HSIN HSIN MING

(FEDE NELLA MENTE)

(Tratto da:

http://www.sacred-texts.com/bud/zen/index.htm)

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Il Sutra della Fede nella Mente (Hsin-hsin Ming)

Attribuito al terzo Patriarca Ch'an Chien-chih Seng-ts'an 

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Nel succitato sito www.sacred-texts.com -, tra le tante opere del Chan-Zen, troviamo anche questa preziosa trascrizione in Cinese, Giapponese ed Inglese, dell’opera classica del Terzo Patriarca Seng-Tsan ‘Hsin Hsin Ming’,

cioè, “Il Sutra della Fede nella Mente”. Abbiamo qui voluto riportare la traduzione in Italiano di Aliberth.

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Titolo del Testo: 信心銘 (Hsin-hsin Ming -Wade-Giles) Xinxin Ming (Pinyin)

Shinjinmei (o Shinjin no Mei) (Giapponese) - Sinsim Myong (Coreano) 

Lett., “Iscrizione sulla Fiducia nella Mente-Cuore” o “Iscrizione sulla Fede nella Mente-cuore”.

 

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Varie Traduzioni del Titolo:

Traduttori Occidentali ed Orientali diversi hanno reso il titolo "Hsin-hsin Ming" in modi diversi: 

1. Iscrizione della fiducia nella Mente (Hae Kwang) 

2. Iscrizione sulla Fiducia nella Mente (Burton Watson) 

3. Scritti sulla Fiducia nella Mente (Daisetsu Teitarõ Suzuki) 

4. Sul: Credere nella Mente (Daisetsu Teitarõ Suzuki) 

5. Parole Scritte sull Credere nella Mente (Heinrich Dumoulin)  

6. Versi Sulla Fede nella Mente (Richard B. Clarke) 

7. Su: Fede nella Mente (Dusan Pajin) 

8. Faith in the Mind (Tradotto in Italiano: Credere nella Mente) (Sheng-Yen) 

9. Avere Fiducia nella Mente (Hae Kwang) 

10. Sulla Fiducia nel Cuore (Christmas Humphreys) 

11. Fiducia nel Cuore (Thomas Cleary) 

12. Poema sulla Fiducia nel Cuore (Thomas Cleary) 

13. Avere Fiducia nella Mente (Stanley Lombardo) 

14. Canzone dell’Avere Fiducia nel Cuore (traduttore ignoto) 

15. Un Manoscritto Poetico sulla Credenza nella Mente (Katsuki Sekida) 

16. La Mente della Fiducia Assoluta (Stefano Mitchell) 

17. La Mente della Fiducia Assoluta (Robert F. Olson) 

18. La Perfetta Via (traduttore ignoto) 

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Autore del Testo: 鑑智僧 - Chien-chih Seng-ts'an (Wade-Giles);

                                             - Jianzhi Sengcan (Pinyin) - Kanchi Sõsan (Japanese)

"Seng-ts'an" è il nome buddhista dell'autore del Hsin-hsin Ming, e significa "Gioiello del Sangha" [la Comunità buddhista]. "Chien-chih" è un titolo onorario dato a Seng-ts'an dopo la sua morte, dall’Imperatore Hsüan-tsung (Gensõ) della dinastia T'ang. E significa "Saggezza-simil-Specchio". 

  

Chien-chih Seng-ts'an, il terzo patriarca del Ch'an in Cina è noto anche come: 

Maestro Ch'an Seng-ts'an (Seng-ts'an Ch'an-shih; Sõsan Zenji禪師); Il terzo patriarca del Ch'an, Seng-ts'an (San-tsu Seng-ts'an Ch'an-shih; Sanso Sõsan Zenji三祖僧禪師); Il Gran Maestro Chien-chih (Chien-chih Ta-shih; Kanchi Daishi鑑智大師); Il grande terzo patriarca Seng-ts'an (San-tsu Seng-ts'an Ta-shih; Sanso Sõsan Daishi三祖僧大師

Seng-ts'an è il nome buddhista del terzo patriarca, il suo vero nome è ignoto. Le seguenti citazioni contengono informazioni su Chien-chih Seng-ts'an, sul quale è conosciuto assai poco: 

    Sõsan Sêng-ts'an. Terzo patriarca nel lignaggio della Setta dello Zen Cinese (Chan). Nel 592 iniziò Tao-hsin (Dõshin) nelle profonde dottrine del chan. Morì nel 606. Dopo la sua morte, gli fu dato il titolo di Chien-chih ch'an-shih (Kanchi-zenji) dall’Imperatore Hsüan-tsung (Gensõ) della Dinastia T'ang (Tõ). Il Hsin-hsin-ming (Shinjimmei) fu da lui scritto.  (Japanese-English Buddhist Dictionary 342)

Su Seng-ts'an : Abbiamo scarse informazioni sulla vita del terzo Patriarca. La sua patria e data di nascita sono ignote. Secondo il Denko-roku ("La Trasmissione della Lampada"), scritto da Keizan Zenji (1268-1325), era un laico di circa quarant’anni affetto da lebbra, quando nel 551 d.C. incontrò per la prima volta il Secondo Patriarca, Hui-k'o (Eka). Profondamente entusiasta della capacità per il Dharma di questo laico, Hui-k'o rase la testa del terzo Patriarca e lo chiamò Seng-ts'an (Gioiello del Sangha). Gradualmente, egli fu guarito dalla sua malattia e, dopo che essi praticarono insieme per due anni, Hui-k'o gli diede il manto e la ciotola, che significava la trasmissione del Dharma. 

         Anticipando la persecuzione dei buddhisti in Cina profetizzata da Bodhidharma, Hui-k'o ordinò al suo successore di nascondersi nelle montagne e di non dare insegnamenti. Il terzo Patriarca rimase in isolamento sui monti del Ch'ung-kung-shan e Ssu-k'ung-shan per più di ventiquattro anni. Più tardi egli incontrò il monaco Tao-hsin e gli trasmise il Dharma. Dopo ciò, il terzo Patriarca andò sul Lo-fu-shan, localizzato a nord-est di Kung-tung (Canton), per tre anni. Poi ritornò al Ch'ung-kung-shan ove morì nel 606 d.C.. Si dice che lui trapassò via stando sotto un grande albero con le mani in gassho (a mani giunte). 

(da: L'Occhio Che Mai non Dorme xv-xvi, Introduzione di Hakuyu Taizan Maezumi Roshi) 

  

Una Breve Storia di Seng-ts'an 

L'autore di questa "ode" buddhista, Sengtsan (Sosan), il terzo patriarca Zen (Cinese) da Bodhi-dharma, e ventottesimo patriarca Dhyana Indiano, visse durante il sesto secolo, morendo nel 606 d.C. Il suo luogo di origine è ignoto. La conversione di Sengtsan, grazie a Huiko (Eka), che era il Secondo Patriarca, è registrata nel "Chuantenglu" ("Dentoroku"), parte 3: 

         “Sengtsan si rivolse a Huike, dicendo, "Io sono malato: perciò ti imploro di purificarmi del mio peccato". Huike disse, "Portami il tuo peccato ed io te lo purificherò". Sengtsan pensò un po’; poi disse, "Io non posso arrivarci". Huike rispose, "Allora, vedi, ti ho purificato da esso" 

         Sengtsan allora comprese, non semplicemente nella sua mente, ma in ogni cellula del suo corpo, che il suo sentirsi colpevole era un'illusione, unita insieme all’illusione del suo stesso ‘sé’. Appena siamo consapevoli della nostra non-responsabilità, tutta la causa del cattivo-karma scompare, come è rimossa la sua causa, (l'illusione del ‘sé’). Se noi non abbiamo nessun ‘sé’, non c’è nessuno che può commettere peccato. Tuttavia, bisogna aggiungere, "Non posso capire come tu ed io, che non esistiamo, dovremmo stare qui a parlare, e fumare le nostre pipe, per tutto il mondo come realtà". (Stevenson, "Favole") 

         Egli divenne così il discepolo del Secondo Patriarca, praticò le austerità e condusse una vita di devozione e povertà, ricevendo poi a ciotola ed il manto, insegne della trasmissione della Mente di Buddha tramite Bodhidharma, primo Patriarca Zen (in Cina). A questo punto, arrivò una delle periodiche persecuzioni del buddhismo. Sutra ed immagini furono bruciati in gran quantità; monaci e monache furono fatti ritornare alla vita laica. Sengtsan vagò per quindici anni in tutto il paese, evitando la persecuzione. Nel 592, lui incontrò Taohsin (Doshin) che poi divenne il quarto Patriarca. (R. H. Blyth) 

Altre Notizie Su Seng-ts'an 

Seng-ts'an (Giapp. Sõsan), il terzo patriarca (soshigata) del Ch'an (Zen) in Cina; successore nel dharma (hossu) di Hui-k'o e maestro di Tao-hsin. Alcuni dettagli della vita del terzo patriarca non sono conosciuti. Comunque, ci sono molte leggende su di lui ed il suo incontro con Hui-k'o. Secondo una di queste leggende, Seng-ts'an soffriva di lebbra quando incontrò il secondo patriarca. Si presume che Hui-k'o gli abbia rivolto queste parole, "Tu soffri di lebbra; cosa mai potresti volere da me?" Si suppone che Seng-ts'an abbia risposto, "Pur se il mio corpo è malato, la mente-cuore (kokoro) di una persona ammalata non è diversa dalla tua stessa mente-cuore". Questo convinse Hui-k'o della capacità spirituale di Seng-ts'an; lui l'accettò come discepolo e più tardi lo confermò come suo successore di dharma e trentesimo patriarca (terzo patriarca cinese) nel lignaggio del Ch'an (Zen) che ebbe origine con Shakyamuni Buddha. 

