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Jurgis Kazimirovich Baltrushajtis
[da: Renato Poggioli, Il fiore del verso russo, Einaudi, Torino, 1949]
Fra i sogni
solitari una visione
più di tutte al
mondo è solitaria.
Fra le terre
lontane una regione
più di tutte
naviga nell'aria.
Nell'ora
della gioia sovrumana
come un lampo
palpita e scintilla:
beato chi nella
miseria umana
vide quella
magica favilla.
Dall'anima
cancella ogni speranza
la penosa strada
della vita:
sola essa esulta
nella sua costanza
come una
preghiera esaudita.
E così ci
conduce non veduta
sul sentiero
dell'immensità:
come una madre
su una culla muta
a noi canta
dell'eternità.
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