POESIE DI SAN JUAN DE LA CRUZ
tradotte da Dario Chioli
Una presentazione
Con queste traduzioni provo a saldare in minima parte un debito spirituale. Debbo a Juan de la Cruz (alias san Giovanni della Croce, nato Juan de Yepes a Fontiveros, Vecchia Castiglia, il 24 giugno 1542, e morto a Úbeda, Andalusia, tra il 13 e il 14 dicembre 1591) molto di più di quanto non possa esprimere, diciamo che in effetti me lo sento "parente" o "antenato spirituale". Nella mia prima adolescenza dovetti infatti a quanto resta di lui e di Shrî Râmakrishna le conferme ed i suggerimenti migliori che mi permisero di camminare nei sentieri dello spirito con qualche speranza di libertà. Conobbi l'opera poetica di san Juan de la Cruz tramite le traduzioni di p. Ferdinando di S. Maria e di Giorgio Agamben, ambedue non prive di pregi, la prima più fedele, la seconda migliore poeticamente. Non sarei credibile se affermassi di non dover loro nulla. Li ho infatti consultati e confrontati per ogni verso, ricavandone molte facilitazioni. Ho cercato traducendo di mantenermi assai fedele al testo originale, perché delle poesie di san Juan m’interessava sì la resa stilistica, ma anche il significato. Il lavoro deve la sua forma attuale anche al prezioso aiuto dei miei amici Filippo Quaglia Senta, che qui ringrazio per l’iniziale attentissima lettura, lo stimolo ed i preziosi suggerimenti, e Ricardo R. Laudato, che dal Messico mi ha aiutato sciogliendomi parecchi dubbi linguistici. La disponibilità dell’editore Giovanni Bertello ha anche svolto una sua non trascurabile parte soprattutto per quanto riguarda l'edizione a stampa, uscita da Psiche col titolo L'ascesa al Monte dei Melograni. Tutta l’opera mistico-poetica estesamente commentata, con introduzione, testo in antica grafia spagnola a fronte ed estratti delle opere in prosa, la quale, come si può capire dal titolo, oltre alle traduzioni qui riprodotte, che sono la revisione di una precedente edizione on line del 2001-2003, comprende anche un'introduzione, un esteso apparato di commento e il testo originario in antica grafia spagnola. Un ringraziamento va anche a mia moglie Mirjana Zarifovic per la pazienza portata nei lunghi mesi dell'elaborazione del libro e in ultimo per avere riletto il tutto dandomi preziosi suggerimenti. Per la pazienza poi debbo un ringraziamento anche a mia figlia Eleonora, che deve sopportare un padre sempre immerso nei propri studi... |
CÁNTICO ESPIRITUAL - CANTICO SPIRITUALE (1577-1585) |
Noche oscura - Notte oscura (En una noche oscura - 1577) |
Monte Carmelo - Monte Carmelo (Para venir a gustarlo todo, 1577-1579) |
Llama de amor viva - Fiamma d'amor viva (¡Oh llama de amor viva -1584-1585) |
Coplas hechas sobre un éxtasis de alta contemplación - Strofe composte sopra un'estasi di alta contemplazione |
Coplas del alma que pena por ver a Dios - Strofe dell'anima che brama di vedere Dio |
Otras del mismo a lo divino - Altre dello stesso al divino (Tras de un amoroso lance - prima del 1584) |
Otras canciones a lo divino, de Cristo y el alma - Altre canzoni al divino, di Cristo e dell'anima |
Cantar del alma que se huelga de conocer a Dio por la fe - Canto dell'anima che gioisce di conoscere Dio attraverso la fede |
ROMANCES - ROMANZE (1577-78) |
Glosa a lo divino - Glossa al divino (Sin arrimo y con arrimo - 1584-1586) |
Glosa a lo divino del mismo autor - Glossa al divino dello stesso autore (Por toda la hermosura - 1584-1586) |
Del Verbo divino - Del Verbo divino (Del Verbo divino) |
Suma de la perfección - Somma della perfezione (Olvido de lo criado) |
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Canciones del alma que se goza de haber llegado al alto estado de la perfección, que es la unión con Dios, por el camino de la negación espiritual (*) | Canzoni dell'anima che gode d'esser giunta all'alto stato della perfezione che è l'unione con Dio attraverso il cammino della negazione spirituale (*) | |
