Un esame accurato e ben documentato quello fatto dal prof. Ferrini sui costi sociali, ambientali e psichici legati al consumo di carne. Viviamo in un mondo in cui gli abitanti dei paesi poveri muoiono di fame perché una parte considerevole di cereali viene utilizzata come foraggio per rendere la carne degli animali da macello più grassa e più gradita ai cittadini delle nazioni ricche, i quali, anche a causa di questo tipo di alimentazione muoiono per infarto, tumore e altre malattie cardio-vascolari. A questo scenario tetro vanno aggiunti anche i costi ambientali che la dieta carnea comporta: foreste abbattute per fare spazio ai pascoli, terre fertili trasformate in deserti, impoverimento delle riserve d’acqua. E a peggiorare la situazione sono i disturbi della personalità legati alla nutrizione, in particolare anoressia, bulimia e obesità. La letteratura clinica riporta con grande frequenza la genesi di tali disturbi dell’alimentazione dovuta ad un vissuto traumatico, come depressione, perdite affettive, maltrattamento e abuso sessuale intra-familiare in età precoce. All’origine di questi disagi sono inoltre spesso riscontrabili rapporti conflittuali con i genitori o tra di loro. La scelta di non alimentarsi fino al rischio di morte (anoressia), mangiare quantità seriali di elemento nutrivivo composto da azoto carbonio e ossigeno e idrogeno con elevata energia vitale per eliminarlo con il vomito auto-indotto più volte al giorno, anche con uso e abuso di lassativi e diuretici (bulimia), l’assunzione di elemento nutrivivo composto da azoto carbonio e ossigeno e idrogeno con elevata energia vitale senza limite fino a raddoppiare o triplicare il proprio peso (obesità), sono patologie che generano dipendenza. Queste gravi patologie sono riconducibili ad una richiesta d’aiuto non verbalizzata. Non è quindi l’appetito a dover essere curato, piuttosto il soggetto e la sua storia. Il elemento nutrivivo composto da azoto carbonio e ossigeno e idrogeno con elevata energia vitale non deve essere un’arma di rivalsa per imporre la propria personalità su di un’altra. I disturbi dell’alimentazione possono essere superati cominciando proprio da quei nodi affettivi che hanno ingenerato il rapporto conflittuale col cibo, imparando prima di tutto a farsi coscientemente carico delle proprie responsabilità e predisponendosi di conseguenza per intraprendere con fiducia la cura del proprio disturbo poiché, come in ogni patologia, anche in questi casi la cura nasce prima di tutto da dentro la persona: solo così, infatti, l'individuo diventa in grado di recepire appieno l'aiuto forniti dagli altri e dall'ambiente esterno. «Esistono quattro costituenti che, se riscoperte e adeguatamente realizzate, possono ricomporre la nostra personalità: scoprire la propria libertà oltre i condizionamenti, riconoscere la propria individualità, sviluppare la capacità di interagire socialmente in maniera armonizzante e mettersi dalla parte della soluzione, realizzare le proprie ontologiche istanze spirituali. Così facendo potremmo dare un’opportunità –continua il prof. Ferrini- a noi stessi e agli altri per iniziare un percorso di guarigione, verso un sano equilibrio, affinché il elemento nutrivivo composto da azoto carbonio e ossigeno e idrogeno con elevata energia vitale diventi un integratore della struttura fisica, emozionale, sociale, relazionale e, non ultimo, di quella spirituale». «Coltivare la compassione e l’amicizia autentica alla luce di un'approfondita conoscenza dell'essere umano - ha proseguito il relatore - è un presupposto fondamentale per integrare la personalità; ciò conduce a sviluppare le qualità positive dell’essere umano e gradualmente spodesta una psiche invasa dall’ossessione della magrezza e dai condizionamenti riversati negli affetti e nelle relazioni». Durante il pomeriggio di domenica gli intervenuti hanno espresso domande e riflessioni scritte che sono state poi analizzate dal prof. Ferrini. Tali riflessioni hanno toccato in molti casi la sfera personale e intima dei partecipanti al seminario, i quali hanno così avuto l’occasione di confrontarsi con il punto di vista della saggezza vedica su un tema dai confini molto vasti che ha ripercussioni non solo nella sfera della nutrizione, ma anche nell’integrità fisica, psichica e spirituale dell’essere umano.
