TESTIMONIANZE….

ESPERIENZE DI VETTA (Peak Experiences)

 Da: Sara Luce A: Centro Nirvana - Data: 10/19/06 18:45:47 - Oggetto: Da Sara Luce - le parole degli Angeli

 >  Mio caro Aliberth, ho pensato di condividere con te e con i lettori del tuo sito, questa mia
importante esperienza. Mi hanno chiesto di raccontarla in un convegno e dato che l'ho scritta,
 vorrei farla conoscere anche a te. Un dolce saluto. Sara Luce

(Sara Luce : La mia esperienza di NDE).

Avevo 19 anni. Mi ero diplomata e a novembre avrei iniziato l'università. I miei genitori, per lavoro, si sarebbero trasferiti in una piccola cittadina in Toscana e volevano che andassi con loro. Io volevo restare a Roma, mi ero già sradicata una volta, a 12 anni, quando dalla Lombardia, mio padre era stato trasferito a Roma, conoscevo l'esperienza e non avevo la minima voglia di rifarla. Durante il tirocinio avevo conosciuto una ragazza che, dopo aver parlato con i genitori, mi aveva offerto di andare a vivere con lei e con il fratello nella casa che il padre aveva appena comprato per loro. Liti nella mia famiglia, musi e minacce, ma io ero veramente convinta e quella divenne la mia nuova casa. Due ragazze di 19 anni e un ragazzo di 15, noi in una stanza e lui in quella accanto.

I primi giorni, la sera, la notte, non facevamo altro che chiacchierare, raccontarci una dell'altra, fino a che l'inquilina del piano di sotto, ci disse che nella notte sentiva le nostre voci. Decidemmo così di stabilire un orario per la buona notte. Io ero felice, mi sentivo così libera e anche se dovevo badare a me stessa lavando, cucinando e dando ripetizioni, questi impegni mi sembravano leggeri rispetto al piacere di sentirmi così libera.

Una sera, all'orario stabilito, io e la mia amica ci demmo la buona notte. Mi misi comoda, a pancia all'aria, nell'attesa di addormentarmi, la stanza era completamente al buio.

All'improvviso mi trovai a guardare tutto dall'alto, come se fossi all'altezza del soffitto della stanza con lo sguardo rivolto verso il basso. La stanza era completamente illuminata, vedevo i mobili dall'alto esattamente come erano disposti, vedevo il corpo della mia amica nel suo letto, vidi il mio corpo nel mio letto. Questa visione non mi creò nessun tipo di turbamento e neanche di commento, lo guardavo, l'avevo visto, quello che invece sentivo era una grandissima gioia, non serenità o tranquillità, ma una grande grandissima gioia, mi sentivo tutta gioia. Mi sentivo me stessa ma tutta gioia. Che strano, avevo un strana impressione del corpo, mi sentivo la testa e il busto eretti ma i fianchi e le gambe sembravano in orizzontale, quasi fossi adagiata su un triclinio, questo mosse la mia curiosità, altro tratto caratteristico di me stessa, e decisi di guardarmi, con una strana naturalezza voltai lo sguardo e vidi che non c'era un corpo anche se rimaneva dentro di me l'impressione di percepire gli arti, il busto, tutto, ma quello che vidi, quello che mi appariva il mio corpo era una massa di luce dorata, scintillante, informe, una massa ma indistinta di luce dorata scintillante. Rimasi ad osservarmi per qualche lungo istante.

All'improvviso mi sentii risucchiare dal mio corpo fisico, dalla testa, mi sentii entrare, schiacciare, comprimere, entrando dal volto. Una sensazione tremenda, di pochi istanti, veloce e tremenda. Mi ritrovai a guardare nel buio con i miei occhi fisici, da dentro il mio corpo, con il cuore in preda a una tachicardia spaventosa. Sentii paura, perché adesso guardando da dentro il mio corpo, mi domandai 'E se non fossi rientrata?' Poi cercai di calmarmi, cercai di respirare per calmare il battito del mio cuore. Alla fine mi addormentai.

La mattina raccontai alla mia amica tutto ciò che era successo e lei mi diede un giornalino, l'Intrepido, che proprio quella settimana conteneva un articolo sulle esperienze dello Spirito fuori dal corpo. C'erano testimonianze, per qualcuno sembrava un'esperienza frequente, molte somiglianze con la mia esperienza, qualcuno aveva raccontato di essere andato anche per strada, poi lessi una cosa che mi terrorizzò, ma se ne sono scritte tante di stupidaggini, e cioè che se qualcuno ti vedeva in quella forma, cioè come Spirito, sarebbe impazzito. Questo mi terrorizzò, se mi avesse visto la mia amica, quella che mi stava aiutando in questo modo grandissimo, poteva impazzire perché io non potevo sapere se fosse risuccesso o no.

