Nei giardini di Piazza Vittorio Emanuele, a Roma, è conservata una piccola porta di pietra del XVII° Secolo, raro esempio di monumento interamente dedicato all'arte dell'Alchimia. Anche se le iscrizioni sugli stipiti e sull'architrave, tramite il loro linguaggio segreto, offrono al ricercatore le indicazioni riguardo alla Via Secca (o Via Brevis), quattro termini latini, posti sul piano della soglia e nascosti alla visione frontale del pellegrino, indicano il reale ostacolo che, appunto, impedisce di varcare la soglia: <SI SEDES NON IS> (Se Siedi Non Vai) e, leggendo in senso inverso, <SI NON SEDES IS> (Se Non Siedi Vai)… Per il viandante comune la frase apparirà ridicolmente ingenua, come i motti di Monsieur De la Palisse, e sembrerà un po’ stonata di fronte all'aura di fascinoso mistero che emana dagli enigmi della porta, mentre per i dotti Ermetisti, un breve trafiletto nei loro commentari sulla porta, interpreterà l'iscrizione come un avvertimento a non fermarsi una volta avviato il processo iniziatico, pena i pericoli dei cosiddetti "fenomeni di riflusso", pronti ad insorgere nei momenti di stasi o addirittura, di abbandono della pratica. Ma la collocazione di questa frase, la voluta diversità stilistica di questa, dal resto delle epigrafi, la sua stessa struttura, indicano un'altra chiave di lettura che pone il praticante di fronte al Guardiano della Soglia! La mente che aderisce al <SI SEDES NON IS> è il Drago che impedisce l'ingresso al Giardino delle Esperidi. La mente intrappolata nel dualismo dice: "Scegli, o questo o quello! Siedi, e non potrai andare; Vai, e non potrai sedere!". L'attività della mente viene governata dalla discriminazione dualistica che, per sostenersi, deve continuare a proiettare illusioni di essenze dicotomizzanti, rimanendo nella follia del <Mi piace> <Non mi piace>. "Non giudicate per non essere giudicati…" (Matteo, 7.1); "La Via Suprema non è difficile, se solamente non fai preferenze…" (Seng Ts'an); "Chi parla di giusto e sbagliato, è un uomo giusto e un uomo sbagliato!" (Mumon)… Se nella mente non compare il giudizio, la preferenza, l'opinione – allora il Drago Guardiano della Soglia scompare, non è mai esistito! Se siedi, siedi; se cammini, cammini; ed in questo non vi è alcun dualismo. L'autore della scritta bustrofedica rimarrà sempre sconosciuto, come vuole la tradizione Rosacroce, ma egli indica il superamento della soglia tramite l'immagine assente di uno specchio (rivelata dalla forma della frase). La spada di dolore è tramutata nella spada che taglia in uno la dualità. P.S.- Questo breve scritto rimane lettera morta, se l'esperienza non è effettiva realizzazione. Rimanendo nel mondo della mente, si rimane preda della mente, e qui mi è difficile trovare i termini per descrivere la realtà del <Non-Duale> rispetto all'irrealtà del <SI SEDES NON IS>- Viste le premesse, provo a raccontare un'esperienza in base al ricordo – appropriazione positiva della mente, di una seduta di meditazione con Alberto. Da principio, le sedute di meditazione con musica in sottofondo, mi lasciavano perplesso circa l'utilità di questo mezzo di attenzione, ma quella certa volta, la cosa accadde… La mente calma e attenta solo flusso del suono e, d'un tratto, la voce di Alberto che riporta al "Chi sta ascoltando?". Allora il duale è svanito di colpo – il suono più non parte e più non arriva – non è esterno né interno – la mente è tornata alla mente – stupefatta – squassata dall'incontro con la sua vera natura: NON HO PAROLE! Perciò, rimaniamo nella Consapevolezza!…
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