Testimonianze

 

Un’Esperienza in Canoa…
Da Fabio Valis <valis.fabio@gmail.com>
A Alberto Mengoni <info@centronirvana.it>,
data: 04 Luglio 2009 oggetto: in canoa...

 

 

 

Ero al lago su una nuova canoa, anche questa un modello gonfiabile, ma molto più costosa di quella che ho abbandonato dopo che si è forata per tre volte in 6 mesi dall'acquisto. Più costosa sì, circa 300 euro, ma sarà anche più sicura? Non conoscevo le correnti e i vortici di quel lago Omodeo in Sardegna. Stavo vogando contro corrente, il pomeriggio ventoso mi bagnava di freddi spruzzi che si sollevavano dalle piccole onde cupe, mentre in cielo pesanti nubi si addensavano oscurando il Sole. Quel tempo freddo che minacciava temporali; la non conoscenza della canoa e del lago mi comunicavano uno stato d'animo teso, e il freddo mi irrigidiva. Eppure già tante volte mi sono trovato nelle mie solitarie escursioni in montagna e al mare coinvolto in situazioni e giorni non facili che mi richiedono adattabilità, sopportazione, e impegno. La natura non è sempre serena, ma continuavo ad avere voglia di andare avanti vogando verso due grandi ponti che sormontano il lago in un punto in cui si restringe entro una gola rocciosa.
Avvicinandomi al primo ponte più basso e visibilmente più vecchio di quello successivo; il vento contrario che attraversa la stretta gola si fa più forte e la corrente più grossa mi respinge indietro. Sono quasi fermo e vogo con esitazione, rigido, noto la desolazione e l'abbandono in cui si trova quel ponte, un cartello in cima avverte che
è pericolante, neppure i pedoni lo possono percorrere. Rimango fermo in quella scena, scosso dalle onde fredde, a guardare questa enorme opera ingegneristica che incombe cupa di cemento sopra di me. Non riesco ad andare oltre, mi sento respinto e bloccato: - Un altro giorno ritornerò.- Mi dico, e così lascio quella scena; rigirando la canoa e tornando verso la sponda dalla quale ero sceso; inizia a piovere, sono
infreddolito ma sollevato.
Oggi è un altro giorno, sono lì di nuovo sulla scena che mi ero lasciato alle spalle, il vento è tiepido anche se soffia forte, il cielo sereno e il Sole caldo, gli spruzzi sul petto rinfrescanti. Sono inquieto davanti al ponte sovrastante il lago, guardo quella gola
stretta tra i monti, quel monumento di cemento, e l'idea di passargli sotto con una piccola canoa gonfiabile mi dà timore. Cerco di rilassarmi, spostando il centro della mia attenzione dal ponte al corpo e alla mente. Allento i muscoli delle gambe e dello stomaco, do vigore alle braccia e ai pettorali. Fermo lo sguardo interiore centrandolo dietro la fronte. Calmo il respiro lasciando che si apra profondo verso l'interno. Le sensazioni corporee sono quiete e mi danno fiducia, così con costante regolarità respiro e una pagaiata dopo l'altra la canoa scorre avanti tagliando le onde del lago; un passo
alla volta così si va avanti, mi piace vogare. Oltre il ponte e la gola stretta e rocciosa, vedo il lago aprirsi calmo, lambendo colline verdi illuminate dal profilo dolce come la promessa di un nuovo luogo di pace. Una visione che mi attira verso la quale mi oriento con lo sguardo e la canoa, mi sento determinato… sono determinato. Fabio