En una noche oscura, con ansias, en amores inflamada, ¡oh dichosa ventura!, salí sin ser notada, estando ya mi casa sosegada. | 1 | In una notte oscura, Soffrendo affanni, in amori infiammata, – O felice ventura! – Uscii inosservata, Che la mia casa s'era già quietata. |
A oscuras, y segura, por la secreta escala disfrazada, ¡oh dichosa ventura!, a oscuras, y en celada, estando ya mi casa sosegada. | 2 | Entro il buio, e sicura, Per la segreta scala camuffata, – O felice ventura! – Entro il buio, e occultata, Che la mia casa s'era già quietata; |
En la noche dichosa, en secreto, que nadie me veía, ni yo miraba cosa, sin otra luz y guía sino la que en el corazón ardía. | 3 | Nella notte gioiosa, In segreto – nessuno mi vedeva, Né io guardavo cosa – Senz'altra luce e guida A parte quella che nel cuore ardeva. |
Aquesta me guiaba más cierto que la luz del mediodía, a donde me esperaba quien yo bien me sabía, en parte donde nadie parecía. | 4 | Questa più certamente Che meridiana luce mi guidava, Là dove m'aspettava Colui che ben sapevo, In luogo in cui nessuno era presente. |
¡Oh noche que guiaste, oh noche amable más que el alborada; oh noche que juntaste amado con amada, amada en el amado transformada! | 5 | O notte che guidasti, O notte grata più dell'alba chiara; O notte che legasti Amato con amata, Amata nell'amato trasformata! |
En mi pecho florido, que entero para él solo se guardaba, allí quedó dormido, y yo le regalaba, y el ventalle de cedros aire daba. | 6 | Sul mio petto fiorito, Che intatto per lui solo si serbava, Se ne restò assopito, Ed io lo accarezzavo, E il ventaglio di cedri ventilava. |
El aire de la almena, (**) cuando yo sus cabellos esparcía, con su mano serena en mi cuello hería, y todos mis sentidos suspendía. | 7 | La brezza della torre, (**) Sciolti che avessi i suoi capelli appena, Con la mano serena Nel collo mi pungeva, Ed i miei sensi tutti sospendeva. |
Quedéme, y olvidéme, el rostro recliné sobre el amado; cesó todo, y dejéme, dejando mi cuidado entre las azucenas olvidado. | 8 | Quietata, mi obliai, Il volto reclinato sull'amato; Tutto finì, e mi persi, E i pensieri lasciai In mezzo ai gigli nell'oblio sommersi. |
(*) Questa poesia viene riportata all'inizio tanto della Subida del Monte Carmelo (Salita del Monte Carmelo) quanto della Noche oscura (Notte oscura). Ambedue le opere ne commentano le prime strofe. Nella prima il suo titolo suona così: Canciones en que canta el alma la dichosa ventura que tuvo en pasar por la oscura noche de la fe, en desnudez y purgación suya, a la unión del Amado (Canzoni nelle quali l'anima canta la felice ventura che ebbe di giungere attraverso l'oscura notte della fede, nella sua nudità e purificazione, all'unione dell'Amato). Invece nella seconda suona semplicemente Canciones del alma (Canzoni dell'anima). | (**) Qui l'Amato è paragonato ad una torre merlata; a scioglierne le chiome, si viene colpiti dalla brezza che spira tra i suoi merli. Almena sarebbe infatti il "merlo" della torre, ma in italiano non è possibile tradurre alla lettera e farsi ben capire, anche per l'incresciosa - nel presente contesto - omonimia in italiano del merlo della torre con il merlo volatile. Ho pertanto tradotto de la almena con "dalla torre", in modo che venga reso il senso dell'altezza e della sommità (la corona dei capelli paragonata alla corona di merli della torre). | |
È possibile leggere on line in formato pdf il commento alla Notte oscura tratto da L'ascesa al Monte dei Melograni. | ||
MONTE CARMELO (*) | MONTE CARMELO (*) | |
