Testimonianze

 

"Informazioni, immagini, forme pensiero
e leggende nella comunicazione in rete.."
di Paolo D’Arpini (circolo.vegetariano@libero.it)
 

 
 

Sovente ricevo melodrammatiche comunicazioni su alcuni fatti trascorsi da tempo e spacciati per nuovi;  magari gli autori non sanno nemmeno più cos’altro scrivere, avendo essi esaurito la scorta di novità…  Ma, non demordono. Infatti, devo osservare che alcuni restano avvinghiati al computer come se fossero malati d’asma, attaccati al tubo dell’ossigeno. Soprattutto, è su Facebook, oppure sui siti di gossip, che si perde tempo, per non parlare dei siti per la ricerca di anime gemelle, scambi di musiche, acquisti on line, etc…

Ogni tanto “qualche amica”, che non nomino, mi ha confessato di stare sveglia tutta la notte appiccicata al computer, incapace di staccarsi dalle tentazioni del web… Il brutto è che lei crede addirittura che così facendo si svolga un’azione sociale e di informativa utilità … ed allo stesso tempo magari ha completamente smesso di scrivermi qualsiasi cosa di personale.. limitandosi alle comunicazioni di servizio collettivo.

Sono costernato… eppure, anch’io sto proprio qua a scrivere lettere su lettere, articoli su articoli, pensando di svolgere un dovere, cercando di mantenere nel web un minimo di concretezza o almeno un ectoplasmica  presenza umana… e lo faccio ogni giorno… e lo sto facendo pure adesso… e  vi inviterò a leggere le mie elucubrazioni in tal modo rientrando nel mucchio dei web dipendenti, volente o nolente, e chiamando la mia azione: “comunicazione”!

Cari amici del web, vorrei porvi una domanda: è possibile una forma di comunicazione su internet? Pensate realmente che essa possa influire sui costumi e sulla politica? Ritenete che questa marea di informazioni in continuo flusso che inviate e ricevete possa influenzare la vostra vita e quella delle persone alle quali vi rivolgete con il computer che avete davanti agli occhi? Alcuni psicostorici ritengono che solo le forme pensiero che siano sostenute da immagini accompagnate da emozioni e sentimenti, oltre che da intelligenza, possano essere recepite nel subconscio e quindi entrare a far parte della cultura umana. Infatti, le forme pensiero vengono inizialmente rielaborate dal subconscio in sogni, immaginazioni, invenzioni e, successivamente, in credenze, filosofie, religioni, ideologie, etc.

Quindi, il processo della trasmissione ed assimilazione delle notizie date e ricevute, nel contesto culturale umano, è alquanto complesso e può richiedere anni ed anni. Ed in effetti, le attuali forme pensiero, quelle consolidate nelle nostra società, sono il vero risultato di una lenta crescita all'interno della psiche collettiva, una crescita che è iniziata parecchie centinaia e migliaia di anni fa... Lo dimostra anche il fatto che le religioni - ad esempio - hanno durata millenaria e non parlo solo del Cristianesimo o Giudaismo o Islamismo, che sono tutto sommato alquanto recenti, mi riferisco invece alle religioni matristiche ed animistiche che hanno avuto incubazioni di migliaia di anni..., e ancora sono presenti in vari modi nella nostra cultura attuale. Questo perché, come avviene in natura e nel mondo della fisica, "nulla si crea e nulla si distrugge… ma tutto si trasforma".

La trasformazione comunicativa, sempre in perenne corso, ha subito una forte acce-lerazione con internet, una accelerazione che è iniziata prima in forma passiva con la radio e la televisione ed ora è diventata interattiva con il web.  Ma torniamo alla questione iniziale e vediamo se esiste una risposta, o più risposte alle domande, e qui inserisco alcune ipotesi… le previsioni sono sempre difficili, e qualsiasi previsione è ipotetica. Per quanto riguarda questo aspetto, dobbiamo riferirci alla documentazione storica.
E la storia ci insegna che le grandi rivoluzioni sono in realtà trasformazione del sistema “comunicazionale”. Ad esempio come accadde con la invenzione della  stampa, oppure  nel modo in cui avvengono le trasformazioni  linguistiche (gli slang).  Abbiamo visto in passato che il potere della chiesa, così come il  potere medico-sanitario, è caduto in lenta e graduale decadenza con l'abbandono del latino, e ciò non perché gli addetti ai lavori non capissero le conseguenze di tale scelta ma proprio perché nel processo di modernizzazione era inevitabile… Con l'invenzione della stampa – ad esempio - il primo libro veicolato è stato la Bibbia, ma non quella controllata dalla Chiesa Cattolica…, ecco da qui la forza di Lutero e  degli altri riformisti. Il controllo del mezzo di comunicazione significa il controllo di tutto il resto”. (Giorgio Vitali)

