La Buddhist Society è un ente di beneficenza registrato nel Regno Unito con l'obiettivo dichiarato di [fra l’altro...]: “pubblicare e far conoscere i principi del buddhismo ed incoraggiare lo studio e la pratica di tali principi”. La Buddhist Society è un'organizzazione laica inter-confessionale e non settaria. Offre colloqui e corsi sugli insegnamenti di tutte le differenti e più importanti scuole e tradizioni buddhiste, nonché un programma strutturato di corsi di buddhismo in generale, sia per il pubblico che per i soci. Ha un avviato programma editoriale e, nelle sue sedi locali in Gran Bretagna, vi è una delle principali biblioteche sul buddhismo, che è gestita da un consiglio eletto, mentre il suo patrono è il 14° Dalai Lama. Tra le altre pubblicazioni, produce The Buddhist Directory, un libro di riferimento che elenca la stragrande maggioranza dei centri, gruppi, e altre organizzazioni buddhiste nel Regno Unito e in Irlanda, e una rivista trimestrale ‘La Via di Mezzo’. La Società nasce nel 1924 a Londra come propaggine della Loggia Teosofica del Dott. Christmas Humphreys, un giudice Britannico convertito al buddhismo. E’ poi diventata un organismo indipendente nel 1926 ed Humphreys rimase suo presidente fino alla sua morte nel 1983. Nel 1961, Sua Santità il 14° Dalai Lama è diventato patrono della Società, prima organizzazione in Occidente a ricevere tale onorificenza. La ‘Buddhist Society’ è stata una delle prime organizzazioni buddhiste al di fuori dell'Asia e tuttora rimane una delle più antiche d'Europa, fino ad oggi. La Società, fin dai primi giorni, ha posseduto una biblioteca, le prime registrazioni della quale risalgono al 1926. La dimensione della Biblioteca è limitata dallo spazio attualmente a disposizione, con circa 4.000 volumi al piano terra oltre a più di altri 1.000 in altre parti dell'edificio. Il nucleo della collezione è materiale che supporta la credenza e la pratica degli attuali praticanti buddhisti nel Regno Unito, sebbene siano ben coperti i soggetti periferici. La maggior parte dei libri sono disponibili al prestito per i soci residenti nel Regno Unito. Gli utenti non membri possono consultare i libri durante i periodi in cui la Società è aperta al pubblico. Come parte della riorganizzazione di cui sopra, è stato sviluppato un data-base del computer per sostituire il catalogo a schede. Grazie alla generosità di uno dei membri, questo database è ora disponibile per la ricerca online. Biblioteca> Scritture> Tradizione orale L'insegnamento del Buddha fu dato oralmente. Egli insegnò per 45 anni, adattando il suo insegnamento in base ai gruppi che aveva davanti, e di conseguenza nei testi vi è una certa duplicazione. La lingua che egli usava si dice che fosse il Magadhi. Il Sangha memorizzava gli insegnamenti, e c'erano recitazioni di gruppo nelle riunioni e nelle occasioni speciali. Gli insegnamenti vennero approvati e autenticati dal Primo Concilio, e furono tramandati con precisione di generazione in generazione per mezzo di queste recitazioni di gruppo. La tradizione orale continua ancora oggi. Il Sangha recita testi selezionati in occasione di cerimonie e talvolta vi partecipano i laici. La recita è considerata come atto sacro, oltre al fatto di ricordare e insegnare il Dhamma. >Il Canone Pali L'insegnamento fu scritto in Pali prima del IV° Concilio in Sri Lanka circa nel 25 a.C. La scrittura era in tre sezioni, Vinaya-Pitaka, Sutta-Pitaka e Abidhamma-Pitaka, seguendo la divisione fatta nei vari Concili, ed è chiamata Tipitaka (tre canestri). Il Vinaya-Pitaka consiste di 227 regole di condotta e disciplina, applicabili alla vita dei monaci e delle monache. E' diviso in tre parti e, oltre alle regole, dà riferimenti delle circostanze in cui una regola e le eccezioni della regola sono state promulgate. Il Sutta-Pitaka consiste dell'insegnamento principale, o Dhamma. E' diviso in cinque Nikaya, o raccolte. Questi sono a