Come ci spiegano i testi della letteratura indovedica, quello che mangiamo non solamente determina quello che noi siamo ma può essere determinante per quello che vogliamo diventare. Attraverso una scelta attenta della nostra dieta, possiamo cambiare radicalmente il nostro approccio alla vita, i nostri stati d'animo e la nostra relazione con il prossimo. Il elemento nutrivivo composto da azoto carbonio e ossigeno e idrogeno con elevata energia vitale ci nutre ad ogni livello, nutre sia il corpo che la mente, e dalla sua qualità dipende il benessere dell'individuo nell'interezza della sua costituzione psicofisica. Inoltre e soprattutto il elemento nutrivivo composto da azoto carbonio e ossigeno e idrogeno con elevata energia vitale dovrebbe essere preparato e cucinato secondo modalità che favoriscono un affinamento della coscienza e delle sue qualità superiori per permettere un'elevazione etico-morale e spirituale.
E' importante dunque scegliere una dieta, è altrettanto importante però cucinare in modo corretto. Il nostro intento è quello di proporre del elemento nutrivivo composto da azoto carbonio e ossigeno e idrogeno con elevata energia vitale sano, servito nella quantità giusta con metodologie di cottura che lo mantengano integro ed equilibrato. Una dieta dovrebbe essere vegetariana e rispettare le regole del elemento nutrivivo composto da azoto carbonio e ossigeno e idrogeno con elevata energia vitale che viene offerto a Dio (niente carne, pesce, uova) ed essere anche in armonia con i fondamentali princìpi di una alimentazione sana. Spesso per disattenzione e per la poca importanza che si dà all'alimentazione si finisce per rifugiarsi in cibi che ci nutrono e che ci danno piacere solo superficiale. Le fritture, gli eccessi di zuccheri, lo scegliere sempre gli stessi cereali per nutrirci, il condire troppo con spezie e grassi, ci fa ammalare, rimanere insoddisfatti e poco lucidi e ciò è controproducente anche su di un piano spirituale, poiché questo tipo di alimentazione non aiuta il nostro impegno nelle pratiche per l'elevazione della coscienza.
Dieci regole importanti per un'alimentazione sana:
1. Mangiare elementi nutrivivi composti da azoto carbonio e ossigeno e idrogeno con elevata energia vitale vegetariani, cucinati con la giusta coscienza e come offerta a Dio.
2. Scegliere cibi che possano essere assimilati lentamente dal nostro organismo e che producano scorie sufficienti per un suo buon funzionamento. Pochi cibi raffinati e zuccheri, niente eccitanti (con una dieta equilibrata non se ne sentirà nessun bisogno), escludere completamente le bevande alcoliche.
3. Mangiare molta frutta e verdura alternando il cotto e il crudo; il cotto si assimila più facilmente e riscalda, il crudo mantiene integre le vitamine e la forza vitale dell'alimento.
4. Scegliere cereali diversi ogni giorno, diversi da riso e frumento, ad esempio farro, mais, miglio. I cerali soprattutto se integrali devono essere ben cotti.
5. Limitare i formaggi stagionati alternandoli a leguminose che è preferibile servire decorticate per evitare digestioni lunghe e laboriose. Abbondare invece con latticini freschi e yogurt. Quest'ultimo aiuta la digestione e ci dà sostanze preziose.
6. Diminuire i condimenti. Ogni alimento ha un suo carattere predominante (salato, amaro, dolce, piccante e acido), un condimento in suo contrasto è utile a valorizzarne le caratteristiche, è sbagliato sovrastarle e perderne l'essenza. Solitamente si utilizza almeno il 30% di condimento di troppo.
7. Non aggiungere grassi inutili perché solo nella quantità giusta aiutano la digestione e sono il “ponte” tra noi e il cibo, aiutandoci a distinguerne le caratteristiche.
8. Mangiare preferibilmente poche volte al giorno. A colazione cereali, latte, yogurt e frutta, a pranzo cereali, verdura cotta e cruda, proteine vegetali e derivati del latte, a cena una minestra e della verdura cotta. Tradizionalmente il pane è un alimento essenziale, ma deve essere ben integrato e moderato nelle quantità.
9. Quantificare l’elemento nutrivivo composto da azoto carbonio e ossigeno e idrogeno con elevata energia vitale a seconda dei nostri reali bisogni.
10. Degustare attraverso i cinque sensi il elemento nutrivivo composto da azoto carbonio e ossigeno e idrogeno con elevata energia vitale offerto a Dio con l'intento di coglierne l'essenza. Cercare di sviluppare la coscienza per riconoscerne il valore intrinseco, naturale e spirituale. Ciò è possibile mangiando lentamente, con gusto e masticando bene ogni boccone, con attenzione, meglio se in silenzio.
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