L’esempio di Leonardo è sommamente educativo. Egli ha fatto cose incredibili, è stato pensatore, ha disegnato e descritto oggetti e mezzi che nessuno al mondo si era mai sognato ed immaginato prima di allora. Ha scritto versi e realizzato sculture. Ha disegnato alla perfezione il corpo umano con tutti i dettagli interni. Ha dipinto il quadro più famoso dell’universo, il cui valore è superiore in termini volgarmente economici a quello di tutte le macellerie del pianeta terra, inclusi macellai, accoltellatori e difensori ufficiali delle immonde attività che si compiono giornalmente nelle stalle e nelle stanze di macellazione animale.
Ha insegnato al mondo intero il rispetto per la natura e l’amore struggente per gli animali, prima ancora che per se stessi e per gli uomini, perché gli animali sono bambini deboli e indifesi da tutelare e non da perseguitare, torturare ed uccidere. Ha insegnato al mondo che la poesia, l’arte, la scienza, l’ispirazione, nascono dalla pace interiore e dall’amore universale per le creature, ribadendo i principi già tracciati da Pitagora, Ippocrate, Francesco d’Assisi e dallo stesso Dante.
Egli ha anche offerto lezioni magistrali di educazione morale e salutistica, ammonendo le genti a preservare igienicamente la propria salute, piuttosto che a curare medicalmente la malattia. E, infine, ha offerto all’umanità più sapienza lui da solo che 100 e oltre milioni di altri uomini messi assieme. Ha avuto una vita intensissima e produttiva, dotato com’era di un incomparabile livello di salute fisica, mentale e spirituale. Poi, a quasi 70 anni venne il suo momento, che sia stato per emiparesi o per qualunque altra affezione fisica di un corpo che evidentemente aveva dato tutto, la sua grande anima volò in cielo. Ed ecco che, a 500 anni di distanza, arrivano gli speculatori e i beccamorti. Quelli che vanno a fare le pulci al suo scheletro e a cercargli il pelo nell’uovo. Quelli che vanno ad ipotizzare clamorosi errori di comportamento in un uomo che più perfetto di così era impossibile essere.
Non si pensa neanche per un attimo che il vecchio Leonardo, per sobbarcarsi tutto quel lavoro, ha dovuto studiare e lavorare di giorno e di notte, dedicando alla sua missione i migliori anni della sua vita, sacrificando la propria gioventù su una sedia e un tavolo, alla luce di intossicanti candele e secchi di colori e vernici... Gente annebbiata ed intossicata che il prossimo Tribunale di Norimberga di Giustizia per gli Animali dovrebbe condannare come minimo ai lavori forzati. Gente il cui valore non equivale a un quarto di unghia del mignolo di Leonardo, che si permette di fargli la morale e di dire che il suo scimunito affetto per i rozzi animali lo avrebbe precipitato prima del tempo nella tomba. Gente tronfia, accecata dalla presunzione e dalla scemenza bidodicista. Gente pompata, premiata e sciroppata da regimi democratici ma animal-nazisti, che gli offre immeritati ed ingiustificati palcoscenici. Gente che lo stesso Tribunale di Norimberga dovrebbe condannare ai lavori forzati e al contrappasso della vita in stalla, legata a una catena, con niente sole e niente movimento.
Potesse Leonardo rispondere ai suoi detrattori italiani, manderebbe loro come minimo una pernacchia, pentendosi amaramente di avere sciupato il suo genio per dei connazionali degenerati fino al punto di mancare di rispetto alla sua salma ed alla sua immagine, intossicati ed annebbiati dai propri titoli di studio e dalle proprie cattedre. Gli eccellenti divulgatori del mangia-carognismo, definito eufemisticamente onnivorismo, non si perdono affatto d’animo. E non sciupano poi le loro frecce avvelenate nelle aree secondarie della penisola, avendo prescelto di agire sulla rotta principale, sull’asse principe Roma-Milano, dove l’Alitalia non ha mai vacillato, e dove i primi treni ad alta velocità hanno fatto il loro positivo debutto.
