| www.superzeko.net   |
AGHELIA MONON
Dario Chioli
Ritìrati nella solitudine del tuo cuore e qui, selvatico errante, sfuggi gli uomini.
2. Non in boschi e foreste, non in templi e grotte, non in isole e paesi lontani, ma sotto il peso opprimente del luogo in cui risiedi, all'ombra di Arimàne che ti turba la mente, combatti e vivi e raggiungerai la corona.
3. L'uomo che cerca di strappare un regno ha molti nemici. Perciò egli deve guardarsene.
4. Sii Sole, Aghelaíos Mónos.
5. Sii Luna, Aghelaía Móne.
6. Sii Abisso, Aghelaíon Mónon.
7. Al riparo di te stesso piangi te stesso e nel lago del tuo pianto fondi maschio e femmina e raggiungerai la vuota origine dei venti.
8. Al riparo di te stesso ascolta il suono della tua fatica e nei fiumi del tuo corpo evoca Ermete ed Afrodite, evoca il serpente dalle duplici spire, evoca la spada e il fuoco.
9. Risorgi, Aghèlia Mònon, di là dalle acque.
10. Sorgi, Tridente, sulla spuma delle onde.
11. Siedi su una pietra dura e qui, aggredito dall'inquietudine, risiedi a lungo ascoltando il Drago parlare.
12. Quando la sua voce sarà muta, ascolta e fa' che il tuo sguardo non si perda, ed esso vedrà il Drago camminare.
13. Quando il Drago scomparirà, ascolta e fa' che il tuo piacere scompaia, e allora vedrai il Drago fuggire.
14. Quando il Drago fuggirà, fa' che la tua luce scompaia, e allora vedrai l'ira del Drago.
15. Quando vedrai l'ira del Drago, cammina lentamente verso di esso ed entra in esso con la testa alta, e allora vedrai che le sue fiamme bruciano se stesse e tu sorgerai, Aghèlia Mònon, indenne e signore del Drago.
16. Vi è chi si trascina, schiavo della vita, sino alla soglia dei giorni, e là lo coglie l'impenetrabile morte. Ma chi indaga con animo teso alla verità può attraversare l'inferno senza averne alcun male.
17. Ora entrerai in una tenebra fitta, e la notte penetrerà il tuo spirito, e il freddo coprirà la tua anima, e il tuo corpo passerà sotto il giogo del servo.
18. Pesante carico ti schiaccia e tutto è ozio e inutile spreco di forze, e nuoti nelle acque senza poterne uscire.
19. La tua Parola è muta e il tuo Dominio lontano e tu sei Re in esilio, lungi da ogni cielo. Ares si fa beffe di te e Ade inizia a udire il tuo passo.
20. Ritìrati nella solitudine della folla e qui, ridente e compagno di tutti, osserva gli uomini.
21. Ascolta le parole del mondo, i cardini del suo trascorrere, servi in tavola acqua e vino, mescola i calici e accendi il loro corpo col fuoco.
22. Mescola l'oro con l'argilla, il mercurio gettalo nell'acqua e il sale scioglilo nel vino. Poi raccogli il tutto e portalo ai convitati. Vi saranno di quelli che lo troveranno squisito e di quelli che lo troveranno infame. Allora lasciali.
23. Cerca chi non ha risposto al tuo invito, chi non è giunto al convito, e uccidilo.
24. Se non muore, uccidilo ancora.
25. Se non muore, ucciderà te.
26. Cammina verso i regni di Ade e a uno a uno disciogli i sette veli dal tuo corpo. Ma non scordarne nessuno, perché l'ultimo è la morte.
27. Cammina verso i regni di Ade e a una a una apri le sette porte. Ma non scordarne nessuna, perché l'ultima porta è Ade.
28. Cammina verso i regni di Ade e a uno a uno distruggi i sette simulacri. Ma non scordarne nessuno, perché l'ultimo è colei che ti rende di pietra.
29. Cammina verso i regni di Ade e a una a una percorri le sette strade. Ma non scordarne nessuna, perché l'ultima strada sei tu stesso.
