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NOTERELLE E BIBLIOGRAFIA ELEMENTARE SUI RAPPORTI TRA ISLÀM E CRISTIANITÀ

Dario Chioli

 

Nell'Islàm e nella Cristianità come in tutte le altre tradizioni religiose esistono vari atteggiamenti:

a) disinteresse;

b) fanatismo, spesso aggressivo e manipolato da interessi di potere;

c) pratica costante e sincera dei precetti tradizionali;

d) loro interiorizzazione ed approfondimento nella linea degli insegnamenti mistico-esoterici (i sufi per l'Islàm, i grandi dottori spirituali per la Cristianità).

Nei primi due casi (disinteresse-fanatismo) il dialogo cristiano-islamico è impossibile, nel terzo (sincerità e serietà) sono possibili un onesto confronto, la collaborazione in vari campi e l'identificazione pacifica delle diversità e delle convergenze. Solo nel quarto campo (sufismo islamico, spiritualità cristiana) è però possibile raggiungere una sorta di concordia nei punti di vista, basata sull'esperienza interiore diretta. Ma gli insegnamenti sufi, come quelli dei mistici cristiani, non sono sempre bene accetti nella dimensione e dalla gerarchia religiose comuni (quanti santi maltrattati da vivi e da morti dai detentori del potere religioso!), in quanto pretendono di identificare nel cuore del singolo un principio di verità immediato preminente sulle indicazioni mediate dalla tradizione.

Questo punto di vista, che a buon diritto potrebbe chiamarsi cattolico (universale) e che sostanzialmente condivido, è stato in campo filosofico spesso chiamato sophia (o philosophia) perennis, come a dire che l'uomo e Dio essendo reali e non immaginazioni fantastiche, esistette, esiste ed esisterà sempre e dovunque una realtà del loro rapporto indipendente da qualunque dottrina o pratica, universalmente accessibile alla coscienza purché si raggiunga un certo grado di interiore spogliamento dagli atteggiamenti profani.

Ciò si presta certo a molti abusi, proprio perché manca il riferimento ad un principio d'autorità o legale diverso dalla interiore sincerità, e di fatto molto si è abusato, mentendo e spacciando spesso per sapienza perenne quelli che non erano che idoli e schemi individuali. Tolti questi casi, tale punto di vista non entra di per sé in urto con la gerarchia religiosa tradizionale, a meno che questa non si ponga con esso ciecamente in conflitto, condannandolo come eretico o di fatto cercando di impedirne l'esistenza, il che è accaduto inevitabilmente parecchie volte tra i cristiani, tra gli islamici e in ogni altra tradizione. In tal caso, la unanime risposta dei grandi mistici e sufi è sempre stata che "il sabato è fatto per l'uomo, non l'uomo per il sabato", non può cioè in alcun modo predominare sulla realtà del rapporto interiore con Dio la dottrina predicata ciecamente da altri.

Non è molto facile coinvolgere in un discorso religioso davvero comune sia i cristiani che i musulmani, in quanto tale discorso presuppone una maturità che perlopiù manca. Più facile è però spingere ciascuno all'approfondimento della sua via, facendo sì che ci si conosca reciprocamente meglio e proponendo eventualmente in seconda battuta l'opzione mistico-spirituale, unica a poter attuare una sorta di unità. Esistono infatti figure di santi sapienti sia cristiani che islamici il cui respiro è talmente universale che chiunque non sia del tutto cieco e sordo non può fare a meno di accorgersene.

Corano. Consiglio di procurarne due o tre:

1) Il Corano. Introduzione, traduzione e commento di Alessandro Bausani. Pubblicata per la prima volta nel 1961 da Sansoni, è ora disponibile in edizione economica BUR. E' un capolavoro letterario, con ampi commenti, e la preferita da molti, me incluso.

2) Il Corano a cura di Luigi Bonelli. Hoepli, Milano, 1937 e varie volte riedito. E' la prima versione italiana integrale ben fatta, ne è particolarmente chiaro il rapporto col testo originario (le parole aggiunte dal traduttore sono evidenziate in corsivo). Il commento è però piuttosto scarno.