Tutto ciò non è casuale, ma è il segnale che gli accoppa-vitelli, gli strozza-galline e gli sgozza-maiali si stanno ricompattando, stanno rinserrando le loro fila, sotto l’incalzante azione dell’Agroalimentare Italiano, condotto con tanto di elmetto e di furore neo-macellatorio dall’iperattivo ministro Zaia, in piena sinergia coi canali televisivi e con gli eroi del piccolo schermo, dove il professor Giorgio Calabrese spopola almeno quanto il miglior Marcello Mastroianni degli anni scorsi a Cinecittà, e dove viene ormai adorato ed imitato da decine di fedeli discepoli. Tutti pronti a scattare in attesa del semaforo verde per il Codex Alimentarius…
I giochi decisivi si stanno ormai delineando. Il Codex Alimentarius aspetta forti segnali prima da Arcore e poi da Roma. Altrettanto fa la Philip Morris (oggi Altria Group) che alle sigarette ha aggiunto i latticini della Kraft, le carni della Simmenthal, il cioccolato della Toblerone e il caffè della Splendid e della Hag. Stesso discorso per la Monsanto (OGM), la Nestlé, la Danone, la Bayer, la GSK, la Pfizer, il gruppo Unilever.
Il gruppo Rockefeller, George Soros e Bill Clinton, hanno l’adrenalina ai massimi livelli, pronti a scaricare denaro e a pompare risorse dovunque ci sia profumo di speculazione. Gli attuali tassi di interesse bancario spingono tutti all’investimento nei settori trainanti: carne, formaggi, cibi transgenici, e farmaci in testa a tutto. L’Italia è un Bel Paese, ma è afflitta da un eccesso di cultura alternativa. Tutti pronti a scattare sul filo di lana. La data fatidica si sta avvicinando, ed è quella del 31 dicembre 2009.
Occorre cancellare dalla mente degli italiani due precise parole: etica e salute, valori che stanno sullo stomaco a tutte le multinazionali e a tutte le aziendine italiane pronte ad essere assorbite ed assimilate dai giganti americani. Occorre mettere fuorigioco al più presto la dissidenza, specialmente quella vegano-vegetariana, specialmente chi osa nominare le due parole più proibite: etica e salute. Ma occorre preparare meglio il terreno. Gli scagnozzi dei cartelli e dei trust stanno intrecciando loschi incontri in quel di Roma. Bisogna accaparrarsi in tempo i giusti contatti e le alleanze strategiche.
Siamo agli albori di una nuova era storica che peggiorerà il livello qualitativo della vita di almeno 3 volte per noi umani, mettendo a rischio la natura, il clima, quel po’ di salute che ancora rimane.
Per gli animali chi mai se ne frega. Già stanno malissimo, e peggio di così non è possibile. Con gli OGM aumenteranno di peso e di resa-latte, gli verrà il cancro più in fretta, ma noi li ammazzeremo qualche mese prima, giocando di anticipo sui controlli veterinari e sulle malattie, come abbiamo del resto sempre fatto.
Carne a raffica e vaccinazioni a raffica, con salti di gioia dei mangia-carogne, degli avvinazzati, dei caffeinomani, degli inghiotti-pillole e degli assorbi-vaccini, e soprattutto di chi li fornisce tutti. Viva il Tricolore, anzi il Bicolore (che ne facciamo del verde?)
Torniamo però ai nostri eroi in missione antileonardesca. Roma-Milano dice già tutto. Siamo nel cuore dell’Italia. Significa che da Palazzo Madama e da Montecitorio si arriva dalle parti di Arcore. Bandiera italiana finalmente bicolore bianco-rossa. Bianca come il latte e latticini e rossa come il sangue dei 100 milioni di vittime sacrificali che ogni giorno finiscono pietrificate di paura di fronte a un’armata di aguzzini-massacratori armati. Coltellaccio alla mano destra, pronti come automi ad infilzarlo nella gola e nelle viscere, e a ricevere un fiotto di sangue caldo che li inzuppa di sofferenza e di vergogna. Pronti a togliere alle bestiole la vita e tutto quanto loro hanno sotto la propria pelle.