30. Giunto che sarai, nudo, oltre le sette porte, distruttore dei sette simulacri, conoscitore delle sette strade, risorgerai, Aghèlia Mònon, e per te non ci saranno più né morte né oscurità né illusione.
31. Imprimi la Luna e il Sole nell'Abisso e sopra il vento porrai la tua corona.
32. Componi lo spirito nel ventre, l'anima nello spirito. Allora nell'anima sorgerà Aghèlia Mònon.
33. Siedi sul catafalco e componi gioiose canzoni.
34. Canta, Aghèlia Mònon, e rivesti il primo velo, e il primo velo è la morte.
35. Canta, Aghèlia Mònon, e rivesti il secondo velo, e il secondo velo è la vita.
36. Canta, Aghèlia Mònon, e rivesti il terzo velo, e il terzo velo è l'amore.
37. Canta, Aghèlia Mònon, e rivesti il quarto velo, e il quarto velo è il conoscere.
38. Canta, Aghèlia Mònon, e rivesti il quinto velo, e il quinto velo è il dolore.
39. Canta, Aghèlia Mònon, e rivesti il sesto velo, e il sesto velo è giustizia.
40. Canta, Aghèlia Mònon, e rivesti il settimo velo, e il settimo velo è silenzio.
41. Perché è Diana che uccide il cervo della vita, è Mercurio che guida le anime mortali, è Afrodite che presiede al generare, il Sole che spezza le tenebre, Marte il guerriero uccisore, Zeus il padre del cielo, e Crono il velo dell'eterno.
42. Siedi sulla lapide del tempo e odi il tuo sangue scorrere. Quindi respira forte e ascolta il tuo respiro, e trattienilo a lungo occludendo la gola.
43. Allora la follia della morte s'impadronirà di te e tu non potrai indugiare più oltre. Osserva con distacco l'evoluzione della lotta che hai generato, le connesse illusioni e la paura. Osserva cosciente, allungando un poco gli istanti.
44. E talvolta va' oltre, eccedendo l'eccesso.
45. Allora sarai padrone della tua fuga e ti volgerai e per un breve attimo, poi più lungo, guarderai in volto colei che genera la pietra, ma essa stessa, facendoti fuggire, ti salverà, e tu non sopporterai la sua ira.
46. Quando giaci in braccio al riposo e il sonno si appressa, allora scuoti te stesso e muoviti con violenza. Ciò che ti pareva difficile è in realtà facilissimo, e tu alzerai il tuo cuore dal sonno e per un breve attimo, poi più lungo, ti unirai alle Stelle.
47. Se un essere d'ombra ti opprime con azioni e parole insulse e tu puoi cacciarlo, proprio allora non cacciarlo ma donati a lui come a un tenero amante, dagli ascolto e compassiona il suo vivere, e per un breve attimo, poi più lungo, non sarà più lui ai tuoi occhi, ma vedrai le Stelle del cielo.
48. Qualora un'emozione vile ti colga e il tuo vaso s'inquini di veleni d'ingannevoli pregi e tu, falsamente fanciullo, ricerchi piaceri che più non ti si addicono, non scacciare da te quest'idiozia, ma accoglila con largo abbraccio, contemplando il suo ridicolo muoversi finché in te essa, incubo riconosciuto, vampiro irriso, non imputridirà e svanirà.
49. Se ti raggiunge la follia del tempo e tu temi per il domani e per lo ieri, ebbene in ciò persisti e va sino alle soglie del terrore: nel tuo cammino ben presto svaniranno i giorni.
50. Se hai paura non farti coraggio, ma contempla in essa te stesso. Infine, di là da paura e coraggio, alzerai la spada.
51. Ritìrati nell'irraggiungibile solitudine delle Stelle Fisse, e qui risorgi, Aghèlia Mònon.
52. L'ignoranza è un fuoco che dissolve tutte le incertezze. Fatti forte di ciò, e purifica il tuo sguardo lottando contro la conoscenza.
53. Essere uccisi da Dio è proprio dei sapienti.
54. Se mediti su Dio e qualcosa te ne distoglie, sappi riconoscere Dio.
55. Se mediti su Dio e qualcosa ti pesa sul cuore o t'opprime il cervello, di' così: Perché tanto ho cercato ciò che già era in me?
