Centro Ch'an Nirvana
Testimonianze

 

Ancora su Amma Mata Amritanandamayi
La Guru che ama chi l'abbraccia
e abbraccia chi la ama.
Pubblicato da Manuel Olivares Su: Storie d'oriente -http://viverealtrimenti.blogspot.com/2010/10/metafisica-della-sola.html

 

 

 A seguito della testimonianza di Paolo D'Arpini, postata su questo sito: (http://www.superzeko.net/dharma_di_aliberth_da_rivedere/testimonianzealtrefonti160.htm), pubblichiamo una replica di Manuel Olivares, tratta da Viverealtrimenti. Potrebbe rientrare in un filone che Viverealtrimenti vuole, pur marginalmente, percorrere e che ha come proprio focus le patacche che si possono trovare in India, un paese in cui piu' ci vivo e piu' sento l'esigenza di raccontarlo per come veramente e' e non per come riesce abilmente a presentarsi a chi non lo conosce direttamente. Dopo cinque anni di esperienza mi sto davvero rendendo conto che il pregiudizio per cui l'India sarebbe piu' maestra di mistificazioni che di misticismo e' piuttosto fondato. Molti dei piu' celebri guru hanno fatto parlare di se' in maniera a dir poco controversa. Un esempio su tutti puo' essere quello di Maharishi Mahesh Yogi, che irreti' i Beatles che, nel 1968, si precipitarono nel suo ashram di Rishikesh per dedicarsi pienamente ai suoi insegnamenti, salvo andarsene schifati perche' scoprirono che probabilmente il guru aveva fatto avances sessuali a Mia Farrow e ad altre donne del gruppo. Il brahmachari (colui che si dedica, come sosteneva di fare il Maharishi, alla continenza sessuale). La casistica puo' essere davvero sterminata, presto pubbblichero' un pezzo intitolato "del gurismo e della cerebrolesione", ispiratomi da un testo che ho trovato nel profondo sud dell'India, nella libreria del movimento gandhiano, intitolato Memorabili contatti con La Madre (La Madre sarebbe Mirra Alfassa, considerata "la compagna spirituale" di Sri Aurobindo, fondatrice dell'esperimento di Auroville): una somma cagata di testo ma illuminante su alcune dinamiche veramente inquietanti che si possono creare tra guru e discepolo. Non manchero' di citarne alcuni stralci.
Sto maturando sempre piu' l'idea che il gurismo possa far leva su un naturale istinto gregario che ha nel nostro passato animale e nella necessita' di riporre la propria fiducia in un capobranco le proprie radici piu' profonde. Non a caso si interagisce con i guru compiendo atti rituali che sono una manifestazione di sostanziale sottomissione (ad esempio toccando loro i piedi) e che possono facilmente ricordare alcune dinamiche di branco. Tra i lupi, ad esempio, i gregari manifestano sottomissione al capobranco inserendogli il muso tra le fauci mentre i cani che intendono comunicare sottomissione espongono ad un potenziale attacco la loro parte piu' vulnerabile: la pancia. Lo fanno anche con gli uomini e viene considerata una tenera manifestazione di affetto.
Il discorso e' lungo e complesso e non puo' essere esaurito in una breve introduzione (anche per non togliere spazio a Paolo che deve essere il vero protagonista di questo post) ma e' qualcosa su cui sto riflettendo da tempo, vivendo direttamente a contatto con una cultura intrisa di gurismo e di dinamiche, continue, di dominio e sotto-missione, presenti nel quotidiano del paese (senza dover necessariamente scomodare chissa' quale guru). Queste costituiscono, a mio parere, un presupposto essenziale del fenomeno considerato; avremo modo di riparlarne e di tentare alcune caute contestua-lizzazioni....
P.S. Personalmente non sono mai andato da Amma e considero gli ashrams una sorta di istituzioni totali dunque sarei senz'altro curioso di vedere da vicino questo fenomeno di cui sento spesso parlare in India, ma aborro l'idea di ammucchiarmi in dormitori desolanti con gente spesso, come scrive Paolo, "sciroccata". Al momento, dunque, non avendo visto Amma di persona, non avendola abbracciata, devo astenermi da ogni giudizio.
Una cosa pero' credo meriti di essere menzionata: Ananda May Ma, considerata la compagna spirituale di Paramahamsa Yogananda, e' stata una grande santa dell'induismo contemporaneo. Non ha avuto moltissimo successo fuori dell'India e non e' mai diventata un "fenomeno commerciale", diversamente da altri guru. Amma ha ripreso il suo nome (si chiama difatti Amma Mata Amritanandamay), dunque la sua celebrita' che in India e' davvero notevole.

Il popolo indiano, come disse una volta una mia amica discepola di Osho, e' un "popolo bambino", molto facilmente suggestionabile. Nel momento in cui un guru riprende il nome di una persona considerata massimamente santa nel paese e' poi facile giustificare, con i devoti indiani, le ragioni di questa scelta e far leva su un riflesso condizionato di devozione. In alcuni casi puo' anche essere scomodata la reincarnazione. Al riguardo puo' essere calzante l'esempio del celebre Sai Baba che ha ripreso il nome da un grande santo della cultura hindu (anche lui conosciuto in quasi tutta o in tutta l'India senza essere un fenomeno commerciale che ha contagiato l'Occidente): Shirdi Sai Baba. Insomma, iniziare una carriera di guru "ereditando i discepoli " di un altro guru essendosi appropriati del suo nome mi sembra un'azione alquanto spregiudicata, di una spregiudicatezza "molto indiana". Non so quanto tutto questo possa avere a che fare con la "conoscenza", la "realizzazione spirituale" eccetera ma forse, per scomodare uno slogan parecchio in voga tra indofili, seguaci di guru e babacchioni, il mio e' un approccio troppo "mentale". Che dire: puo' anche darsi.... Alla prossima, l'argomento e' troppo stuzzicante per non tornarci ancora.         

                                                                                                (Manuel Olivares)


 

COMMENTO di Aliberth: Quanto a me, ripeto quello che avevo già detto nell’occasione della prima Testimonianza… A noi non piace mai parlare male di qualcuno, tantomeno di persone che comunque tentano di portare le menti degli esseri umani verso una visione positiva della vita e del mondo. Quindi, ancora una volta, pensiamo che anche quando non si fosse d’accordo con comportamenti e atteggiamenti di qualche persona che si renda testimone di proselitismo spirituale, la cosa migliore da fare per chi si ritiene davvero una persona spiritualmente interessata è di ignorare la cosa. In questo caso, non possiamo dire di averla ignorata, ma abbiamo colto l’occasione per dire che ci sarebbe piaciuto ignorare questa e qualunque altra critica verso quelle persone che comunque sentono nel cuore il bisogno di testimoniare amore e compassione verso i propri simili…


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