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ORAZIONE PER DIMANDARE A DIO LA PACE INTERNA

 

Ambroise de Lombez

   

[tratta da: Traité de la Paix intérieure, 1757, 
trad. italiana di fra Fedele da Tortona: Trattato della pace interna e di altri soggetti di pietà, 
Torino, 1782, pp. 534-535]

   

Edizione elettronica di Dario Chioli

   


Riproduco qui l'Orazione finale del Trattato della pace interna di padre Ambroise de Lombez (Ambrogio da Lombez), che Adolphe Tanquérey, nel suo Précis de Théologie Ascétique et Mystique, 1927, definiva «opera divenuta classica, assai utile per guarire gli scrupolosi». 
Per sapere di più sull'opera e sull'autore, cfr. la prima parte del Trattato.


   

Dio onnipotente, cui niente può impedire di dare la calma al mio cuore, Dio tutto buono, che colla fedeltà alle vostre leggi non richiedete da noi, che il riposo delle anime nostre: Dio tutto amabile, il cui regno in noi non è che d'amore, e di pace; producete voi stesso nell'anima mia quel silenzio, che aspettate per conversare con essa. lo non veggo in essa, che ardor impaziente, che confusione di movimenti, che agitazione. L'azione tranquilla, il desiderio senza passione, lo zelo, che opera senza agitarsi, non possono venirne che da voi, sapienza eterna, attività infinita, riposo inalterabile, il quale siete il principio ugualmente, ed il modello della vera pace. Essa è così preziosa, che il vostro amore, e la vostra liberalità ce la promettono nell'altra vita, come la somma ricompensa della fedeltà, colla quale v'avremo servito in questa. Essa è così delicata, che non può esser perfetta se non nel cielo. Essa è cosi deliziosa, che l'eternità intera non può farcene prender nausea. Da voi solo, o Padre de' lumi, che non siete soggetto ad alcuna mutazione, o ad alcuna vicenda, può venire un premio così prezioso, ed un dono così perfetto. Voi ci prometteste questa pace per bocca de' vostri profeti, ce la inviaste per mezzo del vostro Figlio, e ce la assicuraste coll'effusione del vostro Spirito. Deh non permettete, che l'invidia de' nostri nemici, il tumulto delle nostre passioni, gli scrupoli della nostra coscienza ne facciano perdere questo celeste dono, che è il pegno del vostro amore, l'oggetto delle vostre promesse, il prezzo del sangue del vostro Figlio. Così sia.   

   

   

 

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