TESTIMONIANZE….
DANNI e PROBLEMI legati all’ignoranza del SESSO

(Con dati estratti da INTERNET-)

 

 

Può, in un giornalino come questo, che tratta di spiritualità e di filosofia buddhista, trovare spazio un argomento così audace e caustico come il sesso? A dire il vero, molte componenti dell’ignoranza tra-scendente e metafisica delle persone del nostro tempo hanno nondimeno anche una matrice psico-fisiologica, che ha a che fare con aberrazioni, problematiche e devianze di tipo sessuale. Ma soprattutto con una vera e propria impreparazione e ignoranza a trattare le energie che vengono attivate e scaricate attraverso il sesso. Non è un caso che una indagine commissionata dalla Rizzoli Larousse e coordinata dalla psicosessuologa Serenella Salomoni (la quale ha interpellato un campione di 800 adolescenti tra i 12 e i 18 anni) ha svelato come l'argomento di attualità che maggiormente interessa i giovani sia il sesso, e che l'89% di loro desidererebbe affrontarlo anche fra i banchi di scuola. In realtà, però, solo l'8% dichiara di cercare la risposta fra gli insegnanti (giudicati appunto troppo impreparati sull'argomento) e solo il 12% dai genitori (troppo assenti). Così, a quanto risulta dall'indagine, il 38% degli intervistati cercherebbero le risposte alle loro domande consultando i libri, la Rete (Web) e… i nonni.

Questi dati sottolineano l'urgenza di inserire un vero programma di educazione sessuale nelle nostre scuole. La situazione, infatti, è decisamente differente in tanti altri Paesi europei. In Svezia e in Danimarca le prime nozioni sull'argomento vengono date nelle scuole materne; in Francia i bambini, a partire dai 5 anni, leggono insieme agli insegnanti semplici libretti chiamati ‘Questions d'Amour’; in Gran Bretagna, nei Paesi Bassi e in Germania l'educazione sessuale rientra tra le materie della scuola d'obbligo. Unica nota positiva è che i giovani, così come rileva Serenella Salomoni, "riguardo al sesso cercano delle risposte semplici e chiare che insegnanti e genitori, spesso imbarazzati e poco preparati, non riescono a dare loro. Il fatto che si rivolgano ai nonni ed alle nonne o cerchino in autorevoli volumi delle risposte precise e puntuali indica un forte senso di responsabilità, una manifestazione di curiosità positiva oltre ad un bisogno di rassicurazione".  Ma, esiste forse una vera e propria pornodipendenza? Non si possono fare statistiche perché, chi la "pratica", difficilmente riesce ad ammetterlo liberamente. Si tratta comunque di un fenomeno estremamente vasto e in fortissima crescita che, a quanto pare, colpisce il 6% dei maschi italiani, in una fascia d'età compresa fra i 20 e i 45 anni. In Italia si comincia a parlarne soltanto adesso, grazie alla nascita di veri e propri gruppi di aiuto che affrontano il tema della "porno-dipendenza" quale problema che non deve assolutamente essere sottovalutato. Il professor Alvin Cooper del Marital Services and Sexuality Centre di San José, in California, ha evidenziato come 8 frequentatori abituali di siti a sfondo sessuale su 10 siano a serio rischio di sviluppare un disturbo da dipendenza sessuale.

Oggi, poi, la Rete Informatica rende assolutamente abbordabili immagini e video che propongono le devianze sessuali più disparate. Tutti materiali raggiungibili gratuitamente e senza alcuna protezione. Il risultato? Una vera e propria "perdita della realtà" nella sfera sessuale, che conduce all'annullamento delle relazioni inter-personali. Gianni Lanari, psicoterapeuta e presidente del Centro Italiano Sviluppo Psicologia di Roma, spiega: "Il porno-dipendente soffre di una patologia ossessivo-compulsiva. Non può fare a meno della pornografia ed è posseduto da essa. Perde l'integrità personale e la libertà: si rifugia in un mondo di fantasie sessuali, lontano spesso dalla normale vita amorosa e dal rapporto con gli altri". Nel 2003, un ex porno-dipendente, ha fondato l'unico gruppo italiano di aiuto, riunito adesso nel sito www.Noallapornodipendenza.it. Un sito che vanta oltre 40 mila contatti al mese, seguito da 4 psicologi. Un porto sicuro per chi vuole uscire da questo problema. Perciò, non si può negare che un problema esista, e i danni provocati da questo problema sulla psiche delle persone, sono veramente enormi. Il più delle volte, questi danni sfociano in silenziose e drammatiche nevrosi e paranoie, con evidenti stati di alterazione psico-sociale che mettono a rischio anche la successiva collocazione dei giovani individui nelle fasce sociali della collettività.

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COMMENTO di Aliberth:- Tutto questo, secondo noi, non dovrebbe accadere se accanto ad una seria educazione sessuale di tipo scolastico si eliminassero alla radice tutti i tabù sessuali che da sempre affliggono gli esseri umani. Non a caso, nelle antiche culture Asiatiche, la questione del sesso non era ritenuta come oggi così opprimente e problematica. Infatti, in India, Tibet, Cina e Giappone, paesi imbevuti di prevalenti culture filosofiche e mistiche (come Induismo, Buddhismo e Taoismo) che mettevano al primo posto l’emancipazione mentale degli individui, insieme alla religione, all’arte ed alla cultura, si insegnava alle persone un sistema di padronanza delle emozioni e pulsioni (sia erotiche che di altro tipo), come il ‘Tantra’, che se ben compreso e ben applicato, serviva di gran lunga a superare quel tipo di problematiche. Non sarebbe forse meglio un ritorno a quel tipo di istruzione? Piuttosto che vedere gli esseri umani soccombere di fronte ad una contaminazione mentale e fisica (non dimentichiamoci del nefasto sviluppo dell’AIDS), non sarebbe meglio che le stesse strutture educative, piuttosto che tentar di impedire e frustrare le pulsioni naturali degli individui, li aiutassero a superare il problema con la vera conoscenza? Anche se, onestamente, potrebbe accadere che ogni rimedio, se mal applicato, risulti a volte essere peggiore del male, visti gli errori che sono stati fatti nell’antichità, varrebbe la pena di riprovare a proporre metodiche di relazione tra gli individui di sesso opposto, che portino all’armonia e alla scoperta di quella ‘unità’ che, se spiritualmente passa attraverso la comprensione del Dharma, fisicamente può essere sperimentata solamente con un sano e armonioso rapporto sessuale. Altrimenti, sarebbe meglio astenersi dal sesso e smettere di praticarlo. Forse questa sarebbe la cosa migliore.  ---JJJ