  L'evento che ha segnato la "trasmissione da mente-cuore a mente-cuore" (ishin-denshin) da Hui-k'o a Seng-ts'an è dato nel Denkõ-roku così come segue: “Il trentesimo patriarca Kanchi Daishi [daishi, "grande maestro"] andò dal ventinovesimo patriarca per avere l’istruzione e gli chiese, "Il corpo del tuo discepolo ha una malattia mortale. Ti imploro, maestro, prosciuga via i miei peccati". Il patriarca [Hui-k'o] disse, "Portami i tuoi peccati qui, ed io li toglierò per te".  

   Il maestro [Seng-ts'an] sedette in silenzio per un pò, e poi disse "Anche se io ho cercato i miei peccati, non riesco a trovarli". Il patriarca disse, "In tal caso, ho già completamente tolto via i tuoi peccati. Tu dovresti vivere in accordo con Buddha, Dharma, e Sangha" [sambõ]. 

   Si dice che durante la persecuzione dei buddhisti dell'anno 574, Seng-ts'an dovette fingere una malattia mentale per sfuggire l’esecuzione, e che alla fine lui andò a nascondersi per dieci anni sul Monte Huan-kung. Si dice che là, la sua semplice presenza abbia pacificato tigri selvatiche, che fino ad allora avevano causato grande paura fra la gente del luogo. La scritturazione del Hsin-hsin-ming (Giapp. Shinjinmei) è attribuita a Seng-ts'an ed è una delle più antiche opere del Ch'an. Espone principi basilari di Ch'an in forma poetica e mostra una forte influenza taoista. Il Hsin-hsin-ming comincia con una famosa frase che è contuinuamente ripetuta nella letteratura Ch'an (Zen) (come nell’esempio del Pi-yen-lu): "L’onorevole Via non è affatto difficile; basta solo eliminare di fare scelte personali". In questo primo poema del Ch'an, la fusione, tipica nel Ch'an (Zen) successivo, degli insegnamenti reciprocamente congeniali del buddhismo Mahâyâna e del Taoismo, appare per la prima volta. (L'Enciclopedia della Filosofia Orientale e Religione 311) 

 

In questa Raccolta (tratta dal sito INTERNET, http://www.sacred-texts.com/bud/zen/index.htm) vi sono molte altre versioni della storia dell’incontro di Seng-ts'an con Hui-k'ê. Poiché tutte, più o meno, si rifanno alla narrazione dello stesso episodio, rimandiamo alla versione originale in lingua Inglese. Noi procediamo ora con la trascrizione e traduzione del testo e del Poema.

Un altro episodio della vita di Seng-ts’an ci viene mostrata, quando si descrive il suo incontro col suo discepolo, il quarto Patriarca Chan Tao-hsin (Doshin)…

   “Fu nel dodicesimo anno di K'ai-huan della dinastia Sui (592 d.C.), che lui trovò un discepolo degno di essere il suo successore. Il suo nome era Tao-hsin. Lui chiese al maestro: 'Prego, mi mostri la Via per la liberazione'. E Seng-ts’an: 'Chi ti ha mai messo in schiavitù?' - 'Nessuno' -         'In tal caso', disse il maestro, 'perché dovresti ricercare la liberazione?'- 

   Questo mise il giovane novizio sulla via dell’illuminazione finale, che lui raggiunse dopo aver per molti anni studiato sotto il maestro. Quando Sêng-ts'an pensò che il tempo era maturo per consacrarlo come suo successore nel Dharma, gli diede, come giusta prova della trasmissione della Legge, il manto che era stato trasmesso da Bodhidharma, il primo patriarca Zen in Cina. Non si hanno molte altre notizie della sua vita, che rimane alquanto oscura, ma il suo pensiero è ricavato dalla composizione metrica noto col nome Hsin-hsin-ming, ‘Iscrizione sulla Fede nella Mente’ che è uno dei più preziosi contributi all'interpretazione dell'insegnamento Zen. (Essays in Zen Buddhism – First Series 195-6- Saggi sul buddhismo Zen - Prima Serie 195-6)-* 

   La malattia che l'affliggeva nel suo primo incontro con Huike era la lebbra. Ma allorché egli si associò col maestro Zen, la sua malattia scomparve. Non vi è niente di speciale in questa storia: comprendendo che la natura del peccato è inafferrabile, egli comprese anche che la natura della mente è originalmente pura. Così sentì che il Buddha e la Verità non sono separati, e che anche la mente e la realtà sono così. Quando si conosce realmente la mente originale, non c'è differenza nel morire in un luogo e rinascere in un altro - quanto meno là potrebbero esservi distinzioni tra peccato e virtù! Così, dopo tutto, il corpo-mente in realtà non esiste; e noi siamo fondamentalmente liberi da pelle, carne, ossa, e midollo. Perciò, la sua malattia scomparve e la sua mente originale apparve. 

   Nell'esporre l'essenza dell'insegnamento, Seng-ts’an disse, "La Via suprema è senza difficoltà - è solamente contraria alla discriminazione". In conclusione, lui disse, "non c'è nessun modo di parlare di essa - non è nel passato, presente, o futuro". Non c’'è realmente nessun interno né esterno, niente in mezzo - cosa potresti scegliere, e cosa rifiutare? Non c’è nulla da prendere, nulla da tralasciare. Quando non hai odio o amore, sei del tutto vuoto e chiaro. Quando non manca nulla, nulla serve in più. Tuttavia, devi investigare all’interno per giungere al punto di inafferrabilità, per arrivare al reame del non-attaccamento. Senza correre il rischio di divenire nichilista, non restando come una pietra o un pezzo di legno, dovresti essere capace di "colpire lo spazio ed emettere un'eco, e legare un lampo che crea una forma". Osservare attentamente il luogo dove non ci sono piste né tracce, e però non nascondersi là. Se tu puoi essere così, anche se "ciò non è un fenomeno attuale, non è alla portata di orecchi o occhi", tu dovresti riuscire a vedere senza ostacoli, ed a comprendere senza deviazioni. Possiamo aggiungere una parola perspicace a questa storia? 

 

         L’essenziale Vacuità non ha né interno né esterno -  

         Ivi, Peccato o Virtù non lasciano tracce. 

         La Mente e il Buddha sono fondamentalmente così; 

         L'Insegnamento e la Comunità (Dharma e Sangha) sono chiari.     

                                                            (“La Trasmissione della Luce” - 129-131 ‘Sengcan’) 

 

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Note sui Nomi Cinesi e Termini usati nelle Citazioni: 

Ideogrammi cinesi di alcuni dei termini Cinesi usati nelle succitate citazioni: 

1. Il secondo patriarca Shen-kuang Hui-k'o (Shinkõ Eka, 487-593) (神光慧可).

2. La Registrazione della “Trasmissione della Lampada” (Ching-te Ch'uan-teng Lu, Keitoku Dentõroku     景徳伝灯録).

3. Il significato di feng-yang (風恙) non è chiaro. Alcuni autori pensano che sia lebbra (lepra, o malattia di Hansen). Il relativo termine Cinese ‘feng’ significa paralisi, lebbra, o follìa mentale. (Vedi Ilza Veith,  The Yellow Emperor's Classic of Internal Medicine p. 49).

4. Tao-hsin (Dõshin道信). 

5. il titolo, "Maestro di Saggezza-Simil-Specchio" è "Chien-chih" (鑑智). 

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La Trasmissione di Dharma Da Hui-k'o a Seng-ts'an 

L'evento che ha segnato la trasmissione di Dharma da Hui-k'o a Seng-ts'an è riferito nel capitolo 31 della “Trasmissione della Luce (o Lampada)” (Denkõroku), del Maestro Zen Giapponese Keizan Jõkin (1268-1325), nel modo seguente: 

 [L'intervista tra Seng-ts'an e maestro Hui-k'o ebbe luogo nella maniera seguente:] 

 

弟子身纏風恙、請和尚懺罪。(Io sono colpito da una malattia; per favore assolvimi dai miei peccati). 

將罪來、與汝懺。(Portami i tuoi peccati ed io te li assolverò). 

覓罪不可得。 (Quando io cerco il mio peccato io non posso trovarlo). 

與汝懺罪竟。宜依佛法僧住。(Ecco. Io te l'ho assolto. Dovresti vivere con il Buddha,  l'Insegnamento, e la Comunità). 

Seng-ts'an chiese a Hui-k'o:  今見和尚、已知是僧。未審何名佛、法。

(Posso vedere che tu sei un monaco, un membro della comunità buddhista; quali sono il Buddha e l'Insegnamento?) 

是心是佛、是心是法、法佛無二、僧寶亦然。

 (Questa mente è Buddha, questa mente è l'Insegnamento; l'Insegnamento ed il Buddha non sono separati. Questo è anche vero per la Comunità). 

今日始知罪性不在内、不在外、不在中間、如其心然、佛法無二也。

 (Oggi io ho compreso per la prima volta che l'essenza del peccato non è all’interno, non fuori, né in mezzo. Così è anche per la mente. Il Buddha e l'Insegnamento sono non disgiunti). 

         師深器之、即爲剃髪、云、是吾寶也。宜名僧

         Hui-k'o vide che la comprensione di Seng-ts'an era profonda, lui si rase la testa e disse: (Questo è il mio tesoro. Io ti chiamerò Seng-ts'an). 

Seng-ts'an frequentò Hui-k'o, stando con lui per due anni. Poi Hui-k'o gli disse,  菩提達磨遠自竺乾、以正法眼藏并信衣密付於吾、吾今授汝。汝當守護、無令斷(Bodhidharma venne qui in Cina dall'India, e mi diede l'insegnamento ed il manto. Ora io li affido a te). Hui-k'o gli diede il manto di Bodhidharma e la sua ciotola, il che stava a significare la Trasmissione del Dharma. Lui disse: 

汝受吾教、宜處深山、未可行化、當有國難。(Anche se hai raggiunto l'insegnamento, per il tempo a venire, tu dovresti andare nelle montagne e non dovresti insegnare pubblicamente. In questo paese ci saranno grossi problemi…). Seng-ts'an disse:  師既預知、願垂示誨。(Siccome tu conosci questo, per favore, dammi le istruzioni). 

