Gli Articoli di Aliberth…

LA PORTA-senza-PORTA,

si è… CHIUSA!

(tratto dal Bollettino ‘Nirvana-News’ del mese di Maggio 2008)

Dall’(ormai) lontano 1994, quando con la mia compagna Cristina (poi deceduta nel Giugno del ’95) decidemmo di metter su un ‘Gruppo’ di Meditazione secondo la Dottrina del Chan, questo Gruppo a tutt’oggi è (ancora) in buona salute, anche se praticamente tutti i componenti di allora non ci sono più e ne sono arrivati altri. L’unico rimasto, ovviamente, è proprio chi aveva avuto l’idea primaria, cioè colui che sta scrivendo. La più ‘anziana’ persona del Gruppo vi è presente da circa dieci anni, e la più ‘giovane’, solo da pochi mesi. Tuttavia, mai come ora l’armonia del Gruppo è stata così unidirezionata e compatta.

Siccome dall’inizio dell’ultimo anno (cioè dal settembre scorso) si è deciso di passare alla ‘Terza Fase dell’Istruzione Chan’, cioè all’‘effettiva messa in pratica’ nella vita quotidiana delle trascendenti ingiunzioni dei Patriarchi, per ancora un po’ di tempo (fino al Gennaio scorso), abbiamo voluto aspettare a chiudere la cosiddetta “Porta-senza-Porta”, nel caso si fosse presentato qualche nuovo studente volenteroso e desideroso di imparare la sacra ‘Meditazione-Chan’. Questo, prima di passare in maniera irreversibile alla ‘Quarta Fase’, e cioè al punto in cui la mente umana genera la determinazione di abbandonare la sua ‘veste’ mondana, per far ritorno, senza possibilità di equivoco, alla sua ‘vera’ natura originaria. Ovviamente, tutto ciò comporta un taglio netto con l’apparato convenzionale di questo mondo, in cui la mente degli umani si trova a trattare le relazioni ed a sentirsi coinvolta ed interessata. Significa che la ‘coscienza’ del praticante assiduo ha compreso che la vita in questo mondo è una pura e semplice ‘illusione’, simile ai nostri sogni notturni e, peraltro, completamente dominata dalla impermanenza, dai cambiamenti, dalla incapacità di gestione volontaria e, soprattutto, da una costante e profonda sofferenza mentale, spesso latente, ma talvolta assai sentita e manifesta.

Quindi, questa forte scelta è principalmente determinata dalla ferrea volontà di ‘NON VOLER PIU’ SOFFRIRE’. Dato che un praticante avanzato ha sicuramente compreso che la Vita è Sofferenza (Prima Nobile Verità del Buddha), e dato che anche un novizio non può non riconoscere questa verità, proprio facendo riferimento alla vita di tutti i giorni, è molto semplice creare questa forte determinazione di voler abbandonare tutte le cause karmiche che hanno portato le nostre menti a dover lottare contro le avversità della vita, sapendo, per filo e per segno, quali sono queste cause karmiche, avendole ben studiate nella seconda e terza Fase.

Chiunque abbia letto almeno un po’ il nostro sito si sarà accorto che esso non tratta di mere amenità o vaghe quisquiglie… ma di cose molto serie, cose che riguardano proprio la nostra salute mentale, che è la prima a dover esser tenuta sotto controllo, se si vuole avere anche una buona salute psico-fisica. Perciò, a questo punto, chi ha compreso il valore ed il significato della nostra presenza in Internet, non può fare a meno di capire anche quanto sia importante l’istruzione del Chan per le persone di questo mondo. E’ chiaro, però, che la cosa richiede una dedizione particolare, mica intenzioni semplici e pie, ma una vera e fortissima determinazione per voler modificare le radici karmiche dell’ignoranza della nostra mente, che è radicata assai in profondità da tempi senza inizio, vale a dire da quando essa (la mente) si è presentata nel mondo con la illusa idea di essere un’entità individuale, ed a causa di ciò generando (anzi, creando) da se stessa il primo essere vivente, animale o umano, che ha cominciato a vagare qui e là in questo universo, senza sapere chi egli sia.

E allora, si spera che qualcuno abbia davvero ben capito lo scopo e l’utilità di questa istruzione (alla quale si deve ciecamente credere), perché pur essendo indimostrabile dal punto di vista scientifico, essa quantomeno dimostra che noi non conosciamo affatto la nostra stessa mente e, quindi, non sappiamo veramente in che modo essa sia venuta in questa manifestazione, visto che nessuno ci ha chiesto se noi lo volevamo o no. Ma, non solo questo, bensì tante altre domande rischiano di restare senza risposta, malgrado l’affannoso tentativo della scienza moderna a voler dare sempre una ragione razionale all’esistenza dei fenomeni, anche quando non è umanamente possibile spiegarli…

Quindi, se qualcuno lo ha capito, è normale poi che abbia cercato di mettersi in contatto con noi e, in qualche caso, di aver chiesto di inserirsi nel gruppo. In realtà, coloro che lo hanno fatto sono davvero pochi, perché davvero poche sono le persone idonee a poter comprendere una dottrina di filosofia e di vita come il Chan. In effetti, c’è già una forte selezione durante la stessa visita del sito. Un’altra selezione avviene quando le persone pensano di non essere in grado di partecipare, o di non averne il tempo, o di ritenersi già sufficientemente eruditi e quindi di non sentire il bisogno di altre esperienze. Poi, se tra i tanti, qualcuno più fiducioso e speranzoso ritiene che questa esperienza meriti davvero una chance, poiché gli altri tentativi che aveva già fatto, per quanto ben presentati, in realtà nessuno di essi aveva davvero prodotto quella pace della mente e dell’animo a cui egli aspirava, allora ecco che, come si dice, “quando il discepolo è pronto, il maestro appare…”