loro volta divisi in insegnamenti lunghi (Digha-Nikaya), insegnamenti di media lunghezza (Majjhima-Nikaya), e vari tipi di brevi insegnamenti, in accordo a temi comuni (Samyutta-Nikaya), una raccolta predisposta per argomenti trattati (Angutta-Nikaya) e una raccolta di una serie di brevi testi in versi e in prosa. L’Abhidamma-Pitaka si compone di sette libri riferiti come l'insegnamento superiore o ulteriore. Si tratta di una analisi e sistematizzazione filosofica della dottrina, e sembra essere l'attività scolastica dei monaci. Queste scritture erano vergate su strisce di foglie di palma secche tagliate a rettangoli e incise con uno stilo in metallo intinto con inchiostro di carbonio. Un filo era passato attraverso le pagine per tenerle ordinate e coperte minuziosamente in legno verniciato fissato alle estremità. Ciò viene fatto ancor oggi ed è considerato un'attività meritoria. Il Canone Pali è stato scelto, recitato e accettato nei Concili. Il tutto è stato tradotto in inglese. Il Canone Pali è stato messo su un unico disco CD-Rom che è pubblicato dalla American Academy of Religion and Scholar’s Press in Atlanta, USA. >Il Canone Sanscrito Il Buddha consigliò i monaci di insegnare nelle diverse lingue dei popoli. E così, quindi, l'insegnamento orale continuò in India nelle forme di un Sanscrito parlato. Nel Quarto Concilio in India nel 1° secolo d.C., l'insegnamento fu poi scritto in Sanscrito e così fu noto come il Canone Sanscrito. Vi furono diverse versioni del Canone Sanscrito, tutte simili per forma e contenuto. Sia il Canone Pali che il Canone Sanscrito possono essere fatti risalire al comune insegnamento originale del Buddha. Il Tripitaka, o Canone Sanscrito, visualizzava le stesse tre divisioni come il Canone Pali, vale a dire: Vinaya-Vaibasha – le regole monastiche; Sutra-Vaibasha - il Dharma, le cinque Agama che corrispondevano alle cinque Nikaya del Canone Pali, e Abhidharma-Vaibasha - l'analisi filosofica e scientifica che differiva dalla corrispondente sezione del Canone Pali. Il Canone Sanscrito non esiste in una forma completa in India, ma esiste in traduzioni in Cinese, Giapponese e Tibetano. Sezioni di esso sono state rinvenute dagli archeologi in Asia Centrale. >Testi del Mahayana Con lo sviluppo del Mahayana, nuovi Sutra furono scritti. L'insegnamento nel Canone Sanscrito fu incorporato nell'insegnamento Mahayana. I nuovi Sutra erano basati sui testi esistenti, ma vi fu aggiunto nuovo materiale per incorporare le idee Mahayana. Dei molti nuovi Sutra scritti, nove sono considerati particolarmente importanti. Quattro dei più popolari e importanti sono:
’Prajnaparamita-Sutra’ (Sutra della Perfezione della Saggezza), che stabiliscono gli insegnamenti del Vuoto, o Vacuità (Shunyata). Saddharma-Pundarika-Sutra (Sutra del Loto), che spiega l’unità degli insegnamenti e rende onore ai Bodhisattva. Il Mahayana considera che questo Sutra sia il Supremo Insegnamento, ed è considerato il Sutra più importante in Cina e Giappone. ’Vimalakirtinirdesa-Sutra’, che spiega come un laico possa diventare un Bodhisattva. Sukhavati-Sutra che insegna che la Terra del Buddha Amida è aperta a tutti i credenti. >I Testi Tantrici Con lo sviluppo del Buddhismo Tantrico, anche nuovi testi Tantrici furono generati per trattare con queste nuove idee. Essi hanno a che fare con: (a) Kriya tantra - cerimonie e riti, (b) Charya tantra – pratica dei riti, (c) Yoga tantra - la pratica dello yoga, (d) Anuttarayoga tantra – il più alto misticismo. Il Buddhismo Tantrico, ed ora il buddhismo Tibetano (Scuola Vajrayana), sottolineano l'insegnamento personale; questi testi sono però difficili da leggere e capire in quanto hanno bisogno di essere integrati con l'insegnamento orale. Esempi di testi tantrici sono: Hevajra-Tantra, Guhya-Samaja-tantra (Unione del triplice corpo del Buddha) e Kalachakra-tantra (Wheel of Time - Ruota del Tempo). >I Testi Cinesi, Coreani e Giapponesi (Chan e Zen) Il buddhismo arrivò in Cina nel 1° secolo d.C.. Lo sviluppo del buddhismo in Cina e la registrazione della dottrina come ‘Canone Cinese’, fu una delle più grandi conquiste della civiltà umana. I testi Sanscriti delle diverse tradizioni furono portati in Cina e la traduzione in Cinese dei testi continuò dal 200 d.C. fino a circa il 1200 d.C. In un primo momento, monaci non-cinesi, e poi quelli Cinesi, lavorando individualmente e in team, portarono avanti il lavoro di traduzione. Furono istituiti progetti di traduzione di Stato, aggiungendovi anche Sutra Cinesi Originali. Il Tripitaka Cinese, o Canone Cinese, fu compilato seguendo lo stesso schema. C'erano il Vinaya, il Sutra e l’Abhidharma Pitaka, e comprendeva anche i Sutra originali Cinesi. Intorno all’8° secolo, in Cina fu inventata la stampa a blocco di legno, sì da poter fare più copie dei Sutra. Il più antico libro stampato oggi esistente è il Sutra del Diamante, datato 868 d.C.. Il vasto Canone Cinese sta per essere tradotto in Inglese. Il Tripitaka Cinese è stato tradotto in Coreano nel 10° secolo d.C. e più tardi il Tripitaka Coreano fu stampato. Il Tripitaka Cinese fu portato in Giappone e ivi copiato. L’arte di copiare i Sutra divenne un’importante attività religiosa in Giappone. Esso fu pubblicato nel 17° secolo d.C.. Il Tripitaka Cinese ed il Tripitaka Pali sono stati tradotti in Giapponese nel secolo scorso. >Il Canone Tibetano e Mongolo I testi Sanscriti furono tradotti in Tibetano e raccolti in 333 volumi nel 14° secolo. La letteratura Tibetana si articola in due parti: il ‘Kanjur’ (Traduzione delle Parole del Buddha), che comprende il Vinaya, i Sutra e l’Abhidharma ed anche i testi Tantrici. Il ‘Tanjur’ (Traduzione dei Commentari), che consiste di commentari sui principali testi, canti ed anche scritti di medicina, di grammatica e così via. La prima edizione fu pubblicata a Pechino nel 1410 d.C. Solo una piccola parte del Canone Tibetano è stato tradotto in Inglese. Il Tripitaka Tibetano è stato poi tradotto in Mongolia nel 18° secolo d.C. >I Commentari: Inoltre, come risultato dei molti studi buddhisti e delle Borse di studio, nella Biblioteca della Buddhist Society c'è una grande quantità di materiale formato dai Commentari, che sono stati pubblicati in più di 2.500 anni dagli studiosi Asiatici nei diversi paesi.
The Buddhist Society is a UK registered charity with the stated aim to: [...] publish and make known the principles of Buddhism and to encourage the study and practice of those principles. The Buddhist Society is an inter-denominational and non-sectarian lay organization. It offers talks and classes on the teachings of all the different major mainstream Buddhist schools and traditions, as well as a structured programme of courses on general Buddhism, for both the public and members. It has a publishing programme and in its premises houses one of the main libraries in Britain on Buddhism. It is managed by an elected council and its patron is the 14th Dalai Lama. Among other publications, it produces The Buddhist Directory, a reference book which lists the vast majority of Buddhist groups, centres and other related organisations in the United Kingdom and Ireland, and The Middle Way, a quarterly journal. The Society was created in 1924 in London as an offshoot of a Theosophical Lodge by Christmas Humphreys, a British judge and convert to Buddhism. It became an independent body in 1926 and Humphreys remained its president until his death in 1983. In 1961 His Holiness the 14th Dalai Lama became patron of the Society, the first organisation in the West to be so honoured. The Buddhist Society was one of the first Buddhist organisations outside Asia and remains one of the oldest in Europe to date.The Society has possessed a library since the earliest days; the first accessions records date from 1926. The size of the Library is limited by the space presently available