非吾知也。斯乃達磨傳般若多羅懸記云、心中雖吉外頭凶是也。吾校年代、正在于汝。

汝當諦思前言、勿罹世難。然吾亦有宿累、今要酬之。善去善行、俟時傳付。師付囑已、即往都、隨宜説法。

(Non è che io so - questa è la predizione data a Bodhidharma da Prajnatara (1) che disse, "Nel cuore c’è lieto auspicio, ma aldifuori c’è la cattiva sorte". Secondo i miei calcoli, questa predizione si riferisce alla tua generazione. Pensa a queste parole e cerca di non esser preso in problemi mondani). 

(1) Prajnatara era il 27° patriarca buddhista in India e maestro di Bodhidharma, il suo nome significa "Perla di Saggezza" (般若多羅). 

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 La Trasmissione di Dharma Da Seng-ts'an a Tao-hsin 

Tao-hsin chiese a Seng-ts'an: 

願和尚慈悲、乞與解脱法門。(Prego, mi mostri la via per la Liberazione). 

誰縛汝。(Chi mai ti ha messo in schiavitù?). 

無人縛。(Nessuno mi ha messo in schiavitù). 

更何求解脱。(In tal caso, perché dovresti chiedere la Liberazione?). 

Con queste parole, Tao-hsin raggiunse la sua Illuminazione finale. 

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Problemi di Autenticità Scritturale 

Benché il terzo patriarca Seng-ts'an sia stato storicamente accettato come l'autore del Hsin-hsin Ming, alcuni studi contemporanei mettono in dubbio che egli sia stato realmente l'autore. Non c'è una registrazione che Hui-k'o o Seng-ts'an abbiano mai scritto qualcosa. Le espressioni e gli idiomi usati nell’opera hanno messo in guardia alcuni studiosi nel datare la composizione in anni posteriori.

Niu-t'ou Fa-jung (1) (594-657), discepolo di Tao-hsin, compose un poema chiamato Sutra della Mente (2) (Hsin Ming) e la somiglianza tra il Hsin-hsin Ming ed il Hsin Ming ha fatto sì che gli studiosi speculassero che il Hsin-hsin Ming fosse stato in realtà scritto dopo il tempo del sesto patriarca Hui-neng(3) (638-713), come migliorata versione condensata del Sutra della Mente. Secondo gli studiosi Giapponesi Nishitani Keiji e Yanagida Seizan, il Hsin-hsin Ming fu composto nell'ottavo secolo, due secoli dopo Seng-ts'an (vedi Nishitani Keiji e Yanagida Seizan, eds.,Zenke Goroku (4) vol.2; Tõkyõ: Chikuma Shobõ, 1974, pp. 105-112). Yanagida Seizan sospettò anche che il Hsin-hsin Ming fosse opera del quarto patriarca Tao-hsin (580-651). Lo studioso Cinese Yin-shun condivide quest’opinione nel suo Chung-kuo Ch'an-tsung Shih (5), pp. 52-60. 

         Anche altri studiosi credono che l'autore del Hsin-hsin Ming non sia Seng-ts'an, ma il quarto patriarca Ch'an Tao-hsin. Come si è osservato in molte tradizioni religiose e spirituali, il mettersi a scrivere ciò che il maestro recitava era una pratica comune. È anche possibile perciò, come alcuni studiosi sospettano, che Seng-ts'an avesse solo recitato il poema, e che più tardi esso fu scritto da qualcuno dei suoi discepoli. 

  

Note :1) Niu-t'ou Fa-jung (Gozu Hõyû 牛頭法融)

2) Hsin Ming (Shinmei 心銘)

3) Hui-neng Ta-chien (Enõ Daikan 慧能大鑑)

4) Zenke Goroku (禅家語録)

5) Chung-kuo Ch'an-tsung Shih (中国禅宗史)

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Fonti scritte del Testo 

 

Non risulta che vi fossero edizioni pubblicate separatamente del Hsin-hsin Ming. La fonte classica del Hsin-hsin Ming è il capitolo 30 della ‘Trasmissione della Lampada’. Il titolo completo di quest’opera è ‘Ching-te-Registrazione della Trasmissione della Lampada’(1), e si trova nel Canone Giapponese dei sûtra buddhisti intitolato Taishõ Daizõkyõ(2), vol. 48, N.ro 2010. 

         Due manoscritti di Tun-huang (3) che contengono il testo del Hsin-hsin Ming furono scoperti nel 1926 (Pelliot 2104, 4638; Stein 4037, 5692). Attualmente, uno di questi manoscritti è a Parigi e l'altro a Londra. I manoscritti furono inseriti da Kim Ku-Kyông(4) nel 1931, e più tardi ristampati nel Taishõ Shinshû Daizõkyõ (5), 85.1283-1290. Uno dei manoscritti è noto con il titolo ‘Registrazione dei Maestri e Discepoli del Lankâ’(6), che contiene informazioni storiche sui primi patriarchi Ch'an (Pelliot 3436, Stein 2054). Minori variazioni ci sono tra il Taishõ, la versione di Daizõkyõ e le versioni nei manoscritti di Tun-huang. 

         In uno dei manoscritti di Tun-huang, il Hsin-hsin Ming è messo insieme con un altro famoso poema Ch'an, ‘Il Canto della Realizzazione della Via’(7) del maestro Ch'an Yung-chieh Hsüan-chüeh(8) (Yõka Genkaku, 655-713). Questo testo contiene anche ventiquattro versi della edizione popolare del libro, pubblicati e fatti circolare con il titolo Ch'an-men Mi-yao-chüeh (9) (Zenmon Hiyõketsu) (Pelliot 2104, 4638; Stein 4037, 5692). C'è anche un'edizione popolare del poema, coi caratteri e versi variati, intitolata ‘Sutra della Fede nella Mente del terzo Patriarca della Dinastia Sui’ (10). 

 

Note: 1) Ching-te Ch'uan-teng Lu (Keitoku Dentõroku    景徳伝灯録)

2) Taishõ Daizõkyõ (大正大藏經   大正大蔵経)

3) Tonkõhon (敦煌本)

4) 金九經

5) Taishõ Shinshû Daizõkyõ (大正新修大藏經   大正新修大蔵経)

6) Leng‑chia Shih-tzu Chi (Ryõga Shijiki 楞伽師資記)

7) Cheng-tao-ko, Shõdõka (證道歌   証道歌)

8) 嘉玄覺

9) Ch'an-men Mi-yao Chüeh (Zenmon Hiyõketsu 禪門秘要決)

10) Sui-chao San-tsu Hsin-hsin Ming (Zuichõ Sanso Shinjinmei 隨朝三祖信心銘)

 

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Il Hsin-hsin Ming 

  

Il titolo del Hsin-hsin Ming può essere spiegato nei seguenti modi: 

 

- Hsin, significa "credenza" o "fede." Questa non è la fede nel senso ordinario del termine, ma è una credenza che viene dall'esperienza diretta, una fede che sorge dalla conoscenza suprema e dalla saggezza dell’Illuminazione. Questo "credere" è l'affermazione del fatto che ogni esistenza o realtà, essenzialmente è la mente di Buddha, che è la nostra vera natura. Hsin è la convinzione che alla base di tutti i fenomeni risiede la Mente Unica, la Mente di Buddha, che è una con la nostra vera natura, la Buddha-natura. 

  

- Hsin, letteralmente significa "cuore". Esso sottintende la mente, non la mente illusa e ingannata dell'ignorante, ma la mente-Buddha. Hsin è la mente che si fonde con la Mente Unica onnipervadente. 

  

- Ming, letteralmente significa "iscrizione". Vale anche come ‘Sutra’ cioè, espressione o registrazione scritta. Ming significa anche avvertimenti o ammonizioni. 

  

  

Il Hsin-hsin Ming è una delle più antiche e più influenti scritture Zen. Di solito è considerato come il primo poema dello Zen. Consiste di 146 versi (1) a quattro caratteri privi di rima (2) per un totale di 584 caratteri(3). Il Hsin-hsin Ming fu composto nella forma shih(4). Shih era la principale forma poetica in uso nel primo periodo, usata nel primitivo Libro delle Odi(5) (Shih-ching, Shikyõ). Come il primitivo shih, il Hsin-hsin Ming consiste di righe che sono composte di 4 caratteri, ma contrariamente a molti altri shih, nessuna rima alla fine è usata nel poema. 

         La caratteristica di shih, è che di solito una linea costituisce un’unica unità sintattica. Siccome un carattere rappresenta una sillaba, e siccome il Cinese classico è fondamentalmente monosillabico, questo significa che di solito ci sono quattro parole in una riga. Le righe tendono ad essere bloccate alla fine, con poco spazio tra di esse, così che l'effetto è di una serie di brevi e compatte espressioni. 

         Questa concisa forma di quattro caratteri in una riga è più corta della generale serie di versi Cinesi, che di solito ha cinque o sette caratteri per riga. Compattezza ed economia di espressioni è la caratteristica del Hsin-hsin Ming. La brevità in più di un verso della poesia è una delle caratteristiche particolari di questa famosa opera. Il suo contenuto è più vicino ai sûtra buddhisti che ai classici poemi. In effetti, il Hsin-hsin Ming può essere considerato un sûtra. Molti versi sono come dei brevi detti Zen e perciò possono essere presi come se fossero una massima Zen di un’unica frase. Il testo originale non è stato diviso in stanze. Alcuni traduttori divisero il poema in modi diversi, con o senza aggiungere a loro la numerazione. 

