Gli Insegnamenti fondamentali del Mahayana

 

nel "Mahaparinirvana Sutra" – 

del Dott. Antony  Page

    

Il cuore vivente del messaggio rilasciato dal Buddha nel Nirvana Sutra, è che in realtà il Buddha non muore mai, e mai è distrutto. La sparizione o estinzione del suo intimo ‘essere’ è una impossibilità assoluta. Solamente la sua forma fisica passa via, ma in ogni caso quella forma fisica è solo una impermanente proiezione o magìa Buddhica - non il Buddha ultimo che risiede oltre di esso, che non conosce inizio ed ugualmente non conosce fine, nel tempo o spazio. Il Buddha non è un essere di carne, tendini, sangue ed ossa, ma è l’eterno Dharmakaya ("Corpo della Verità") che è incondizionato, increato, non-prodotto, senza confini, inafferabile, imperscrutabile ed immortale. 

     Il secondo insegnamento-chiave di questo sutra è la dottrina della presenza nascosta all'interno di tutti gli esseri del "Buddha-dhatu" ("Buddha-elemento", "Buddha-principio", "Buddha-sfera"). Questo termine è stato da molti tradotto (erroneamente) come "Buddha-natura" ed ora è noto così; ma forse d'ora innanzi è consigliabile usare l'espressione corretta, Buddha-dhatu, ad evitare l'impressione che ciò di cui si sta parlando qui sia il "temperamento" o il "carattere" o la "predisposizione" del Buddha al nostro interno. Questo non è il significato ad esso esattamente attribuito nel Nirvana Sutra. Il Buddha-dhatu ha più un significato di "Fattore-di-Buddha" o "Principio-di-Buddha" che non di "natura". Quindi, "Natura-di-Buddha" sarà non appena possibile gradualmente corretto in "Buddha-dhatu", nel testo del sutra fatto da Yamamoto, incluso su questo sito-web.     

Che cos’è il Buddha-dhatu? È l'eterna Essenza Buddhica di tutti gli esseri senzienti, increata, totalmente pura, incondizionata, inviolabile, indistruttibile, sempre stabile e incrollabile (svabhava). È la forza vitale (jivaka), il nutriente potere all'interno dell'essere, che lo sostiene e che, quando è pienamente visto e riconosciuto, trasforma quest’essere in un Buddha. È il "Vero Sé" (satyatman) o il "Grande Sé" (mahatman) del Buddha stesso, ed è ‘onnisciente’ (sarvajna). Esso non è altri che la Realtà (non solo una metafora che punta ad un qualche potenziale futuro). E’ onnipresente al nostro interno, proprio qui ed ora. E non è certo un altro modo di parlare della "Vacuità", o soltanto un "mezzo-abile" o intelligente tattica - senza alcuna esistente Realtà in esso – com’è generalmente asserito da secolari studiosi buddhisti ed altri commentatori tendenti ad una visione nichilistica (si veda, per una particolareggiata confutazione di questo pericolosa ed erronea visione, il sito web:http://www.nirvanasutra.org.uk/buddhanaturenotupaya.htm).

Il Buddha-dhatu è l'eterno Reale stesso. Un altro nome per questo Buddha-dhatu è Tathagata-garbha. Il significato letterale di questa espressione è "Utero-del- Buddha" o "Embrione-del-Buddha". Il termine implica che è indispensabile per il praticante buddhista entrare nel profondo 'Utero Buddhico', all’interno di se stesso, per ri-nascere come un nuovo Buddha. E quell’Utero-Buddha che si trova molto in profondità è inerente all'essere ultimo del Buddha stesso, nel suo Dharmakaya (il vero essere primordiale). Il Buddha così è considerato la sorgente generativa che sostiene la vita eterna. Esso è paragonato ad un grande lago che dà origine a tutti i flussi vitali di dèi ed umani ed al grande oceano in cui essi tutti convergono nella lunga e duratura vita di tutto ciò che esiste - quella del Buddha stesso.  

     Anche se il termine Tathagata-garbha include la connotazione di "embrione", il Tathagata-garbha non dovrebbe esser visto come un qualcosa che sta crescendo, sviluppando o maturando nella perfezione. Esso è già perfetto, puro e completo con tutte le virtuose e inconcepibili Buddha-qualità. In questo collegamento, in associazione al Tathagata-garbha, uno dovrebbe pensare a quando il Buddha era nell'utero della sua propria madre, la Regina Maya: egli (come detto nel Lalita-Vistara-Sutra) entrò nel suo utero, in modo radiante, completo, perfetto, totalmente consapevole, e vi dimorò pieno di luce, nella postura del loto, mentre dispensa gli insegnamenti a quelli che potevano vederlo. In questo grande Lalita-Vistara-Sutra si legge di come il Buddha "embrionale" nell'utero di sua madre era: "luminoso, glorioso, grazioso, bello da vedere, seduto a gambe incrociate... [e] splendente come oro puro..." (Voice of Buddha, Dharma Publishing, p. 109). In maniera analoga, il Tathagata-garbha (l’immanente Sé-Buddha) è perfetto, d’oro -in quanto a radianza e valore, e completo all'interno di ogni essere - ma è celato in profondità, nascosto alla vista mondana. Ciò che è necessario semplicemente è che gli esseri mondani dovrebbero andare sempre più in profondità al loro interno, sempre più vicini alla realizzazione – cioè, alla percezione - del Tathagata-garbha interno, facendo piazza pulita di tutti i klesha (le tendenze e stati mentali negativi, come avidità, rabbia, ignoranza, orgoglio, invidia e gelosia), che lo rendono celato alla vista. Così, lo sradicamento di queste afflizioni morali ed emotive permette al Buddha-dhatu, o Tathagata-garbha, di venir rivelato in tutto il suo luminosissimo splendore; tuttavia, il Tathagata-garbha stesso rimane immutabile per sempre, fermo ed immobile (dhruva) come quintessenza e causa della Buddhità.  

