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IL FLAUTO DEL SOGNO

Dario Chioli

   

Su un magico tappeto son saliti gli amanti. Eros il grande li conduce attraverso la notte. Pronte sono le stelle ove essi sederanno e da cui lasceranno per sempre fluire nello spazio l'armonioso canto della propria passione.

2. Senza successo congiurano gli esseri morti e pongono veli sul cielo. Essi sono ingombri di stoltezza, e l'amante che Eros rese cieco non vedrà nessun velo, ma otterrà la limpida visione.

3. Chi sei tu dunque, che incerto te ne stai legato alla terra, e non vuoi rischiare due once di buonsenso in favore dell'eternità? Qual follia, qual misteriosa apparenza ti trattiene, mentre dovresti gettare in mezzo al vento la tua rigida ombra?

4. Ermete conduce coloro che si persero al luogo dell'oblio, qui li guida sul nero vascello, che assorbirà ogni residuo delle loro luci; e se tu guardi vedrai che il vascello dei morti partorisce uomini.

5. In incessante flusso morte e vita si scambiano, menzogna e verità si alternano con strane congiunzioni, ed ecco l'amante e l'amato si uniscono: beato il cantore inesauribile! Nessuno lo trarrà dal suo amplesso, nessuno gli coprirà il volto, nessuna illusione si nutrirà del suo splendore.

6. O rischiosa bellezza, o fascino senza fine! Soggiaci alla sua potenza e porta la sua coppa alle labbra. Bevi il vino e la feccia, per te saranno stelle. Né alcuno ti distrarrà, poiché non ti vedrà nessuno.

7. In qualche luogo giacciono, liberi nel grembo dell'amore, pochi esseri vivi da cui la cieca morte fugge. Essi vagano nel mondo, immemori dell'oblio medesimo. La loro visione li prende e trasmuta in visione ogni cosa. Non resta più nulla. Essi giacciono liberi in grembo all'amante.

8. Gli uomini incanta Afrodite, la giovinetta eterna li piega: potessero essi piegarsi, che invece si levano goffi! Maldestra parvenza li alletta; paurosi del cielo, sotterrano il dio.

9. Ascolta nell'eco di onda e cielo: un incommensurabile dolore, un addio che spezza, la speranza uccisa, fiore e frutto essiccati sono offerte che nessuno accetta. Eppur con ciò rigettano il corpo della Madre divina.

10. Ella nasce nel fuoco.

11. La tua amante vi si cela.

12. Esercita il tuo diritto, e piega le stelle a seguire il tuo desiderio: chi può impedirti di bere, bere sino alla feccia? Se però non accetti il vino, come pretenderai l'ebbrezza?

13. Impazienti e presuntuosi, molti stolti credettero, distruggendo il mondo, divenirne padroni. Bruciarono la propria anima, e non gli mancava che l'amore. E colui che mancava li governò, e li trasse nei gorghi dell'abisso.

14. Giovinezza governa i luoghi del cuore e il suo volto è la luna, il suo corpo è il sole, stelle sono i suoi occhi, la sua voce è la voce del vento. Per chi l'ascolta, è il lume dell'abisso.

15. Nutri il desiderio di desiderio, la passione di passione, di follia la follia. Quando gli sconvolti figli della tua volontà avranno costruito la cosa nuova, il mondo che non c'era, per meraviglia e dolcezza Afrodite vi entrerà danzando e giacerà innamorata.

16. Ermete la cercherà, ti vedrà e verrà, e scoprirai come il flauto del sogno conduca la vita e la morte.

17. E il flauto del sogno un amante lo nascose.

18. E il luogo del nascondimento un roseto lo celò.

19. E dal roseto spiccarono molti fiori gli inconsapevoli.

20. E fluirono nei loro cuori universi che non videro.

21. Li possedettero gli dèi ed essi non lo seppero.

22. Non seppero come gli uomini sempre attirino il cielo.

23. E come la luna e il sole giacciano nel loro cuore.

24. E che è il loro cuore un luogo segreto, che molte spine rendono impervio, piegandosi docili solo al suono del tuo flauto.

25. Getta dunque melodie sulla faccia del mare, e mentre canterai esso ti getterà tra le mani perle bianche e nere.

26. Se poi non coglierai le perle, vedrai creature sorgere dalle onde, che assai bene ti tratteranno, e ti abbracceranno con cortesia, mentre tu seguiterai a cantare melodie bianche e nere.

27. Come non sorgerà allora Afrodite tua amante dal mare?

28. Segreto e mistero e un luogo che non c'era, e molte cose che il mondo ha scordato in precedenza, sarà quel che tocca al cantore. E tu non sai, qual è la strada del luogo prodigioso?

29. Chiusi gli orecchi, chiusa la tua mente, chiusi i tuoi occhi, esploderà il tuo sogno. In esso troverai quel che ora cerchi.

30. Di quelli che sedettero sull'argine del fiume della morte e non seppero distogliere lo sguardo, non v'è ricordo se non una rosa sfiorita.

31. Nel luogo che non c'è cose che non furono saranno, e chi cantò la bellezza troverà la bellezza. Così pure chi non cantò non troverà neppure il trovatore, poiché è il luogo della tua voce, e delle cose che hai fatto.

32. Stella del mattino e stella della sera, non scordate il viandante che s'illumina delle vostre allusioni. Dategli la scala che non c'era, quando vorrà salire.

33. Questo è un errore di morte: cercare in un luogo qualcosa. Invece ne devi cantare, e il mondo lo costruirà per te.

34. O tu che in balìa della morte domandi del cammino luminoso, comprati un'arpa, componi una canzone, e inventa una stella del cielo.

35. Il flauto del sogno crea l'universo, il mistero e la porta del mistero. Non v'è altra strada che la libertà dell'amore. Bevi dunque del vino che tu hai fatto. Possente magia ti scuote, e ancora canti e non cessi di cantare.

   

[5.VII.1981]

   

 

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