Ed anche se il suo bambino nasce, ella non potrà mai vederlo ed il figlio non potrà mai conoscere sua madre… Ed anche a questo mistero, chi può dare una spiegazione? In una solitaria casa di campagna, un anziano ha un infarto… Egli si è ritirato a vivere da solo perché in discordia con la sua famiglia. La moglie lo ha abbandonato per un altro uomo ed i suoi figli sono andati a vivere lontano in un'altra città. Sentendo un forte dolore, egli cade per terra, prova a rialzarsi, ma non ce la fa… Rimane lì ad agonizzare per ore. Poi, siccome nessuno ha sentito i suoi rantoli, lascia questo mondo con il pensiero rivolto a Dio, affinchè possa benedirlo e farlo entrare nel suo mondo di pace e serenità. Questi sono solo tre casi, tra milioni e milioni di eventi ordinari che accadono in questo mondo. Ce ne sono senz’altro molti altri di più terribili, ma ci siamo limitati a indicarne tre tra i più consueti, solo per poter iniziare il discorso di ciò che ci aspetta una volta che siamo venuti a nascere in questo mondo samsarico. E’ pur vero che (almeno in apparenza) può sembrare che non sia stata nostra intenzione voler venire al mondo, ma tutti quanti, una volta che ci siamo, cerchiamo di restarci il più possibile. Però, il vero problema è che nessuno di noi, al momento di nascere, conosce quale sia il suo destino, né quale sia stata la causa del suo entrare in questo mondo. Anzi noi, con un certo modo di ragionare che poi ci resterà addosso per tutta la vita, siamo condizionati a credere che, sia per la nostra nascita che per la nostra morte, come pure per tante altre situazioni nella vita, per tutto ciò che ci accade, debba sempre essere colpa di qualcun altro. Se noi abbiamo un incidente stradale, la colpa è sempre dell’altra persona;… se siamo malati e il medico non ci guarisce al più presto, la colpa è del medico;… se poi non troviamo un buon lavoro, la colpa è della società che è egoista e non riconosce il nostro valore;… se amiamo una persona che non ricambia il nostro amore, la colpa è di quella persona perché chissà chi si crede di essere;… se i nostri figli non vanno bene a scuola e non ci obbediscono, la colpa è delle loro cattive compagnie… ecc. ecc… Siamo sempre portati a dare la colpa di tutto a qualcun altro. Ma è davvero così? Siamo sicuri che NOI NON ABBIAMO NESSUNA COLPA? Se le persone non conoscono la Legge di Causa e di Effetto (cioè, la Legge del Karma) non è forse colpa loro il non conoscere le ragioni di tutto quello che gli succede? Il fatto di non conoscere questa legge, non è un buon motivo per non sentirsi colpevoli. Perfino la legge degli uomini dice che “la Legge non ammette ignoranza”. Figuriamoci le Leggi Universali. Perciò, a cosa può servire la nostra scuola ordinaria se non insegna queste Leggi della Natura, che poi sono vere e proprie leggi-di-vita? Se solamente quando abbiamo conosciuto più volte il dolore e la sofferenza nelle varie esperienze nella nostra vita, potremo essere in grado di capire queste verità, allora ciò significa che noi dobbiamo venire al mondo proprio per poter capire che questa vita è soltanto sofferenza. Esattamente ciò che disse il Buddha, insegnando le sue Quattro Nobili Verità. Ma queste, però, la scuola ordinaria non le insegna. E allora, bisogna andare a cercarsele da soli… Ci sono persone che, ostinatamente, fingono di non vedere di essere circondate dalla sofferenza, non solo intorno ad esse, ma anche nelle circostanze della loro stessa vita. Anche se alcune persone sono abbastanza fortunate da avere una piacevole vita senza grossi drammi o tragedie, tuttavia, all’approssimarsi della loro morte (e questa non risparmia davvero nessuno), anch’esse cominceranno a fare la conoscenza della paura, dell’angoscia e del dolore psicologico, oltre che fisico. Vale a dire che, pur se in ritardo rispetto ad altre situazioni che intervengono ad altri individui, toccherà anche a loro di verificare l’esattezza di quella Verità della Sofferenza. Si dice che la vita sia breve. Ma, in realtà, essa non è così breve (salvo i casi precisati, come quelli descritti sopra) da indurci a trovare SUBITO la ragione del nostro venire al mondo. Quindi, del tutto immersi nell’oscurità della nostra ignoranza, noi siamo portati a cercare una ragione di vita, che NON è quella giusta. E cioè, pensiamo che la vita sia un’occasione per godere e divertirci. Poi, se questo non ci sarà possibile, allora ce la prendiamo con il destino, con il Creatore, con tutti i nostri