A motivo della presenza del sacro Buddha-dhatu all'interno delle profondità della mente di ogni essere, tutti gli esseri dovrebbero essere trattati con gentilezza, compassione e con un atteggiamento di uguaglianza: non si dovrebbe uccidere alcuna persona o creatura vivente, e ci si dovrebbe astenere dal mangiare carne, dato che il consumo della carne "distrugge la grande bontà amorevole" e fa sì che la paura sorga in numerosi animali, grandi e piccoli. Il Bodhisattva (un Buddha futuro) non dovrebbe mai infliggere danno a nessun essere, e dovrebbe invece essere intento a donare la "vita eterna" ad ogni persona e creatura, con il guidare quell’essere - tramite l'uso di ‘abili-mezzi’ (kausalya-upaya) – verso il santuario del Nirvana: la più alta felicità, e la pace eterna. 

Si dovrebbe rinunciare al proprio Nirvana, per aiutare prima gli altri ad andare verso di esso? Secondo il Mahaparinirvana Sutra, la risposta è "no": uno dovrebbe prima ottenere il Risveglio (bodhi) ed il Nirvana per sé, così sarà messo meglio per condurvi anche gli altri. Però, mentre uno sta cercando il Risveglio per se stesso, dovrebbe anche agire per il beneficio degli altri. La motivazione per raggiungere il Risveglio dovrebbe essere duplice, una è la scoperta della felicità durevole per sé e l’altra di indicare pure per gli altri la via verso quella felicità. 

     Cos’è che costituisce il Sentiero per il Risveglio ed il Nirvana? Il principale sentiero indicato da questo sutra è l'estirpazione degli stati mentali negativi e dei comportamenti immorali (incluso il desiderio egoico, l’odio, l'ignoranza, l'avidità, e un modo di vivere scorretto - come essere un soldato o uccisore di animali), la coltivazione delle paramita (perfezioni morali, come generosità e meditazione), il condurre una vita pura ed innocua, il fedele studio, la pratica e la venerazione del Mahaparinirvana Sutra, e la costante coltivazone meditativa dell'idea sull'eternità, l’immutabilità e l'indistruttibilità del Buddha. Il Buddha ha dichiarato: "Il Tathagata [cioè, il Buddha] risiederà nelle case di coloro che costantemente pensano che il Tathagata è eterno [nitya], immobile [dhruva] e duraturo [sasvata]". (Versione Tibetana, Cap. Otto: "I Quattro Metodi di Insegnamento"). Anche l'adorazione, ed il fare offerte di incenso al Nirvana Sutra, sono atti positivi che generano salubre karma positivo e portano uno sempre più vicino al Nirvana. 

*Nota: Io ho approntato un altro sito-web principalmente dedicato ad altri sutra importanti sul "Tathagatagarbha". Vi si può accedere cliccando su:  

http://www.webspawner.com/users/bodhisattva/index.html.

Comunque, per andar avanti pagina per pagina in quel website, avrete bisogno di "copiare" la 'URL' (il cyber-indirizzo) alla fine di ogni pagina e di incollarlo nella barra di indirizzo alla cima del browser. Poi cliccare su "Vai", e questo dovrebbe portarvi alla successiva pagina di quel website di "buddhismo-Tathagatagarbha". Io raccomando che tutti i seri studenti e praticanti di "buddhismo del Nirvana-Sutra" di studiare ed assorbire gli insegnamenti di questi altri sutra ‘Tathagatagarbha’: essi sono immensamente importanti e positivi. Chiunque sia uno studente di "buddhismo del Nirvana-Sutra" è anche fortemente esortato a leggere ed assorbire i magnifici insegnamenti ispirativi del Tantra buddhista, chiamati “Kunjed Gyalpo” (Il Re creatore di Tutto) in cui vi è il supremo Buddha primordiale, Samantabhadra (la stessa Mente Risvegliata), che insegna come Egli "sia tutto" e che tutte le cose sono "Un Unico "né" – cioè, l'assoluta pura Mente del Buddha.

Per altre informazioni fondamentali su questo assolutamente positivo ed ispirante testo tantrico:  http://www.nirvanasutra.org.uk/allcreatingkingtantra.htm 

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