Para venir a gustarlo todo no quieras tener gusto en nada para venir a saberlo todo no quieras saber algo en nada para venir a poseerlo todo no quieras poseer algo en nada para venir a serlo todo no quieras ser algo en nada | 1 | Per giungere a gustarlo tutto non volere aver gusto in nulla per giungere a saperlo tutto non volere saper qualcosa in nulla per giungere a possederlo tutto non voler possedere qualcosa in nulla per giungere ed esserlo tutto non voler essere qualcosa in nulla |
Cuando yo nolo querer téngolo todo sin querer | A | Quando ormai non voglio volere ce l'ho tutto senza volere |
Cuanto más tenerlo quise con tanto menos me hallé | B | Quanto più volli tenerlo con tanto meno mi trovai |
Para venir a lo que no gustas has de ir por donde no gustas para venir a lo que no sabes has de ir por donde no sabes. para venir a lo que no posees has de ir por donde no posees. para venir a lo que no eres has de ir por donde no eres. | 2 | Per giungere a ciò che non gusti devi andare per dove non gusti per giungere a ciò che non sai devi andare per dove non sai per giungere a ciò che non possiedi devi andare per dove non possiedi per giungere a ciò che non sei devi andare per dove non sei |
Cuando reparas en algo dejas de arrojarte al todo Para venir del todo al todo has de dejarte del todo en todo y cuando lo vengas del todo a tener has de tenerlo sin nada querer | 3 | Quando ti fermi in qualcosa tralasci di lanciarti nel tutto per giungere del tutto al tutto devi abbandonarti del tutto al tutto e quando del tutto tu lo venga ad avere devi tenerlo senza nulla volere |
Cuanto más buscarlo quise con tanto menos me hallé | C | Quanto più volli cercarlo con tanto meno mi trovai |
Cuando menos lo quería téngolo todo sin querer | D | Quando meno lo volevo l'ho avuto senza volere |
En esta desnudez halla el espíritu su descanso porque no codiciando nada nada le fatiga hacia arriba y nada le oprime hacia abajo porque está en el centro de su humildad | 4 | In questa nudità trova lo spirito il suo riposo perché non desiderando nulla nulla l'affatica in alto e nulla l'opprime verso il basso perché è nel centro della propria umiltà |
(*) Questi versi sono riportati dapprima su un disegno (scritte e linee che insieme compongono una figura umana stilizzata) posto al principio della Subida del Monte Carmelo (Salita del Monte Carmelo), e poi in forma leggermente diversa al capitolo I, 13, dove sono commentati. Per un vasto esame del testo cfr. L'ascesa al Monte dei Melograni, pp.115-138. | ||
Canciones del alma en la íntima comunicación de unión de amor de Dios (*) | Canzoni dell'anima nell'intima comunicazione dell'unione d'amore di Dio (*) | |
¡Oh llama de amor viva, que tiernamente hieres de mi alma en el más profundo centro! Pues ya no eres esquiva, acaba ya, si quieres; ¡rompe la tela deste dulce encuentro! | 1 | O fiamma d'amor viva Che tenera ferisci L'anima mia nel più profondo centro! Poiché non sei più schiva, Ormai, se vuoi, finisci, Strappa la tela a questo dolce incontro! |
¡Oh cauterio suave! ¡Oh regalada llaga! ¡Oh mano blanda! ¡Oh toque delicado, que a vida eterna sabe, y toda deuda paga! Matando, muerte en vida la has trocado. | 2 | O cauterio soave, O dilettosa piaga, O mano dolce, o tocco delicato, Che sa di vita eterna E ogni debito paga! Morte uccidendo, in vita l'hai mutata. |
¡Oh lámparas de fuego, en cuyos resplandores las profundas cavernas del sentido, que estaba oscuro y ciego, con extraños primores calor y luz dan junto a su querido! | 3 | O lampade di fuoco, Nei cui vasti fulgori Le profonde caverne del sentire, Già cieco ed oscurato, Con strane perfezioni Dan luce e ardore insieme al loro amato! |
¡Cuán manso y amoroso recuerdas en mi seno, donde secretamente solo moras; y en tu aspirar sabroso, de bien y gloria lleno, cuán delicadamente me enamoras! | 4 | Come mite e amoroso Ti desti nel mio seno, Dove da solo in segreto dimori; Nel tuo aspirar gustoso, Di bene e gloria pieno, Con che delicatezza m'innamori! |
