La Sakinah: il Tantra Yoga del Corano
“Le vostre donne sono come un campo per voi, venite dunque al vostro campo a vostro piacere, ma predisponetevi…” (Corano, 2: 223) (Tratto da: http://www.tradizionesacra.it)
Sia per l'uomo comune che per un maestro spirituale, l'arte e la scienza dello Yoga Tantrico (l'unione con Dio tramite l'utilizzo dell'energia sessuale) e della ritenzione del seme è molto importante.
Lo scandalo religioso è diventato un luogo comune, perché è la chiara conseguenza della posizione dominante dell'uomo che non ha controllato la propria energia sessuale. Disinteressarsi dell’energia sessuale non è certo risolutivo, forse lo potrebbe essere in un monastero di clausura - ma anche lì ci sono dei seri dubbi. Infatti, se un ecclesiastico ossessionato dal sesso si trova nel bel mezzo di questo mondo moderno, gli sarà difficile respingere le sue sollecitazioni. Quindi, è necessario trascendere e trasmutare la forza sessuale.
Numerosi testi antichi narrano di miti (scienze espresse metaforicamente) nei quali le divinità erano tutte castrate. Il Sumero Anu, il Greco Urano, gli Egizi Osiride e Seti, erano tutti castrati. Il significato della castrazione può essere decifrato col metodo della comparazione religiosa. Anu è la versione Egizia di Nu. Nu fu successivamente conosciuto come Amen. L’Hetep, la pace interiore, è assicurata dalla realizzazione di Amen. Il simbolo di hetep, era un ariete collocato su di un vassoio per le offerte. L'ariete sacrificale significa che l'atto sessuale fu sacrificato per il raggiungimento di Nu, lo stato di supercoscienza.
Marte domina il desiderio sessuale, l'impulso a eiaculare, mentre gli arieti, le pecore e gli agnelli sono il simbolo di Aries (Marte). Sacrificare un ariete, significa uccidere la pulsione sessuale. Ma anche la soppressione dell’istinto sessuale resta una metafora. Gli antichi adepti usavano le metafore all’interno di altre metafore. E' stupefacente notare come le menti razionali occidentali si perdano nella comprensione delle antiche saggezze e, con frustrazione assoluta, non le diano il giusto valore considerandole delle stupidaggini puerili.
L'impulso sessuale non si è mai effettivamente estinto; è stato trasformato, sublimato e raffinato. L’eiaculazione cessò (o almeno fu limitata) presso gli iniziati, ma l'orgasmo eccelse. Orgasmo ed eiaculazione non sono la stessa cosa. Alcuni popoli associano queste due imparentate funzioni facendo Shirk (in arabo associazionismo o identificando una divinità a Dio), ed erroneamente le considerano uguali. Eiaculazione e orgasmo sono due funzioni separate (benché connesse).
L'iniziato impara a separare l'orgasmo dall'eiaculazione in modo da avere diversi orgasmi senza però perdere il proprio seme (ching chi), o la propria erezione. Questo è il significato dell’icona del dio Min, la più schietta espressione del dio Amen mentre si masturba in cima ad una colonna con la mano sinistra, e con la mano che rispedisce l'energia verso l'interno.
Un mu’min (un musulmano che abbia ottenuto le abilità di Amen) è capace di raggiungere il massimo piacere e ad innalzare quest’energia fino al proprio capo mediante delle tecniche come il Big Draw del Taoismo, una grand’aspirazione che somiglia al mula bandha più l’uddyana bandha dell’Hatha Yoga. (vedi Mantak Chia, The Multi-Orgasmic Men, Publisher: HarperCollins Publishers, 1997”, per ulteriori dettagli). Per padroneggiare la ritenzione del seme nel Tao, s’inizia con la tecnica della respirazione testicolare. Le donne come Maria (ﻫ) usarono la respirazione ovarica.
“E Maria figlia di ‘Imran, che custodì la sua vagina (ahsanat farjaha), sì che noi insufflammo in lei del nostro spirito, e che credette (saddaqat) alle parole del suo Signore, e nei Suoi Libri, e fu una delle devote.” (Corano, 66:12)
Quando il Corano si riferisce alla castità e al celibato di un Profeta, in realtà significa che questo Profeta ha dominato la ritenzione del seme, e potrebbe far godere all’intero corpo l’esperienza multi-orgasmica. Da sempre, l'uomo può usare l'energia orgasmica per curare se stesso dirigendola verso un organo particolare. L’uomo e la donna possono giungere all’illuminazione trascinando la forza dell’orgasmo nel cervello, oppure possono sperimentare l’unità degli opposti riversando la propria energia orgasmica dentro il proprio partner.