Immaginiamo alcuni dialoghi dal vivo. Il tragitto Roma-Milano è diretto. Nessuna fermata intermedia, in nome della puntualità. Una sola eccezione però viene accordata, e riguarda Firenze. C’è un conto da saldare da queste parti con un certo Leonardo da Vinci, grande genio ma col grave difetto congenito di essere un volgare vegetariano.
Che scherziamo? L’uomo più famoso e rappresentativo d’Italia, l’uomo che ha fatto saltar fuori l’Europa e il mondo dal Medioevo, l’uomo della Gioconda, l’uomo per il quale i turisti fanno la fila dovunque al mondo c’è esposta una sua opera, sfigurato da questa orribile tara mentale?L’uomo della Gioconda che accusa di assassinio chiunque osi massacrare un bue, un asino, una pecora, un cavallo, un coniglio e persino una lepre e un fagiano? L’uomo della Gioconda che invita la gente a stare sana, a non ammalarsi, a non curarsi?
Serve al più presto un blitz in zona Chianti… Occorre davvero una missione riparatrice e chirurgica in quel di Firenze. Roma e Milano d’accordo, siamo ben rappresentati. Da una parte la Sapienza e dall’altra il Corriere, e siamo in una botte di ferro. Ma pure la Toscana ha la sua grande importanza strategica.
Ci viene troppa gente, per lasciarla nelle mani di un Leonardo vegano. Pfuì, robe da non crederci. D’accordo che in questa regione siamo pure ben rappresentati. Esistono da queste parti magnifici macellai specializzati nella bisteccona con l’osso, detta la Fiorentina, ed anche nella Trippa alla Toscana, sempre accompagnate da un bel fiasco di Chianti, ovviamente. Ma vuoi mettere un Leonardo vegetariano? La cosa non mi va giù. Occorre prendere provvedimenti urgenti. Il bello è che nella città mondiale dell’arte c’è tanta altra gente balorda, osserverà il secondo.
Parli di Giordano Bruno, arso vivo a Roma-Campo dei Fiori dall’Inquisizione?E chi si ricorda di lui?Parli forse di Gerolamo Savonarola, anche lui trucidato dall’Inquisizione? Vale lo stesso discorso.
Ma c’è anche Caterina da Siena e Francesco d’Assisi…
Quelli sono santi, gente che prega e digiuna. Chi se ne frega mai di loro?
Ma c’è anche Giotto, Tiziano, Michelangelo e Raffaello. Tutti vegetariani come Leonardo.
Che erano forse tutti scemi?In ogni caso, li possiamo lasciar perdere. Tanto più che non hanno creato casini, sono stati zitti zitti come conviene, si sono limitati a fare i loro quadri e le loro sculture senza lasciare testamenti etico-estetico-salutisti, come fece quel coglione di Leonardo.
Pare che anche Dante abbia bastonato duramente i carnivori dedicando loro quel “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”.
Sì, ma lì il caso è diverso. Dante metteva all’inferno chiunque non gli andasse a genio, mendicanti e signori, papi e imperatori. Dante è pure insidioso, ma resta sempre nel Medioevo.
Leonardo invece è l’eroe del Cinquecento, il simbolo dell’arte, dell’ingegno, della tecnica moderna. Leonardo è uno che rompe davvero i marroni. Dobbiamo per forza sgretolarne i contorni, togliergli quella patina di santità e di perfezione, rubargli quell’alone di grandezza. Serve trovargli immediatamente dei difetti e delle tare. Non è che lo possiamo accusare di omo-sessualità?
