TESTIMONIANZE: La SPIRITUALITA’ “LAICA”…
Da: Circolo Vegetariano-Calcata - Data: 01/22/07 11:11:28
Oggetto: Libertà di espressione nella spiritualità laica
Paolo D'Arpini – Circolo Vegetariano di Calcata - Tel. 0761-587200)
Controllando sul vocabolario etimologico l'origine della parola "laico" viene fuori una cosa sconcertante... "Laico", dal latino "laicus" di derivazione dal greco "laikos" significa "del popolo, profano, estraneo al contesto sociale e religioso", opposto a "clerikos" dal greco "del clero"! Tutta la storia è stata scritta dal patriarcato, ed anche il significato delle parole, tant'è vero che le antiche simbologie sono state descritte in negativo. Il fatto che la parola laikos in greco esprima un giudizio negativo aiuta la mia teoria..... Avvene lo stesso per i pariah (o fuori-casta) indiani, così disprezzati dagli ariani (patriarcali). Sia il laico che il fuoricasta erano esclusi dalla società civile, costituita in termini di classe e censo (dal padre). Altrettanto essi erano considerati estranei alla cultura religiosa ufficiale (e quindi opposti al clericos ed al bramano).
Ad esempio nel sud dell'India, meno toccato dalla cultura patriarcale, si mantennero i culti dedicati alla shakti (energia femminile) in cui non vi è uno specifico sacerdozio costituito. Tutto ciò fa supporre che l'emarginazione sociale ed il dis-rispetto subito dai laici in Grecia,- o dai pariah in India-, (ritenuti apolidi, popolino basso ed ignorante) era senz'altro l'effetto della emarginazione finale nei confronti della cultura espressivamente libera e della spiritualità non gerarchizzata del matrismo.
Tra l'altro sia in Grecia, come nell'area dravidiana del subcontinente indiano, resistette (Creta ne è un esempio) un lembo matristico. La lotta di costume e di pensiero fra patriarcato e matrismo era ancora in atto ai tempi in cui fu coniato il termine "laikos" e "pariah" dalla cultura che stava avendo il sopravvento sull'altra. Parlare di Spiritualità laica corrisponde al parlare di Spiritualità naturale, ovvero una spiritualità non strutturata in alcuna forma di credo ma basata sull'intuizione spontanea dell'uomo, entrambe queste definizioni evocano la stessa identica cosa: la capacità di percepire in se stessi, senza tramiti, la presenza dello Spirito, una sintesi fra coscienza ed intelligenza.
Oggi il termine "laico" è sostanzialmente travisato ma è sicuramente preferibile restituire a questa parola la sua valenza piuttosto che condannare il termine in se stesso perché usato malamente, in questi ultimi anni, dalla "cultura laicista" in contrapposizione a quella "clericale". Altrimenti facciamo come i tedeschi che oggi condannano la Svastica, per l'utilizzo fattone dal nazismo, dimenticando le migliaia di anni –ancora adesso- di sacralità simbolica (in molte parti del mondo) in cui la Svastica è l'emblema dell'energia creativa e della pace. Perché darla vinta a chi storpia il significato invece di correggere le devianze (opera di strumentalizzazione)? Occorre restituire valore-verità al simbolo della Svastica, facendo altrettanto con la parola "laico" che è stata storpiata -nel significato profondo- dalle ideologie politiche e religiose, ma che non merita di scomparire dal nostro vocabolario. Spiritualità laica è espressione di autonomia di pensiero, un'espressione priva di connotazioni (...del popolo, estranea al costrutto sociale e religioso..), insomma libera!
(Paolo D'Arpini – Circolo Vegetariano di Calcata - Tel. 0761-587200)
COMMENTO di ALIBERTH – Perfettamente d’accordo, caro Paolo, anche perché, per chi non lo sapesse, Il Buddha, come pure in tempi più recenti S. Francesco, preferì istituire una sorta di religiosità laica, nei confronti del clericalismo ufficiale, proprio basato sui simboli della povertà popolare, cioè la tonaca grezza di canapa color ocra dei primi monaci buddhisti, ed il saio di rozza stoffa marrone dei frati confratelli del poverello d’Assisi. Perciò, a parer mio, il termine ‘laico’ unito a ‘spirituale’, dovrebbe oggigiorno esser considerato più una forma di saggezza autentica dell’uomo che è arrivato a ‘comprendere la propria vera natura’, simile a quella di tutti gli altri, che non quel dispregiativo termine spesso usato dal clericalismo ecclesiastico per definire coloro che non possono accedere al loro elitario livello di eccellenza socio-cultural-religiosa. ---JJJ
TESTIMONIANZA… Tratta dal Quotidiano E.Polis
di Martedì 9 Gennaio 2007-
GIU’ LE MANI DAL LOGO DEL BUDDHA!
Il Governo Tailandese ha bloccato l'accesso Internet ad un sito pornografico statunitense: non tanto per il contenuto, quanto perché questo utilizza il logo e il nome del Buddha. Inoltre, il “Buddha-porn.com” è organizzato in gallerie che portano il titolo "l'illuminazione" e "il Nirvana": che sono due delle credenze fondamentali della religione buddhista.
COMMENTO (amaro) di ALIBERTH: Ecco! Mancava solo di arrivare a questo punto! Veramente c’è chi non conosce la vergogna. E neanche la paura… Perché, se tanto mi dà tanto, questa gentaglia demoniaca non crede nemmeno alla Legge del Karma. Ma è bene che si sappia che seppure l’estrema ignoranza può impedir loro di conoscere la verità, questa è che un giorno il Karma li colpirà comunque! Ora il sito, per fortuna, non è più in funzione, ma uomo avvisato, mezzo salvato…