Centro Ch'an Nirvana
 


 Usare la mente per cambiare il cervello.
La scienza spiega perché si dovrebbe meditare ogni giorno…
di Rebecca Gladding,
Traduz. di Aliberth
 

  

"Oggi ho avuto un lampo intuitivo che mi ha fatto capire come ‘usare la mente per cambiare il cervello’, in tutti i miei post che trattano di esso, ed anche come strutturarlo con la consapevolezza, cosa che in realtà non avevo mai spiegato prima, e cioè come e perché la meditazione funziona. Parlando in modo specifico, più a lungo voi meditate e piùla scienza dimostra come il vostro cervello cambia. Penso che questo sia importante per molte ragioni, ma una delle principali è che questo tipo di informazioni serve come massimo motivatore per mantenere una pratica quotidiana (o per darle avvio…).
Sono sicura che avete già sentito esaltare da qualcuno le virtù della meditazione. Potreste essere scettici sulle valutazioni che essa vi aiuta in tutti gli aspetti della vita. Ma la verità è che proprio lo fa. Sedersi in meditazione ogni giorno, per almeno 15-30 minuti, fa una enorme differenza nel modo in cui voi affrontate la vita, come personalmente prendete le cose e come interagite con gli altri. Essa genera o migliora la compassione, vi permette di vedere le cose in modo più chiaro (e compreso voi stessi) e crea un senso di calma e centralità che è indescrivibile. Non vi è alcun reale sostituto ad essa.
Per quelli di voi che sono curiosi di sapere come la meditazione modifica il cervello, questo saggio è giusto per voi. Anche se può essere un po’ tecnico, io lo porto sempre con me perché è davvero interessante. Il nostro cervello, ed il modo in cui noi siamo in grado di plasmarlo, è affascinante e a dir poco stupefacente. Queste sono le aree del cervello che voi avete bisogno di conoscere:
Corteccia prefrontale laterale: la parte del cervello che permette di guardare le cose da una più razionale prospettiva, logica ed equilibrata. Nel libro, noi lo chiamiamo Centro della Valutazione. Esso è coinvolto nella modulazione delle risposte emotive (originate dal centro della paura o da altre parti del cervello), ignorando le abitudini ed i comportamenti automatici, e diminuendo la tendenza del cervello a prendere le cose in modo personale (modulando il Centro dell’Ego che è nel cervello, vedi sotto).
Corteccia prefrontale intermedia: la parte del cervello che fa riferimento costantemente a se stessi, al proprio punto di vista ed alle nostre esperienze. Molte persone lo chiamano il "Centro dell’Ego” del cervello, perché elabora le informazioni relative a noi stessi, anche quando si è nello stato di sogno ad occhi aperti, o pensando al futuro, riflettendo su se stessi, o si è impegnati in interazioni sociali, deducendo lo stato d'animo di altre persone o provando sensazioni di empatia verso gli altri. Questo lo chiamiamo “Centro Autoreferenziale”.
Corteccia prefrontale ventromediale intermedia(vmPFC) – Essa è coinvolta nella elaborazione delle informazioni relative a se stessi ed alle persone che voi vedete come simili a voi. Questa è la parte del cervello che può costringervi a prendere le cose troppo sul personale, il che è il motivo per cui nel libro noi abbiamo fatto riferimento ad essa come l'aspetto più antipatico del Centro Autoreferenziale. (In realtà, questa zona del cervello ha funzioni molto importanti ed utili, perché saremmo concentrati a superare l'ansia, la depressione e le abitudini che desideriamo modificare, così l’abbiamo riferito come insano perché spesso provoca aumenti delle fasi di congetturazione/preoccupazione, e aggrava pensieri/stati/sentimenti ansiosi o depressivi).
Corteccia prefrontale dorso mediale (dmPFC) –Essa è coinvolta nella elaborazione delle varie informazioni relative a persone che si percepiscono come dissimili da noi. Questa parte del cervello è molto importante perché è coinvolta nella sensazione di empatia (soprattutto per le persone che noi percepiamo come non essere simili a noi) e per il mantenimento di relazioni sociali.
Insula: la parte del cervello che controlla le sensazioni corporee ed è pertanto coinvolta nello sperimentare sensazioni e sentimenti "a livello intestinale". Insieme ad altre aree del cervello, essa aiuta a "guidare" con quanta forza noi si risponderà a ciò che percepiamo del nostro corpo (e cioè, questa sensazione può essere qualcosa di pericoloso o di benigno?). Essa è anche pesantemente coinvolta nello sperimentare/provare empatia.
Amigdala: il sistema di allarme del cervello, ciò che fa più riferimento a quello che è chiamato come "Centro della Paura". E' quella parte del cervello che è più responsabile di molte delle nostre iniziali risposte e reazioni emotive, tra cui la risposta che ci fa decidere per "la lotta o la fuga"... (Insieme con l’lnsula, questo è quello che abbiamo indicato come il “Centro Uh/Oh”).
Interessante,riguardo alla Corteccia prefrontale intermedia (mPFC ), è che in realtà essa ha due sezioni:

 

Il Cervello privo di Meditazione - Bloccato in Me
Se uno potesse vedere il cervello delle persone prima che esse inizino una pratica di meditazione, potrebbe probabilmente vedere forti connessioni neurali all'interno del “Centro dell’Io” (o Ego), e tra questo e i Centri delle sensazioni-corporee/e della paura, del cervello. Ciò significa che ogni volta che uno si sente ansioso, spaventato, o prova una sensazione nel corpo (come ad esempio, formicolio, dolore, prurito, o qualunque cosa), è molto più probabile presupporre che ci sia un problema (relativo a se stesso o alla propria salute). Questo è proprio perché è il ‘Centro dell’Ego’che sta elaborando la maggior parte delle informazioni. Inoltre, questo eccessivo affidamento sul ‘Centro dell’Ego’ spiega il motivo per cui siamo spesso bloccati nel far riaffiorare cicli di pensiero riguardanti la nostra vita, gli errori che abbiamo fatto, cosa le persone provano verso di noi, il nostro corpo (ad es., "Ho avuto questo dolore prima, significa forse che qualcosa di grave mi sta succedendo?) e così via.
Perché il “Centro dell’Ego” mi permette di elaborare le informazioni in questo modo e, in sostanza, non accenna a diminuire? La ragione per cui questo accade, in parte, è perché il collegamento tra il Centro di Valutazione ed il Centro dell’Io è ancora relativamente debole. Se il nostro Centro di Valutazione stesse funzionando con una maggior capacità, saprebbe modulare l'eccessiva attività del vmPFC(la parte che interpreta le cose a livello personale) e aumenterebbe l'attività del dmPFC(la parte coinvolta nella comprensione dei pensieri e sentimenti altrui). E questo ci porterebbe a considerare soltanto le informazioni pertinenti, scartando i dati erronei (su cui invece il Centro dell’Ego desidera solo concentrarsi) e vedere tutto ciò che sta accadendo da una prospettiva più equilibrata - essenzialmente diminuendo la ruminante e preoccupante ‘iper-considerazione’ che il Centro dell’Ego è proteso a supervalutare. Un modo salutare ed utile di considerare il ‘Centro della Valutazione’ è che esso è come una sorta di "freno" per le parti insalubri del “Centro dell’Ego”.