Il Corano si riferisce a Yahya (Giovanni Battista) come ad un nobile e casto Profeta (Corano, 3:39). Il nome "Yahya" è un nome in codice che significa ‘La forza vitale’. È ragionevole pensare che esso simboleggiasse qualcosa di superiore alla fisicità umana. In altri sistemi filosofici, la forza vitale è detta Ra (camitico), Prana (induista), Chi (taoista), Hayya (islamico) e Ruach (ebraico).
La parola ‘casto’, in arabo hasur, deriva dalla radice trilittera “hasara” che significa “egli trattiene” e contiene. Husr significa ritenzione d’urina o dello sperma. Qui è intesa come la ritenzione del seme e la circolazione dell'energia sessuale nell’orbita microcosmica.
Un donna casta è chiamata “muhsinat.” “Oggi vi sono dichiarate lecite le cose buone, e lecito è per voi il cibo di coloro cui fu dato il Libro, così come il vostro cibo è lecito a loro; e vi sono permesse le “muhsanat” (le donne oneste) di fra le credenti (le mu'minaat: coloro che hanno raggiunto l’Amen o il Nirvana), come anche le donne oneste di fra coloro cui fu dato il Libro prima di voi. (Corano, 5:5)
Così le donne che padroneggiano la scienza dello Yoga sessuale possono trattenere le mestruazioni, ed usare l’energia sessuale ed il potere orgasmico per ringiovanire. Esse sono simboleggiate come “vergini”. Fatima (ﻫ), la figlia del Profeta Muhammad (ص), è venerata come la vergine (al-Batul), a Lei si rivolgono le donne durante la gravidanza o per la sterilità. È noto che non avesse mestruazioni. Ironicamente, è detto che queste vergini divine possano godere di una vita sessuale intensa e colma di piaceri, con più partner se i riti sono compiuti nei gruppi Tantrici. Queste donne iniziate, veggenti e profetesse, iniziano gli uomini alle meraviglie del sesso. Alcuni adorano le dee Yogini nel rito Tantrico dello Yoni Puja.
La Yoni è un simbolo sacro della religione Islamica:
Il Corano si riferisce alle donne che padroneggiano le tecniche di Yoga Tantrico sessuale col nome di “hurì dai grandi occhi neri" (Corano, 56:22). Queste donne sono dette in arabo huriyn.
“E li accoppieremo alle huriyn…” (Corano, 44:54) “Saranno ivi adagiati su alti giacigli in file, e li accoppieremo alle huriyn…” (Corano, 52:20)
Per comprendere il ruolo delle huriyn nei riti sessuali Tantrici è necessario riferirci alla dea Egizia del Tantra, Het-Heru (Het-Hor, o Hator). Questa dea è anche identificata con Afrodite/Venere, dea dell’amore. Le huriyn sono avatar di Het-Heru, e furono sia sacerdotesse sia insegnanti di varie scuole. In Grecia, nel tempio di Afrodite a Corinto, erano chiamate prostitute, la cui definizione è del tutto fuorviante. L'istruzione di uno studente ai misteri della scuola era pagata dal padre, mentre il non iniziato ritenne erroneamente che si pagasse la prestazione sessuale alla prostituta. Queste donne erano vestite di rosso ed erano chiamate le “donne scarlatte.”
Il loro sacro sangue mestruale era mischiato alchemicamente ad una polvere che gli ebrei chiamavano manna, sebbene l’origine fosse Egizia. Questo sacro cibo era chiamato “torta”, “oro”, “ambrosia”, ed aveva anche altri nomi nelle diverse culture. La manna è il cibo paradisiaco che Dio donò agli Israeliti nel deserto (Esodo, 16:14-24). Dei testi risalenti al III millennio a.C., asseriscono che i sovrani Egizi ingerivano la bianca manna d'oro sin dal 2180 a.C. Tuttavia, solamente gli adepti della scuola misterica Egizia conoscevano i segreti della sua manifattura.