No, impossibile. Già abbiamo tentato questa carta alcuni mesi fa. Ma si è trattato di un buco nell’acqua. C’è stato un ricercatore che ci ha smentiti clamorosamente. Ha trovato alcuni documenti dove risulta che Leonardo andava a donne ogniqualvolta gli veniva la voglia, sia che fossero amiche di buona famiglia o anche semplici puttanelle.
Finalmente mi dai una bella notizia… Vediamo allora di trovargli qualche difetto fisico, anche se ben sappiamo che ha sempre goduto di ottima salute. A proposito, come ha tirato le cuoia? Una emiparesi nel 1519, anno della sua morte?Perfetto. Finalmente mi porti una bella notizia.
La mettiamo in prima pagina, ovvero nella pagina della salute. Mica sulla Gazzetta di Aosta o di Gorizia. La voglio sul quotidiano numero 1, ovvero sul Corriere della Sera, quello di Milano ovviamente.
Leggiamo ora l’articolo di Carla Favaro (Università degli Studi di Milano-Bicocca)
Passiamo ora dalla fiction e dalla fantasia ai fatti reali e concreti. L’articolo in questione è apparso il 19 aprile sul maggiore quotidiano d’Italia, ovvero sul Corriere della Sera, dove la nutrizionista Carla Favaro (Università degli Studi di Milano-Bicocca), tra le altre cose di contorno afferma quanto segue:
A dire di Giorgio Vasari, il maestro Leonardo da Vinci amava a tal punto gli animali da essere vegetariano. E’ possibile che proprio la dieta vegetariana, dai molteplici riconosciuti vantaggi per la salute, possa aver contribuito all’emiparesi di cui soffrì Leonardo negli ultimi anni della sua vita? Se lo domanda un ricercatore delle pagine del Journal of Medical Biography. La causa sarebbe la carenza di vitamina B12 (presente solo negli alimenti di origine animale) che si riscontra con una certa frequenza nei vegetariani e soprattutto nei vegani. Questa vitamina, insieme ad altre del gruppo B, è coinvolta nel metabolismo dell’omocisteina, una sostanza che, se in eccesso nel sangue, è un importante fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari e cerebrovascolari. Perciò, proprio gli elevati livelli di omocisteina potrebbero spiegare l’ictus cerebrale e quindi l’emiparesi di cui soffrì Leonardo.
Alla fine di tale articolo, Carlo Cannella (ordinario di scienza dell’Alimentazione Umana all’Università la Sapienza di Roma, ricorda che L’uomo è onnivoro, come dimostrato dalla diversa morfologia dei denti: incisivi (per tagliare), canini (per dilaniare), molari (per triturare).
E aggiunge che Non è nutrizionalmente corretto un comportamento vegetariano stretto, detto anche vegano. Al contrario, il vegetariano che usa anche il latte e l’uovo, riesce, selezionando bene i cibi vegetali ed unendoli quotidianamente a quantità discrete di latte (250 ml) e di uova 3-4 la settimana), a non farsi mancare nulla, sia pure dovendo ingerire un maggior volume di cibo, stante la minore densità calorica degli alimenti vegetali.
In realtà, Leonardo ha vissuto e ha predicato da irreprensibile scienziato etico-salutista. Non è esatto quanto detto da Giorgio Vasari su Leonardo. Infatti, non è vero che Leonardo amasse a tal punto gli animali da essere vegetariano. Vero è invece che li amava moltissimo (Verrà giorno in cui l’uccisione di un singolo animale sarà giudicata orrendo crimine), e che amasse nel contempo la propria chiarezza mentale e la forma fisica, come confermato dalle sue precise parole (Impara non a curare la malattia, ma a mantenere la tua salute). Leonardo dunque perfetto scienziato etico-salutista, sulla scia del suo maestro Pitagora, di Ippocrate e Galeno.
L’imbecillità scientifica totale, connessa a chi rincorre una qualsiasi singola vitamina, è un dato di fatto. Tutte le vitamine operano in sinergia, simpatia e aggregazione, o in contrasto e antitesi, al pari dei minerali, per cui è assurdo parlare di carenze vitaminiche singole ed unilaterali.
