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Dario Chioli
L'ECLISSE DELLA LUNA
I DUE CAMMINI
O amor del cielo che sempre perdura
Mentre l’amor terreno si disfà
Per oblio dei tempi e desiderio
D’immortalare quel che è morto già.
Dopo vent’anni troppo conosciuti
Si fan lontani i due senza parlare
L’uno cercando quel che manca e l’altro
Similmente cercando rimediare.
O folle vita, o oblio di morte, o sogno!
Abbandonar bisogno per bisogno!
Perdere quanto ti ha forgiato, e stare
Dove per te non è più degno amare!
Di lungo viaggio stanco si riposa
Il viaggiatore in un luogo qualunque,
Ma poi che è ristorato corre avanti
Verso la patria che ha nel cuore ovunque.
Non c’è riposo, soltanto illusione
Dove il cammino è facile e cedevole;
Quel che ci guida purtroppo è così fievole:
Aspra è la strada verso la visione.
19.VIII.2003
NOTTE DI ECLISSE
Notte di eclisse: non c'è più la Luna,
segno di quanto hai per sicuro e è vano.
Fidi nel giro delle cose e invece
viene un giorno più oscuro: non c'è luce.
Scarnificato dalla vita, cedo
il pensiero mutevole alle fiamme.
Quel che vale è soltanto ossa, sostanza,
tutto il resto non è che un'ironia.
O tu amore del cielo senza volto
nella pietra scolpito del mio cuore,
non sopporti parole che ti celino,
e non visi, non sogni, non chimere.
Io mi volgo alla notte così pura
e non temo quel vuoto della Luna.
È la mente perduta, ho desiderio
di penetrare sfere veritiere.
8.XI.2003
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