         Il Hsin-hsin Ming ha un posto importante nella tradizione buddhista Ch'an. Il poema è stato assai influente nei circoli Zen e molti importanti commentari furono scritti su di esso. La stanza di apertura, "La Via Suprema non è difficile. Basta soltanto evitare di fare scelte", è citata da molti maestri di Zen come pure nelle opere Zen classiche, come ‘La Raccolta della Roccia Blu’(6). Insieme ai seguenti poemi assai influenti, esso è considerato un poema che riesce a rivelare l'essenza della filosofia Zen: 

1. Song of Realizing the Way – (Canto della Realizzazione della Mente)  Cheng-tao-ko (Shõdõka, 證道歌) - (variante del titolo 証道歌)  del maestro Ch'an Yung-chieh Hsüan-chüeh (Yõka Genkaku, 655-713 嘉玄覺)

2. Harmony of Difference and Sameness – (Armonia di Differenza e Uguaglianza)-  Ts'an-t'ung-ch'i (Sandõkai 參同契)- del maestro Ch'an master Shih-t'ou Hsi-ch'ien (Sekitõ Kisen, 700-790 石頭希遷)

3. Song of Precious Mirror Samadhi – (Canto del Prezioso Samadhi-Specchio) - Pao-ching San-mei-ko (Hõkyõ Zanmaika 寶鏡三昧歌) – del maestro Ch'an Tung-shan Liang-chieh (Tõsan Ryõkai, 807-869 洞山良价)

4. Mind Inscription – (Il Sutra della Mente) -  Hsin Ming (Shinmei 心銘) – del maestro Ch'an Niu‑t'ou Fa-jung (Gozu Hõ, 594-657 牛頭法)

5. Mind King Inscription (Sutra del Re della Mente) - Hsin-wang Ming (Shinnõmei 心王銘)- del maestro Ch'an  Fu-hsi (Fukyû, ?-569 傅翕)

Il titolo dell’opera somiglia pure ad altre tre composizioni poetiche: 

1. Mind King Inscription (Sutra del Re della Mente) -  Hsin-wang Ming (Shinnõmei 心王銘)    del maestro Ch'an Fu-hsi (Fukyû, ?-569 傅翕)

 2. Inscription of Stopping the Mind –(Sutra del Fermare la Mente) - Hsi-hsin Ming (Sokushinmei 息心銘) del maestro Ch'an Wang-ming (Bõmei 亡名) -dinastia Chou  (1050-256 a.c.)

3. Enlightenment-Mind Inscription (Sutra dell’Illuminazione della Mente) - Wu-hsin Ming (Goshinmei 悟心銘)- dell’anziano Yüan-yin (Yüan-yin Lao-jen; Gen'on Rõnin 元音老人)

Un'altro importante poema del Ch'an, ‘Il Sutra della Mente’ (Hsin Ming; Shinmei心銘), ha un titolo simile e fu influenzato dal Hsin-hsin Ming. Questo poema attribuito al maestro Ch'an Niu-t'ou Fa-jung(7) (Gozu Hõyû) ha molti punti in comune col Hsin-hsin Ming, i loro contenuti, come pure lo stile, sono simili. Un aspetto unico del Hsin-hsin Ming, sono i particolari concetti Taoisti che contiene; il poema, perciò, mescola insieme gli insegnamenti buddhisti e Taoisti. Parole di origine prettamente Taoista come, ‘non-azione’ (wu-wei)(8), ‘non-mente’ (wu-hsin)(9), ‘Mente-Unica’ (i-hsin)(10), ‘spontaneità’ (tzu-jan)(11) ‘vacuità’ (hsü)(12), e ‘profondo significato’ (hsüan-chih)(13) mostrano chiaramente l'influenza profonda che il Taoismo ebbe sullo Zen. 

 

  Note:  1  Versi o righe (kou )

      2  Quattro caratteri (four-word) (ssu-yen 四言)

      3  Carattere (tzu )

     4  Shih ()

    5  Shih-ching (Shikyõ 詩經   詩経)

   6  Caso 57, Pi-yen Lu (Hekiganroku 碧巖   碧巌録)

  7  Niu‑t'ou Fa-jung (Gozu Hõ, 594-657 牛頭法)

  8  -  9  無心 -  10 一心 - 11 自然 - 12 - 13 玄旨

  

Ulteriori informazioni sul Hsin-hsin Ming sono contenute nelle seguenti citazioni: 

  

Hakuyu Taizan Maezumi Rõshi 


Il famoso Hsin hsin ming (Giapp:
Shin jin mei) è noto come il primo poema dello Zen. Consiste di 146 righe di quattro-parole, ed esprime direttamente e vividamente lo spirito dello Zen in una forma semplice e compatta. Una notevole caratteristica del poema è che è scritto in un genuino Cinese senza usare termini buddhisti Sanskriti o Pali. 

         I temi principali espressi nel Hsin hsin ming derivano dal testo ‘I Due Ingressi e Quattro Pratiche’, una delle poche scritture autentiche del grande Patriarca Zen Bodhidharma, che portò il buddhismo dall'India in Cina nel sesto secolo. Le radici dell’opera di Bodhidharma possono essere rintracciate nel Vimalakirtinirdesa Sutra, scritto forse prima del terzo secolo a.C. in India. Benché la paternità della scrittura del Hsin hsin ming sia tradizionalmente attribuita al terzo Patriarca, Chien-chih Seng-ts'an (Giapp: Kanchi Sosan), il tipo di idioma usato nel poema ha causato dubbi in alcuni studiosi nel datare la sua composizione in un periodo successivo. [.. ] 

         Il titolo Hsin hsin ming è tradotto come ‘Versi sulla Fede nella Mente’. Spesso, il titolo di un poema è paragonato al volto di una persona che ne esprime le caratteristiche uniche. In Hsin hsin ming, hsin generalmente è inteso come "fede". Il termine, comunque, nel contesto dei versi è usato anche in un senso diverso, come, per esempio, alla fine: 

         Hsin hsin pu erh      信心不二 (        La fede e la mente non sono due)

          Pu erh hsin hsin        不二信心 (         La nonduale fede nella Mente)

 Il traduttore rende queste righe come: 

         “Vivere in questa fede è la strada per la nondualità 

         perché la nondualità è una con la mente fiduciosa”. 

         In questo contesto, la fede non ha il solito significato di "avere fede in qualcosa", ma piuttosto qui la fede è il fatto stesso dell’esistenza o della realtà. Dice Dogen Zenji, "Senza raggiungere lo stato di Buddha, la fede non si manifesterà. Dove la fede si manifesta, Buddha e Patriarchi si manifestano" (Shobogenzo). Il Nirvana Sutra dice, "La grande fede non è altro che la natura di Buddha". Kozan Garyu dice che "I mille e settecento koans sono tutti l'espressione di questa mente!".

        Il termine ming significa "espressione scritta" ed anche "avvertimenti o ammonizioni", per cui il titolo significa "l'espressione verbale del fatto che la stessa natura dell’esistenza e di tutto il mondo fenomenico non è nient’altro che la fede nella mente". Il Hsin hsin ming dichiara: 

         “Anche se tutte le dualità provengono dall’Uno 

         Non siate comunque attaccati a questo Uno”. 

Cioè a dire, alla base del ‘due’ c’è ‘l’Uno’ ed alla base dell’Uno c’è lo zero. E quel zero, è "solo questo", la Mente Unica non-nata, che è la fede della mente. Dal momento in cui fu composta fino al giorno d’oggi, il Hsin hsin ming è stato pubblicato e ripetutamente tradotto dai vari studiosi, ed è stato apprezzato da diversi maestri Cinesi e Giapponesi che scrissero numerosi commentari su di esso. I frequenti riferimenti dei maestri al poema l'hanno autenticato come una genuina espressione dello spirito dello Zen. 

         Nella dinastia Sung, il verso ‘Hsin hsin ming nien-ku’ di Chen-hsieh Ch'ing-liao (Giapp: Shinketsu Seiryo, 1088-1151) fu il primo maggior commentario. Due secoli più tardi, durante la dinastia Yuan, Chung-feng Ming-pen (Giapp: Chuho Myohun, 1263-1323) commentò il Hsin hsin ming. Nel 1667, durante la dinastia Ming, Wei-lin (Giapp: io Rin) scrisse Hsin hsin ming chu-yu (giapp: Jakugo). 

         Il fondatore della Scuola Giapponese Soto, Dogen Zenji (1200-1253), citò un numero di passaggi dal Hsin hsin ming nel suo Eihei-koroku, scritto in Cinese. Nel 1303, Keizan Zenji, il co-fondatore della Scuola Giapponese di Soto, scrisse i più famosi commentari in Giapponese sul verso, noto come il Hsin hsin ming nentei ("Teisho" sul Hsin hsin ming). Nel 1781, durante il periodo Edo, Kozan Garyu scrisse un commentario, il Hsin hsin ming yatosui che contiene anche il verso di Chen-hsieh Ch'ing-liao ed il Nentei di Keizan. Anche il maestro Rinzai, Isshi Benshu (1608-1646), scrisse un notevole commentario in Giapponese intitolato ‘Hsin hsin ming benchu’

         In tempi moderni, sono stati scritti molti commentari Giapponesi. Fra i commentari più famosi vi sono quello di Kodo Sawaki Roshi sul Hsin hsin ming nentei di Keizan Zenji e di Kodo Akino Roshi sul Hsin hsin ming yatosui di Kozan Garyu. Inoltre, Ian Kishizawa Roshi ha scritto il Hsin hsin ming kattoshu. Anche D.T. Suzuki fece un conciso ma energico commento sul Hsin hsin ming. Il più recente commentario fu scritto da Koun Yamada Roshi. (L'Occhio Che Mai non Dorme, xv-xviii) 

  

Thomas Cleary 

"Il successore di Huike, Sengcan, è tradizionalmente accreditato di essere l’autore di 'Il Cuore Fiducioso', uno dei più antichi e popolari lavori sullo Zen. Citazioni da questa favorita opera appaiono in tutta la successiva letteratura Zen. Generalmente parlando, essa è una guida alla meditazione Zen, ma il tema unificante è l’equilibrio mentale. Molte delle istruzioni Zen tradotte nel presente volume hanno moltissimo spirito di questo primo classico Zen". (Zen Essence, 93) 

  

Heinrich Dumoulin 

"un poema attribuì al terzo Patriarca, Seng-ts'an (d. 606), 'Parole Scrisse sulla Mente Che ha fiducia.' Parte delle letture di poema: 'Quando la mente del una non sorge, le cose innumerevoli (il dharma) non è ostacolo. / Quando non c'è ostacolo, nessuna cosa appare. / E quando nessuna cosa appare, non c'è mente.' Come D.T. Suzuki fa chiaro nella sua parafrase inglese, questi versi non dovrebbero essere capiti in un senso nichilistico. L'idea di chiave del poema è l'unità della realtà di nondualistic. Per la mente illuminata, ogni dualità è superata". 

