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RIFLESSIONE DI FINE ANNO
Dario Chioli
Il genere umano si divide decisamente in due: quelli che si conformano al sentito dire, e quelli che verificano l'informazione.
I primi sono in numero nettamente superiore, sono manipolabili da chiunque abbia abbastanza potere e astuzia per farlo, e sono essi, con la loro pigrizia mentale e la loro stupidità, a rendere impossibile qualsiasi democrazia.
E in effetti la democrazia è impossibile, non è mai esistita.
Il paese da cui viene questo termine, Atene, si reggeva sul lavoro degli schiavi; il demos che esercitava il potere era dunque la minoranza di cittadini liberi, se pur si può dire libero chi vive della schiavitù altrui.
Quanto alle democrazie moderne, non sono altro che una forma di oligarchie più o meno mascherate, dove a governare non sono le aristocrazie dello spirito o delle fortune militari, bensì quelle della ricchezza materiale e dell’ipocrisia. Sì, perché esiste un’aristocrazia dell’ipocrisia, realmente satanica, fatta di coloro che sono in grado di mentire senza limiti, e di fronte a cui la gran marea degli sprovveduti non ha difesa alcuna, anche se in certo modo se lo meritano, in ragione dell’accidia intellettuale con cui disonorano il proprio nome di uomini, o della complicità in cui spesso cadono accettando di procurare benefici a se stessi col danneggiare altri.
Tuttavia, codesta satanica “aristocrazia dell’ipocrisia” non rimarrà impunita, perché i poteri di questo mondo, se privi di giustificazione spirituale, prima o poi dileguano nel disastro. Hanno in sé la propria condanna, perché il potere, se esercitato senza mandato del cielo, termina con l’autodistruzione.
Sarebbe auspicabile – per loro ancor più che per gli altri – che costoro si pentissero e mutassero modo di vivere e pensare, perché in definitiva le vittime possono patire gli effetti delle loro persecuzioni per il limitato tempo della vita terrena, ma i persecutori vanno costruendo prigioni che li chiuderanno in un mondo spento e angoscioso non solo durante la vita terrena ma anche al termine di essa…
Tuttavia che si pentano è difficile, perché l’ipocrita è il vero ateo, ha reciso il legame spirituale, non sa nulla di vero, la sua ragione si è trasformata in un meccanismo di obnubilazione progressiva, tutto in lui va morendo e perciò si agita sempre più, come in una prolungata agonia, senza fine se non quella propria.
Quanto all’uomo davvero libero, egli lo è indipendentemente dalle circostanze sociali. Gioca la sua mano secondo le carte che ha, indifferente alla vittoria e alla perdita, giacché sa bene che non può giocarsi se non quanto comunque prima o poi perderebbe.
[31.XII.2014]
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