(*) Questa poesia ha ispirato l'omonima opera, che ne costituisce il commento e ci è stata trasmessa in due versioni diverse. | ||
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COPLAS HECHAS SOBRE UN ÉXTASIS DE ALTA CONTEMPLACIÓN | ||
Entréme donde no supe, y quedéme no sabiendo, toda ciencia trascendiendo. | 1 | Entrai dove non sapevo, E rimasi non sapendo, Ogni scienza trascendendo. |
Yo no supe dónde entraba, pero, cuando allí me vi, sin saber dónde me estaba, grandes cosas entendí; | 2 | Non sapevo dove entravo, Ma quando lì mi trovai, Non sapendo dove stavo, Grandi cose io afferrai. |
no diré lo que sentí, que me quedé no sabiendo, toda ciencia trascendiendo. | 3 | Non dirò ciò che provai, Ché rimasi non sapendo, Ogni scienza trascendendo. |
De paz y de piedad era la ciencia perfecta, en profunda soledad entendida, vía recta; | 4 | Era di pace e pietà La conoscenza perfetta, In profonda solitudine Penetrata, via retta; |
era cosa tan secreta, que me quedé balbuciendo, toda ciencia trascendiendo. | 5 | Sì segreta era la cosa Che rimasi balbuziente, Ogni scienza trascendendo. |
Estaba tan embebido, tan absorto y ajenado, que se quedó mi sentido de todo sentir privado; | 6 | Ero così impregnato, Tanto assorto e straniato, Che il mio sentire rimase D'ogni sentire privato; |
y el espíritu dotado de un entender no entendiendo, toda ciencia trascendiendo. | 7 | E lo spirito dotato D'un capir non intendendo, Ogni scienza trascendendo. |
El que allí llega de vero, de sí mismo desfallece; cuanto sabía primero mucho bajo le parece; | 8 | Invero chi lì perviene A se stesso viene meno; Quanto dapprima sapeva Poco importante gli sembra; |
y su ciencia tanto crece, que se queda no sabiendo, toda ciencia trascendiendo. | 9 | La sua scienza tanto cresce Che se ne sta non sapendo, Ogni scienza trascendendo. |
Cuanto más alto se sube, tanto menos se entendía, que es la tenebrosa nube que a la noche esclarecía; | 10 | Quanto più in alto si sale, Tanto meno si può intendere, Ché è la nube tenebrosa Che la notte fa risplendere; |
por eso quien la sabía queda siempre no sabiendo, toda ciencia trascendiendo. | 11 | Perciò chi l'ha conosciuta Resta sempre non sapendo, Ogni scienza trascendendo. |
Este no saber sabiendo es de tan alto poder, que los sabios arguyendo jamás le pueden vencer; | 12 | Questo non saper sapendo Ha tanto somma potenza Che i sapienti ragionando Non lo potranno mai vincere; |
que no llega su saber a no entender entendiendo, toda ciencia trascendiendo. | 13 | Ché non sa la loro scienza Non intendere intendendo, Ogni scienza trascendendo. |
Y es de tan alta excelencia aqueste sumo saber, que no hay facultad ni ciencia que le puedan emprender; | 14 | Ed è di tanta eccellenza Questo supremo sapere, Che né facoltà né scienza D'affrontarlo hanno potere; |
quien se supiere vencer con un no saber sabiendo, irá siempre trascendiendo. | 15 | Chiunque si saprà vincere Col non sapere sapendo, Andrà sempre trascendendo. |
Y si lo queréis oír, consiste esta suma ciencia en un subido sentir de la divinal esencia; | 16 | E se lo volete udire, Consiste quest'alta scienza In un eccelso sentire Proprio alla divina essenza; |
es obra de su clemencia hacer quedar no entendiendo, toda ciencia trascendiendo. | 17 | È la sua clemenza a farci Restare non comprendendo, Ogni scienza trascendendo. |
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Vivo sin vivir en mí y de tal manera espero, que muero porque no muero. | 1 | Vivo senza ch'io in me viva Ed ho tale aspettativa Che muoio poiché non muoio. |
