UNA SUGGESTIONE DA PARACELSO PER IL NUOVO ANNO
Dario Chioli
I n un mondo percettivamente tanto impoverito, queste parole di Paracelso possano aiutarci a veder meglio una natura di cui troppo spesso, pur sfruttandola e magari asservendoci per certi aspetti ad essa, nel nostro intimo ci disinteressiamo, quasi per noi non avesse in serbo, come invece ha, meravigliosi segreti da svelare e strade ancora ignote da percorrere.
Darumb seind rechte wesentliche leut / deren in allen vier Elementen wohnen / die inn der erstenzeit der natur offt für Götter gehalten / und angerüfft seind worden / und seind etwan die / dauor der allmechtig warnet in seinem gebot der ersten Tafel Mosi: Wir sollen nit andere Götter neben jhm haben / weder die im Wasser: da maint er die Nimphen, Noch die under der erden / da er die Silphes und Pygmeies mainet / dann er allein sey ein eifferiger Gott / der da haim sucht solche missethat / der Vätter / an jhren Rinden / biß inn das dritt und vierdt glidt. So ist auch nit minder / das mit disen der Venus Berg besetzt ist gewesen / Dann Venus selbs ist ein Nimph gewesen / und der Venus berg ist jrem reich oder Paradeiß vergleicht worden / aber dieselbig ist auch abgestorben / darumb ist auch jr reich mit jr zugangen / und hat auffgehört / Dann wo hört man mehr von jhnen sagen / wie vor alten zeiten / da der Danheuser / und andere mehr seind darin gewesen / unnd ist solches von jhm kein Fabel gedicht / sonder ein warhafftigs geschicht. Dise seind auch einer solchen art / das sie alle menschen / die sie lieben / auch hinwider lieben / aber der sie hasset / den hassent sie auch hinwider. Darumb wer sich zu jn verbindt oder verschreibt / dem geben sie kunst / und gelts genug / sie wissen auch unser sinn unnd gedancken / darmit wir sie dann leichtlich bewegen / das sie zu uns kommen. | Perché ci sono esseri reali che vivono in tutti i quattro elementi e che nei primi tempi della natura furono spesso considerati e adorati come dèi. Ed è invero contro costoro che l’Onnipotente Iddio ci ha messi in guardia nel Suo comandamento della prima tavola di Mosè: Non avremo altri dèi accanto a Lui, né quelli nell’acqua – qui Egli intende le ninfe – né quelli sotto la terra – qui Egli intende i silfi e i pigmei. Ché Egli è un Dio geloso che punisce tale misfatto dei padri sopra i figli fino alla terza e alla quarta generazione. Così, anche, non è meno importante che il Monte di Venere sia stato popolato da costoro, in quanto Venere fu lei stessa una ninfa, e il Monte di Venere è stato paragonato al suo regno o Paradiso. Ma lei si è ora estinta e il suo regno è trascorso con lei ed ha cessato di esistere. Dove dunque si sente più parlare di loro, come nei tempi antichi, quando c’erano il Danheuser [il poeta Tannhäuser] e gli altri? E non è una favola questa che si dice di lui bensì una storia vera. Infatti quelle genti sono di tale natura che amano tutti coloro che le amano, e odiano quelli che le odiano. Perciò a colui che lega o impegna se stesso con loro donano abilità e denari a sufficienza. Esse conoscono anche il nostro animo e i nostri pensieri, sicché possono essere facilmente indotte a venire da noi. |
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Testo tratto da: Philippi Theophrasti Paracelsi von Hohenhaim etliche Tractetlein zur Archidoxa gehörig, 2. De occulta Philosophia, § Von den jrrdischen Geistern oder Schroetlein under der Erdern, 1570, cfr. sul web: http: / / dfg-viewer.de / show / ?set%5Bmets%5D=http%3A%2F%2Fmdz10.bib-bvb.de%2F~db%2Fmets%2Fbsb00015018_mets.xml (pp. 27-28 a video).
[18.XII.2010]