Avrebbe un bel da fare, Gesù Cristo, se dovesse tornare sulla terra per ripulire i templi dall’invasione selvaggia dei mercanti… In trentatre anni di vita difficilmente riuscirebbe a compiere tutta l’opera…. Non che il commercio “spirituale” sia una novità di questa epoca, in effetti tale commercio è iniziato il momento stesso che l’uomo si è inventato un “aldilà” ovvero un mondo ipotetico dello spirito contrapposto al mondo terreno. Ciò è avvenuto soprattutto con l’avvento delle religioni monotesiste: Giudaismo, Cristianesimo e Islamismo. Ma in verità era già presente – in fieri - nel momento stesso in cui è iniziato il processo di virtualizzazione del pensiero, con la nascita della filosofia, che è sorta unitamente al patriarcato ed all’accumulo di beni materiali (cioè il concetto di proprietà). Ma, se vogliamo cercare una evidenza della nascita e del parallallelismo fra il mondo materiale, quello dell’aldiqua, e della creazione di un mondo virtuale, quello dell’aldilà, si può scoprire che nelle società umane esso appare con il culto degli antenati. Gli antenati vengono considerati vivi nell’aldilà ed è per questo che sono richieste continue cerimonie per il loro nutrimento “spirituale”, ed in Cina fu addirittura inventata la “cartamoneta” - che veniva bruciata assieme all’incenso, per trasmettere ai defunti quei titoli in forma sottile in quanto si presupponeva che l’affluenza nell’oltretomba derivasse da tali offerte. Ma non solo questo, nell’Europa medioevale -ad esempio- si era giunti alla vendita delle indulgenze, in cui si pagava – non con cartamoneta fittizia ma in oro sonante - alla chiesa un conquibus che poi veniva trasferito (a detta dei preti) alle anime dei defunti o dello stesso donatore che si assicurava così il paradiso. Il commercio “spirituale” non conosce confini, si manifesta in mille modi, con la vendita di rosari, libri sacri, immaginette, reliquie…. davanti ai santuari ed alle cattedrali (ed anche al loro interno), tale compravendita è accettata come un corollario della religione (ed esente tasse). Ci sono pure le donazioni devozionali per le missioni, per i poveri (connesse alla stessa specie religiosa) e per le opere di bene (tipo IOR ed affini). Le religioni dell’aldilà sono proprio un bell’affare… Se c’è bisogno di manodopera a buon mercato, di combattenti pronti a tutto, ecco che si escogitano le guerre sante e l’onorevole martirio, che può garantire un aldilà bellissimo, pieno di flauti, di arcobaleni, di vergini ed angeli compiacenti. In fondo meglio lavorare e risparmiare per l’aldilà, visto che ormai questo mondo sta andando a rotoli e tutti sono convinti che occorre fregare la morte. L’unica speranza è credere in un altro mondo, e qui sulla terra le sette e le religioni prolificano e si ingrassano su questo assioma…., si ingrassano qui nella nostra società… mica là… nei cieli dove esiste solo spazio vuoto. Ma contemporaneamente è nata anche la disillusione religiosa, in molti ambienti umani si tende all’egoismo puro, con la conseguenza che sulla terra si gode senza ritegno delle risorse senza tener conto della sacralità della natura e pure ignorando che la vita continua con i nostri successori… Sia la religione che il materialismo considerano inutile il mantenimento della vivibilità sulla terra… in fondo qui siamo tutti di passaggio… tanto vale guadagnare beni per il futuro in una altra terra tutta di fantasia e trascurare questa terra terrestre, oppure godere qui sin che si può senza rispetto per le generazioni future. Questo pianeta può andare a remengo, possiamo compiere le peggio nefandezze: distruggerlo, sfruttarlo all’inverosimile, inquinarlo e offenderlo con tutti i suoi abitanti (alberi, animali e piante) che sono alla mercé delle necessità di guadagno, accumulo e spesa… In verità, dovremmo assimilare nella nostra società il culto dei successori e lasciar perdere quello degli antenati….. Per fortuna non tutti sono idioti e, di tanto in tanto, appare un essere umano che è in grado di affermare che “la pura Terra Promessa è qui su questa terra”. Diceva ad esempio Tich Nhath Hanh: “Se riuscirete a lasciare passi di pace e liberi da ansia su questa nostra terra, non avrete più bisogno di pensare di entrare nel “regno dei cieli”. Il motivo è semplice, sia il ‘samsara’ che il ‘regno dei cieli’ sono entrambi invenzioni della mente. Se siete in pace, liberi da presupposti e pieni di gioia di vivere avrete trasformato il samsara in Pura Terra e non ci sarà più bisogno di pensare ad un aldilà….” Paolo D’Arpini (http://www.circolovegetarianocalcata.it/paolo-darpini/)
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