simili, ecc… Ecco perché molte volte le persone che passano il loro tempo ad andare da una discoteca all’altra, o da un viaggio esotico all’altro, poi ne pagano amaramente le conseguenze… Per non parlare poi, di tutte quelle piccole e grandi difficoltà che si incontrano di solito nella vita di tutti i giorni… dispiaceri, offese, aggressioni, litigi, incompatibilità caratteriali, malattie, delusioni in campo lavorativo, sociale e affettivo, incidenti domestici e varie calamità ambientali… ce n’è una sfilza infinita, un vero campionario di preoccupazioni ed ansie che rendono, troppo spesso, davvero insostenibile e quasi invivibile la vita. Ma come reagiscono le persone comuni a queste continue evidenze dell’infelicità? In maniera davvero strana, oltre che stupida… Come ho detto prima, esse persistono nel non voler vedere nella loro esistenza la verità della sofferenza e, per i loro problemi, continuano a dare la colpa a destra ed a manca… salvo poi stupidamente ricominciare di nuovo a cercare, non appena possono, i divertimenti e i godimenti per stordirsi onde evitare di pensare ai loro guai… proprio come fanno gli struzzi, che mettono la testa sotto la sabbia per non vedere il leone che si accinge a divorarli, con l’intenzione di allontanare da sé e dalla propria mente il pensiero del pericolo e del rischio. Diciamo che però il rischio è sempre dietro l’angolo e, alla fine, proprio lo stesso rischio ci affascina e magari, andiamo proprio a cercarlo, stupidamente, come la falena che si avvicina sempre più alla fiamma e infine resta bruciata. Infatti, sono invero pochissimi quelli che, messi in guardia dall’esser scampati dalla morte, propria o altrui, finalmente si rivolgono poi al mondo dello spirito, alla Via spirituale, al Dharma… Per costoro, quindi, alla fine potrà aprirsi la porta della conoscenza, lo svelamento del mistero dell’esistenza, lo scoprimento della ragione per cui si nasce, la rivelazione della Legge del Karma e di Causa ed Effetto. Ecco perciò spiegato il perché quando uno, scottato dall’acqua bollente del samsara, poi si rivolge alla conoscenza del Dharma, si terrà ben lontano anche dall’acqua più tiepida. Non si farà più incantare dal canto delle sirene e si manterrà il più possibile all’interno dell’Ottuplice Nobile Sentiero. Costui, se è veramente e sinceramente motivato, cercherà al più presto un maestro spirituale che possa dargli le istruzioni per procedere sulla Via della Liberazione, su come risvegliarsi ed illuminarsi, e così infine potrà camminare spedito verso il Nirvana, libero e felice per essersi finalmente tolto l’obbligo della reincarnazione. Naturalmente, poi, questo fortunato essere (stavolta, fortunato per davvero), cercherà di aiutare anche gli altri, nel modo in cui è più opportuno ed in cui egli è più abile, cioè cercando di insegnare anche agli altri le Quattro Nobili Verità e l’Ottuplice Sentiero del Buddha, e soprattutto, la Legge del Karma di Causa ed Effetto. Con l’infinito Amore e Compassione che ormai sgorgano dal suo cuore, egli cercherà di far comprendere ai suoi fratelli sfortunati che nascere in questo mondo significa venire a soffrire e che le cause che provocano questa sofferenza sono insite nella loro ignoranza, cioè nella loro mente che non conosce le verità eterne e assolute. Una delle più importanti di queste verità è l’erronea credenza in un ‘sé’, o ego individuale, che fa credere alle persone di essere individui ‘reali’, separati dagli altri e dal contesto ambientale, così da ritenere che si possa fare ciò che ci aggrada, anche a scapito delle Leggi della natura. E questo porta poi gli esseri a ricercare solo i piaceri voluttuari e il godimento personale, tanto che persino il mettere al mondo i figli viene ritenuto un dovere ed un obbligo, come un segno di potenza e proprietà, o anche come un’illusione di continuità individuale, che porta l’ego a volersi ritenere immortale. Purtroppo, osservando bene la vita, abbiamo visto qual è la vera verità, la verità libera dall’illusione, che aspetta noi e tutti coloro che entreranno in questo mondo, il quale a causa della stessa ignoranza e illusione, è chiamato ‘samsara’, termine sanscrito che significa “La Ruota dell’esistenza condizionata (dal dolore)”, che continua eternamente a girare spinta dalla nostra stessa ignoranza e ci fa credere illusoriamente che questo mondo esista realmente, come pure realmente pensiamo di esistere noi e tutto ciò che ci circonda… Benvenuti nel Samsara! | |