En mí yo no vivo ya, y sin Dios vivir no puedo; pues sin él y sin mí quedo, este vivir ¿ qué será? | 2 | In me ormai non vivo più, Senza Dio viver non posso; E di lui e di me privo, Quale vivere sarà? |
Mil muertes se me hará, pues mi misma vida espero, muriendo porque no muero. | 3 | Mille morti mi varrà, Ché la stessa vita attendo, Morendo poiché non muoio. |
Esta vida que yo vivo es privación de vivir; y así, es continuo morir hasta que viva contigo. | 4 | Questa vita che io vivo È di vivere mancanza; Ed è costanza di morte Finché con te non vivrò. |
Oye, mi Dios, lo que digo: que esta vida no la quiero, que muero porque no muero. | 5 | O Dio, senti cosa dico: Che mai tal vita vorrò, Ché muoio poiché non muoio. |
Estando ausente de ti, ¿qué vida puedo tener, sino muerte padecer, la mayor que nunca vi? | 6 | Se sono assente da te, Quale vita posso avere, Se non soffrire la morte Maggiore che puoi vedere? |
Lástima tengo de mí, pues de suerte persevero, que muero porque no muero. | 7 | Ho compassione di me, Poiché duro in tale sorte Che muoio poiché non muoio. |
El pez que del agua sale, aun de alivio no carece, que en la muerte que padece, al fin la muerte le vale. | 8 | Il pesce dall'acqua uscendo, Pur del conforto non manca Che nella sofferta morte, La morte infine gli vale. |
¿Qué muerte habrá que se iguale a mi vivir lastimero, pues si más vivo más muero? | 9 | Vi sarà mai morte uguale Al mio vivere pietoso, Ché se più vivo più muoio? |
Cuando me pienso aliviar de verte en el Sacramento, háceme más sentimiento el no te poder gozar; | 10 | Se spero, nel sacramento Trovar sollievo vedendoti, Mi dà maggiore tormento Di te non poter gioire; |
todo es para más penar, por no verte como quiero, y muero porque no muero. | 11 | Tutto aumenta il mio soffrire: Come voglio non vedendoti, E muoio perché non muoio. |
Y si me gozo, Señor, con esperanza de verte, en ver que puedo perderte se me dobla mi dolor; | 12 | E se, Signore, mi sazio, Sperando infine di scorgerti, Vedendo che posso perderti, Mi si raddoppia lo strazio; |
viviendo en tanto pavor y esperando como espero, muérome porque no muero. | 13 | Vivendo in tanto timore E come spero sperando, Io muoio poiché non muoio. |
Sácame de aquesta muerte, mi Dios, y dame la vida, no me tengas impedida en este lazo tan fuerte; | 14 | Traimi da questa morte, O Dio mio, dammi la vita, Non mi tenere impedita In questo laccio sì forte; |
mira que peno por verte, y mi mal es tan entero, que muero porque no muero. | 15 | Guarda per te come peno, E il mio male è tanto pieno Che muoio poiché non muoio. |
Lloraré mi muerte ya, y lamentaré mi vida en tanto que detenida por mis pecados está. | 16 | Ormai piangerò la morte E mi dorrò della vita, Che per le mie colpe invero In prigione se ne sta. |
¡Oh mi Dios! ¿cuándo será cuando yo diga de vero: vivo ya porque no muero? | 17 | O Dio mio, quando accadrà Che io ormai dica davvero Che vivo poiché non muoio? |
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Tras de un amoroso lance, (*) y no de esperanza falto, volé tan alto, tan alto, que le di a la caza alcance. | 1 | Tratto da amoroso lancio, (*) E non privo di speranza, Talmente in alto volai, Che raggiunsi la preda. |
Para que yo alcance diese a aqueste lance divino, tanto volar me convino que de vista me perdiese; y, con todo, en este trance en el vuelo quedé falto; mas el amor fue tan alto, que le di a la caza alcance. | 2 | Perché potessi raggiungere Questa preda divina, Dovetti tanto volare Che mi perdetti di vista; E tuttavia in tal cimento Nel volo m'affaticai; Ma così altamente amai, Che raggiunsi la preda. |
Cuando más alto subía deslumbróseme la vista, y la más fuerte conquista en oscuro se hacía; mas, por ser de amor el lance di un ciego y oscuro salto, y fui tan alto, tan alto, que le di a la caza alcance. | 3 | Quando salivo più in alto Mi si offuscava la vista, E la più forte conquista Veniva fatta nel buio; Ma essendo un lancio d'amore, Feci un cieco e oscuro salto, E tanto in alto arrivai Che raggiunsi la preda. |