to about 4,000 volumes on the Ground Floor plus approximately 1,000 more elsewhere in the building. The core of the collection is material supporting the belief and practice of present-day Buddhists in the UK, although peripheral subjects are covered as well. Most of the books are available for loan to members resident in the U.K. Non-members may consult books during the hours when the Society is open to the public. As part of the reorganization referred to above a computer database has been developed to replace the card catalogue. Thanks to the generosity of one of our members, this database is now available for searching online. Library > Scriptures > Oral Tradition The Buddha’s teaching was oral. He taught for 45 years, adapting the teaching to suit the group he was addressing, and there is duplication in the texts. The language he used is understood to be Magadhi. The Sangha memorized the teachings, and there were group recitations at festivals and special occasions. The teachings were rehearsed and authenticated at the First Council, and were handed down from generation to generation accurately by means of these group recitations. The oral tradition continues today. The Sangha chant selected texts at ceremonies and sometimes the lay people join in. The chanting is considered to be sacred act, in addition to reminding and teaching the Dhamma. Pali Canon The teaching was written down first at the Fourth Council in Sri Lanka about 25 B.C.E. in Pali. The writing was in three sections, Vinaya Pitaka, Sutta Pitaka and Abidhamma Pitaka, following the division at the Councils, and is called the Tipitaka (three baskets). The Vinaya Pitaka consists of the 227 rules of conduct and discipline applicable to the monastic life of the monks and nuns. It is divided into three parts and, in addition to the rules, give accounts of the circumstances under which a rule was promulgated and exceptions of the rule. The Sutta Pitaka consists of the main teaching or Dhamma. It is divided into five Nikayas or collections. These are the long teachings (Digha Nikaya), medium length teachings (Majjhima Nikaya), groups of shorter teachings according to common topics (Samyutta Nikaya), a collection arranged to subjects discussed (Angutta Nikaya) and a collection of a variety of shorter texts in verse and prose. The Abhidamma Pitaka consists of seven books called the higher or further teaching. This is a philosophical analysis and systematization of the teaching and seems to be the scholarly activity of the monks. The writing was on strips of dried palm leaves cut into rectangles and etched with a metal stylus and rubbed over with carbon ink. A thread was passed through the pages to keep them in order and elaborately painted wooden covers fixed at the ends. This is done even today and is considered to be a meritorious activity. The Pali Canon has been recited, checked and agreed at the Councils. The whole of it has been translated into English. The Pali Canon was put on a single CD-Rom disk which is published by the American Academy of Religion and Scholar’s Press in Atlanta, USA. Sanskrit Canon The Buddha advised the monks to teach in the different languages of the people. The oral teaching continued in India in forms of oral Sanskrit. At the Fourth Council in India in the 1st century C.E. the teaching was written down in Sanskrit and was known as the Sanskrit Canon. There were different versions of the Sanskrit Canon, all similar in form and content. Both the Pali and the Sanskrit Canons can be traced to the common original teaching of the Buddha. The Sanskrit Tripitaka, or Canon, displayed the same three divisions as the Pali Canon, namely: Vinaya Vaibasha – monastic rules; Sutra vaibasha – the Dharma, the five Agamas corresponded to the five Nikayas of the Pali Canon, and Abhidharma Vaibasha –the scholarly philosophical analysis which differed from the corresponding