3) Il Corano. Cura e traduzione di Hamza Roberto Piccardo. Revisione e controllo dottrinale dell'Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia. Introduzione di Pino Blasone. Newton Compton, Roma, 1996. Non è forse la traduzione più bella ma ha una veste semiufficiale che dovrebbe renderla non sospetta ad un musulmano. Contiene inoltre alcune utili appendici, è commentata e riporta un indice analitico che serve per la consultazione sui grandi temi.

4) Il Corano. Introduzione, traduzione e commento di Federico Peirone. Oscar Mondadori, Milano, 1979, 2 volumi. Fa da utile riscontro alla traduzione precedente. Diffusamente commentata dall'autore (un sacerdote che ho conosciuto, di grande umanità), con un utile glossario di grandi voci, analizza in esso e nei commenti le grandi questioni che interessano il dialogo cristiano-islamico.

Complessivamente il costo dei volumi summenzionati non è poi molto alto, e varrebbe la pena raffrontare per i grandi problemi le varie traduzioni ed i vari commenti. Si tenga comunque conto che per un musulmano il Corano non può essere veramente tradotto: è in lingua araba, ogni versione in lingue diverse è necessariamente da considerarsi come una parafrasi.

Hadith.

Al-Bukhari, Detti e fatti del Profeta dell'Islam, a cura di Virginia Vacca, Sergio Noja e Michele Vallaro, UTET, Torino, 1982. Vasta scelta della raccolta di al-Bukhari di hadith, detti (non coranici) attribuiti a Muhammad, di grande importanza nella tradizione islamica, in quanto il comportamento del musulmano va conformato a quello di Muhammad.

Alcuni testi islamici tradizionali.

Al-Ghazali, Scritti scelti, a cura di Laura Veccia Vaglieri e Roberto Rubinacci, UTET, Torino, 1970. Al-Ghazali venne detto la prova vivente dell'Islàm. Aperto al sufismo e contemporaneamente magistrale nella conoscenza giuridica, la sua lettura risulta di grande interesse.

Muhyiddin ibn `Arabi, La sapienza dei profeti, a cura di Titus Burckhardt, Mediterranee, Roma, 1987. Scelta da un libro del doctor maximus del sufismo, il capitolo IX parla del "Verbo di Gesù".

I mistici dell'Islam, Antologia del sufismo, a cura di Eva de Vitray-Meyerovitch, Guanda, Parma, 1991. Raccolta di ampio respiro.

Sophia perennis.

Frithjof Schuon, Unità trascendente delle religioni, Mediterranee, Roma, 1980.

Frithjof Schuon, Comprendere l'Islam, Archè, Milano, 1976.

René Guénon, Scritti sull'esoterismo islamico e il taoismo, Adelphi, Milano.

Bibliografia sui rapporti Islàm-Cristianità.

Elenco varie opere che conosco, senza pretendere che siano le migliori.

Bibbia. Sarà utile raffrontare i dati coranici e quelli biblici.

Apocrifi del Nuovo Testamento, a cura di Luigi Moraldi, UTET, Torino, 1971, 2 volumi. Vi si possono trovare alcune tradizioni riguardanti Gesù che, trascurate dai cristiani, sono però confluite nel Corano.

Documenti del Concilio Vaticano II. E' noto che taluni documenti di tale concilio determinarono un cambiamento nei rapporti tra i cattolici e le altre religioni. Per i rapporti coi musulmani vedi particolarmente Lumen Gentium, 16, e Nostra Aetate, 3. L'importanza di questi documenti è però da un punto di vista islamico diminuita dalla completa assenza in essi di qualunque riferimento a Muhammad ed alla sua missione profetica (vedi in Gasbarri, citato sotto, il contributo dello sceicco Hamza Bubaker, pp. 276-281).

Carlo Gasbarri, Cattolicesimo e Islam oggi, Città Nuova, Roma, 1972. Non è un granché come impianto generale, ma contiene vari contributi interessanti, che possono dare un'idea della natura dei problemi del dialogo.

`Abdal Wahid Pallavicini, Islàm interiore, Oscar Mondadori, Milano, 1991. Scritto da un occidentale islamico contiene una interessante parte III dedita ai rapporti tra Islàm e cristianesimo.