Cuanto más alto llegaba de este lance tan subido, tanto más bajo y rendido y abatido me hallaba; dije: ¡No habrá quien alcance! y abatíme tanto, tanto, que fui tan alto, tan alto, que le di a la caza alcance. | 4 | Quanto più in alto arrivavo, Su dal lancio trasportato, Tanto più misero, arreso, Abbattuto mi trovavo; Dissi: Nessuno ci arriva! E tanto, tanto m'abbattei Che arrivai talmente in alto Che raggiunsi la preda. |
Por una extraña manera mil vuelos pasé de un vuelo, porque esperanza del cielo tanto alcanza cuanto espera; esperé solo este lance, y en esperar no fui falto, pues fui tan alto, tan alto, que le di a la caza alcance. | 5 | In una strana maniera Feci in uno mille voli, Perché speranza di cielo Tanto ottiene quanto spera; Sperai solo in questo lancio, E non sperai debolmente, Ché tanto in alto arrivai Che raggiunsi la preda. |
(*) In tutta la poesia la ricerca del divino viene resa con la metafora della caccia. Come il cacciatore lancia in alto il proiettile per colpire la selvaggina, così l'anima lancia nell'amore se stessa verso Dio. | ||
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Un pastorcico solo está penado, ajeno de placer y de contento, y en su pastora puesto el pensamiento, y el pecho del amor muy lastimado. | 1 | Un pastorello solo sta soffrendo, Senza piacere e privo d'ogni gioia, E va pensando alla sua pastorella, E il petto dall'amor tutto è ferito. |
No llora por haberle amor llagado, que no le pena verse así afligido, aunque en el corazón está herido; mas llora por pensar que está olvidado. | 2 | Non piange perché l'abbia amor piagato, Ché non soffre a vedersi così afflitto, Per quanto nel suo cuore sia ferito; Bensì piange pensandosi scordato. |
Que sólo de pensar que está olvidado de su bella pastora, con gran pena se deja maltratar en tierra ajena, el pecho del amor muy lastimado. | 3 | Ché soltanto a pensare che è scordato Dalla sua pastorella, con gran pena Si lascia maltrattare nell'esilio, Il petto dall'amor tutto ferito. |
Y dice el pastorcico: ¡Ay, desdichado de aquel que de mi amor ha hecho ausencia y no quiere gozar la mi presencia, y el pecho por su amor muy lastimado! | 4 | E dice il pastorello: Oh sventurato Colui che del mio amore ha fatto assenza E non vuole goder la mia presenza, E il petto per suo amor tutto ferito! |
Y a cabo de un gran rato se ha encumbrado sobre un árbol, do abrió sus brazos bellos, y muerto se ha quedado asido dellos, el pecho del amor muy lastimado. | 5 | E dopo lungo tempo s'è innalzato Su un albero ove aprì le braccia belle, E se n'è morto stando appeso a quelle, Il petto dall'amor tutto ferito. |
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CANTO DELL'ANIMA CHE GIOISCE DI CONOSCERE DIO ATTRAVERSO LA FEDE | ||
Que bien sé yo la fonte que mana y corre, aunque es de noche. | 1 | Conosco la fonte che zampilla e corre, Benché sia notte. |
Aquella eterna fonte está escondida, que bien sé yo do tiene su manida, aunque es de noche. | 2 | Giace nascosta quella eterna fonte, Ma ben conosco dov'è la sua dimora, Benché sia notte. |
Su origen no lo sé, pues no le tiene, mas sé que todo origen de ella viene, aunque es de noche. | 3 | La sua origine ignoro, ché ne è priva, Ma ogni origine so che ne deriva, Benché sia notte. |
Sé que no puede ser cosa tan bella, y que cielos y tierra beben de ella, aunque es de noche. | 4 | So che non c'è una cosa tanto bella, Che cieli e terra bevono da quella, Benché sia notte. |
Bien sé que suelo en ella no se halla, y que ninguno puede vadealla, aunque es de noche. | 5 | So bene come in essa non vi è fondo, E che sondarla alcuno non può al mondo, Benché sia notte. |
