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DIALOGO CON GLI INTERNAUTI

SU GUÉNON, I CICLI, L'INIZIAZIONE E LA CONTROINIZIAZIONE

 

12/2/2003 – All'Anonimo che mi ha mandato le Riflessioni sui cicli storici.

D. Ch. - Grazie, carissimo.

Ho ritrovato in quello che hai scritto il piacere di leggere Guénon; direi che hai riepilogato assai bene taluni dei suoi passi più interessanti, aggiungendovi alcune considerazioni tue altrettanto utili.

Mi chiedo tuttavia: sei sicuro che sempre Guénon, là dove allude, poi sapesse davvero spiegare? Perché in fin dei conti arrivava da ambienti legati agli occultisti, a Papus, Saint-Yves d'Alveydre, Fabre d'Olivet, che di pecche metodologiche ne avevano parecchie (e quanta presunzione!), e di cui non c'è spesso di che fidarsi. È chiaro che la situazione di Guénon era molto diversa, ma ti è così chiaro che il Cristo possa essere visto come avatar di Vishnu? Su che basi questo viene affermato?

Inoltre l'analisi degli yuga di Guénon non corrisponde a quelle indù note, lui dice che i conteggi furono deliberatamente deformati, ma come si fa ad esserne sicuri? Ed è davvero legittimo fare questi conti sugli yuga? Non c'è rischio che siano più fonte di male che di bene, cosa del resto a cui accenna - un po' contraddittoriamente forse - Guénon stesso?

E anche per quanto riguarda Budha, il tutto non originerà dal grossolano errore dei teosofi che parlarono di un inesistente budhismo probabilmente per collegarlo all'ermetismo, o magari per semplice ignoranza? Non mi pare che Budha in India sia normalmente più del semplice pianeta Mercurio. E certo giammai i buddhisti stessi, che io sappia, fecero questo collegamento.

Quanto alla tradizione sethiana, questo converge, mi pare, fin troppo con le fisime dei crowleyani e nipoti loro circa un antico culto mesopotamico del serpente. E parlando di controiniziazione, che sarei folle a negare in quanto sia un'inimmaginabile tendenza oscura recante menzogna, distruzione e omicidio, tuttavia tendo a credere che essa già utilizzi anche le idee di Guénon, per i suoi fini, così come il Grande Inquisitore di Dostoevskij utilizza Cristo per crocifiggere Cristo, per cui bisogna andarci cauti.

Rimane poi sempre per me il grave interrogativo di fondo: se come dice Guénon l'iniziazione è pressoché indispensabile per capire davvero qualcosa, debbo io ritener me stesso incapace di entrare nel luogo della verità perché tale iniziazione nessuno mi ha conferito?

Ho avuto contatti sporadici e no con massoni e aderenti al tasawwuf; ma nessuno di essi m'è parso tale da volermi coinvolgere in ciò che lo coinvolgeva.

D'altro canto, ci conforta, come dici giustamente, una comunanza sovraformale di affetto; dunque qualcosa avrò pure io stesso ottenuto, per grazia del cielo, nonostante tutto.

Ma Dio è più sapiente...

  


Anonimo è un corrispondente con cui ebbi uno scambio epistolare (di cui mantengo la documentazione) tra il 2001 e il 2003. Accettò di essere pubblicato ma solo in forma anonima. Queste su SuperZeko sono le uniche edizioni autorizzate; chiunque abbia pubblicato questi testi altrove, l'ha fatto senza autorizzazione.

Dario Chioli, 23/4/2013

 

  

 

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