 

Il cervello con la Meditazione –Ora posso vedere chiaramente….
Al contrario, se si medita in modo regolare, si potrà vedere che molte cose positive accadono. In primo luogo, inizia a crollare il forte e stretto collegamento mantenuto tra il “Centro dell’Ego” (in particolare, la parte dell’insalubre vmPFC) e i Centri delle sensazioni corporali e della paura. Non appena questo collegamento decade, non sarà più così scontato per voi che una sensazione fisica o momentanea sensazione di paura possa significare che c'è qualcosa di sbagliato in voi, o che voi stessi siate il problema! Ciò spiega, in parte, il perché del fatto che quanto più voi meditate, più l'ansia diminuisce –e, ovviamente, è perché i percorsi neurali che collegano quelle sconvolgenti sensazioni al Centro dell’Io (o Ego) sono in diminuzione. Detto in altro modo, il fatto è proprio che è aumentatala vostra capacità di ignorare le sensazioni di ansia e paura, non appena si inizia a rompere quel legame tra le parti insalubri del Centro dell’Io e dei Centri di sensazione corporee/ paura. Di conseguenza, si è più facilmente in grado di vedere quelle sensazioni per quello che esse sono e di non rispondervi più così fortemente (grazie al vostro Centro di Valutazione rafforzato).
In secondo luogo, si forma un maggiore e più sano collegamento tra il Centro di Valutazione ed i Centri di sensazioni corporee/paura. Ciò significa che quando si verifica una sensazione corporea o qualcosa di potenzialmente pericoloso o sconvolgente, si è in grado di guardare ad esse da un punto di vista più razionale (piuttosto che reagire automaticamente,presupponendo che ciò abbia qualcosa a che fare con voi). Ad esempio, quando si verifica un dolore, piuttosto che diventare ansiosi assumendo che ciò significa che c’è qualcosa di sbagliato in voi, sarà possibile guardare il sorgere e la caduta del dolore senza essere intrappolati in una storia su cosa potrebbe significare.
Infine, un ulteriore bonus che offre la meditazione è che la connessione tra gli aspetti più utili del Centro dell’Io (cioè, la corteccia prefrontale dorso mediale) - la parte coinvolta nella elaborazione delle informazioni correlate alle persone che noi percepiamo come dissimili da noi - ed il Centro di sensazione corporea - coinvolto nell’empatia - diventa più forte. Questo più salubre collegamento aumenta la vostra capacità di comprendere da dove un'altra persona sta arrivando, specialmente quelle che non potevate intuitivamente capire,in quanto voi pensate o percepite le cose in modo diverso da loro (cioè, gli altri che sono dissimili da voi). Questa connessione più sviluppata spiega perché la meditazione aumenta l'empatia –essa ci aiuta a usare la parte del cervello che deduce la condizione degli stati mentali delle altre persone, le loro motivazioni, i desideri, i sogni e così via, mentre contemporaneamente si sta attivando la parte del cervello coinvolta nell'esperienza reale di empatia (cioè, l’Insula). Il risultato finale sarà che noi siamo più disponibili e capaci di metterci nei panni di un'altra persona (soprattutto quelli che non ci piacciono), aumentando così la nostra capacità di provare empatia e compassione per tutti.

 