Terrore. Terrore nella notte. Ma non successe più e mi tranquillizzai. Questa tranquillità mi portò a ripensare a questa esperienza, io, io fuori dal corpo, eppure ero IO, mi ero sentita completamente me stessa, se non per quella gioia così intensa e sconosciuta e quello strano corpo luminoso, ma mi ero riconosciuta esattamente come IO. Ma se quella ero veramente IO allora quando si muore questo IO, questo Spirito, lascia solo il corpo, ma rimane com'è o meglio rimane chi è. E in un attimo la mia paura della morte è scomparsa.

Oggi considero quell'esperienza, come uno dei momenti più importanti della mia vita, perché aver avuto questa esperienza di me come Spirito non solo mi ha fatto superare la paura della morte, non solo mi fa vivere la vita in modo molto più consapevole ed intenso, ma soprattutto mi permette con certezza di dire alle persone NOI SIAMO SPIRITO.

Un abbraccio a tutti - Sara Luce - www.leparoledegliangeli.it

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Da: Centro Nirvana - A: Sara Luce - Data: 10/20/06 09:10:53 –  Oggetto: Rif: Le parole degli Angeli.

Mia cara Sara, Ho letto la tua lettera e, permettimi di dirtelo, quello che mi hai detto già lo avevo capito da quando ti ho conosciuta personalmente. Infatti, solo le persone che hanno avuto esperienze di questo tipo (in Inglese si chiamano 'peak-esperiences') possono veramente poi sentire tanto interesse per la spiritualità. Possono essere esperienze fuori dal corpo, di visione di se stessi (come è successo a te, ma anche alla mia defunta compagna Cristina, e ad un'altra mia cara amica) oppure esperienze di Vacuità e Chiara Luce (come è successo a me e ad altri...) dove si vede un magnifico e splendente alone di luce in cui tutto è soffuso, compresa la nostra persona, quasi come una olografia, e si capisce che la materia, compreso il nostro corpo, non è altro che pura energia!).

Di sicuro, queste esperienze ti trasformano, ma bisogna stare molto accorti ed attenti affinché NON diventino, esse stesse, materiale per altra illusione mentale... Nel Chan si spiega molto puntigliosamente il rischio di queste... visioni celestiali. Si rischia di far entrare nella nostra mente altre idee, sia pur spiritualmente valide, ma che alla luce della nostra naturale credenza a. .. credere in tutto ciò che si sperimenta, posson far diventare REALI anche delle semplici immagini visionarie della mente.

Ecco perché, malgrado il fatto che tutta una vasta schiera di percezioni extra-sensoriali stiano proprio a dimostrare la verità dello SPIRITO, il vero Realizzato è colui che NON DA' più importanza nemmeno a queste manifestazioni, ma rimane saldo nella vacuità di una esperienza reale che è al di là del mentale  e della nostra sperimentazione personale umana.

Un caro abbraccio, Aliberth

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Da: Sara Luce - A: Centro Nirvana - Data: 10/20/06 22:27:46

Caro Alberto, Però una domanda mi sorge spontanea, ma se in quel momento ero Spirito e non mente dato ché la mia mente era rimasta nel mio corpo fisico, tant’è che al rientro nel corpo fisico ho ripercepito la presenza della mia mente con tutte le sue manifestazioni, perché dici che l'esperienza dello Spirito è coincisa con l'esperienza della mente? Se non ero mente, come la intendi tu, come potevo essere mente? - Un dolce abbraccio - Sara

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Da: Centro Nirvana - A: Sara Luce - Data: 10/21/06 09:07:41

Cara Sara...Sì, IN QUEL MOMENTO ERI SPIRITO. Ma subito dopo, quando hai mantenuto il ricordo di quella percezione e' rientrata in ballo la mente, che è la stessa che te lo ha fatto ricordare, scrivere, raccontare, e farti sentire l'emotività. Ed è la stessa che ti ha fatto fare questa domanda e che certo comprenderà la risposta. La mente, cara Sara, non è affatto diversa dallo spirito, solo che essa è la nostra calcolatrice umana... e se noi la lasciamo essere al suo stato brado, è lei che ci crea tutte le difficoltà e le sofferenze di questa vita terrena....

Ecco a che cosa serve il Chan... a svelare questo arcano, a mettere la mente con le spalle al muro e non restarne mai più ingannati...

Ovviamente, anche ciò che mi fa scrivere adesso, e ragionare, e avere questi propositi. ..

è MENTE. Ma io lo so! e non mi ci attacco, perché so che anche tutto questo non è che un sogno. La verità è quella esperienza senza tempo né spazio. Ma anche senza coscienza continua... Solo pura percezione senza soggetto (e senza idea di qualcosa come il corpo, che sia appartenuto a qualcuno...)

Scusami, ma è molto difficile spiegare il Chan in poco tempo e sulla carta... e comunque, non bisogna prenderlo continuando a ragionarci sopra, altrimenti proprio ciò che si vuole far uscire dalla porta rientra prepotentemente dalla finestra!  

 Un abbraccio. - Aliberth