(Zen Buddhism: A History, Japan 280- Una Storia di buddhismo Zen: Giappone, 280) 

  

Christmas Humphreys 

"Qui, poi, per concludere, c’è un estratto dal glorioso poema del terzo Patriarca Cinese Seng-ts'an, che lui chiamò 'Sulla Fiducia nel Cuore'. Ci si può chiedere perché, sembrando esso così semplice, sia stato messo alla fine di una lettura assai più dura. La risposta è che, benché sia semplice, esso è al tempo stesso enormemente profondo, e finché non si realizza che queste non sono massime morali per una scolaresca, ma veri e propri frammenti di una enorme e profonda esperienza, la quintessenza di tutto l'insegnamento che era stato dato in precedenza, essi non saranno apprezzati nel loro giusto e reale valore". (Zen – A Way of Life, 127

  

Autore Sconosciuto 

L’eccellente traduzione di Sensei Suzuki del 'Hsin-hsin-ming' ('Credere nella Mente', pp. 76-82) di Seng-ts'an, il più antico trattato in versi sullo Zen – che nell’originale Cinese prende solo due terzi di una pagina, nelle più di 100,000 pagine del 'Taisho' - testo che incarna la quintessenza dello Zen e che merita di essere conosciuto assai meglio. 

(Da una revisione del libro ‘Manuale di buddhismo Zen’ di D.T. Suzuki) 

 

 

Il Testo Originale -

Il Testo originale del ‘Hsin-hsin-ming’, con ideogrammi Cinesi ormai obsoleti.

 

         言但若極無十要非一契兩泯一眼夢迷法六不任執大一境無二二前歸多一止莫圓違毫至 

                        語能不大在方急思切心既其如若幻生無塵好性之道空由咎由見空根言種動逐同順釐道 

                        道如如同不智相量不平不所體不虚寂異不勞合失體同能無一不轉得多不歸有太相有無 

                        斷是此小在者應處留等成以玄睡華亂法惡神道度寛兩境法有住變旨慮通止縁虚爭差難 

                        非何必不十皆唯識無所一不兀諸何悟妄還何逍必無齊能不一慎皆隨轉兩止勿無是天唯 

                        去慮不見方入言情可作何可爾夢勞無同用遙入易含由生亦莫由照不處更住欠地嫌 

                        來不須邊目此不難記倶有方忘把好正疏絶邪無萬境不莫追妄失相失彌空無心懸揀 

                        今畢守表前宗二測憶息爾比縁捉惡覺親惱路難象能心守尋見宗應功動忍餘病隔擇 

                         信一有極宗不眞虚狐究止萬心得一將智欲放小不欲能一纔不須絶遣唯一良不欲但 

                         心即即小非二如明疑竟動法若失切心者取念之見見知隨心有用臾言有滯種由識得莫

                         不一是同促皆法自盡窮無齊不是二用無一乖自狐精兩境不是求返絶沒兩平取玄現憎

                         二切無大延同界照淨極動觀異非邊心爲乘眞然疑段滅生非眞照慮有邊懷捨旨前愛

                         不一無忘一無無不正不動歸萬一良豈愚勿昏體轉寧元境萬紛唯勝無從寧泯所徒莫洞

                         二切即絶念不他勞信存止復法時由非人惡無急有是逐法然須卻處空知然以勞存然

                         信即是境萬包無心調軌無自一放斟大自六不去轉偏一能無失息前不背一自不念順明

                         心一有界年容自力直則止然如卻酌錯縛塵好住遲黨空咎心見空通空種盡如靜逆白

 

   

   Il Testo con "Caratteri Giapponesi Correnti " (Tõyõ Kanji) 

   Nel testo seguente, i caratteri desueti del testo originale sono sostituiti con caratteri nuovi, più moderni e semplificati usati nel Giapponese contemporaneo. Questi caratteri sono indicati con colore grigio.

  

  言但若極無十要非一契泯一眼夢迷法六不任執大一境無二二前多一止莫円違毫至 

            語能不大在方急思切心既其如若幻生無塵好性之道空由咎由見空根言種動逐同順釐道 

            道如如同不智相量不平不所不虚寂異不合失同能無一不得多不有太相有無 

            是此小在者応処留等成以玄睡華神道度寛境法有住旨慮通止縁虚差難 

            非何必不十皆唯識無所一不兀諸何悟妄還何逍必無能不一慎皆随転両止勿無是天唯 

            去慮不見方入言情可作何可爾夢同用入易含由生亦莫由照不更住欠地嫌 

            來不須目此不難記倶有方忘把好正疏絶邪無境不莫追妄失相失空無心懸揀 

            今畢守表前宗二測憶息爾比縁除捉路難象能心守尋見宗功動忍病隔 

             信一有極宗不虚狐究止心得一智欲放小不欲能一纔不須絶遣唯一良不欲但 

             心即即小非二如明疑竟動法若失切心者取念之見見知心有用臾言有種由識得莫

             不一是同促皆法自窮無不是二用無一乖自狐精境不是求返絶没両平取玄現憎

             二切無大延同界照極動異非然疑段滅生非照慮有辺懐捨旨前愛

             不一無忘一無無不正不動帰万一良豈愚勿昏体転寧元境萬紛唯勝無寧泯所徒莫洞

             二切即絶念不他信存止復法時由非人沈無急有是逐法然須却処空知然以存然

             信即是境包無心調軌無自一放斟大自六不去偏一能無失息前不背一自不念順明

             心一有界年容自力直則止然如酌錯縛塵好住遅党空沈咎心見空通空種逆白

 

  Traduzione del Testo

Tradotto dal Prof. Dusan Pajin dell’University of Belgrade, Yugoslavia

 

                             信心銘 - Iscrizione sulla Fede nella Mente

 

                                              

1-     至道無難 - La Via perfetta non è difficile 

                         唯嫌揀擇 - se solo si smette di fare le scelte

                        但莫憎愛 -  Una volta che smetti di amare ed odiare

                        洞然明白 – sarai completamente illuminato.

                         毫釐有差         - Allontanetene anche solo di un dito, 

                        天地懸隔 -  e cielo e terra saranno divisi. 

     欲得現前  -  Se vuoi vederla apparire… 

     莫存順逆 – Non essere pro o contro…

                        違順相爭 -  Preferire la brama in confronto al rifiuto 

                         是爲心病 - genera la malattia della mente

                         不識玄旨  -  Non fa comprendere il significato profondo (della Via). 

                        徒勞念靜 – non serve aed acquietare i pensieri

      圓同太虚 -  Essa è completa come il grande vuoto 

                         無欠無餘 – con nulla che manca e nulla in eccesso.

      良由取捨         -  Quando tu provi attaccamento o rifiuto

                         所以不如 – non c’è più lo stato ‘Reale’.

 

 

                    2-  莫逐有縁 - Perciò, non seguire i condizionamenti, 

                         勿住空忍 - e neppure dovrai rimanere nel vuoto. 

     一種平懷 -  Ma mantieni nel cuore l’Unità, 

                        泯然自盡 - tutto si stabilizzerà da solo. 

                        止動歸止 - Non ti rimane che restare immobile                                               

                       止更彌動 – e la quiete ti farà muovere ancora

                        唯滯兩邊 - Se ti trovi in una o l'altra condizione

                        寧知一種 - come potrai conoscere l'Unicità? 

                        一種不通 - Non comprendendo bene l'Unità

                       二處失功 - La perderai in entrambi i modi. 

                        遣有沒有 -  Rifiutando l’Essere, ne verrai privato;

                        從空背空 - e non potrai capire cmai più niente. 

                        多言多慮 - Proprio usando più parole e pensieri;                     

                        隨照失宗 - facendo seguire le conseguenze perderai la fonte. 

                        絶言絶慮 - Smetti di parlare, smetti di pensare,

                        勝卻前空 - e supererai la vacuità delle cose. 

                        歸根得旨 - Ritorna alla radice ed otterrai il senso; 

                        皆由妄見 - tutto ha la sua causa nell’ignoranza. 

                        須臾返照 - Per un momento, rivolgiti all’interno,                                             

                        前空轉變 - Ed il cambiamento diverrà la vacuità. 

 

 

                 3 -  不用求眞 - Non ti sforzare nella ricerca della verità,

                       唯須息見 – ma solamente astieniti dai punti di vista. 

    二見不住 - Non indulgere in visioni dualistiche, 

                       慎勿追尋 – ma guardati bene dal perseguirle. 

    纔有是非 - La minima traccia di giusto e sbagliato,

                       紛然失心 - e la mente si è persa nella confusione. 

                       二由一有 - Un unico essere è la fonte della dualità; 

                      一亦莫守 - comunque, non trattenere neanche quello. 

    一心不正 - Nella Mente Unica non c'è alcun sorgere,

                       萬法無咎 -  e quindi, non c’è nulla da dover biasimare. 

    無咎無法 - Nessun biasimo, niente persone né cose; 

                       不生不心 se niente sorge, non c’è nessuna mente. 

能隨境滅 - Quando l’oggetto cessa, cessa anche il soggetto;    

                       境逐能沈 - l'oggetto è espulso, quando il soggetto sparisce. 

境由能境 - L'oggetto è riferito in relazione al soggetto. 

                       能由境能 - il soggetto è condizionato all'oggetto. 

欲知兩段 - Se mai vuoi conoscere questi due 

                      元是一空 - la loro origine non è che la Vacuità. 

   一空兩同 - Nell'unica vacuità entrambi sono la stessa cosa,

齊含萬象 - e uniformemente contiene innumerevoli forme. 

