|
L'EGOISTA
Dario Chioli
Mi girava sempre d'attorno. Io dicevo: Ma insomma che vuoi? Smettila, lasciami in pace, non vedi che sono occupato? Macché, continuava a farmisi intorno petulante e bisbetica come una vecchia zitella. E quando invece la chiamavo e lei veniva e io, che in fondo sono generoso, le davo quel che voleva e le chiedevo Toh, ecco, sei contenta, lei no non era contenta ma sempre imbronciata. Sì, è vero, magari poco prima l'avevo mandata via in malo modo, ma come si fa, uno legge il giornale e lei viene a prendertelo di mano, uno si beve in pace il suo caffè e lei te lo sottrae per far chissà che, uno si stanca, un bacio due baci poi basta, mica sempre si può amarsi, alla lunga si diventa smidollati, e poi non avevo voglia.
E quando m'è venuta, uno s'aspetta: vado di là, lei torna contenta, e in pace ed allegria facciamo per bene ciò che tutti e due desideriamo, ma no lei non desidera più, prima sì adesso no, e fa l'offesa, e io sono irritato, possibile che una moglie non sappia stare in pace, si torna a casa stanchi e si cerca, si spera una donna che ti rilassi, ma se glielo dico dice che sono egoista.
Egoista, come se non compissi i miei doveri di marito. Ma insomma ero stanco, troppo stanco, e allora quella mia amica, non mi irritava lei, no non mi irritava affatto, mi capiva mi dava ragione, sapeva ciò che è giusto e ciò che no non è giusto, insomma era anche carina e allora, è colpa sua, di mia moglie, non fosse che è sempre così imbronciata, anzi, che era, prima di morire, perché è morta, già, dico era colpa sua, e allora insomma voi capite quella donna mi dava tanta comprensione che io non ho potuto fare a meno di amarla. E certo, se si ama una donna che vi capisce e voi perciò cercate di stare con lei il più del tempo, non si può soddisfare del tutto un'altra, specie se è sempre scura in volto, di malumore, perciò mia moglie diventava sempre più nera, e faceva scenate, scenate, come non fosse colpa sua, e i vicini sentivano e chissà cosa pensavano, finché scoprì il mio diciamo rapporto, diciamo illecito, ma insomma non è poi la fine del mondo, ma lei si lamentava e gridava e io non ne potevo più, e allora ho preso la pistola e ho sparato a quella ladra di allegria.
A quel punto uno pensa che lei dovrebbe pentirsi di aver causato tanta tristezza, macché, mi viene incontro barcollando, io persino ero un po' commosso, nonostante tutto. Mi viene incontro, io mi dico: se adesso mi chiede di perdonarla come si addice ai semimorti io sì la perdono di tutto cuore e poi scappo all'estero con l'amante ma prima lascio soldi abbastanza per una bella sepoltura. Beh invece dovete sapere che avevo lasciato cadere la pistola, ormai mi disgustava un po', ma lei la prende e che fa, quella sgualdrinella, che fa? La prende e preme il grilletto, e io ho sentito tanto calore qui nel cuore, tanto freddo tutto addosso, non è da cristiani, neppure il prete per potersi confessare prima, tutti hanno peccati, anch'io qualcuno.
E però non credevo, vengo qui su, vado dal pescatore, sì quel pescatore che tiene le chiavi, dicono, Pietro il santo insomma, io mi aspetto che mi guardi con compassione, almeno lui dovrebbe capire tutta l'importanza del fatto che io sono morto, e invece mi mette in lista con una miriade di uomini e donne più o meno lerci, anche mia moglie è prima di me, io la vedo e dico: Che ci fa qui? Non è che la ritroverò anche in Paradiso? Per carità, piuttosto vado all'inferno! E allora, guarda un po', vedo quel gaglioffo di Pietro che si fa scuro in viso come mia moglie, e tutto accigliato mi apostrofa e dandomi del tu mi tira fuori dalla fila, e mi tocca andare giù fino in Purgatorio, ma no neppure qui, pare che mia moglie si vendichi da questa parte della vita, ma di che?
Forse sì un po' maligno lo sono stato, ma credevo di far bene, e quel che è stato è stato, che vale la vendetta, render male per male? Eh? Mia moglie è stanca di me e non ha nessuna voglia di vedermi? E allora? In Paradiso tutti si vedono sempre come se fossero l'uno in faccia all'altro e allora non mi ci vuole? Ahimè moglie dove andrò? Dopo una vita infernale un aldilà infernale? Ahimè ahimè non è bello da parte d'una moglie! Neppure ammazzare la moglie è bello da parte di un marito? E beh, d'accordo, ma poi non facciamo di ogni erba un fascio, specie se da bruciare nelle caldaie di nonno Satanasso! Non si usa più? E che si usa allora? Seguire per tutta l'eternità i cavilli della propria mente? Ehi moglie l'eternità è un po' grande, per l'appunto quando avrò finito? E dopo un po', lo sai, se io faccio le stesse cose mi annoio! Anche di mia moglie mi sono stufato, dici? Sì però l'eternità è peggio d'una moglie, una cosa è guardarla dal di sopra come fai tu lassù, una cosa ben diversa è cercarne il fondo, come caricare il mare nel mestolo bucato per trasportarlo e versarlo in un secchio, insomma un po' egoista forse lo sarò anche stato, ma non così tanto. Procuste e il suo letto sono più veritieri di me, dici? Dici che nel mio letto non basta tirare o tagliare, bisogna per forza fare in pezzi? Ma insomma, esageri, io in fondo ho adempiuto tutti i miei doveri, e se ho ammazzato, insomma non sono certo un santo, un po' di Purgatorio me lo merito, è vero, ma l'inferno è troppo infernale, no? No? Beh, facciamo il Limbo allora. Dovrei vergognarmi a volermi confondere con chi neppure è stato vivo, io che ho lasciato così indelebili segni nel registro dell'esistenza? Insomma quassù ci sono tanti posti, uno occulto e non troppo brutto ci sarà pure, in fondo sono pentito. Dopo morto non vale? Ma insomma ho fatto anche del bene! Se riesco a trovare con l'aiuto di tutte le lanterne del cielo e della terra qualcosa che abbia fatto disinteressatamente, mi salvate? Oh, ma allora è facile... Perché sogghignate? Non va bene sogghignare delle disgrazie di un povero peccatore! Sì, ma neppure così seri, preferisco quasi che ridiate, e no no sei troppo angelico tu per tirar fuori il forcone e poi non si usa più, ma no non prendermi così alla lettera, non leggermi le opere degli intellettuali alla moda, non le mie per carità, me ne vado da solo oppure preferisco il forcone.
Per l'appunto si mette a leggere, eh sì, questo è già l'inferno, mi toccherà pensare a tutto quello che ho scritto, detto e pensato, sento avanzare un'invincibile noia, sono troppo stupido per giocarci, non potrei concepire qualcosa di diverso da me, una noia che non sia io stesso, e quanto a giocare con se stessi, questo è per altri. Ahimè ahimè, con tante vecchie buone sataniche caldaie, proprio a cuocere dentro me stesso dovevano mettermi?
[30.I.1976]
Se vuoi, invia un commento a: |