L’atto libero è solo un'illusione?
(Questa è una mail che ci è arrivata da un amico che ha visitato il nostro sito. Ponendo una questione assai importante, oltre che illuminante dal punto di vista della verità dharmica, la proponiamo a tutti i lettori, unita ad un nostro breve commento-risposta).

 “Carissimi amici, vi scrive un giovane studente, da poco appassionatosi alla cultura buddhista, per porvi alcune domande strettamente filosofiche sorte approfondendo la tematica del Karman:
“Se per il Karman ogni effetto ha la sua causa, l'atto libero è solo un'illusione? L'uomo è libero di scegliere le sue azioni? Ci si può considerare liberi "contro il karman"? La libertà soccombe di fronte alla legge karmica? Se così fosse, in ultima analisi, ci potremmo considerare "responsabili delle nostre azioni"?
Grazie per ogni vostro contributo. Un caro saluto ed una sentita preghiera rivolta alla martoriata terra tibetana”. Gaspare Serra (Partinico- Palermo)
 
RISPOSTA-COMMENTO di Aliberth: Caro amico, non pretendo certo di dare una qualche risposta che sia l’unica verità incontrovertibile su questo argomento. Di sicuro, però, molti chiarimenti in materia di ‘karma’ e ‘libero-arbitrio’ si trovano in abbondanza negli scritti buddhisti (Sutra). Da essi par di capire che un vero e proprio ‘atto-libero’, in realtà, non sia che un’utopica illusione (come, del resto, lo sono tutti i fenomeni e le manifestazioni di questo mondo e di questa forma di esistenza). Ovviamente, parlando in termini di realtà ultima, o assoluta. Perché, in termini di realtà relativa, o mondana, allora purtroppo tutti i fenomeni e le manifestazioni appaiono davvero ‘reali’ alla nostra mente ingannata, con tutte le conseguenze del caso, che sono appunto: il ‘karma’.
Quindi, in un certo senso, si può dire che, anche se così non sembra, questo ‘karma’ è proprio il nostro ‘agire’ volontario, o pseudo-libero. Significa perciò che proprio il nostro “volere” (o non volere) questa o quella cosa, è ciò che mette in moto una causa con il relativo e obbligatorio ‘effetto’ che, in questa ‘realtà’ duale e fatta di ‘opposti’, genera una forza-energia di tipo contrastante, che si risolve nel farci sperimentare, prima o poi, una sorta di ‘ricompensa, o punizione, per aver desiderato, o voluto, una certa cosa che ha direzionato la nostra mente verso il ‘bene’ o verso il ‘male’. E’ un po’ la teoria, ben spiegata nei Sutra, del seme e del suo germoglio… Così come un chicco di riso non potrà mai produrre una spiga di grano (e viceversa), cosippure una volontà, o azione negativa, non potrà mai produrre effetti ‘positivi’ (e viceversa)….(*)
Ecco dunque spiegato in breve la dinamica del ‘karma’ e dell’apparente idea di ‘libero-arbitrio’. Si può, quindi, eseguire qualunque azione a nostro piacimento, in questo mondo, ma sarebbe bene che noi si sia istruiti ed informati sul fatto che, in seguito, ogni effetto derivante da quella nostra azione, torna come un ‘boomerang’ a scatenarsi su noi stessi. Che lo si capisca o no, questa è una ‘legge’ universale e quindi non può prescindere dal fatto che noi la si conosca o meno. Tant’è vero che tutti i Sutra ammoniscono che le nostre ripetute rinascite non sono altro che il frutto o il prodotto, cioè l’esecuzione forzata, dei nostri desideri, o paure, messi in moto da quel ‘karma’, e che non si sono ancora potuti realizzare, o non sono ancora intervenuti a punirci.
(*)Tra breve sul nostro sito apparirà la traduzione di un articolo proprio sul karma, con una estesa spiegazione di ciò che esso significa realmente, e ciò che poi rappresenta nel successivo sviluppo mentale nella coscienza di un essere vivente.-