 

             4 -     - 不見精 - Non fare differenze tra ordinario ed eccellente, 

                       寧有偏黨  - e non sarai più a favore o contro qualcosa. 

                       大道體寛 - La Grande Via è unitaria e onnicomprensiva                                  

                       無易無難 – Nulla è facile e nulla è difficile;

    小見狐疑 - Le visioni piccine sono irresolute, piene di dubbi,                         

                        執之失度 - Si attaccano a tutto, oltre ogni misura; 

                       無易無難 - e in questo modo ti portano fuori strada. 

                       放之自然 - Il lasciar andare conduce alla spontaneità

                       體無去住 - e la vera essenza non se ne va, né permane. 

    任性合道 - Accorda la tua natura con la retta Via, 

                       逍遙絶惱 - e potrai andare libero dalle preoccupazioni. 

- 念乖眞 -  Il pensiero ostruito fa deviare dal vero, 

                       昏沈不好 – ti rende oscuro, ignorante e prepotente. 

                       不好勞神 - E indebolire lo spirito non è cosa buona;      

                       何用疏親 – a che serve allora l’estraneo e il familiare? 

 

 

                  5  -  欲取一乘 - Praticando e seguendo il Sentiero dell'Unità,

                        勿惡六塵 - non proverai disgusto per i sei oggetti dei sensi. 

     六塵不惡 - E non rifiutando i sei oggetti dei sensi,

     還同正覺 - l'esterno diventa uguale al perfezionare la consapevolezza. 

                        智者無爲 - Il saggio applica correttamente la non-azione,

                        愚人自縛 – mentre gli sciocchi si legano ancor di più.

     法無異法 - Le cose non sono diverse, malgrado tutto.

                        妄自愛著 - l'ignoranza porta a far preferenze. 

     將心用心 - Usare la mente per trattenere la mente,                  

                        豈非大錯 - non è forse un grande errore? 

     迷生寂亂 - A causa della confusione, sorgono pace e guerra; 

     悟無好惡 – il Risveglio non alimenta simpatie e antipatie. 

                        一切二邊 - Tutte le caratteristiche degli opposti, 

                        妄自斟酌 portano ad assurde considerazioni. 

     夢幻虚華-  Fantasticherie, sogni, illusioni, fiori nell'aria, 

                        何勞把捉 - perché sforzarsi di volerli trattenere? 

     得失是非 - Guadagno e perdita, giusto e sbagliato; 

                        一時放卻 elimina tutto ciò, una volta per tutte. 

     眼若不睡 - Se gli occhi non rimangono chiusi…                   

     諸夢自除 - tutti i sogni prima o poi svaniscono da soli. 

 

           

        6 -       心若不異 - Se la mente non fa discriminazioni

                       萬法一如 - presto tornerai di nuovo alla spontaneità. 

                       一如體玄 - Nell'essenza profonda dell’unica Talità,       

                        歸復自然 – non c’e nulla che può essere paragonato. 

     萬法齊觀 - Quando tutte le cose sono viste come uguali 

                        動止無止 - La quiete crea il moto e non c'è alcuna pace. 

     泯其所以 - Si mette fine alla loro causa, 

                       一何有爾 che vantaggio ci sarà per te? 

              止動無動 - Il movimento cessa e nessun altro moto sorge;             

                       不存軌則 - e non c'è principio o regola da mantenere. 

    兩既不成 - Quando entrambi non generano più niente,                                            

    究竟窮極 - Si investighi sulla loro cessazione;

    契心平等 - Si accordi la mente con l’Imparzialità.

    所作倶息 - che fa interrompere ogni azione. 

                  

 

                         

                  7-   狐疑盡淨 -  Tutti i dubbi saranno infine chiariti, 

     正信調直 - la vera fede è stabile ed armoniosa. 

                        一切不留 -  E così più nulla sarà trattenuto, 

                        無可記憶 e non c’è più nulla da ricordare. 

     虚明自照 -  Vuoto, illuminato, auto-realizzato; 

                        不勞心力 -  il potere della mente non viene sforzato. 

     非思量處 -  Il pensiero qui, è perfettamente inutile.

                        識情難測 – la sensazione, o sentimento, non lo può capire. 

     眞如法界 - Nel reame della vera quiddità delle cose, 

                        無他無自 - non c'è né il proprio ‘sé’ né l’altro. 

     要急相應 -  Accordarsi subitamente con ‘Quello’, 

                       唯言不二 - esprime solamente la non-dualità. 

    不二皆同 -  Nella non-dualità tutte le cose sono uguali, 

                       無不包容 - nulla va lasciato andare perso. 

    十方智者 -  Tutti i saggi del mondo intero, 

                        皆入此宗 - appartengono tutti a questo insegnamento. 

     宗非促延 - Questo insegnamento non è urgente, né esteso,       

     一念萬年 – aldilà di un solo momento, o un'eternità. 

     無在不在 - (Perché esso) Non si trova né qui, né là;

 

 

 

           8-          極小同大 - Dato che il piccolo e il grande sono uguali, 

     極大同小 - Ed anche il grande e il piccolo sono uguali, 

     不見邊表 - i limiti non possono essere visti. 

     有即是無 - Insieme all’Essere c’è il Non-essere, 

                        無即是有 – e col non-essere c’è l’Essere. 

     若不如此 - Guai se non fosse esattamente così; - 

                        必不相守 - non aggrapparti a questo fatto. 

     一即一切 - Poiché, invece, l’Uno è la Totalità, 

                        一切即一 - tutti sono l’Uno. 

     但能如是 - Soltanto con tale capacità di conoscenza

                        何慮不畢 - non ti preoccupi per la finalità. 

     信心不二 - La fede nella mente è non-duale. 

                       不二信心 – La Non-dualità è la fede nella mente. 

    言語道斷 - Perciò, ogni parlare qui si ferma -    

                       非去來今 - Perché non c’è passato, né presente  e né futuro.

         

 

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Due principali Traduzioni attuali del Hsin-hsin Ming 

  

Qui sono presentate due popolari traduzioni del Hsin-hsin Ming. D.T. Suzuki ha pubblicato due traduzioni nei suoi ‘Essays in Zen Buddhism’ e ‘Manual of Zen Buddhism’, rispettivamente. Le traduzioni sono presentate come fatto finora, fianco a fianco; le righe identiche sono omesse e vengono date soltanto le righe della seconda traduzione. L'altra traduzione è quella di Richard B. Clarke. 

Scrittura Sulla Mente Affidabile -  (Tradotta da Daisetsu Teitarõ Suzuki )

  

至道無難 - La Via Perfetta non conosce difficoltà 

唯嫌揀擇 - A meno che non si rifiuti di avere preferenze: 

但莫憎愛 - Solamente quando è libera da odio ed amore, 

洞然明白 - Si rivela pienamente e senza travestimento. 

  

毫釐有差 - Un decimo della differenza di un pollice, 

天地懸隔 - E cielo e terra sono subito separati: 

欲得現前 - Se vuoi vederla manifestarsi, 

莫存順逆 - Non creare il pensiero pro o contro di essa. 

  

違順相爭 - Stabilire ciò che ci piace contro ciò che non ci piace - 

爲心病 - Questa è la malattia della mente: 

不識玄旨 - Quando il significato profondo [della Via] non è compreso 

徒勞念靜 - La pace della mente è disturbata e nulla è guadagnato. 

  

圓同太虚 - [La Via è] perfetta come il vasto spazio vuoto, 

無欠無餘 - Con nulla da volere, e nulla che sia superfluo: 

良由取捨 - È proprio a causa del voler fare le scelte  

所以不如 - Che la sua vera realtà è persa di vista. 

  

莫逐有縁 - Non inseguire i fenomeni esterni, 

勿住空忍 - Non indulgere in una vacuità interiore; 

一種平懷 - Quando la mente rimane serena nell'unicità delle cose, 

泯然自盡 - La falsa dualità svanisce da sola. 

  

止動歸止 - Quando ti sforzi di ottenere la pace bloccando il moto, 

止更彌動 - La pace così ottenuta è in costante mutamento

唯滯兩邊 - Fintanto che si resta nella dualità, 

寧知一種- Come si può realizzare l'Unicità? 

  

一種不通 - E quando l'unicità non è totalmente compresa, 

兩處失功 - In due modi la perdita ne viene sostenuta - 

遣有沒有 - Il rifiuto della realtà può condurre alla sua negazione assoluta, 

從空背空 - Mentre il sostenere il vuoto può dar luogo al contraddirsi. 

 

多言多慮 - La verbosità eccessiva e la razionalizzazione - 

轉不相應 - Più le manteniamo e più rischiamo di andar fuori strada; 

絶言絶慮 - Eliminiamo perciò la verbosità e la razionalizzazione, 

無處不通 - E non c'è luogo ove noi non si possa andar liberamente. 

  

歸根得旨 - Quando ritorniamo alla radice, noi otteniamo il significato; 

隨照失宗 - Quando inseguiamo gli oggetti esterni, noi perdiamo la ragione. 

須臾返照 - Ma nel momento in cui diventiamo illuminati, 

勝卻前空 - Andiamo oltre la vacuità del mondo che ci sta di fronte. 

  

前空轉變 - Le trasformazioni che avvengono nel vuoto mondo che ci sta davanti, 

皆由妄見 - Appaiono tutte in realtà soltanto a causa dell'Ignoranza: 

不用求眞 - Non ci si sforzi perciò di ricercare il vero, 

唯須息見 -  Ma si smetta solo di mantenere le proprie opinioni. 

  

二見不住 - Non si rimanga dunque nella dualità, 

慎莫追尋 - Ma si eviti attentamente di seguirla e trattenerla; 

纔有是非 - Nonappena si ha l’idea di giusto e sbagliato, 

紛然失心 - Ne consegue confusione, e la mente è smarrita. 