Si crede che questo sacro cibo promuovesse la longevità e persino l’immortalità. Le sue proprietà segrete e alchemiche furono perdute durante le ultime dinastie Egizie. Questo è il motivo per cui si trova la cocaina in alcune mummie Egizie. I regnanti, alla ricerca della polvere perduta da impastare al sangue mestruale, inviarono delle spedizioni fino nelle Americhe per procurarsi quel mero sostituto alla sacra polvere color “bianco oro” rappresentato dalle foglie di coca. Malgrado gli sforzi compiuti per trovare il sacro cibo, esso non fu scovato né America, né altrove.
“E quando gli Hawaariyun (maschile di hurì al plurale) dissero: O Gesù figlio di Maria, il tuo Signore può far discendere su di noi una mensa dal cielo? E Gesù rispose: Temete Dio, se siete muminin (coloro che hanno raggiunto il livello dell’Amen o Nirvana). E dissero: Noi vogliamo mangiare di quella mensa e che si rassicurino i nostri cuori e che sappiano che tu sei stato sincero con noi e possiamo testimoniarne. E disse Gesù figlio di Maria: Dio mio! Signor nostro! Fa scendere su di noi una tavola dal cielo che sia per noi un 'Iyd, per il primo di noi e per l’ultimo di noi, che sia un segno che da Te ci viene, dacci della tua provvidenza, Tu che sei dei Provvidi il più buono!” (Corano, 5:112-114)
Il nostro ‘Iyd’ proviene dal verbo ‘aada’ (verbo di media debole) e seguito dalla particella araba “li” (nel nostro caso “‘Iyd-an li…”) significa “far ritornare un cibo o una bevanda, farlo prendere ancora una volta mettendolo davanti a qualcuno.” Molti traduttori e interpreti danno ad ‘Iyd il significato di “festa” che è senz’altro giusto, ma è utile sapere che ha anche un altro significato. ‘Iyd significa anche ciò che ritorna, che si ripresenta a visitare qualcuno (un pensiero, un’idea, un fantasma, ecc…)
(Kazimirsky, Dictionnaire Arabe-Francais, Tome second, pag 399 e 401). Il grande cibo è in “cielo”, e deve ritornare “in basso”. Questo cibo ripristina e ringiovanisce, portando serenità ai cuori delle persone che vogliono realizzare il Nirvana, il Samadhi, il Wu Chi o l’Amen.
Hawaariyun è solitamente tradotto con “discepoli” o “apostoli”. Questa traduzione non è sufficien-temente descrittiva. Hawaariyun è la controparte maschile del femminile hurì. Essi sono gli avatar di Heru (Hor o Horus), sono i maestri del controllo della libido, dell'energia sessuale e della ritenzione del seme col metodo respiratorio (chiamato mulabandha in Sanscrito e usato dagli yogi per prevenire l'eiaculazione).
Originariamente, un “hor”, era una funzione sacrificale. Le hurì (huriyn) divennero in inglese "whores" (puttane), ed il loro iniziale ruolo spirituale e culturale fu dimenticato. “Il Cristo figlio di Maria non era che un Messo di Dio come gli altri che furono prima di lui, e sua madre era una siddiyqat [maa kheru o colei i cui mantra furono manifestati fisicamente], ma ambedue mangiavano cibo.” (Corano, 5:75) Siddiyq è la versione araba del Camitico maa kheru (vero di parola). Simboleggia colui che essendo in accordo col Maat (la divina legge dell’ordine cosmico), ha acquisito l'abilità di manifestare le cose con l'uso dell’hekau (i mantra o le parole magiche).
