Lucio Pescarolo

COME ATTRATTO DA UN'INSOLITA STRANA LUSINGA  

Nisargadatta Maharaj, Io sono Quello

Quando volontariamente
come attratto da un'insolita strana lusinga
sdegno di subire l'incessante rombo dei miei pensieri
che ingombrano ogni istante delle mie ore
che di continuo gemmano gli uni su gli altri,

   mi scopro essere nient'altro che il testimone
dell'inaudito potere della mente di osservare se stessa.

  
Se per un momento
volgo a me l'attenzione e
da osservatore distaccato
guardo la mia consueta identificazione col lavorìo della mente,
se divento nient'altro che
consapevolezza:

allora improvvisamente
sorge la luminosa certezza che
qui ed ora
non altro c'è che puro essere che
ancora
è essenzialmente e necessariamente bene:
perché tutto è proprio come deve essere
ogni cosa rapportandosi con precisione ad ogni altra cosa
tutto mostrandosi interconnesso e giustapposto
in modo significativo e perfetto;
questa è
armonia.

E non armonia sterile
cioè perfetta sì ma immobile,
invece mi appare continuamente rinnovantesi e asserentesi
quando si rivela la fonte stessa della realtà
poiché al mio esistere
qui ed ora
dà impulso
e agisce per il bene
e genera il bene:
è allora
armonia in azione.

Il suo potere è silenzioso e inavvertito ma
come la nebbia piano piano si dissolve al sole
così pian piano l'ignavia
la confusione
quel vivere come eternamente stordito
tutte le penose incertezze su cosa fare e cosa pensare
su cosa desiderare e cosa fuggire
l'incapacità di decisioni precise e univoche
tutto questo pian piano muta:
così si
dissolve
questo malessere antico
così rimane indietro questa sorta di lentezza
questa
ottusità.

Ecco:
dà segno di calmarsi questo vivere indolente
ma smanioso dentro
sempre assetato
ma sempre incerto e indeciso
questa
inquietudine
si
placa.

Come condotta da una mano
gentile
autorevole e
ferma
la mente si ritrova profondamente mutata
modificata
nella sua essenza nella
sostanza.

Sicché ora
sull'orizzonte lontano
un sole accecante
affuoca
una aurora
nuova.