Gabriele Mandel, Corano senza segreti, Rusconi, Milano, 1994. Sintetizza bene, nei capitoli VII e VIII, la posizione del Corano sui patriarchi e profeti biblici da Adamo a Gesù, riportando i relativi passi coranici.

Louis Gardet, Conoscere l'Islàm, Paoline, Catania, 1958. Purtroppo non più ristampato, nel capitolo IX bene espone la storia dei rapporti tra Islàm e Cristianità. Non condivido però il giudizio negativo ivi espresso su René Guénon, che è stato un importante mediatore tra oriente e occidente.

Sergio Noja, L'Islàm e il suo Corano, Oscar Mondadori, Milano, 1988. I capitoli V-VI-VII sono particolarmente interessanti per l'analisi degli atteggiamenti reciproci cristiano-islamici. Dello stesso autore è anche assai ben documentato il volume Maometto, profeta dell'Islàm, pubblicato anch'esso negli Oscar Mondadori, ed originariamente nel 1974 dall'Editrice Esperienze di Fossano.

Javad Nurbakhsh, Gesù secondo i Sufi, Edizioni Nur, Milano, 1993. Riporta, in un'ottica mistica (sufi), una quantità di tradizioni su Gesù, perlopiù assai belle. L'autore è da quarant'anni maestro in una particolare confraternita mistica, quella dei Nematollahi.

Opere cristiane di vasto respiro.

San Francesco nel 1219 si recò a San Giovanni d'Acri e in Egitto (ne parla anche il capitolo XXIV dei Fioretti), visitò il Sultano e cercò di farlo cristiano, ma fu preso per pazzo da taluni, minacciato di morte da altri, e dal Sultano rimandato con dei doni che non accettò. Questa vicenda è fin troppo esemplare di quanto anche i maggiori santi, con le migliori intenzioni, possano non essere affatto ecumenici, il che non agevola il compito di quanti lo vogliano essere.

Delle opere che conosco, infatti, scritte sull'Islàm da cristiani, ben poche sono davvero ben disposte verso l'Islàm e il suo Profeta. L'eredità dapprima delle crociate e poi coloniale si sente. Meglio cercare ispirazione in opere di vasto respiro spirituale, anche se non trattano specificamente del tema. Potranno comunque emergere, se ben si guarda, le analogie tra i santi cristiani e quelli sufi. Cito un po' a caso di quelle che più mi piacciono.

Giovanni Vannucci, Il libro della preghiera universale, Libreria Editrice Fiorentina, 1978. Compilazione interreligiosa molto interessante, curata benissimo da Padre Vannucci.

Detti e fatti dei Padri del deserto. A cura di Cristina Campo e Piero Draghi, Rusconi, Milano, 1975. Raccolta molto leggibile di aneddoti e tradizioni da Sant'Antonio il Grande in poi, ahi quanto dissimili dal cristianesimo corrente...

La Filocalia, a cura di Nicodimo Aghiorita e Macario di Corinto. Traduzione, introduzione e note di M. Benedetta Artioli e M.Francesca Lovato della Comunità di Monteveglio, Gribaudi, Torino, 1982-87, 4 volumi. Raccolta fondamentale per la spiritualità ortodossa.

Nicolas Cabasilas, La vita in Cristo, a c. Umberto Neri, UTET, Torino, 1971. Una eccellente opera bizantina del '300.

Anonimo francofortese. Libretto della vita perfetta. A cura di Marco Vannini, Newton Compton, Roma, 1994. Opera del '400 meglio nota col titolo "Teologia tedesca".

Jacob Needleman, L'anima smarrita. Un viaggio alla riscoperta del cuore dell'esperienza cristiana, Cens, Liscate (MI), 1988.

Jean Lafrance, La preghiera del cuore, Monastero di Santa Scolastica, Civitella San Paolo, 1984.

Jean Lafrance, Potenza della preghiera, Monastero di Santa Scolastica, Civitella San Paolo, s.d.

Altri riferimenti.

Sarebbe infine a mio avviso opportuno, per meglio completare il quadro dei riferimenti, includere, nel contesto di una panoramica sulle tradizioni abramiche, anche l'ebraismo. Utile sarebbe inoltre il riferimento a personaggi indiani assolutamente universali come Rabindranath Tagore e soprattutto Shri Ramakrishna.

 

[8/6/1998]

 

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