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Robert Graves
[da: Lamento per Pasifae, trad. di Giovanni Galtieri, Guanda, Parma, 1991]
LA TERRA SEGRETA
Ogni donna
veramente regale
possiede una
terra segreta, più reale
per lei di
questo pallido mondo.
A mezzanotte,
quando la casa
è immersa nel
silenzio, ella posa
ago o libro e se
ne va
a visitarla non
veduta.
Chiudendo gli
occhi, improvvisa
un cancello fra
alte betulle
cinque volte
sbarrato, e scavalcandolo
prende possesso
del suo regno.
Poi corre, o
vola, o sale a cavallo
(c'è
sempre un cavallo scalpitante
che viene a
darle il benvenuto)
e viaggia in
lungo e in largo;
può far
crescere l'erba
indurre i gigli
a spuntare
dal bocciolo col
solo sguardo,
e i pesci le
mangiano sulla mano.
Ha fondato
villaggi, ha piantato
boschetti, e ha
scavato valli per far scorrere
freschi ruscelli
fino a una baia
che la terra
chiude da ogni lato.
Io non ho mai
osato fare alla mia musa
domande sul
governo
del suo reame,
né sulla sua geografia,
né mai
l'ho seguita fra quelle betulle
né ho
scavalcato il suo cancello
né mai ho
spiato fra la nebbia.
Ma lei mi ha
assicurato
per il giorno
che morirò
un angolino del
suo palazzo
in una piana
radura del bosco
dove crescono le
genziane
e le viole e
dove ogni tanto
lei ed io
potremo incontrarci
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