Articoli di Aliberth


 

Vegetarianesimo e castità

 
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Spesso, nella rubrica ‘Posta’ di Facebook, possono generarsi dei dialoghi o domande veramente interessanti tra più interlocutori che dibattono sulle proprie opinioni personali e che, alla luce di una successiva rilettura, possono diventare interessanti anche per altri lettori. A questo scopo, comunque, visto che la cosa stimola il mio pensiero, mi sento spinto a postare sul sito questi dialoghi….

Interlocutore: Ciao, noi ci conosciamo già, perciò ti faccio una domanda, vorrei una informazione sulla via da seguire. Volevo sapere se un uomo illuminato deve praticare la via della castità. Oppure, si può essere illuminati anche con una vita sessuale. Scusa il disturbo, so che hai studiato tanto e sicuramente ne sai più di me. Perciò, ti prego di rispondere. ciao da mario .

Aliberth: Caro amico, se un’uomo è illuminato, può fare di tutto perchè lo fa con una mente diversa e non lo farà mai egoisticamente o per danneggiare... tuttavia, con la castità si dovrebbe riuscire ad arrivare prima all'illuminazione... quindi è solo un problema di arrivarci... Ciao...

Interlocutore: Ti ringrazio, e se non è troppo disturbo rilancio con un’altra domanda sulla dieta vegetariana, che dovrebbe essere seguita da un illuminato… Secondo il libro il "Buddha storico" di Schuman , il Buddha storico diceva che se qualcuno ammazza un animale appositamente per nutrire un monaco, il monaco non può mangiare di quella carne, ma se l' animale è stato ucciso per altri, il monaco può nutrirsi di quella carne. Quindi sia il Buddha storico che i primi buddhisti non erano vegetariani, visto che dopo qualche secolo quasi tutti i monaci buddhisti diventeranno vegetariani. Qual è, allora, l'esempio da seguire?? Ti prego di rispondere.

Aliberth: Beh, le notizie sono contrastanti... in alcuni testi si dice che il Buddha non gradisse i cibi carnei, ma se glieli si offriva, per gentilezza non li rifiutava... pur se egli, appunto, diceva che un monaco non avrebbe mai dovuto mangiare la carne come suo desiderio, ma solo se costretto (perchè magari l'elemosina di cibo che gli veniva offerta era composta di carne...)

Ci sono però altre fonti che dicono che il Buddha avesse ingiunto ai suoi monaci di NON accettare cibi contaminati con la presenza di carne, addirittura neanche cibi che erano stati vicini alla carne... Quindi, non sappiamo esattamente com'era la faccenda... resta però una certezza... e cioè che il Buddha storico dichiarò comunque la sua forte contrarietà all'uccisione di animali, anche se solo per cibarsi...visto che egli promulgava la legge del Karma in cui si dice che se si uccide o si mangia carne di animali, nelle vite successive si rischia di ricevere lo stesso adeguato trattamento... e cioè, di rinascere come un animale che verrà ucciso...

Bisogna nondimeno tener conto di molte cose... Per esempio, a me è successo che fin da bambino (quando nemmeno mi sognavo di arrivare al Dharma, e/o di praticarlo con coscienza), la carne non piacesse... ed ogni volta che mi veniva data la carne ai pasti (ho passato tanti anni della mia infanzia in collegi cattolici, a causa di problemi della mia famiglia), io la masticavo ma non riuscivo a mandarla giù, e allora poi la gettavo ai gatti che, puntualmente, ormai erano diventati miei amici e mi gironzolavano sempre intorno...

Voglio dire che per un individuo, probabilmente, vi è un'attinenza karmica tra l’essere spontaneamente vegetariano e il suo abbracciare una religione come il Buddismo o l'Induismo, che predicano l'astensione dai cibi carnei... Perciò, credo per me sia stato più facile adeguarmi alla regola... in pratica, non ho dovuto sacrificarmi né modificare nulla. Soltanto continuare a non mangiare carne, come già facevo, anche se però poi ho volontariamente eliminato qualunque cibo di derivazione animale, come i salumi, le uova e il pesce, salvando soltanto il latte ed i formaggi, che comunque mi sento di ritenere accettabili e compatibili con la mia visione spirituale...

