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Dario Chioli
UN'IMMAGINE FLUIDA DI DIO
Poesie 2004-2005
2004 | 2005 |
SPLENDIDA LUCE SOTTO UMILI VESTI
Splendida luce sotto umili vesti,
E il caro mondo assiste sconcertato.
Nel grigiore dell’aria un biondo chiaro
Incorona il sorriso che ne emana.
Assistevo a una scena senza tempo,
Un’immagine fluida di Dio.
Sotto vesti incolori un gran da fare
Si dava una ragazza, concentrata.
Non c’è null’altro al mondo che mi parli
Allorché vedo un simile prodigio,
Come il simbolo infuso nella vita
Ti si sveli d’un tratto, nel tuo andare.
28.IV.2004
M’accompagna nel volo
chi mi ama...
Chi è tanto pazzo da odiare gli uccelli
E inseguire aquiloni?
Chi tanto folle da cercare in me
L’inutile?
Una vita sprecata o forse no:
Solo un passante
Messo lì da Dio
Ha trovato il mio utile.
Tanto è fluito il canto
Che nel suo possibile
È svanito, volando
Di là dalla vita.
M’accompagna nel volo
chi mi ama...
Io che ho veduto il mare
– Quel mare! –
Troppo salso è il mio sguardo,
Non ne posso parlare.
Oggi o domani morrò
E troverò
Quel che non fu detto,
Quel che non fu scritto.
E dalla fonte a sera
L’uccello immobile s’involerà:
Nel cielo senza sponde, libero
Diffonderà il suo canto.
16.VII.2004
Non ho passione per quelli
Che si dicevano amici
Cercatori di specchi
Accumulatori di follie
Tutti i vostri difetti
Li riconosco miei
Non sono affatto meglio
Probabilmente peggio
Il mio solo vantaggio
È che non oso esistere
E così nessuno può contendermi
Il possesso divino del nulla.
16.VII.2004
Fedeltà passeggere
In un mondo che tradisce:
Quanti ho lasciato,
Quanti mi lasceranno.
Dopo aver detto eterne
Le più ingloriose follie,
Ho chiesto a Dio perdono
In modo irreversibile.
Perché ho scoperto che lui
È troppo, e non ci arrivo:
Io sono solo un poeta,
Di quelli che il mondo trascura.
Io poi trascuro il mondo,
Questo è scontato, si sa,
E quindi siam tutti d’accordo,
Reciprocamente ignorandoci.
Ma il mondo si regge sul tutto
E noi siamo solo una scia,
Una brezza, un uccello di passo,
Un riverbero, un’eco...
16.VII.2004
Quarantott’anni, la metà passati
In uno spento ufficio un poco idiota,
Rivolgendo pensieri, immaginando
Mille sogni inattuabili a occhi aperti.
La fortuna mediocre non m’aiuta,
Né la vado cercando per davvero.
Riconosco il disprezzo, anche l’invidia:
Ne conosco le maschere da un pezzo.
Si dovrebbe però soltanto amare,
Aprirsi al mondo cercandovi il bene.
Esso sarà quel che vi vuoi guardare:
A te cercarvi le gioie o le pene.
8.X.2004
Ho visto monti, mari, stelle
Sorgere dal pozzo dell’anima.
Ho visto cavalli galoppanti,
Aquile plananti, aliti
Fuor della bocca oscura
Colorare di spazio il mio vivere,
Affondare coltelli dove pareva sodo,
E non trovar mai nulla.
E quest’è forse la vita, un fluire
Dall’insistere allo sparire…
24.2.2005
Amante investito dal sogno,
Al sogno veggente traendoti,
Al vivere spento sottratto,
Qui in mezzo, nel cuore, sei cavo,
E per te passano i venti.
Tu nostalgia del non essere,
E del lontano, e del nulla,
Per te trapassano i giorni,
E più sono vivi i più anonimi,
Perché dentro quelli che han nome
Non sorge lo specchio di Dio.
24.2.2005
Ben guardando, fino in fondo,
Quel che amo è l’amore,
Non un essere o un sogno,
Né un ricordo o un oblio.
Quel che fa viver chiari
È il sentire la brezza,
Come le cose attraversa,
Come ferisce il cuore.
L’amore tutto attraversa,
E non c’è sponda a tenerlo;
È il vero corpo divino
Con cui si giace il pensiero.
Se la mia mente l’abbraccia,
Non ho più padre né madre,
Non ho più nome né vita,
Non mi dà gioia durare.
24.2.2005
Ora proprio in questa notte,
Sospeso tra un giorno e l’altro,
Voglio annotare per me
Quant’è sfuggente il mistero.
Sobbalza il cuore e s’inarca,
Come una donna che goda,
L’anima mia senza freni,
In piena orgia segreta.
Poi si disperde il ricordo
E le catene s’addensano,
Ma alcuni sensi compensano:
Quel che è vissuto rimane.
24.2.2005
Per chi ama pare
Così dolce morire
Quasi nessuno ci crede
Ma è così vero morire
Tutto quel che t’aggrava
Si dissolve nel morire
Tutte le tue menzogne
Si spengono nel morire
E quando vedo che t’amo
Desidero morire
E se m’avvedo che m’ami
Non voglio che morire
24.2.2005
Muoia ogni cosa,
Rimarrà l’amore.
Muoiano i nomi,
Rimarrà l’amore.
Muoian le fedi,
Rimarrà l’amore.
Muoia io stesso,
Nessuno mi risani:
Di me soltanto
Rimarrà l’amore.
24.2.2005
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