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OTTENIMENTO DELLA PIETRA

Dario Chioli

   

Alza la tua anima al cielo. Imporrai te stesso alla terra e al mare.

2. Non ti conosce l'angelo né il dèmone né l'uomo né il dio ch'egli si è creato. Tu solo puoi dare a te stesso simboli di verità.

3. Tutte le cose sono intessute di presunzione e di morte; dove un uomo rinasce appare il vuoto.

4. Lascia che le emozioni corrano dentro di te senza fermarle. Tu sei un labirinto di veli: esse non ti comprendono, si perdono in te, che sei tra i loro venti più lieve del soffio.

5. Un insieme di veli tenui, trasparenti e insensibili al tatto: scompigliato dalle passioni, non muti.

6. Sappi che il tuo punto vitale non rientra in questo caotico insieme.

7. Mille cose paiono sopraffarti e suggerirti immagini che tu non vuoi. Resterai in quest'errore finché crederai valga qualcosa la parola che è sogno.

8. Quando avrai conosciuto il disgusto ed il disprezzo di ogni sogno, tu percorrerai in un istante tutte le innumerevoli regioni dell'essere, e nessuno potrà fermarti.

9. Comprendi che ciò cui soggiaci non vale nulla: in realtà tu non soggiaci. Ma la falsa comprensione del piano su cui si esercita il volere o il soggiacere, questa è la radice della tua sconfitta.

10. Non chi dice Voglio o Non voglio, vuole e non vuole; ma chi compie le azioni onde consegue l'effetto voluto.

11. Volere o non volere è più un atto che un pensiero. O anche si può dire che pensare è già fare, se il pensiero non è illusorio.

12. Giunti alla radice, le immagini esteriori si perdono. Giunti all'essere, i sogni dispaiono e i cadaveri da soli si dispongono nei sepolcri loro propri.

13. Sperimenterai la solitudine più estrema, ma anch'essa non sarà che un'apparenza. Giunti al mondo dei vivi, nulla di ciò sussiste.

14. Ti cacceranno da tutte le strade dicendoti: Tu sei fermo e invero non vuoi camminare.

15. Perciò ti cacceranno da tutte le case dicendoti: Tu sei morto e non vuoi vivere.

16. Perciò ti cacceranno da tutte le patrie dicendoti: Tu non esisti e non vuoi esistere.

17. E allora tu potrai riscoprire la perduta terra dei viventi.

18. Gli specchi che sono posti nel mondo a inganno degli uomini attireranno molti pazzi. Perciò tu non guarderai nessuna figura ma, per virtù d'amore, ti farai guida a te stesso e, amante, giungerai senz'altro nel luogo dell'amato.

19. Gli echi risonanti nel mondo per inganno degli uomini attireranno molti idioti. Perciò tu non baderai alle sensazioni terrestri ma, liberando il tuo amore da tutte le scorie, otterrai, tu, l'amante più esigente, il più difficile ad ascoltare, il cuore della Dea.

20. Accadrà che molti ti odieranno e disprezzeranno e invidieranno, ma tu ignorali, e sorridi dei loro giochi infantili.

21. Ti diranno: Segui questa strada, compi queste opere ed otterrai alla fine il tuo scopo. Ma tu compi soltanto ciò che hai compreso: affrettarsi non è abbreviare, ma piuttosto cadere nelle maglie della distruzione.

22. Sappi che è più facile ottenere Dio che non una meschina corona sulle folle. Ma quelli che cercano il difficile, non perciò sono più nobili.

23. I meschini complicano la propria esistenza, si guardano in faccia e dicono: Nostra è la verità, nostra la sicurezza e il buon vivere. Figli della morte e della stoltezza, coronano la propria inefficacia con infinita incoscienza.

24. Incontrerai molti che rideranno di te, reputandoti folle, e a volte ti parrà che dicano il vero perché, mentre tu sarai oppresso dal tuo peso, essi correranno leggeri nel mondo.

25. Ma senza dubbio, per loro sventura - e tu non godere di questo come gli amanti della vendetta - nel giorno della guerra spariranno come acqua in terreno riarso. Li inghiottirà una cupa voragine e non se ne accorgeranno. Li ghermirà il fondo melmoso dello stagno. Li assalirà l'incubo nel pieno del giorno e non sapranno cos'è, e verrà la morte nella notte, senza vessilli né annunci, senza volto, nessuna tromba sonerà e non verrà alcun prete, o verrà e deluderà le loro ultime illusioni.

26. Ma tu, se avrai guidato la tua mente nei giorni col bianco scettro della volontà, cercando libertà e coscienza, sarai protetto da un divino fantasma e vedrai nel ventre della morte il segreto chiaro dell'alba e per te, figlio di pace e spada, il vittorioso tesoro.