  

二由一有 - Sia giusto che sbagliato esistono a causa dell’Uno, 

一亦莫守 - Ma il sostenerli non è uguale a questo Uno; 

一心不生 - Quando la Mente Unica non è disturbata, 

萬法無咎 - Le diecimila cose non danno alcun fastidio. 

  

無咎無法 - E quando non danno fastidio, sono come se non esistessero; 

不生不心 - Quando la mente non è disturbata, è come se non ci fosse. 

能隨境滅 - Il soggetto è acquietato nonappena l’oggetto sparisce, 

境逐能沈 - E l'oggetto sparisce nonappena il soggetto è acquietato. 

  

境由能境 - L'oggetto è un oggetto per il soggetto, 

能由境能 - Il soggetto è un soggetto per un oggetto: 

欲知兩段 - Sappi dunque che la relatività dei due 

元是一空 - Ritorna alla fine nell'unicità della vacuità. 

  

一空同兩 - Nell'unicità della vacuità i due sono Uno, 

齊含萬象 - Ed ognuno dei due contiene in sé tutte le diecimila cose: 

不見精 - Quando nessuna discriminazione è fatta tra questo e quello, 

寧有偏黨 - Come può sorgere una visione unilaterale e prevenuta? 

  

大道體寛 - La Grande Via è calma e disponibile alla mente, 

無易無難 - Tuttavia, nulla è facile, e nulla è difficile: 

小見狐疑 - Le visioni piccine sono senza risoluzione, 

轉急轉遲 - Più sono affrettate e più arrivano in ritardo. 

  

執之失度 -  E attaccandovisi, non ci si mantiene nei limiti, 

入邪路 - È sicuro che prenderemo la via sbagliata:                     

放之自然 - Se le lasciamo andare, le cose sono come devono essere, 

體無去住 - Mentre la loro essenza, non si perde né permane. 

  

任性合道 - Rispettate la natura delle cose, e sarete in accordo con la Via, 

逍遙絶惱 - Sarete calmi, sciolti e liberi da ogni seccatura; 

繋念乖眞 - Ma se i vostri pensieri sono intricati, vi allontanerete dalla verità, 

昏沈不好 - Essi saranno sempre più pesanti ed ottusi, e nient’affatto sani. 

  

不好勞神 - Quando essi non sono sani, lo spirito è agitato; 

何用疏親 - A cosa può servire, allora, essere parziali ed unilaterali? 

欲取一乘 - Se perciò volete percorrere il Sentiero del Veicolo Unico, 

勿惡六塵 - Non siate prevenuti contro i sei oggetti dei sensi. 

六塵不惡 - Perché se non siete prevenuti contro i sei oggetti dei sensi, 

還同正覺 - Uno alla volta voi vi identificherete con l’Illuminazione. 

 

智者無爲 - Tutti  i saggi praticano la non-azione, 

愚人自縛 - Mentre gli ignoranti vi si legano senza scampo; 

法無異法 - E mentre nel Dharma, non vi è alcuna individualità, 

自愛著 - Essi, a causa dell’ignoranza si legano agli oggetti particolari. 

將心用心 - Ma è la loro propria mente che crea quelle illusioni - 

豈非大錯 - Questa, non è la più grande delle auto-contraddizioni? 

  

迷生寂亂 - L'ignoranza genera la dualità di quiete ed agitazione, 

悟無好惡 - Gli illuminati non hanno alcun senso di piacere e dispiacere: 

一切二邊 - Tutte le forme dualistiche che si manifestano, 

自斟酌 - Sono escogitate con l’ignoranza dalla mente stessa. 

 

夢幻虚華 - Esse sono come visioni fantasmagoriche e fiori nell'aria: 

何勞把捉 - Perché dovremmo preoccuparci di sostenerle? 

得失是非 - Guadagno e perdita, giusto e sbagliato - 

一時放卻 - Eliminateli tutti, una volta per sempre! 

  

眼若不睡 - Se un occhio mai non si addormenta, 

諸夢自除 - Tutti i sogni e fantasie cesseranno da soli: 

心若不異 - Se la mente mantiene la sua unicità, 

萬法一如 - Le diecimila cose saranno della stessa talità. 

一如體玄 - Quando il profondo mistero dell’unicità è alla fine svelato, 

兀爾忘虚 - Tutto ad un tratto, dimentichiamo gli ostacoli esterni: 

萬法齊觀 - Quando le diecimila cose sono viste nella loro unicità, 

歸復自然 - Noi ritorniamo all'origine e restiamo ciò che siamo. 

  

泯其所以 - Dimenticando il come e il perché delle cose, 

不可方比 - Noi arriviamo ad uno stato oltre ogni analogia: 

止動無動 - Bloccando il movimento, più nessun movimento c’è, 

動止無止 - E mettendo in moto la quiete, nessuna quiete c’è. 

兩既不成 - Quando alfine la dualità non è più attivata, 

一何有爾 - Perfino l'unicità stessa non rimane più così. 

  

究竟窮極 - La fine ultima delle cose, dove non possono andar oltre, 

不存軌則 - Non è legata da nessuna regola e misura: 

契心平等 - La mente in armonia [con la Via] è il principio dell'identità

所作倶息 - In cui noi troviamo tutto nel suo vero stato di pace; 

 

狐疑盡淨 - Sbarazzandoci completamente delle irresolutezze, 

正信調直 - E La corretta fede è ripristinata alla sua dirittura natia; 

一切不留 - Nulla più ora sarà trattenuto, 

無可記憶 - Nulla più sarà mantenuto nella memoria, 

虚明自照 - Tutto è vuoto, luminoso, ed auto-illuminante, 

不勞心力 - Non c'è nessuna macchia, nessuno sforzo, nessun spreco di energia - 

非思量處 - Questo è il luogo dove nessun pensiero mai arriva, 

識情難測 - Questo è il luogo dove l'immaginazione non ha spazio. 

  

眞如法界 - Nel reame supremo della Vera Talità 

無他無自 - Non c'è nessun ‘sé’, né 'altro': 

要急相應 - Quando è richiesta un'identificazione diretta, 

唯言不二 - Noi possiamo dire solamente, 'Non due'… 

  

不二皆同 - Nel non essere ‘due’, tutto è la stessa cosa, 

無不包容 - Tutto ciò che c’è, è compreso in esso: 

十方智者 - Tutti i saggi delle dieci direzioni, 

皆入此宗 - Sono tutti penetrati in questa fede assoluta. 

  

宗非促延 - Questa fede assoluta è oltre [il tempo] e [lo spazio]. 

一念萬年 - In un istante vi sono diecimila anni; 

無在不在 - Non importa come le cose sono condizionate, se con l’ 'essere' o il 'non essere', 

十方目前 - Essa è dappertutto manifestata davanti a voi! 

  

極小同大 - L’infinitamente piccolo è grande come il grande, 

忘絶境界 - Quando le condizioni esterne sono dimenticate; 

極大同小 - L’infinitamente grande è piccolo come il piccolo, 

不見邊表 - Quando i limiti oggettivi non sono considerati.  

  

有即是無 - Quello che è, è lo stesso di quello che non è, 

無即是有 - Quello che non è, è lo stesso di quello che è: 

若不如此 - Laddove questo stato di cose rischia l’errore, 

必不相守 - Assicurati bene di evitare di rimanerci. 

  

一即一切 - Uno in tutti e tutto, 

一切即一 - Tutto e tutti nell'Uno - 

但能如是 - Se solamente realizzate questo; 

何慮不畢 - Non c’è più da preoccuparsi circa il vostro essere perfetti! 

  

信心不二 - La mente che ha fiducia non è divisa, 

不二信心 - Ed indivisa è la mente che ha fiducia - 

言語道斷 - Quì è dove le parole cascano nel vuoto, 

非去來今 - Perché non c’è passato, né presente  e né futuro.

  

 

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(Essays in Zen Buddhism – First Series 196-201) (Saggi di buddhismo Zen - Prima Serie 196-201) 

 

 

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Presentiamo ora un’ultima versione delle traduzioni più recenti, quella di Richard B. Clarke, che però viene esposta senza la parte ideografica Cinese, viste le molte presentazioni che ne sono state fatte…

Versi Sulla Fede della Mente   - (Traduzione di Richard B. Clarke) 

  

La Grande Via non è difficile - per coloroi che non hanno preferenze. 

Quando amore ed odio sono entrambi assenti - tutto diviene chiaro e non mascherato. 

Fai tuttavia la più piccola distinzione, - e cielo e terra sono di colpo separati. 

Se desideri vedere la verità - allora non trattenere opinioni pro o contro qualsiasi cosa. 

Mettere ciò che ti piace in opposizione con ciò che non ti piace - è la malattia della mente. 

Quando il profondo significato delle cose è incompreso – l’essenziale pace della mente è inutil-mente disturbata. 

La Via è perfetta come il vasto spazio – in cui nulla manca e nulla è in eccesso. 

Infatti, il non vedere la vera natura delle cose - è dovuto alla nostra scelta di accettare o rifiutare 

Non si deve vivere negli impedimenti delle cose esterne, né nelle sensazioni interne del vuoto. 

Sii sereno nell'unicità delle cose - e le visioni erronee scompariranno da sole. 

Quando tenti di fermare l'attività per realizzare la passività - i tuoi stessi sforzi ti colmano di attività. 

Finché rimani in un estremo o nell'altro – non potrai mai conoscere l'Unicità. 

Quelli che non vivono nella Via Unica – cadono nell'attività e nella passività, asserzione e rifiuto. Negare la realtà delle cose  e asserire il vuoto delle cose  - è mancare la loro realtà. 

Più ne parlano e pensano ad essa, - e maggiormente vanno fuori strada dalla verità. 

Smettendo di parlare e pensare,- non ci sarà niente che non sarete capace di conoscere. 

Ritornare alla radice è trovare il significato,- ma inseguire le apparenze è fallire la sorgente. 

Al momento dell’Illuminazione interiore - c'è un'andar oltre l’apparenza ed il vuoto. 

