LEGGENDO HENRI LE SAUX

Dario Chioli

Dom Le Saux, Diario Spirituale, [*] p. 183, dice che il cristianesimo appartiene al dominio del pensiero. Ma non è così. Il cristianesimo è divenire della metamorfosi dell'uomo che va dal mondo a Dio.

            [*] Henri Le Saux (Svâmî Abhishiktânanda), Diario Spirituale di un monaco cristiano-samnyâsin hindû. 1948-1973, a cura di Raimon Panikkar, Mondadori, Milano, 2001.

Mi viene da pensare che Le Saux sia troppo monaco, forse, per capire una via che trasforma l'uomo comune, che deve cercare Dio all'interno del caos. Il monachesimo, rigettando per natura la comunità, forse talvolta rischia di portare al rifiuto dell'ekklesia?

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Ogni volta che l'innocente è ucciso, Cristo è crocifisso. Che cristianesimo è quello che non trasforma la società? Ma che cristianesimo, anche, quello che vuole imporsi anziché trasformare con spontaneità?

Mantenere il senso dell'ekklesia è come il voto del Bodhisattva di rinunciare alla liberazione per il bene dei suoi simili. Il monaco troppo monaco cerca la buddhità solo per se stesso.

Si può rispondere che tutto ciò è illusorio. Ma chi risponde ciò, risponde da isolato.

Dio crea quando da Solo si mostra come Tre. Spazio e comunità. Come reintegrarsi in lui senza tenere conto di ciò che ne è stato voluto?

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Se la Chiesa vera fosse solo quella santa, noi – chiese in piccolo, e pieni di difetti – non saremmo forse irrimediabilmente perduti?

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Le Saux, p. 208. Se Cristo è il sadguru, è chiaro che questi è costantemente crocifisso, e costantemente risorto, e asceso al cielo.

[Labin, agosto 2006 ]