section of the Pali Canon. The Sanskrit Canon does not exist in a complete form in India, but does exist in translations in Chinese, Japanese and Tibetan. Sections of it have been unearthed by archaeologists in Central Asia. Mahayana Texts With the growth of the Mahayana, new Sutras were written. The teaching in the Sanskrit Canon was incorporated into the Mahayana teaching. The new Sutras were based on the existing texts but new material was added to incorporate the Mahayana ideas. Of the many new Sutras written, nine are considered particularly important. Four of the most popular and important are: Prajnaparamita Sutras (Wisdom, Perfection Sutra), which set out the teachings of Emptiness (Sunyata). Saddharma Pundarika Sutra (Lotus Sutra), which explains the one-ness of the teachings and praises the Bodhisattva. Mahayana considered this to be the supreme teaching, and it is considered the most important Sutra in China and Japan. Vimalakirtinirdesa Sutra, which explains that a layperson can become a Bodhisattva. Sukhavati Sutra teaches that Buddha Amida’s land was open to all believers. Tantric Texts With the growth of Tantric Buddhism, new Tantric texts came into being dealing with new ideas. They deal with: (a) Kriya tantra – ceremonies and rites, (b) Carya tantra – practical rites, (c) Yoga tantra – practice of yoga, (d) Anuttarayoga tantra – higher mysticism. Tantric Buddhism and now Tibetan Buddhism (Vajrayana school) emphasize personal teaching and these texts are difficult to read and understand since they need to be complemented by oral teaching. Examples of tantric texts are: Hevajra Tantra, Guhya samaja tantra (Union of the triple body of the Buddha) and Kalacakra tantra (Wheel of Time). Chinese, Korean and Japanese Texts Buddhism came to China in the 1st century C.E.. The development of Buddhism in China and the recording of the teaching as the Chinese Canon is one of the great achievement s of human civilization. The Sanskrit texts of different traditions were taken to China and the translation of the texts into Chinese went on from 200 C.E. to about 1200 C.E.. At first non-Chinese, and later Chinese monks, working individually and in teams, carried on the translation work. State translation projects were established. Original Chinese Sutra were added. The Chinese Tripitaka, or Canon, was compiled and followed the same pattern. There was the Vinaya, Sutra and Abhidharma Pitakas, and it included the original Chinese Sutras. About the 8th century the Chinese invented wood block printing to make multiple copies of the Sutras. The oldest printed book in existence is the Diamond Sutra dated 868 C.E.. The vast Chinese Canon is in the process of being translated into English. The Chinese Tripitaka was translated into Korean about 10th century C.E. and later the Korean Tripitaka was printed. The Chinese Tripitaka was brought to Japan and copied. Sutra coping became an important religious activity in Japan. It was published in the 17th century C.E.. The Chinese Tripitaka and the Pali Tripitaka have been translated into Japanese last century. Tibetan and Mongolian Canon The Sanskrit texts were translated into Tibetan and were edited in the 14th century in 333 volumes. The Tibetan literature is in two parts: Kanjur (Translation of the Word of the Buddha) includes the Vinaya, Sutra and Abhidharma and also the Tantric texts. Tanjur (Translation of Commentaries) consists of commentaries on the main texts, hymns and also writings on medicine, grammar and so on. The first edition was published in Beijing in 1410 C.E.. Only a small portion of the Tibetan Canon has been translated into English. The Tibetan Tripitaka was translated into Mongolian in the 18 century C.E.. Commentaries In addition, as a result of Buddhist study and scholarship, there is a vast amount of commentarial matter published over 2,500 years by Asian scholars in the different countries. |