56. Se hai grandi pensieri, più gran cosa ne è l'oblio.
57. E se poi nel capo ti s'aggirano mille pensieri e non sai che farne, fanne il censimento e di ognuno considera ch'esso non è tuo, poiché tu non lo hai cercato, poiché da te non è stato generato. Uno per uno raggiungi certezza del loro nulla, e allora, soffi, si dissolveranno nell'aria.
58. Non rincorrere ciò che non hai e non fuggire ciò che hai. Si addice al forte la forza, al debole la debolezza, ma il tutto si addice all'insensatezza.
59. Acquista le parole del poeta e canta, creando la tua Immagine. Se tu non hai Immagine, Chi ti guarderà?
60. Risorgi, Aghèlia Mònon. Aghèlia Mònon, rinasci. Aghèlia Mònon, canta, evocando la madre e il padre, evocando Iside e Giano.
61. Indaga oltre la soglia dei giorni.
62. E come l'uomo è tutt'uno con il mondo attraverso lo spirito Mercurio.
63. Entra nel tuo cuore in una sera ventosa e fredda ed esponiti agli attacchi di essa. Cerca nel buio i suoi occhi profondi e indaga di là da essa, e respira, e il tuo animo canti in silenzio le lodi degli Dei. Il freddo diverrà calore e la tersa purezza della Luna si tramuterà in fuoco.
64. Entra nella guerra del mondo ed affronta ogni più piccola lotta. Ma non dir nulla ad alcuno, e insegui il ritorno dello Scomparso.
65. Impara a udire la voce della Dea. Tu sei Osiride mille volte ucciso: membro a membro essa ti ricuce perché tu possa, passando nel regno sotterraneo, veder per essa due volte, in doppio senso.
66. Considera il passaggio di Dio nella storia. Bevi il vino di Diòniso.
67. Guarda di là dalle cose che sono e che non sono, e conosci il senso delle creature celesti, dei messaggeri che guidano le sfere e dei figli di Hypnos. Se dai loro le tue mani, le ritrarrai ingemmate. Se dai loro un canto, otterrai la Dea.
68. Dove non c'è che buio e solitudine, lontano da tutte le dimore terrestri, gli occhi muteranno il loro sguardo verso la vita, e l'essere del cantore sarà sconvolto e distrutte le sue parole, e cadendo in grembo a Lei la rinascita lo coglierà sul limite dell'abisso e tu, glorioso Sole Orientale, sorgerai.
69. Ogni cosa conosca il suo opposto e si congiunga con esso. Ermafrodito conduce il gioco: sua è la palla.
70. La verità è là dove sono spavento e stupore.
71. Le cose facili sono false sempre, appunto perché facili.
72. I pensieri chiari sono nubi.
73. I pensieri che consolano, spade.
74. Tutte le cose stanno e nessuna sta. Vita e morte non sono eppure sono. Anche a chi infinitamente discutesse, il discutere non varrà l'uscita.
75. Più in là d'un giorno dall'ultimo giorno è quel giorno che cerchi. Ma se credi di viverlo lo vivi.
76. La verità è e non è silenzio. Esprimiti come un cadavere: il suo corpo perfettamente docile è reale.
77. Chi guida gli altri svia se stesso. Ma se si fanno guidare, allora li si guidi.
78. Chi odia ciò che c'è, egualmente lo apprezza: ciò che odii sei tu. E chi ama ciò che c'è, egualmente lo disprezza: ciò che ami sei tu, e non ne puoi uscire.
79. Chi pone in qualche luogo la propria verità non la conosce per nulla.
80. Moderare i sentimenti è forse saggezza? Dare sentenze è sottoporsi alla beffa.
81. Di ciò che ha un valore, vale pure l'opposto; ma in realtà nessun opposto vale. Eppur vale.
82. Le mie parole non le potete accettare. Se le accettate, non sono le mie parole.
83. Vi sono parole legate all'essenza d'un uomo: chi non cerca la sua essenza, non trova le sue parole. Ma essenza e uomo non sono che parole.