Su claridad nunca es oscurecida, y sé que toda luz de ella es venida, aunque es de noche. | 6 | Non è mai oscurato il suo chiarore E so che ne proviene ogni splendore, Benché sia notte. |
Sé ser tan caudalosos sus corrientes, que infiernos, cielos riegan y las gentes, aunque es de noche. | 7 | So che ha tanto abbondanti le correnti Da irrigare inferni, cieli e le genti, Benché sia notte. |
El corriente que nace de esta fuente bien sé que es tan capaz y omnipotente, aunque es de noche. | 8 | La corrente da tal fonte nascente Ben so quant'è capace, e onnipotente, Benché sia notte. |
El corriente que de estas dos procede sé que ninguna de ellas le precede, aunque es de noche. | 9 | La corrente che dalle due procede So che nessuna di esse la precede, Benché sia notte. |
Aquesta eterna fonte está escondida en este vivo pan por darnos vida, aunque es de noche. | 10 | Giace nascosta questa eterna fonte Per darci vita in questo pane vivo, Benché sia notte. |
Aquí se está llamando a las criaturas, y de esta agua se hartan, aunque a oscuras, porque es de noche. | 11 | Qui se ne sta, chiamando le creature, E di quest'acqua bevono, allo scuro, Visto che è notte. |
Aquesta viva fuente que deseo, en este pan de vida yo la veo, aunque es de noche. | 12 | Questa fonte vivente a cui anelo, In questo pane di vita io la vedo, Benché sia notte. |
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Sin arrimo y con arrimo, sin luz y a oscuras viviendo todo me voy consumiendo. | 1 | Senz'appoggio e con appoggio, Senza luce, al buio stando, Tutto mi sto consumando. |
Mi alma está desasida de toda cosa criada, y sobre sí levantada, y en una sabrosa vida sólo en su Dios arrimada. Por eso ya se dirá la cosa que más estimo, que mi alma se ve ya sin arrimo y con arrimo. | 2 | La mia anima è disciolta Da qualunque creatura, E su se stessa innalzata, E in una sapida vita Su Dio soltanto appoggiata. Per questo ormai si dirà La cosa che più apprezzo: Che l'anima mia si vede Senz'appoggio e con appoggio. |
Y aunque tinieblas padezco en esta vida mortal, no es tan crecido mi mal, porque, si de luz carezco, tengo vida celestial; porque el amor da tal vida, cuando más ciego va siendo, que tiene al alma rendida, sin luz y a oscuras viviendo. | 3 | E benché sopporti tenebre In questa vita mortale, Non tanto grave è il mio male, Perché, se di luce manco, Però ho vita celestiale; Ché dà l'amore tal vita, Vieppiù cieco diventando, Che tiene l'anima arresa, Senza luce, al buio stando. |
Hace tal obra el amor después que le conocí, que, si hay bien o mal en mí, todo lo hace de un sabor, y al alma transforma en sí; y así, en su llama sabrosa, la cual en mí estoy sintiendo, apriesa, sin quedar cosa, todo me voy consumiendo. | 4 | Così opera l'amore Dal giorno che lo conobbi: Sia il bene che il male in me Tutto rende d'un sapore, E muta l'anima in sé; E perciò nella sua fiamma Che in me vado assaporando, In fretta, e nulla lasciando, Tutto mi sto consumando. |
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Por toda la hermosura nunca yo me perderé, sino por un no sé qué que se alcanza por ventura. | 1 | Per tutta la bellezza Io mai mi perderò, Ma per un non so che Cui si giunge per caso. |
Sabor de bien que es finito, lo más que puede llegar es cansar el apetito y estragar el paladar; y así, por toda dulzura nunca yo me perderé, sino por un no sé qué que se halla por ventura. | 2 | Gusto di bene finito Al massimo può arrivare A soddisfar l'appetito Ed a viziare il palato; E per tutta la dolcezza Mai perciò mi perderò, Solo per un non so che Che si trova per caso. |
