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Dario Chioli
COME L'UCCELLO CHE PLANA NEL VENTO
POESIE DEL 2016
L'Imperdonabile | Frammenti sull'amore distruggitore |
Come l’uccello che plana nel vento | Nessuno se n'è accorto |
Rincorrere sentimenti e ricordi |
E ciò che era Non Fatto è stato Fatto
e l’Ombra di ciò che Non Era
ha preso Essere
né si può tornare indietro –
ecco il senso dell’Incubo.
11/2/2016
COME L'UCCELLO CHE PLANA NEL VENTO
Quando quel che ho fatto si disferà nel sogno,
quando i libri letti, le parole sognate trascoloreranno nell’invisibile,
quando nessuno ricorderà il mio nome, il mio volto,
oh allora sarò felice, Signor mio,
così libero come l’uccello che plana nel vento,
come la foglia perduta nel suo presente di vento e gioia.
16/4/2016
LE DECINE DI MIGLIAIA DI LIBRI CHE HO SCORSO
Le decine di migliaia di libri che ho scorso,
i milioni di parole che hanno attraversato questo mio povero cuore,
saranno un dì polvere gli uni, le altre oblio.
Di tanto fare, tanto ricercare,
che rimarrà, mi chiedo, e la sola risposta
è nel silenzio vigile del mio vigile sonno.
Palpebre cucite contro il tempo,
emisferi cerebrali soffusi di tramonti e tenebre,
sensi accelerati e tacitati,
non vi è luogo né tempo
che possa svelarti, amico mio,
la visione del cieco, la musica del sordo,
che possa mostrarti
quel che è fuggito dal cuore
verso l’impenetrabile ardore dell’infinito.
16/4/2016
FRAMMENTI SULL'AMORE DISTRUGGITORE
Amore distruggitore,
ogni parola è distrutta,
ogni sogno vagliato,
ogni cuore spezzato.
Sento per questa via
giungere ad abbattere
ogni destino, ogni attesa,
araldi armati dello Spirito.
Guerrieri verso le tenebre
non attendono più luce,
in ardente deriva
travolgono il cuore del mondo…
*
Non per tutto c’è tempo, viene
l’ora della clessidra vuota,
del tempo distrutto...
22/4/2016
Patto scritto col sangue,
Temperato nel fuoco della collera,
Provato dalla violenza del mondo,
Non l’ha firmato un uomo.
Di quest’anima fragile
Ti dono il negro fiore,
Denso di profumo e colore;
E sia reciso quest’inutile stelo.
Non ho più pazienza verso me stesso
E meno ancora verso lo stanco mondo:
Donami il silenzio intorno,
Che taccia il mondo, o io.
Le cose che desidero
Non sono, amico mio, proprio nulla.
Come un bambino travesto il mio scopo
Sotto vesti che giustificano il mondo.
Quanta follia, quanta follia.
La Torre esce ancora dal mazzo
Ed io ancora rilancio il gioco e spero
In un più profondo difficile destino.
Nel paese dell’anima
Nasconderei me stesso
Per fuggire da questa primavera
Della guerra e del dolore.
Chiedo a colui che risponde:
La mappa, ti prego, regalami,
Onde io vada per il sentiero deserto
In cerca del tuo volto.
Vieni a me, vieni a me:
Anima madre, morte, sole oscuro,
Vento del dopo, coltello che recide:
Presente, auspico l’assenza.
Fa’ ch’io viva, o uccidimi.
Non lasciarmi così a mezzo,
Donando quel che posso e vedendo
Che appare così poco.
Sai che t’ho inseguito così a lungo.
Non ch’io volessi qualcosa,
M’era proprio impossibile evitarlo:
Ora dammi, se vuoi, respiro.
Quanti fiori ho offerto,
Estirpandoli dal paradiso della mia anima.
Avessi offerto erbe velenose,
Ora non dovrei respirarne l’effluvio.
Esule dal mio presente,
Navigatore della mia memoria,
Mi tuffo a cercare una perla
Onde ornare la tua immagine.
Fingo che tu mi parli.
Forse non t’intenderei,
Però seguirei l’eco della tua voce
Fin là nel tuo paese segreto.
Sempre ho amato le lontananze,
Ora scopro quanto siano vicine,
Più vicine del sogno e della vita,
Appena fuori la porta della morte.
Mia madre temeva ch’io viaggiassi,
Che dovessi un giorno partirmene.
Io sono partito da tempo:
Nessuno se n’è accorto.
16/5/2016
RINCORRERE SENTIMENTI E RICORDI
Rincorrere sentimenti e ricordi
Pura follia
Io so questo
Sono andato e non torno
Quel con cui v’incrociate
Pare e non è
Pare ed è trascorso
E i molti discorsi sono eco
Di un irripetibile addio.
25/6/2016
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