84. La mente si sperde nel fuoco.
85. Vivi il sogno. Creati sogni e poi vivili. Rotte le sponde del tempo, rotte le sbarre della prigione dei giorni, confondere la volontà e l'esistere è il seme di ogni sapienza.
86. Guarda le Stelle e pensati di là da esse, nel centro del loro buio, della loro complicità irraggiungibile. Fa' raggiungibile l'irraggiungibile, visibile l'invisibile. Pensa al modo delle Stelle, gettate nell'ampio spazio ma per te in realtà mai mosse, ferme e perenni.
87. Vediti su un'altalena, a spingerti attraverso l'infinità e la notte. E il tuo spingere l'unica realtà.
88. E le creature terrestri vedile come simboli delle Stelle, mutevoli manifestazioni dei Signori della tua mente.
89. Ridere a lungo, e poi ridere ancora, finché non taccia ogni lingua, ogni parola.
90. Sappi che pochi raccolgono il frutto, e quei pochi muoiono per via di esso, poiché gelosi sono i guardiani. Fuggirli è fuggire il vento, affrontarli è impietrare. Risolto l'enigma tuttavia vi è il ritorno.
91. Il Sole e la Luna son congiunti in dolce amplesso. L'Abisso li nasconde. Mille strade che non paiono avere inizio sbocciano attorno al Mistero. Vanno molto lontano e paiono non avere neppure una fine. Taluno un giorno vi si trova per avventura, e molte cose vede e assai più non ne vede. E forse, in un giorno strano, non sarà più quello di prima.
92. Risorgi ora, figlio di Dio, tu Osiride, tu Sole splendente, tu Diòniso! Risorgi, Aghèlia Mònon, dalle ceneri del mondo, risorgi dalle acque del mare, risorgi dalle tempeste del cielo, risorgi dagli sconvolgimenti del cuore!
93. Sorgi e parla, Aghèlia Mònon, parla! O Tu di là da Te e Me, o Tu di là da Esso e Tu, o Tu senza parole parla, parla Aghèlia Mònon!
94. Ebbro figlio del vino, conoscitore dei buoni cibi e del piacere, corpo di molti amanti, spirito di infinite emozioni, anima di impassibile volere, colui che ha camminato s'inchina al potere del Vento.
95. Splendido costruttore di calici, squisito artefice di anelli, veritiero storico del mondo, colui che ha conosciuto s'inchina al potere del Mare.
96. Giovane re travestito, ospite delle Fate e dei Genii, delicato cultore dell'arpa e dei fiori, colui che ha contemplato s'inchina al potere della Vita.
97. Forte autore di gioia, distruttore della morte e del dolore, Sole imperscrutabile, fornitore di passi, colui che ha combattuto s'inchina al potere del Fuoco.
98. Non altrove che sulle oscure vie della terra ho cercato, eppure il cielo è apparso.
99. Molti che per mille anni adorarono sulle vette lontane le cose lontane più non esistono e non sono.
100. Io, Aghèlia Mònon, esisto e sono.
101. Passano gli anni e molti non hanno né parola né silenzio. Passano gli anni e molti non hanno né tregua né guerra.
102. Io, Aghèlia Mònon, ho vissuto nell'Abisso e ho visto tregua e guerra, e ho sentito parole e silenzio, e molta morte e molta vita ho scrutato con attenti occhi.
103. Non conosco donne e non conosco uomini. Conosco Un Solo uomo e donna, e son meno che due, e son meno uno che nulla, e non basta.
104. Ho guardato il segreto della forza e del volere, e ho guardato il debole e l'impotente e mi son chiesto: È forse in tutto ciò qualcosa e qualcuno?
105. Triplice è il volto velato. Se però lo sveli, non vedrai che una lieve apparenza.
106. Grande cosa è la morte; pur non è che cambiare di stanza. Tutto ciò non è nulla. Non c'è al mondo che gioco, e bisogna giocare.
107. Ermete conduce ad Afrodite la danza.
108. Ma Aghèlia Mònon risorge di là dalle acque.
[1978]
Se vuoi, invia un commento a: |
Vai a: Rosanna Masoero, Litografie, acquerelli e bozzetti su Aghelia Monon |