El corazón generoso nunca cura de parar donde se puede pasar, sino en más dificultoso; nada le causa hartura, y sube tanto su fe, que gusta de un no sé qué que se halla por ventura. | 3 | Chi ha il cuore generoso Mai si cura di restare Quand'è possibile andare, Se non nel più faticoso; Nulla gli dà sazietà Ma la fede sale tanto Da gustare un non so che Che si trova per caso. |
El que de amor adolece, del divino ser tocado, tiene el gusto tan trocado, que a los gustos desfallece; como el que con calentura fastidia el manjar que ve, y apetece un no sé qué que se halla por ventura. | 4 | Colui che soffre d'amore, Toccato dal divino essere, Ha un gusto così mutato Che si sottrae al sapore; Come chi, preda di febbre, Cibo non vuole vedere, E ha voglia d'un non so che Che si trova per caso. |
No os maravilléis de aquesto, que el gusto se quede tal, porque es la causa del mal ajena de todo el resto; y así toda criatura enajenada se ve y gusta de un no sé qué que se halla por ventura. | 5 | Non stupitevi di questo, Che il gusto permanga tale, Perché è la causa del male Diversa da tutto il resto; E così, ogni creatura Si conosce spossessata, E gusta d'un non so che Che si trova per caso. |
Que estando la voluntad de Divinidad tocada, no puede quedar pagada sino con Divinidad; mas, por ser tal su hermosura que sólo se ve por fe, gústala en un no sé qué que se halla por ventura. | 6 | Ché, essendo la volontà Da Divinità toccata, Non può restar ripagata Se non con Divinità; Ma poiché la sua bellezza Solo si vede per fede, La gusta in un non so che Che si trova per caso. |
Pues, de tal enamorado, decidme si habréis dolor, pues que no tiene sabor entre todo lo criado; solo, sin forma y figura, sin hallar arrimo y pie, gustando allá un no sé qué que se halla por ventura. | 7 | Ora d'un simile amante Ditemi se avrete pena, Perché non trova sapore In tutt'intero il creato, Solo, senza forma o immagine, Senz'appoggio né sostegno, Là gustando un non so che Che si trova per caso. |
No penséis que el interior, que es de mucha más valía, halla gozo y alegría en lo que acá da sabor; mas sobre toda hermosura, y lo que es y será y fue, gusta de allá un no sé qué que se halla por ventura. | 8 | Non pensate che lo spirito, Che è d'assai maggior valore, Trovi piacere e allegrezza In quanto qua dà sapore; Sopra però ogni bellezza, Oltre ciò che è, sarà e fu, Di là, gusta un non so che Che si trova per caso. |
Más emplea su cuidado, quien se quiere aventajar, en lo que está por ganar que en lo que tiene ganado; y así, para más altura, yo siempre me inclinaré sobre todo a un no sé qué que se halla por ventura. | 9 | Maggiore attenzione impiega, Chi si voglia avvantaggiare, In quanto ha da guadagnare Che non nel già guadagnato; Così, per più elevazione, Io sempre mi volgerò Soprattutto a un non so che Che si trova per caso. |
Por lo que por el sentido puede acá comprehenderse, y todo lo que entenderse, aunque sea muy subido, ni por gracia y hermosura yo nunca me perderé, sino por un no sé qué que se halla por ventura. | 10 | Per ciò che l'intelligenza Ci può far quaggiù comprendere E per quanto si può intendere, Benché sia assai elevato, Non per grazia né bellezza Io giammai mi perderò, Bensì per un non so che Che si trova per caso. |
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Del Verbo divino la Virgen preñada, viene de camino si le dais posada. | Del Verbo divino La Vergine incinta Giunge per la via Se le dai asilo | |
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Olvido de lo criado, memoria del Criador, atención a lo interior, y estarse amando al Amado. | Oblio del creato, Memoria del Creatore, Attenzione all'interiore E starsene amando l'Amato. | |
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[1a vers.: 16-17/6/2001, 28/7/2001, 28/12/2001, 10-11/2/2002, 23/11/2002; 2a vers.: 2004-2005]
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