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SUL «TESTIMONIUM FLAVIANUM»
Dario Chioli
Domanda - Ma Giuseppe Flavio parla della crocifissione di Cristo?
Risposta - Cito dall'introduzione a: Giosefo de l'Antichità Giudaiche. Tradotto in Italiano per M. Pietro Lauro Modonese, In Vinegia, s.d. (ma dev'essere della metà del Cinquecento):
«Tra le altre cose degne de la sua notitia leggerà V.E. in questo autore etiandio de quelle che appartengono a'l nuouo testamento, che le daranno gran lume quanto à l'intendere l'historia d'alcune persone & luoghi nominati nel sacro Euangelio, leggerà tra le altre la predicatione di San Gio. Battista, & la sua morte, & appresso un notabile testimonio che questo autore rende a Giesu Christo saluatore nostro, il quale testimonio auenga che ne à Christo sia necessario, ne V.E. il debbia desiderare per maggior confermatione de la sua fede già saldamente fondata nel testimonio interiore, che le ne rende lo spirito santo, senza il quale ogni altro poco rileua, pure non le dourà esser discaro di uedere quanto habbia potuto la uerità, che in sin da quelli, che non l'hanno conosciuta ne accettata in sua salute è stata approuata, et tanto piu da uno di quella medesima natione, da cui fu gia si malignamente odiata & perseguita».
E al libro XVIII, cap. VI:
«Fu ne i medesimi tempi Giesu, huomo sauio. Se però gliè lecito chiamarlo huomo. Perche facea mirabili opere, & era dottore di quegli huomini, che odono uolontieri il uero. Et congionse à se molti de Giudei & assai de Gentili. Costui era Christo. Hauendolo Pilato dannato a la croce, per hauerlo accusato i principali de la nostra gente, non fu da quelli abbandonato, che l'haueano amato da principio. Et apparue a loro il terzo di uiuo, si come i profeti da Dio ispirati haueano predetto questi & altri innumerabili miracoli di lui douer riuscire. Dura etiamdio sin'ad hora la gente Christiana, che da lui ha preso il nome».
Cito altresì per raffronto la traduzione inglese di William Whiston tratta da Internet (http://sacred-texts.com/jud/josephus/ant-18.htm, che però numera XVIII.3.3):
«Now there was about this time Jesus, a wise man, if it be lawful to call him a man; for he was a doer of wonderful works, a teacher of such men as receive the truth with pleasure. He drew over to him both many of the Jews and many of the Gentiles. He was [the] Christ. And when Pilate, at the suggestion of the principal men amongst us, had condemned him to the cross, those that loved him at the first did not forsake him; for he appeared to them alive again the third day; as the divine prophets had foretold these and ten thousand other wonderful things concerning him. And the tribe of Christians, so named from him, are not extinct at this day».
L'autenticità del passo, che è noto come «Testimonium Flavianum» e si trova citato ripetutamente da Eusebio di Cesarea nel IV secolo, fu da più parti contestata a partire dal XVI secolo. Alcuni ne preferiscono una versione araba più breve riportata in un libro dello storico arabo Agapio del X secolo e scoperta da Shlomo Pines, che sarebbe meno interpolata (http://www.religiousstudies.uncc.edu/jdtabor/josephus-jesus.html):
«At this time there was a wise man who was called Jesus, and his conduct was good, and he was known to be virtuous. And many people from among the Jews and the other nations became his disciples. Pilate condemned him to be crucified and to die. And those who had become his disciples did not abandon their loyalty to him. They reported that he had appeared to them three days after his crucifixion, and that he was alive. Accordingly they believed that he was the Messiah, concerning whom the Prophets have recounted wonders».
La questione è ampiamente dibattuta da Peter Kirby nella pagina http://www.earlychristianwritings.com/testimonium.html. Ma si confrontino anche gli altri link riportati in http://www.earlychristianwritings.com/josephus.html.
Si noti comunque che Giuseppe Flavio (morto intorno al 100 d. C.) parla di Gesù anche al libro XX, in un passo che fu già citato da Origene intorno al 230-250 (cfr. http://members.aol.com/fljosephus/testhist.htm), dove dice che «morto Festo, & Albino essendo per camino, conuocò il concilio de gli Giudici, & menati alcuni à se stesso, fra gli quali il fratello di Iesu che si dice Christo chiamato Giacobo quasi facendo contra la legge accusati li fece lapidare» (cap. XVI della versione di M. Pietro Lauro Modonese).
Nella versione del Whiston: «Festus was now dead, and Albinus was but upon the road; so he assembled the sanhedrim of judges, and brought before them the brother of Jesus, who was called Christ, whose name was James, and some others, [or, some of his companions]; and when he had formed an accusation against them as breakers of the law, he delivered them to be stoned» (cap. XX.9.1, http://sacred-texts.com/jud/josephus/ant-20.htm).
[24.III.2005, 12.XII.2005]
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