestro... tuttavia, l'amorevolezza (metta) che nel sottile ci unisce, resterà sempre, anche se non sarà più manifestato verbalmente o per iscritto...

XXX: Caro Al, con te non fingerò mai, non ne ho bisogno, devo essere quello che sono fino in fondo perché è l’unica maniera in cui tu mi puoi aiutare. A che servirebbe farti vedere che sono avanzata quando non lo sono? Sarebbe una stupidità, preferisco che pensi che sono una testona, che non capisco niente, piuttosto che tu pensi che sono avanzata quando non lo sono. Con te, passi avanti ne ho fatti ma la strada è lunga…..

Aliberth: Esatto! E' proprio quello che stavo dicendo io e che volevo sentir dire a te... Brava... Stai tranquilla, che arriverai fino in fondo... la sincerità è una delle basi per il raggiungimento ultimo... prosegui bene così...

XXX: Grazie di cuore! Shanti!


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