Centro Ch'an Nirvana
Testimonianze

 

I-CHING

(Il Libro dei Mutamenti - Zodiaco Cinese - Zodiaco Indiano - Studio e Comparazione )
di P. D’Arpini
http://paolodarpini.blogspot.com/2010/09/libro-dei-mutamenti-zodiaco-cinese.html
 

 
 

Testi di riferimento: Il Potere del Serpente (The Serpent Power) di Arthur Avalon (pseudonimo di Sir Jhon Woodrof)
“I Ching” edizione Adelphi o quella tradotta da Richard Wilhelm con introduzione di C.G.Jung.
(Questi testi contengono un bagaglio accumulato dal tempo nel nostro inconscio collettivo; useremo questo modello per poi trascenderlo.)

Introduzione e Primi Elementi
I dodici esagrammi-seme del Libro dei Mutamenti o I Ching corrispondono ai dodici mesi dell'anno; in realtà il sistema zodiacale cinese è la traduzione “volgare” dei dodici esagrammi-seme.
I dodici animali corrispondono alle propensioni innate descritte dalle caratteristiche dell'animale stesso.
Il calendario cinese si basa su tredici lune ed ha inizio per convenzione nel 2637 a.c. ma si suppone essere pre-esistente.
L'intero ciclo si svolge in un periodo di sessanta anni e la data sopra menzionata si riferisce al sessantunesimo anno di età dell'imperatore cinese allora in carica.
I sessanta anni sono la base, esistono poi cicli superiori ed inferiori. Ricordiamo che per i Cinesi e gli Indiani il tempo è concettualmente ciclico, come dimostrato in seguito da Einstein e dalla fisica quantistica.
Potremmo definirlo un modello a spirale simile alla struttura del DNA od al simbolo dell'otto come infinito.

Confucio e Lao Tse sono due filosofi del 600 a.c. che hanno commentato il Libro dei Mutamenti; si tratta di due quasi contemporanei di Buddha. In realtà il Libro dei Mutamenti si è formato nel periodo proto-storico della Cina, nel momento comune a tutte le culture in cui si cerca di dare ordine e significato ai mutamenti; questo periodo rappresenta lo sviluppo naturale della fase sciamanica. Il pensiero dei filosofi greci deriva dal pensiero indiano rielaborato in chiave occidentale (vedi Socrate).
Il sistema filosofico indiano si ritiene esistente come tradizione orale già 10.000 anni prima di Cristo. La radice comune dei due sistemi si rinviene nel fatto che in entrambi i casi non si parla di un dio ed il dualismo viene considerato come una forma dello spirito.
Ricordiamo che l'assoluto non duale non è un concetto ma un qualche cosa che viene adombrato come consapevolezza priva di ogni attributo; come esempio portiamo la consapevolezza di quando si è appena svegli: l'Io non è ancora entrato nella coscienza. La pura consapevolezza è l'essere. “Io sono” è nell'esistere. “Essere” è immutabile ed “esistere” è mutevole. Da qui il Libro dei Mutamenti.
Vogliamo ricordare che l'interpretazione è sempre fallace e che ci sono tre fasi distinte: oracolare, intuitiva ed esperienziale del Sé. Quest'ultima non è descrivibile né trasmissibile e per giungere ad essa dovremo “uccidere” gli archetipi, riconoscendo l'Ego con l'acquisizione del distacco: lo scopo di questo percorso è quello di creare una tensione verso l'autocoscienza.
Tutto ciò che possiamo comprendere con la mente è falso ma dobbiamo conoscere tutto ciò che sta nella mente per non esserne “imbrogliati”: si tratta di interiorizzare la mente attraverso l'analisi per poterla avvicinare alla “sorgente” o, come dicono gli Indiani, di usare la “spina” dell'autocoscienza per togliere la “spina” della coscienza empirica. La nostra tendenza proiettiva ci porta a considerare ciò che è fuori come oggettivo (nome-forma) quindi per ottenere il nostro scopo dobbiamo spostare la consapevolezza verso l'interno.
La mente (Ego) tende ad appropriarsi delle esperienze vissute; naturalmente non dobbiamo rinunciare alla nostra identità fisiologica (nome-forma) ma dobbiamo integrarla con il Tutto, anche perché ne facciamo parte ed il Tutto è inscindibile.
Vedi il concetto di “ologramma”, in cui ogni parte che compone l'immagine è costituita dalla totalità dell'immagine stessa. Illudersi di essere separati dal Tutto significa cadere nel dualismo.
L'aspetto del Due è un aspetto speculare; il nome-forma è come un'onda che sorge sul mare dell'Assoluto, il quale è appunto il substrato necessario all'esistenza dell'Io.
L'Om o Big Bang rappresentano il momento della nascita del concetto di spazio-tempo, io e l'Altro, il soggetto e l'oggetto; ciò si manifesta come specularità tra il Sé e l'io.
L'illusione della creazione dell'Altro è il passaggio dall'Io al Tu. La Tenebra è lo Yin, lo Spazio, la Shakti o Energia, l'espressione della Forma. La Luce è lo Yang, il Tempo, Shiva o l'espressione della Coscienza.
Gli elementi di questa coppia in realtà sono uniti ma assumono una sembianza divisa.
Come risposta oracolare lo Yin rappresenta il Sì, la linea spezzata e lo Yang il No, la linea intera.
Il Sì ed il No sono alla radice della formazione del Libro dei Mutamenti.
L'Uno, il Due ed il Tre rappresentano i tre modi espressivi della coscienza nello spazio-tempo e nel sistema indiano corrispondono a Sattva o Coscienza, Rajas o Azione, Tamas o Inerzia.
La Coscienza è la capacità di percepire, l'Azione è il movimento, l'Inerzia è la tendenza a fermare le cose.
I CINQUE ELEMENTI NEL SISTEMA INDIANO
I cinque elementi del sistema indiano sono discendenti e vanno dallo stato rarefatto verso la materia. Essi sono: Etere, Aria, Fuoco, Acqua, Terra. Ovviamente si tratta di elementi simbolici.
Etere = stato di coscienza in cui l'Io Sono è sorto e funge da substrato; è pensiero privo di considerazioni, un vuoto mentale. Corrisponde allo stato di sogno.
Aria = formazione del pensiero allo stato “gassoso”
Fuoco = capacità di creare delle immagini, la visione; assume una sembianza ma la sostanzialità non è ancora totalmente cristallizzata.
Terra = stato fisico. corrisponde allo stato di veglia.
ETERE = Sattva
ARIA = Sattva + Rajas
FUOCO = Rajas
ACQUA = Rajas + Tamas
TERRA = Tamas ( o formazione dell'ego, identificazione con il nome-forma)