Maria (ﻫ) divenne una di quelle. Maria (ﻫ) e Gesù (ع) “mangiarono il cibo” degli dei. Giacché questo cibo fu proibito ai mortali, è possibile che Gesù (ع) e Maria (ﻫ) non furono totalmente mortali. Com’è stato dichiarato precedentemente, il cibo celeste era mescolato in parte al sangue mestruale. Anche il Corano proibisce di bere il sangue. “In verità Iddio v’ha proibito gli animali morti e il sangue e la carne di porco.” (Corano, 2:173)
Le torte di sangue mestruale non erano lecite agli uomini perché erano cibo riservato agli dei. Proprio perché alcune concessioni furono fatte ai soli Profeti (ad esempio, sposare fino a quattro mogli) e all’uomo comune erano vietate, gli dei (in ebraico Elohim, nell’antico Egitto Neteru) ebbero dei favori che non potevano permettersi i mortali. Anche fra gli dei vi era un continuo disaccordo su ciò che gli uomini potessero o non potessero fare. Un gruppo desiderava lo sviluppo massimo degli uomini, l'altro invece voleva spaventarli, restringerli, punirli, intimidirli e limitare il loro sviluppo. Se leggiamo attentamente, il conflitto interno fra gli dei è presente nelle sacre scritture. Yahweh, per esempio, fu spaventato a morte dall’idea che gli esseri umani costruissero uno Shem (veicolo celeste e non nome o fama). “… Costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e acquistiamoci Shem… nulla li impedirà di condurre a termine ciò che disdegnano di fare, scendiamo e confondiamo il loro linguaggio” (Genesi, 11:4-7)
Dopo che Adamo mangiò il frutto dall'albero della conoscenza, un gruppo di dèi si mostrò preoccupato e disse: “l’uomo è diventato come uno di noi, quanto a conoscenza del bene e del male". (Genesi, 3:22) (YHWH, les Dieux et les anges, Permanence du Polytheisme dans la Religion de la Bible, Città del Vaticano, 2004).
Nel pensiero posteriore, si proibì qualsiasi cibo che potesse far progredire l’umanità. In alcune scritture esistono le proibizioni non perché siano potenzialmente dannose per il genere umano, ma perché una parte preponderante di dei volle impressionare gli uomini, prevenirli dal commettere azioni sconsiderate. Poiché non sono un maestro alchimista, non promuovo, né proibisco di cibarvi del flusso mestruale. Forse un giorno o l’altro, qualche scienziato ricomporrà gli ingredienti della formula che sono alla base delle torte Shen (significa nella lingua Egizia anello nel cerchio, significa anche infinito o eterno) offerte agli dei.
Il Simbolo dello Shen
Ci sono vari livelli della forza kundalini che è conosciuta con nomi differenti nei vari sistemi spirituali. L'energia kundalini che sale al più alto livello è chiamata Shechinah in Ebraico, Shekem in Egizio, Shakti nello Yoga Dravidico, Shen nel Taoismo e Sakinah nel Corano.
Il metodo migliore per raffinare la forza grezza della Salat kundalini e di trasformarla nella pura energia della Sakinah, è compiuta con metodi Tantrici. Mescolando, fondendo, vaporizzando, cocendo, elevando, coltivando e imbrigliando la forza della Salat Kundalini con le pratiche Tantriche sessuali, una sorta d’alchimia interna si presenterà per trasmutare la forza sessuale in energia divina.
“Egli è colui che fece discendere la Sakinah nei cuori degli “incondizionati, assoluti [Mu'minin]” (Corano, 48:4) Ho tradotto Mu'minin in “incondizionati, assoluti” e non ‘credenti’, per migliorare la traduzione. Mu'min proviene dal verbo “amana.” L’Amin (Amen) che termina la preghiera proviene da esso. Mu'min è tradotto quasi unanimemente insieme alla sua famiglia di parole in “credente, fedele, fidato, ecc…”
La vera origine di Mu'min è il termine Camitico Amun, Amen o Amon. Amen rappresenta lo stato di coscienza incondizionato. Letteralmente, Amen significa “nascosto.” Nascosto sotto il complesso di condizionamenti, riflessi, emozioni e appetiti dell’uomo, giace un incondizionato essere che è lo Stesso vero uomo (il suo Atman o Ba). Un Mu'min è un essere Imperituro che ha realizzato il suo vero Sé. Perciò, diventa affidabile e fedele… In un modo differente, il Mu'min trova in se stesso la pace interiore, una pace che non può essere turbata da ostacoli o sconfitte. Questo tipo di essere pacificato è chiamato Musulmano (colui che raggiunto l’Hetep/Salam).
Sono tre i differenti tipi di chi o energia. Nel Taoismo sono detti: il ching chi (sessuale), il chi mentale e lo shen chi (spirituale). Nella filosofia Egizia sono chiamati Ka, Ab e Ba rispettivamente. I termini Coranici sono nafs al-ammaarah, nafs al-luwaama e nafs al-mutma'innah. Shen-chi è chiamato Shechinah in Ebraico, Sakinah in Arabo, Shakti in Sanscrito e Shekem in Camitico (antico Egizio).
