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UN CHILO E OTTOCENTO GRAMMI DI LIBRI

Dario Chioli

   

   

Entrato oggi in un supermercato vicino a casa mia, trovo un'offerta surreale, quasi mistica nella sua genericità: libri in vendita a 5 euro al chilo.

Superato celermente un certo sconcerto, comincio a guardare nelle montagne di robaccia (se non sai scegliere prenderai tante di quelle cantonate) e ricavo ben undici volumi che pago in tutto più o meno nove euro. Giunto a casa me li riguardo con attenzione:

Timore e tremore di Søren Kierkegaard (Johannes de Silentio), traduzione di Cornelio Fabro, Biblioteca Ideale Tascabile da 1000 lire, del '95, agile e ben fatto, bella edizioncina, leggerissimo (quanto l'avrò pagato? 20 centesimi?). In copertina una frase magica vista la circostanza:

«Non solo nel mondo degli affari ma anche in quello delle idee, il nostro tempo sta attuando un'autentica liquidazione. Tutto si ottiene a un prezzo talmente vile, che vien da chiedersi se alla fine ci sarà ancora qualcuno disposto a offrire».

Strano, no?

Ci sono anche due piccole biografie Dall'Oglio-Oxford University Press, 141 e 123 pagine rispettivamente, su Dante di George Holmes e su Tommaso d'Aquino di Anthony Kenny, anche queste sembrano ottime edizioni, che pertanto probabilmente hanno venduto poco.

C'è un libro pubblicato da Sperling & Kupfer su I segreti della santeria (Santeria: The Religion), di Migene González-Wippler, nome quanto mai interculturale, nata a Porto Rico, antropologa e psicologa. Potrebbe essere divertente, forse è ben fatto, non sono abbastanza competente in materia da dirlo a prima vista. Bei glossari («Darle coco al santo: sistema di divinazione con la noce di cocco»).

Due libretti di Opportunity Books, Elite arti e stili, su Gli arazzi e La miniatura gotica. Discreti, copertine cartonate e carta pesante. Li ho comprati incellofanati. Tolto il cellophane comunque non me ne pento. Le autrici dei testi, coi nomi nascosti a pagina 5, sono Mercedes Viale ed Emma Priani. Le immagini sono gradevoli e ben descritte.

Il tempo dell'onestà, Oscar Mondadori, è un diario della giallista inglese P. D. James. Foto di famiglia un po' sbiadite ma interessanti, carta pessima come è solito degli Oscar. Il testo non sembra male. Quanti James scrittori comunque! Henry James il classico, Montague Rhodes James studioso di antichità e grandissimo autore di racconti del terrore (forse il migliore in assoluto), e poi questa... Ci si potrebbe anche aggiungere Re Giacomo (King James) con la sua Bibbia e il manuale sulle streghe...

Ci sono addirittura i Sei problemi per don Isidro Parodi di Jorge Luis Borges e Adolfo Bioy Casares, Editori Riuniti, originariamente 5900 lire, brutta carta, copertina così così, ma Borges è sempre Borges e questo non ce l'avevo...

E infine, ma li ho trovati per primi, tre volumi di Rex Stout con avventure di Nero Wolfe (Morto che parla, Abbiamo trasmesso, Un minuto a mezzanotte), Oscar Mondadori, carta come sopra. M'è rimasto impresso da quand'ero ragazzo il Nero Wolfe formato Tino Buazzelli, la sua misoginia, le sue orchidee... Era un pezzo che volevo leggerne qualcosa.

Una piccola biblioteca, alquanto varia, per nove euro. Buona per me che mi occupo di un sacco di cose, un'autentica liquidazione...

Il prezzo è vile indubbiamente ma del resto adatto al mio reddito, che non è granché, e quando vien da chiedersi se alla fine ci sarà ancora qualcuno disposto a offrire, ebbene ho la coscienza a posto perché io sul mio sito offro effettivamente un sacco di testi tutti gratis...

Sarà proprio questa la risposta alla fine: scrivere solo per passione? Certo sarebbe meglio, da un punto di vista tecnico, avere i mezzi per scrivere in pace e documentarsi senza impaccio e che i propri libri non finissero venduti un tanto al chilo. Dove sono gli odierni Mecenati, che non finanzino solo per scaricare le tasse o per ragioni politiche?

Ma d'altro canto come farebbe lo scrittore a rendersi degno del nome di uomo se non affrontasse delle difficoltà? E se poi non ci tiene, allora peggio per lui, può tenersi sia il narcisismo da artista che le frustrazioni, e senza niente in cambio...

   

[4.X.2003]

   

 

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