Terra = primo chakra
Acqua = secondo chakra
Fuoco = terzo chakra
Aria = quarto chakra
Etere = quinto chakra
In questo sistema tutto ciò che esiste è concettualmente una combinazione dei cinque elementi più le tre qualità più il maschile ed il femminile (o spazio-tempo).
Queste energie risultano quindi avere un aspetto decuplo.
I CINQUE ELEMENTI NEL SISTEMA CINESE
Nel sistema cinese il movimento è circolare; comincia dalla Terra-Matrice che insieme con il Cielo produce tutte le cose e nello specifico i cinque elementi. L'elemento terra è come una sorta di Gesù, produce il metallo che produce l'acqua, che a sua volta produce il legno, che produce il fuoco il quale produce la terra (circolarità del sistema).
TERRA = olfatto, pancreas e milza, (praticità, obiettività, concretezza) colore giallo
METALLO (o ETERE) = udito (pulizia, etica, decisione, costanza, volontà, malleabilità) colore bianco
ACQUA = gusto (purificazione, corrosione, passaggio dell'informazione, memoria) colore nero
LEGNO (o VENTO) = tatto (emozioni, creatività, socialità, avidità, attaccamento) colore verde
FUOCO = vista (la visione, lo spirito, carisma, irradiazione, distacco attraverso la consapevolezza, egoismo, impulsività) colore rosso
Metallo e Legno così come Terra ed Acqua sono elementi antitetici ma la loro frizione è necessaria.
Il Legno comprende due qualità, il legno verde ed il legno maturo, da cui nasce il fuoco.
Noi stessi siamo un'espressione dei cinque elementi. La formazione delle linee ed il loro sviluppo in esagrammi comporta due possibilità, una nel pensiero (concettualiz-zazione) ed una nel concreto (rispettare le sembianze) le quali corrispondono al Cielo Anteriore (nel pensiero) ed al Cielo Posteriore (nelle forme).
TERRA = pollice (perché opponibile)
METALLO = indice (indirizzo,proiezione)
ACQUA = medio (comunicazione)
LEGNO = anulare (emozioni)
FUOCO = mignolo (spirito)
Formazione delle linee e degli esagrammi
NORD = inverno
EST = primavera
SUD = estate
OVEST = autunno
CIELO ANTERIORE - Gli archetipi primordiali primi corrispondono alle divinità.
CHEN = il creatore, non come divinità ma come modo formativo, primo figlio (DRAVYA, afferrare)
KUN = la madre
LI = il sole che sorge (PUNYE, il virtuoso)
TUI = figlia (NIDRA, sognare, la pigrizia)

KIEN = pienezza dell'estate, liberazione (KRURA MATI, potenza, affermazione di sé)
SUN = prima figlia, invito (PAPE, trasgressione secondo la visione maschilista, vedi Eva)
KAN = secondo figlio, autunno, l'abissale, il tramonto (KRYDA, il calcolo, la bellezza)
KEN = terzo figlio, il monte (GAMANADAU BUDDHI, meditazione, predisporre l'azione)
CIELO POSTERIORE - (riposizionamento degli archetipi)
In questa fase l'elemento terra è “scomparso” e si è ritirato al centro.
KAN = Nord (secondo figlio) acqua
KEN = NE (terzo figlio) terra, stasi, fine dell'anno
CHEN = Est (primo figlio) rinascita, legno che germoglia
SUN = SE (prima figlia) legno maturo
LI = Sud (seconda figlia) fuoco, sole, luce
KUN = SO (madre) terra, nascita, vegetazione
TUI = Ovest metallo dolce
KIEN = NO (padre) conservazione dei semi, metallo
Le ulteriori posizioni intermedie più le altre sono le seguenti, come nella Rosa dei Venti, per un totale di 12:
Nord NNE ENE
Est ESE SSE
Sud SSO OSO
Ovest ONO NNO
Acqua = NNO - novembre
Nord - dicembre
NNE - gennaio
Legno = ENE - febbraio
Est - marzo
ESE - aprile