Siccome un uomo normalmente non accede allo stato di Shen/Sakinah prima dei 50 anni (e una donna solo dopo la menopausa), il vocabolo Arabo Shaykh (letteralmente, “vecchio uomo”) indica un maestro di Sakinah. “Non abbeveriamo le nostre greggi finché i pastori non avranno portato via le loro; perché nostro padre è un grande Shaykh.” (Corano, 28: 23)
Nell’Islam, Jethro [il suocero di Mosé (ﻉ)] è chiamato Shu'aib (ﻉ). È considerato un grande Shaykh, un sant’uomo dal potere terrificante e dalla saggezza imponente. Mosé (ﻉ) incontra la figlia dello Shaykh presso una fonte da cui attingeva acqua per il suo gregge. Si tratta di un espediente letterario usato sia dalla Bibbia sia dal Corano, per dimostrare che la vicina unione tra l’eroe e la donna é predestinata. Solitamente in questi “incontri alle fonti”, la damigella è in qualche modo angosciata o turbata mentre pasce il suo gregge, perché è molestata da uomini indisciplinati presso la sorgente. L’eroe arriva, risolve il problema dominando la situazione, intimidisce i presenti, abbevera le pecore e scorta la damigella fino a casa sua venendo accolto in famiglia.
La sorgente e la sua vita, da cui sgorga l’acqua rappresenta la Yoni femminile o la Vagina, l’utero con le sue secrezioni fluide ed il liquido amniotico che accorda la vita. Il gregge mal gestito, oppure i pecorai irriguardosi significa, che gli stimoli sessuali della giovane donna sono appena controllabili. Dare acqua al gregge significa, nel linguaggio dei simboli, raffreddare gli stimoli bollenti appagandoli sessualmente. La pecora rappresenta lo stimolo sessuale nella sacra scrittura, perché il maschio della specie (l’ariete o il montone) è il simbolo del segno dell’Ariete e di Marte, governatore dell’Ariete, ed è anche il principio planetario significatore del desiderio sessuale e dell’espressione.
L’icona Egizia dedicata all'hetep (la pace interiore) passando dall'Amen fu originariamente un ariete sopra un altare sacrificale. Il sacrificio fu successivamente ridotto solamente ad un’offerta deposta su un vassoio o sull’altare. L’icona è la raffigurazione dell’iniziato/a che ha conseguito l’Amen sacri-ficando e sublimando la sua pulsione sessuale per promuovere la pace e l’illuminazione interiore (Nirvana o Samadhi).
Mosé (ﻉ) fu iniziato prima che sposasse la figlia di Shu (Shu'aib), fece l’apprendista del grande Shaykh per otto anni (cioè, ottenne la qualità di veggente ed il magistero Profetico presso la seconda sfera dell’Albero della Vita). Inoltre, Mosé (ﻉ) ottenne l’avanzamento totale facendo un apprendistato di dieci anni (cioè, conseguì l’iniziazione presso la più elevata sfera, la sfera zero, e raggiunse l’Amen). “O padre mio, assumilo: è davvero il migliore che tu possa assoldare: è il Qawiyy (forza) di Amen.” (Corano, 28:26)
La forza della Salat raffinata ai livelli più elevati si tramuta in Sakinah. Così, un essere incondizionato sperimenta una profonda, profonda tranquillità. “Egli v’ha create da voi stessi delle spose, acciocché raggiungiate la Sakinah con esse (in arabo li-taskunuu)… in questo v’ha un segno per gente che sa meditare” (Corano, 30:21)
Le persone che praticano correttamente gli esercizi sessuali Tantrici usando le giuste posture, gli oli essenziali, le immagini, le musiche e i vari colori, possono sperimentare una miracolosa spiritualità. Qualsiasi operazione magica è amplificata di molte volte dalle pratiche sessuali corrette. Quest’uso del Tantra è chiamato “Sesso Magico.”
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Bibliografia
1. Amir Fatir, Sakinat: Tantra Yoga of the Quran.
2. James Dure, Manna, Magic Mushroom Bible Sacrament, Sacred WinePress.
3. Kazimirsky, Dictionnaire Arabe-Francais, Librairie du Liban.
4. YHWH, les Dieux et les anges, Permanence du Polytheisme dans la Religion de la Bible, Collana Ricerche, Ed. Urbaniana University Press, Città del Vaticano 2004, pp. 238,