La vitamina B12, la più imponderabile e sottile delle vitamine, più puzza e colore che reale sostanza, si trova regolarmente aggregata col vasto gruppo delle vitamine B, mentre è in contraddizione e contrasto con la vitamina C e col ferro, ed è pure antitetica all’acido folico (B9) che si comporta da sostituto e vicariante nei riguardi della B12, per cui più bassa è la B12 e più alta è la B9.
La balla colossale della B12 regina e nobile sopravvive solo grazie alle sue caratteristiche sfuggenti e spettrali, ed anche perché essa fa da ultima foglia di fico al carne-lattismo perdente su tutti i fronti della scienza.
La medicina è fatta di tanta tecnica antispirituale, ma essa ama paradossalmente aggrapparsi agli spiriti secondo lei benigni (come la B12) o secondo lei maligni (batteri e virus), mancando in continuazione i veri obiettivi e le vere cause dei disordini e delle malattie.
L’arte di vivere e di stare in massima salute consiste nel massimizzare la salute e la fluidità del proprio sangue. Dire che la B12 è presente solo negli alimenti di origine animale non è solo sbagliato, è folle, è bestemmia. La B12 va per tracce e chi parla in quel modo lo fa solo perché è sprovvisto di picobilance.
La B12 si trova in tutti i vegetali contenenti il gruppo B, nelle verdure verdi, nelle carote e nei tuberi, ma soprattutto nei cereali integrali e nella frutta secca non arrostita, tipo arachidi, mandorle e simili. E’ vero che entra nel metabolismo dell’omocisteina. Ma perché non si dice prima che gli sbalzi di omocisteina arrivano tutti dall’alimentazione carnea, cioè dal micidiale aminoacido metionina?
Non esiste al mondo un vegano che venga colpito da infarto ed ictus per motivi alimentari. Il caso di Leonardo, successo al termine del suo viaggio terreno, ammesso che si sia trattato di ictus, sarà dipeso dalla sua immobilità, che fu scelta necessaria della sua vita di studio e di ricerca, non certo dalle sue ottime scelte vegane. Pertanto l’intero articolo della Favaro è da considerare un autentico cumulo di sciocchezze, mi dispiace dover essere così duro con una signora, ma la verità è una sola, e non sta mai nel mezzo. E la chiusura del professor Cannella è ancora più antiscientifica di quella della Favaro
Se avesse detto penso che l’uomo sia un tipo onnivoro, gliela avrei anche perdonata, perché ognuno è libero di pensarla come vuole. Se avesse detto l’uomo è nato frugivoro-vegetariano, ma si comporta spesso da non-vegetariano autoprocurandosi guai fisici a catena, non avrei potuto obiettare grandi cose. Ma dire l’uomo è onnivoro, cioè mangiatore di carne (mista ad altro), è cosa gravissima, soprattutto per un docente universitario.
Dove sta la scienza? Dove sta il dibattito interno? Stiamo tornando all’ Ipse Dixit di Aristotele, dove il Dixit è poi totalmente falso? Sfido in ogni momento questo poco illuminato luminare a un dibattito pubblico, anche presso la sua scuola. Non ho frecce segrete da scagliargli contro. Gliele indico subito, e so che non potrà rispondermi. Sulla faccenda dei denti l’antropologia è unanimemente d’accordo sulla dentatura vegetariana dell’uomo, e l’affermazione di Cannella è quanto mai paradossale.
Una cosa si è poi dimenticato di notare, ed è che il sistema mascellare umano (come quello di tutti i primati) non opera in senso verticale e contemporaneo, per cui la masticazione avviene non a morsa di precisione, ma opera invece in senso verticale-orizzontale, per cui la morfologia dentale va valutata in senso operativo e non in senso statico.
In altre parole noi abbiamo mascelle mobili ed indipendenti che sgretolano pazientemente i cibi vegetali riducendoli in poltiglia. Noi umani, carissimo professor Cannella, non abbiamo denti che tagliano, dilaniano e triturano. Questo la aiuterà forse a ravvedersi su questo dettaglio, se lo gradisce. Non è mai troppo tardi, mi creda.