I cambiamenti che sembrano accadere nel vuoto mondo – li chiamiamo reali solo a causa della nostra ignoranza. 

Non cercate la verità; - ma solamente cessate di avere opinioni. 

Non rimanete nello stato dualistico - evitate accuratamente tali perseguimenti. 

Se c'è anche una sola traccia di questo e quello, di giusto e sbagliato – l’essenza della Mente sarà persa nella confusione. 

Anche se tutte le dualità provengono da Quello,- non rimanere attaccato neppure a quest’ Uno. 

Quando la mente esiste imperturbata nella Via, - nulla al mondo potrà offendere, 

E quando una cosa non può offendere più, cessa di esistere nel vecchio modo. 

Quando nessun pensiero discriminante sorge, le vecchie abitudini mentali cessano di esistere. 

Quando gli oggetti del pensiero svaniscono, il soggetto pensante svanisce, 

Così come quando la mente svanisce, anche gli oggetti svaniscono. 

Le cose sono oggetti a causa del soggetto (cioè la mente); 

La mente è tale (il soggetto), a causa delle cose (che sono l'oggetto). 

Comprendi la relatività di questi due - e la realtà di base: l'unità della vacuità. 

In questo Vuoto i due sono indistinguibili - e ciascuno contiene in se stesso il mondo intero. 

Se tu non discrimini fra comune ed eccellente - Non sarai portato a pregiudizi ed opinioni. 

Vivere (secondo) la Grande Via, non è né facile né difficile, 

Ma quelli con visioni limitate, paurose e non-risolute: più vanno veloci e più tardi arrivano,

Ed il loro attaccamento non può essere limitato; 

Ed anche essere legati all'idea di illuminazione fa andare fuori strada. 

Lascia solo che le cose vadano a modo loro, e non ci sarà nulla che viene o se ne andrà. 

Rispetta la natura delle cose (la tua propria natura) e camminerai libero ed imperturbabile. 

Quando il pensiero è imprigionato, la verità è nascosta, perché tutto è oscuro e poco chiaro, 

E la gravosa pratica di giudicare porta seccature e stanchezza. 

Che beneficio può derivarne dal fare distinzioni e separazioni? 

Se desideri avanzare sulla Via Unica, non devi rifiutare il mondo dei sensi e delle idee. 

Anzi, in realtà, accettarlo pienamente è identico alla vera Illuminazione. 

L’uomo saggio non si sforza per nessuna mèta, ma l’uomo sciocco vi si incatena. 

Questo è il Dharma unico, non molte distinzioni sorgono dagli attaccamenti dell'ignorante. 

Cercare la Mente con la mente (discriminante) è il più grande di tutti gli errori. 

Quiete e agitazione derivano dall’illusione; con l’illuminazione non si ha più piacere e antipatia.

Tutte le dualità provengono dalla inferente ignoranza. 

Esse sono come sogni di fiori piantati nell'aria: ed è sciocco tentare di comprenderle. 

Guadagno e perdita, giusto e sbagliato: questi pensieri alla fine devono essere presto aboliti. 

Se l'occhio mai non dorme, tutti i sogni cesseranno naturalmente. 

Se la mente non fa discriminazioni, le diecimila cose sono così come sono, di un’unica essenza. 

Capire il mistero di questa Unica-essenza vuol dire essere liberati da tutti gli ostacoli. 

Quando tutte le cose sono ugualmente viste, la Auto-essenza senza tempo è raggiunta. 

Nessun tipo di paragoni o analogie è possibile in questo stato senza causa e senza relazione. 

Considera il movimento stazionario e lo stazionario in moto, movimento e quiete, scompaiono. 

Quando tali dualità cessano di esistere, la stessa Unicità non può esistere. 

A questa finalità ultima e assoluta, nessuna legge o descrizione si può applicare. 

Perché la mente unificata in accordo con la Via fa cessare del tutto le tendenze egocentriche. 

I dubbi e l'irresolutezza svaniscono e la vita nella vera fede è possibile. 

Con un sol colpo siamo liberati dalla schiavitù; nulla si afferra a noi e noi non teniamo a nulla. 

Tutto è vuoto, chiaro, auto-illuminante, senza l'esercizio del potere della mente. 

Qui il pensiero, il sentimento, la conoscenza, e l'immaginazione, non hanno alcun valore. 

In questo mondo di vera Realtà (Talità), non c’è né il ‘sé’, né altro-da-sé. 

Per entrare direttamente in armonia con questa realtà, quando sorge il dubbio,

Basta dire solo semplicemente 'Non due'. In questo 'non-due' nulla è separato, nulla escluso. 

Non ha alcuna importanza quando o dove, l’illuminazione significa entrare in questa verità. 

E questa verità è oltre l’estensione o la diminuzione del tempo e dello spazio; 

In essa, un solo pensiero sono diecimila anni. Vuoto qui, Vuoto là, 

Ma l’infinito universo sta sempre davanti ai tuoi occhi. Il molto grande e il molto piccolo; 

Non hanno nessuna differenza, perché le definizioni sono svanite e nessun limite è visto. 

Così anche con l'Essere e il Non-essere. Non sprecar tempo in dubbi ed argomenti, 

Che non hanno nulla a che fare con questo. Una cosa, tutte le cose: 

Puoi muoverti in mezzo e mescolartici, senza nessuna distinzione. 

Per vivere in questa realizzazione non si deve avere l'ansia della non-perfezione. 

Per vivere in questa fede occorre il sentiero verso la non-dualità, 

Perché la non-dualità è una con la mente che è fiduciosa. 

Parole! Parole! La Via è oltre il linguaggio, perché in essa non c’è 

Nessun ieri, nessun oggi e nessun domani! - 

 

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Un altro Poema Attribuito a Chien-chih Seng-ts'an 

Un'altra composizione poetica attribuita a Chien-chih Seng-ts'an si trova in “I Maestri e Discepoli del Lanka” (Leng-chia Shih-tzu Chi, Ryõga Shijiki). Questo è un poema su "Il Misterioso". 

  

         Solamente un’Unica Realtà - 

         Com’è profonda e di vasta portata! 

         Tutte le diecimila cose - 

         Come sono confusamente multiformi! 

         Il reale ed il convenzionale sono infatti ben mescolati, 

         Ma essenzialmente essi sono della stessa sostanza. 

         I saggi ed i non illuminati sono invero distinguibili, 

         Ma nella Via, essi sono uniti come uno solo. 

         Desidereresti forse trovare i suoi limiti? 

         Ma se si espande così largamente! È illimitato! 

         E tuttavia, come vagamente esso svanisce!

I suoi confini non sono mai stati raggiunti! 

         Esso ha avuto origine in tempi-senza-inizio,

E avrà termine nei tempi senza fine. 

        

                                                 (Tradotto da D.T. Suzuki - Manuale di buddhismo Zen) 

 

 

Nota sui Caratteri Cinesi Usati nei Testi 

Tre ideogrammi Cinesi usati nell'articolo sono inesatti. A causa di un problema con il sistema di codifica, essi sono stati sostituiti con ideogrammi simili. Le forme corrette sono qui date usando il tradizionale sistema di codificazione Cinese (Big-5, Unicode) e i disegni. Il testo nella sezione del Testo Originale è totalmente corretto, e non ci sono caratteri falsi o sostituiti. 

1. stanza 13, riga 1, ideogramma 8, ideogramma corretto - 能隨境滅、境逐能        

“Quando l'oggetto cessa, il soggetto lo segue, l'oggetto svanisce quando il soggetto scompare”. 

 

2. stanza 15, riga 1, ideogramma 4, ideogramma corretto  - 不見精、寧有偏黨      

“Non rendete differenti il comune e l’eccellente, e non sarete pro o contro”. 

 

3. stanza 18, riga 1, ideogramma 1, ideogramma corretto ;

 ideogramma 5, ideogramma corretto - 念乖眞、昏不好    

“ Il pensiero ostruito fa deviare dalla verità, oscura, sprofonda e rovina”. 

 

4. Il "Ts'an" dell'ideogramma di Seng-ts'an – ideogramma corretto ;                             

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  Bibliografia 

   The Columbia Book of Chinese Poetry. Ed. and trans. by Burton Watson. Columbia University Press. New York, 1984.

The Development of Chinese Zen After the Sixth Patriarch. Heinrich Dumoulin. SMC Publishing, Inc. Taipei, n.d..

A Dictionary of Chinese Buddhist Terms. Ed. by Lewis Hodous and William E. Soothill. South Asia Books, London, 2000.

Early Ch'an in China and Tibet. Ed. by W. Lai and L.R Lancaster. Berkeley Buddhist Studies Series. Asian Humanities Press. Berkeley, 1983. David W. Chappell "The Teachings of the Fourth Ch'an Patriarch Tao-hsin (580‑651)", pp. 89-129.

The Encyclopedia of Eastern Philosophy and Religion. Ingrid Fischer-Schreiber, et al. Shambhala Publ-s. New York, 1994.

Essays in Zen Buddhism, 3 vols. Daisetsu Teitaro Suzuki. Rider and Company. London, 1949-53.

The Eye That Never Sleeps. Dennis Genpo Merzel. Shambhala Publications. Boston, 1991.

Japanese-English Buddhist Dictionary. Daitõ Shuppansha. Tõkyõ, 1991.

Manual of Zen Buddhism. Ed. by Daisetsu Teitarõ Suzuki. Kyõto, 1935.

Transmission of Light: Zen in the Art of Enlightenment. Ed. and trans. by Thomas Cleary. Weatherhill. New York, 1992.

The Yellow Emperor's Classic of Internal Medicine. Ed. trans. by Ilza Veith. University of California Press. Berkeley, 2002.

Zen: A Way of Life. Christmas Humphreys. Hodder and Stoughton, Suffolk, 1985.

Zen Buddhism: A History, Vol. 2. Heinrich Dumoulin. Macmillan. New York, 1990.

Zen Essence: The Science of Freedom. Ed. and trans. by Thomas Cleary. Shambhala Publications. New York, 1989.

 

 

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