E così, persona dopo persona, il gruppo si è ben amalgamato e l’insegnante finalmente può lavorare con continuità ed efficacia. Il vero problema dei gruppi spirituali è che, spesso, c’è sempre un costante via-vai. Dunque, se si vuole impostare un insegnamento efficace ed a lungo termine, che però produca infallibilmente il suo effetto illuminante, occorre che i partecipanti siano presenti con continuità e per tempi necessari a far diventare illuminata la loro mente, eliminandone quell’oscurità e quella confusione che alberga normalmente nelle persone comuni. Perciò, se i discepoli non sono un tutt’uno con l’insegnante, se, cioè, essi non vivono la loro esperienza spirituale passo-passo con il maestro, e per tempi lunghi, allora il miracolo dell’emancipazione della loro mente non può avvenire. Ecco perché è necessario che un gruppo sia ben amalgamato e accetti di essere presente con costanza e continuità alle lezioni ed alle meditazioni.

Ora il cerchio si è chiuso. Da qualche mese tutti noi stiamo lavorando all’unisono e con una forte e volitiva determinazione. Nell’istruzione segreta, stiamo toccando argomenti e concetti che non potrebbero assolutamente essere capiti o digeriti dai non-aderenti o da chi si presentasse adesso, con la mente ancora intasata dai concetti e dai punti di vista di tipo mondano. Stiamo cercando di far comprendere alla nostra mente la vera natura delle cose, del mondo e di noi stessi. Stiamo realizzando il significato di termini come ‘vacuità’, ‘illusione’, ‘dharma’, ‘karma’ ‘consapevolezza’, con tutto lo sforzo necessario per mantenere la nostra mente distaccata dalle nostre stesse inveterate abitudini mentali, e per mantenerla in un costante stato di vera ‘consapevolezza-impersonale’. Non è facile, d’accordo. E’ per questo che i testi dicono che nel Chan serve un’insegnante, una ‘abile-guida’, un individuo preparato che, per primo, abbia fatto e faccia ancora questo lavoro su di sé, senza inganni, senza aspettative e senza desiderio di apparire una persona speciale.

Ecco il motivo per cui, a chi è arrivato fin qui nella lettura, ora diciamo che la ‘Porta-senza-Porta’ del Chan si è chiusa. Non c’è più posto per chi ingenuamente pensa che, come nelle attività della vita, vi si possa entrare in qualunque momento. Se vi viene la voglia di andare ad un corso di Yoga, o di Reiki, o di ‘Tai-chi’, beh, in qualunque momento voi desideriate entrare, le porte saranno sempre aperte, tanto l’insegnante è pagato proprio per quello; per ricominciare ogni volta ad insegnare le sue tecniche ai principianti novizi. La stessa cosa può tranquillamente accadere con una scuola di ballo, o con corsi di nuoto o di ginnastica. Ma per il Chan, no, non è possibile ricominciare sempre da capo, con ogni nuovo venuto. Fin dall’antichità, nelle scuole di saggezza profonda, i maestri avevano discepoli che li seguivano per tutta la vita, fino alla loro stessa illuminazione, e così non dovevano sempre ricominciare tutto da capo… Poi il discepolo diventava a sua volta maestro e si incaricava lui dei novizi. E la cosa è andata avanti così per secoli. Ecco perché tutta la catena degli insegnamenti del Chan fu appositamente chiamata ‘Trasmissione della Mente’. Oggi, se vogliamo che la peculiarità del Chan si mantenga inalterata, dobbiamo fare ancora così. Quindi, il gruppo è ormai chiuso. E stavolta sembra finalmente che i partecipanti (non serve chiamarli discepoli) siano molto ben intenzionati a mettere in pratica i profondissimi insegnamenti del Chan, trasmessigli dall’insegnante spirituale (non serve chiamarlo maestro). E di conseguenza, sembra che essi abbiano l’intenzione di voler arrivare tutti insieme alla comprensione finale (cioe, al Risveglio). Quindi, si è arrivati alla ineluttabile conclusione che la storia e lo scopo del Centro Nirvana possa esser arrivata al capolinea. Quando questi praticanti della mente Chan, continuando nella loro costante adesione e nella loro ferrea pratica quotidiana, scopriranno di aver finalmente colto il frutto del loro sforzo, probabilmente alcuni, e forse tutti, andranno avanti per la loro strada e potranno cercare di insegnare il metodo Chan agli eventuali nuovi aspiranti. Noi, da parte nostra, ci auguriamo soltanto che altri esseri senzienti possano avere la fortuna di incontrare nella loro esistenza un insegnante Chan, dato che il nostro piccolo Centro era stato creato per questo scopo, ed ora la speranza è che i pochi adepti che stanno mantenendo in vita questo meraviglioso metodo, possano a loro volta, prima o dopo, raggiungere la mèta così da poter in tempi futuri continuare la ‘Trasmissione della Mente Chan’… JJJ