Chiaramente, con le idee che lei coltiva sul presunto onnivorismo umano, non potrà spiegarmi mai il perché e percome del sangue umano alcalino (anziché acido come negli onnivori), e sul perché dello zero enzima urikase nel sangue umano per la demolizione degli acidi urici delle carni (a differenza degli onnivori che ne hanno in abbondanza), e sul perché della incredibile scarsità di acido cloridrico nello stomaco umano per la demolizione delle proteine carnee in aminoacidi (a differenza degli onnivori che ne hanno oltre 10 volte di più), e sul perché della leucocitosi che avvelena il sangue ad ogni pasto carneo moltiplicando per 3 da 6000 a 18000 leucociti per mmc di sangue, come dimostrato da Kautchakoff nel 1930 (mentre nei latte-ovo-vegetariani i leucociti si raddoppiano, e nei vegani rimangono 6000 prima e dopo il pasto, senza aumenti nel battito cardiaco, senza aumenti di temperatura corporea, senza disturbi ormonali, senza invecchiamenti precoci), e sul perché della moltiplicazione radicali liberi tipica dei latticini e delle carni (mentre il massimo antiossidante in natura è per noi la frutta), e sul perché della acidificazione del sangue causata dalle proteine animali con conseguente osteoporosi (mentre la frutta e la verdura cruda hanno poteri alcalinizzanti).
E non potrà nemmeno spiegarmi come mai il nostro sistema gastrointestinale è fornito di un duodeno, ed è disegnato in modo oblungo e complesso, adattissimo a un buon volume di vegetali fibrosi e di frutta, totalmente inadatto alla trasformazione delle proteine animali che stanno decine di ore ad intasare l’organismo prima di essere imperfettamente espulse dal sistema. Infine, non potrà neanche spiegarmi il motivo per cui il latte umano ha una bassissima percentuale proteica, identica a quella della frutta, che sta ad indicare la direzione nutrizionale esatta in cui spingere il bimbo svezzato, cioè l’uomo di domani. Direzione che è quella della frutta e della verdura crude ben s’intende.
Quando lei, da bravo docente di scienza di nutrizione alla Sapienza di Roma, sarà in grado di darmi una risposta chiara e trasparente su questi punti, avremo fatto un passo in avanti in direzione del progresso e del domani, cioè in direzione di Pitagora e di Leonardo da Vinci, ovvero in direzione diametralmente opposta a quella del Codex Alimerntarius e di tutte le iene affamate che gli vengono dietro.
La realtà, prof Cannella, è che lei si è formato nelle solite scuole nutrizioniste sbagliate di cui è strapiena l’Italia, ed ora non fa altro che propagare gli errori di impostazione assorbiti a suo tempo. Non la sto accusando di essere peggiore degli altri. I suoi colleghi sono tutti sulla sua stessa lunghezza d’onda. Lei è sulla media perfetta di tutti gli altri. Lei è rimasto al livello del dr. Rose e delle proteine cosiddette nobili e degli aminoacidi cosiddetti essenziali.
Tra i volumi che lei presenta nella sua facoltà, permangono i valori truffaldinio della FDA, quelli che hanno disinformato e deviato l’intera sanità italiana e mondiale, l’intero mondo pediatrico ed ospedaliero. Tra i suoi volumi non sono mai entrati gli esperimenti epocali come quello di Cambridge 2000, che ha aperto gli occhi al mondo intero della gente che pensa e che fa vera ricerca.
Non c’è altro da fare che tornare a scuola, disimparare le troppe cose sbagliate interiorizzate, e umilmente riprendere il cammino come un bravo studente che si è perso per strada. Serve la dote degli umili, una qualità che, purtroppo, non si trova in vendita nelle farmacie.
Dr. Valdo Vaccaro - Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista) - Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)