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VIANDANTI E SEDENTARI

Dario Chioli

   

   

Il viaggiatore è odiato dagli stanti.

Sedentari e viaggiatori sono per natura nemici; quelli accumulano, e questi riducono il peso.

Nella mente del sedentario c’è una casa piena di fronzoli; nella mente del viaggiatore c’è la soglia della morte deserta d’ogni possesso.

Viaggiare non è muovere il piede, ma spalancare l’occhio della mente alla ricerca dell’ignoto.

La casa dello stante è del tutto instabile, il moto della terra la distruggerà; la casa del viandante è senza fine, lo segue ovunque e non consiste in nulla.

Il viandante venera e insegue il Dio che è sparito; lo stante adora la maschera che l’ha sostituito.

È molto facile adagiarsi e dormire; ma chi vuol conoscere deve amare gli uomini.

Chi non ama i bambini è una persona di pietra, tutt’uno con la propria casa, decadrà con essa, mentre il viandante è rimasto bambino, la sua giovinezza non invecchia mai.

Quando gli anni lo coprono, il viandante respira a fondo la morte; per lo stante irrigidito nella sua casa senza finestre, la morte è soffocamento e paura di tutto lasciare.

O Dio, concedimi di mai fermare il mio passo; di sottrarmi allo sguardo dei sedentari senza che se n’accorgano.

   

[15/7/2010]

   

 

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