27. Non parlare di te stesso a chiunque: sii loquace solo con chi ti può comprendere. Sappi trattenere le tue parole, o si perderanno come il fumo, l'eco, l'illusione.

28. Non credere che gli uomini vogliano molto da te: essi vogliono solo che tu li ascolti, ogni altra cosa è già troppo.

29. Se tu dai loro un tuo pensiero, lo getteranno con disprezzo, perché non lo posseggono. Se vuoi dare qualcosa, dunque, fagli credere che loro stessi abbiano scoperto quel che tu gli hai dato. In tal modo ti apprezzeranno, non perché tu hai parlato, ma perché essi hanno per tuo mezzo potuto parlare.

30. Un segno che il tuo cammino è giusto sarà che pochi si fermeranno accanto a te. I più sosteranno un attimo, poi si stancheranno e se ne andranno via.

31. Piangi del tuo riso e ridi del tuo pianto: questo è un buon principio e soprattutto non ti capiranno, e in tal modo salverai un pensiero dalle grinfie rapaci del nulla.

32. Insulta se vuoi quanti ti sono accanto; felice sarai se vi sarà qualcuno il cui amore sarà più forte delle tue parole. Allora lo ricompenserai degnamente di te stesso, e sarà gran fortuna.

33. Chi se ne va, lascialo andare: se ne andrebbe in ogni modo.

34. Abbraccia se vuoi quanti ti sono accanto; felice sarai se troverai qualcuno che non fugga il tuo abbraccio. Quelli che si scostano, però, lasciali stare.

35. Ma innanzi tutto tieni presente che nulla di tutto ciò è il vero scopo che ti devi proporre. Questa è tuttavia una strada più sgombra di altre.

36. Niente io! Niente io! Così gridava il Re, mentre danzava al suono delle antiche parole, accompagnato dai tamburi del tempo, dalle nacchere delle figlie del mare. E così potessi io musicare il mio cantare, il mio illimite suono, il mio spazio!

37. La persona è una maschera del mare, l'io una boa nel flusso continuo del cosmo. Forte della conoscenza della morte, mi appresso al lago della vita. Ma non c'è alcuno che si appressi, nessuno che viva o muoia.

38. Danza dunque, mi disse il Re, danza la distruzione dei mondi, degli Dei e della realtà suprema.

39. Il tuo dèmone emerge dal gorgo del tuo nulla: fissalo e danza. Esso svanisce e sopraggiunge il tuo angelo: fissalo e danza. Svanisce e sopraggiunge il tuo dio: fissalo e danza. Svanisce e sopraggiunge il tuo io: fissalo e danza. Svanisce e sopraggiunge la tua danza: fissala e danza. Svanisce e sopraggiunge l'estinzione: fissala e danza. Anch'essa svanisce.

40. Qualcuno forse ora danza oppur non danza?

41. Signore del mare, accoglimi.

42. Signore del cielo, accoglimi.

43. Signore della terra, ospitami.

44. Come ti aiuteremo, dolce fanciullo? Dove mai ti potremo ospitare, noi figli del fiore e del vago chiarore, unità indistinta della vita? La tua terra, il tuo mare, il tuo cielo son più oltre, là dove non giunge il ricordo.

45. Che sapete di Lei, figli di Dio?

46. Sappiamo che un incanto l'ha chiusa in un castello dai sette fossati, dalle sette porte, dalle sette parole magiche. Conosci tu la sacra parola che apre il primo ingresso?

47. Penso, figli di Dio, che voi me la darete.

48. Ebbene danza, figlio dell'uomo, danza e tramùtati in fiore, e tramùtati in frutto, e tramùtati in uccello, e tramùtati in fiera, e tramùtati in serpe, e tramùtati in pesce, e tramùtati in mare.

49. Le parole del fiore ti apriranno il primo cancello, quelle del frutto il secondo, quelle dell'uccello il terzo, quelle della fiera il quarto, quelle del serpe il quinto, quelle del pesce il sesto, quelle del mare il settimo e tu raggiungerai la Regina ed ella ti incoronerà di grazia.

50. E alla fine dei tempi avrò pace, figli di Dio?

51. Va', figlio dell'uomo, canta e danza. Nessuno ti dirà nulla né ora né alla fine dei tempi, perciò canta e danza. Cosa ti aspetti tu solo lo sai: perché chiedi a noi?

52. Così si sappia che, nel cuore del segreto avendo guardato, ho conosciuto che il mondo è bello, anche se molti si velano gli occhi con meschine e presuntuose credenze, di modo che finiscono per vedere solo la propria seccante ombra. Seguir le loro orme non è dunque il caso.

53. Fate invece silenzio: otterrete la pietra.

54. Sulla pietra sedetevi a meditare.

55. Inciderete un segno.

56. Il segno vi seguirà e voi lo seguirete per tutti i giorni della vostra vita, e più oltre.

   

[28.I.1979]

   

 

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