Interlocutore: Ritornando al discorso di prima, la castità… Tu conosci dei trucchi per arrivare ad essere casti? Ad esempio, i monaci buddhisti prendono un solo pasto anche per controllare gli appetiti sessuali, mentre Gandhi e gli induisti digiunano per giorni e giorni. Tu conosci qualche trucco come questo, o diverso, per giungere alla castità ?? la volontà ferrea può bastare?? Secondo il pensiero taoista forzarsi con violenza per giungere ad una meta è sbagliato.Tu cosa ne pensi??

Aliberth: Beh, a questo punto, credo di doverti dire che la castità non è obbligatoria, ma è solo una scelta ponderata.... se ci si riesce. Secondo me, nel cammino spirituale non serve una castità totale, rigida, stretta. E' sufficiente perdere l’impellente bramosia che prende la nostra mente ogni volta che entra in contatto con l'oggetto del desiderio (sia esso reale o immaginario). Se un praticante ha una compagna (o un compagno, nel caso opposto) non è detto che la castità sia migliore del fare sesso quando serve e quando è giusto... anzi. Io credo che un buon rapporto (anche condito con del buon sesso) sia una panacea per il corpo e per la mente. Purchè non si esageri e non si metta il sesso al primo posto, anteponendolo alla pratica spirituale vera e propria...

Diverso è il caso di chi ha scelto di vivere in isolamento. A quel punto, la castità è una scelta obbligata. Non essendoci più il contatto personale né una relazione con un individuo di sesso opposto, allora la castità diventa un obiettivo da raggiungere per portare pace e tranquillità alle proprie emozioni ed alla propria mente dualistica. E' in questa situazione che la castità, oltre che necessaria, diventa indispensabile, per poter raggiungere il vero stato di 'atarassia', ovvero quella condizione di totale libertà da ogni impulso e quindi, il raggiungimento di uno stato davvero profondo di forte e totale consapevolezza. Lo stato che fa da anticamera all'illuminazione...

Ovviamente, e qui concludo, non si deve (nè lo si può...) sforzarsi più di tanto... tutto deve avvenire con grande serenità... E' un pò come togliersi il vizio del fumo... All'inizio è una sofferenza. Ma poi, quando il vizio è stato eliminato, allora si comincia a vedere che si sta meglio, più di quando si credeva di star bene perchè si dava sfogo al nostro vizietto... Così, la consapevolezza della nuova condizione, che permette di capire di essersi liberati di un grosso problema sia mentale che fisico, ci fa sentire assai meglio.

Il vero problema sta nella capacità di mantenimento del proposito, perchè, proprio così come molti ex-fumatori corrono il rischio, prima o poi, di ricadere nel vizio, a causa di una forte sensazione di carenza, così anche nel perseguire la castità, bisogna essere tanto forti da evitare tutte le occasioni, magari aiutandosi con il pensiero volontario, come fanno i monaci Tibetani... i quali, per impedire il sorgere del desiderio carnale, prendono ad immaginare le impurità del corpo (femminile), ed il rischio e pericolo di malattie veneree (cose molto possibili anche nella realtà)...

Dunque, l'antidoto (o come dici tu, il trucco) per resistere all'impulso sessuale promiscuo è proprio quello antagonista del vedere nell'altra persona tutta una serie di schifezze interne al suo corpo, così da far sorgere una sorta di disgusto che è in grado di bloccare l'attrazione per l'altra persona. Ma, in questo caso, però, il desiderio fisico rimarrebbe e la spinta al piacere personale resterebbe, tuttavia questa si può gestire comodamente con l'auto-erotismo, se proprio non si riesce ad acquietarli. Auguri...