Ma vediamo bene, è forse possibile un controllo sui modi espressivi della comunica-zione?  In effetti anche l’ipotetico controllo deve tener conto delle mutazioni in cui si muovono l’informazione e la trasmissione del pensiero. Così, succede una evoluzione fatale nella conquista elettronica, come proprio sta avvenendo su internet, inizialmente costruita per motivi di supremazia militare e politica, e che alla fine si è democratizzata per forza propria. La comunicazione interattiva, una volta avviata, ha preso il soprav-vento ed  il numero di messaggi partiti ed arrivati è inestinguibile! Quindi, la rincorsa del potere che cerca di correre ai ripari, è perlomeno altrettanto caotica della stessa immissione di notizie incontrollabili su internet.

Chi detiene ipotetici poteri di controllo cerca di controbilanciare quella messe di nuove idee come si fece in passato con il Concilio di Trento, creando realtà paramassoniche, come i gesuiti, i dottrinari, gli inquisitori mediatici ed altri ancora.  E di fronte all'affie-volirsi della fede nei dogmi, ci provarono con l'Opus Dei, i Cavalieri di Cristo, i Focolari, i Legionari di Cristo. Cercando cioè, di rintuzzare la fantasia con altrettanta fantasia. Alla fine, la diffusione del pensiero laico ed il recupero di dottrine esoteriche, tenute "occulte" per ragioni di sicurezza, presero il sopravvento sul dogmatismo religioso.

Su internet,  un nuovo processo informativo  (e siamo solo agli inizi!) è ormai avviato e sarà difficilissimo bloccarlo… e a poco può servire l'utilizzo di altre indicazioni veicolate dai Media facenti parte del Sistema. Anzi, è proprio questo gioco dell’inosservanza e dell'evasione che consente ai “violatori” di trionfare su internet. Ecco cosa ne pensa un internauta, mio amico: “...Internet è già sfuggito di mano agli apprendisti stregoni che lo hanno  inventato. Per loro, era necessario alla logica della globalizzazione, così da spostare informazioni e miliardi (di dollari o di euro, non importa) da un capo all'altro del mondo con un click. E' utile anche per intorpidire la mente dei gonzi, con il sesso facile su internet. Ma, essi non  sospettavano il focolaio, in netta espansione, delle idee eterodosse. In Canada, avrebbero trovato una soluzione per il controllo: “Se tu navighi su certi siti (quelli cioè dei padroni del vapore), hai tutto compreso nel pacchetto; se navighi al di fuori, paghi tariffe proibitive per tutto il tempo di connessione. I canadesi però si sono ribellati e la partita è tuttora aperta”.

E malgrado le varie visioni e strumentalizzazioni del  nuovo metodo di comunicazione globale, abbiamo comunque visto che gli “argomenti” che coinvolgono di più gli utenti in fondo sono sempre gli stessi: religione, sesso, costume, e qui aggiungerei anche “il mito”; infatti il mito è un elemento ricorrente in ogni ‘modus’ comunicativo, è il ponte fra la realtà e la fantasia. Così, scorgiamo su internet la  presenza della fantasia nelle cosiddette “leggende metropolitane”, ovvero storie messe e inserite nel web al limite della credibilità, storie che rappresentano ciò che si vorrebbe credere ‘reale’, e che viene magari anche ritenuto vero in uno spazio della nostra mente. Insomma, tramite queste cronache, si ricrea il meccanismo della narrazione primitiva della tribù attorno al fuoco e delle avventure che si raccontavano, e che diedero origine alle immagini di draghi, chimere, fantasmi, dèi, demoni ed eroi. Sono  quelle “forme pensiero” in grado di assumere una consistenza abbastanza forte da poter essere ritrasmesse e divenire parte integrante della cultura.

Ed anche questa lunga lettera, ovviamente, rientra in questo processo formativo al limite del fantastico, in cui si dice e non si dice, si evoca ma si distingue, in cui la realtà del web viene comparata al sogno ed alla creazione onirica. Ecco, ora siamo in piena leggenda letteraria metropolitana! In ogni caso, vi ringrazio dell’attenzione prestata e, se lo volete, scrivetemi la vostra opinione-commento, e la pubblicherò (così restiamo un altro po’ connessi…). Grazie! (Paolo)J; Commento mio: Grazie a te, Paolo!