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DIALOGO CON GLI INTERNAUTI

SU INTROVIGNE E VARIE QUESTIONI ESOTERICHE

 

2/6/2001 – Anonimo mi manda un articolo su Introvigne.

D. Ch. - Ti dirò, per quel che riguarda Introvigne, me n'han parlato bene e parlato male. Certo i dati che riporta sono perlopiù corretti, e della cosa come studioso gli sono assai grato. Pare anche che frequenti praticanti [...] che si autodenominano alchimisti e di cui tuttavia non esagererei l'importanza [...].

Comunque non è che nei libri di Introvigne si trovi molto di spirituale; come storico sarà anche puntuale, ma non mi pare la sua natura quella di penetrare le vie del cielo. O perlomeno questo non emerge da quanto ne ho finora letto.

Come tuttavia dici tu, non se ne può più di dividere, occupiamoci piuttosto di congiungere e lasciamo i fanatici scivolare per la loro strada, non sarà certo Dio tratto in inganno da loro né lo saranno coloro che a lui volgono lo sguardo.

Dei massoni invero non so che dire. Ne ho conosciuto qualcuno sia del Grand'Oriente che della Gran Loggia e mi son parsi tutti superflui, un po' senza sugo. Spesso una gran posa e null'altro. Credo tuttavia vi siano eccezioni, mi ricordo il bel libro di Jules Boucher sulla simbologia massonica, un pregevole studio più recente di Michele Moramarco, e qualcos'altro. Tuttavia non sono esperto in materia. Avrei potuto e potrei diventare massone senza problemi, ma non ho mai desiderato farlo, né m'han convinto le storie sull'iniziazione virtuale di Guénon. Ogni tanto il virtuale sembra perdere proprio ogni virtù...

Quel che mi racconti dei tuoi maestri è molto interessante e stimola la mia curiosità e non solo. Invero io non ho mai avuto maestri, né ho di che particolarmente pentirmi al proposito. Ho incontrato solo gente che voleva convertirmi a qualcosa, senza gusto, senza delicatezza.

È però vero che fin dai dodici anni mi è stato naturale in quanto poeta mettermi in attesa di un'ispirazione, che spesso veniva, e per quella via s'è fatta in me nel tempo una certa disciplina, e non avendo sopportato mai di mentire e sentendomi farlo e non sapendo qual fosse la verità, ho a lungo sofferto di non sapere neppure il come oltre che la cosa.

E poi però ho trovato che nello starsene vuoti di opinioni era una migliore disciplina ancora, che apriva il cuore e gli occhi della mente a qualcosa di là dall'opinare.

E allora, che altro fare? Visto che mi tocca vivere - e neanche mi dispiace - e visto che ho già letto fin troppo, tanto da poter campare di rendita in merito tranquillamente tutta la vita, mi son messo a scrivere, a pubblicare, ho messo su il sito web, perché in fondo mi sembra giusto - nei limiti del possibile - lottare contro la schiavitù e il degrado spirituali. Ma non mi voglio prendere troppo sul serio; è che di tanto in tanto ti sta lì di fronte qualcuno, che ha come un tesoro nella mano e lo va cercando altrove, dove non esiste affatto ma dove magari qualche essere imbastardito che lui prende sul serio gli sta dicendo di guardare.

Per me, mi basta guardare in giro, il cielo, l'erba che rompe l'asfalto, sentire gli uccelli, vedere un bambino, o dentro di me oltre il gran caos, e l'invocazione da sé si formula, anzi vola via senza neppure formularsi. E nella grande oscurità del quotidiano, in mezzo allo stress, vi è pur tuttavia una dimensione costante che non sa nulla di piacere o dolore, ma soltanto sta. E stando tutto dissolve, e nel dissolvere svela una dimensione di "lontananza" che è lì ad attenderci da sempre.

* * *

3/6/2001 – Anonimo mi risponde:

[...] è proprio così ...il tuo aprire gli occhi e il cuore in modo che la semplicità irrompa come l'acqua pura.

Sono contento di sapere che non ti sei lasciato attrarre dalle ricettine che muovono ben altro.

Trovare di tanto in tanto una persona intelligente e misurata è un piacere dell'anima. Comunque quei qualcuno che non hanno avuto cambiamenti di rilievo, probabilmente hanno fatto qualcosa prima che li ha irrimediabilmente distorti, ora e nel futuro aiòn. Ti avevo detto in precedenza che talvolta dipende dal ricercatore e talvolta dalla sua Natura [...]

D. Ch. - È effettivamente probabile che molti non trovino niente o cose di nessun conto in ragione di qualche scelta importante consapevolmente erronea. È singolare poi come si accetti facilmente che un errore rovini tutto nelle varie tecnologie, ma non si capisca come questo sia in certo modo anche più vero nel mondo interiore, se l'errore è di quest'ambito, naturalmente [...].

Ho [...] riscontrato una certa oggettività nel mondo dello spirito, di cui la maggior parte della gente non ha la minima idea, e penso che questo sia qualcosa. Ho inoltre trovato che vi sono molti errori specifici di coloro che non hanno amore. Se però qualcuno ha un cuore ed al tempo stesso qualche consapevolezza, non è così difficile intendersi, e da qui un mio relativo - molto relativo - ottimismo della comunicazione (dove due o tre saranno uniti in mio nome, là io sarò...).

  


Anonimo è un corrispondente con cui ebbi uno scambio epistolare (di cui mantengo la documentazione) tra il 2001 e il 2003. Accettò di essere pubblicato ma solo in forma anonima. Queste su SuperZeko sono le uniche edizioni autorizzate; chiunque abbia pubblicato questi testi altrove, l'ha fatto senza autorizzazione.

Dario Chioli, 23/4/2013

  

 

 

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