La Pratica quotidiana è importante
In sostanza, la scienza "dimostra" ciò che noi stessi sappiamo essere vero grazie alla nostra reale esperienza di meditazione. Quello che i dati in fondo dimostrano è che la meditazione facilita il rafforzamento del Centro di Valutazione, indebolendo gli aspetti insalubri del Centro dell’Ego (che è ciò che provoca il fatto di prendere le cose in modo personale), rafforzando quelle parti utili del Centro dell’Io (quelle coinvolte con l’empatia e con la capacità di comprendere gli altri), e inoltre cambiando in meglio le connessioni da/per i Centri di sensazioni corporee/paura così che le stesse sensazioni possano verificarsi in maniera meno reattiva, più equilibrata ed olistica. In un senso più reale voi letteralmente state cambiando in meglio il vostro cervello ogni volta che state meditando.
Alla fine, questo significa che sarete in grado di vedere meglio voi stessi, e tutti gli altri che vi sono intorno,da una prospettiva più chiara, essendo allo stesso tempo più presenti, compassionevoli ed empatici con le persone, non importa quale sia la situazione. Con il tempo e la pratica costante, le persone veramente diventeranno più calme e pazienti, avranno una maggiore capacità di empatia e scopriranno di essere più in grado di rispondere in modo più equilibrato alle cose, alle persone o agli eventi della loro vita.
Tuttavia, per mantenere tutti questi preziosi risultati, dovrete mantenere costante la meditazione. Perché? Dato che se non sarete vigili il cervello può facilmente tornare alle sue vecchie abitudini, (qui, sto facendo riferimento all'idea di neuro-plasticità). Questo significa che dovete mantenere una abituale e costante meditazione per garantire che i nuovi percorsi neurali (che così duramente avete lavorato per formare…) rimangano stabili e forti. Per me, questa eccezionale scienza del cervello e i risultati reali acquisiti dalla meditazione si combinano insieme per formare un tema argomentativo convincente per lo sviluppo e/o il mantenimento di una pratica quotidiana. Essa mi motiva sicuramente sul meditare anche e soprattutto in quei giorni i cui non "mi sento" di fare la seduta. Quindi, cercare di ricordare a se stessi che meditare ogni giorno, anche se per soli 15/20 minuti, manterrà forti queste connessioni di nuova formazione e terrà a freno quelle insalubri del passato.
Addendum: Per coloro che desiderano avviare una pratica di meditazione e che potrebbero essere nella condizione di vivere situazioni emotive, memorie, ecc. durante la meditazione, si consiglia di cercare un insegnante di meditazione esperto. Io ho ricevuto alcuni commenti da parte di persone che dichiarano di non credere alla funzione della meditazione (il che è certamente vero, per alcune persone), o che potrebbe essere pericoloso se fatta in modo errato. Ovviamente, la meditazione è stata molto positiva per me, ma io ho sempre lavorato con un valido insegnante di meditazione, o un mentore, e vi suggerisco di fare lo stesso, poiché l’insegnante può aiutarvi a capire che cosa è giusto per voi e vi guiderà attraverso tutte le difficoltà che possono arrivare.
I misteri che riguardano Sciamanesimo, meditazione, tantra, yoga, consapevolezza, intuizione, e
Coscienza sembrano, a volte, essere più confusi e difficili di quanto invece voi potreste cogliere…
 


Versione Originale

UseYour Mind to Change Your Brain

The science explaining why you should meditate every day

by Rebecca Gladdino,

I realizedtoday that in ali my posts regarding the brain and how to sculpt it with mindfulness, I've neveractually explaíned how and why meditation works. Specitically, the science behind how your brain changes the longer you meditate. I think this is important for many reasons, but one of the most salient is that this information serves as a great motivator to keep up a daily practice (or start one).

I'm sure you've heard people extol the virtues of meditation. You may be skeptical of the daims that it helps with ali aspects of fife. But, the truth is, it does. Sitting every day, for at least 15-30 minutes, makes a huge difference in how you approach life, how personaliy you take things and how you interact with others. It enhances compassion, allows you to see things more dearly (including yourself) and creates a sense of calm and centeredness that ìs indescribable. There realiy is no substítute.

For those of you who are curious as to how meditation changes the brain, this ìs for you. Although this may be slightly technical, bear with me because it's really interesting. The brain, and how we are able to mold ít, is fascinating and nothing short of amazing. Here are the brain areasvouneed to know:

·                        Lateral prefrontal cortex: the part of the brain that ailows you to look at things from a more rational, logical and balanced perspectìve. In the book, we cali it the Assessment Center. it is involved in modulating emotional responses (originating from the fear center or other parts of the brain), overriding automatic behaviorslhabits and decreasing the brain's tendency to take things personally (by modulating the Me Center of the brain, see below).

·                        Mediai prefrontal cortex: the part of the brain that constantly references back to you, your perspective and experiences. Many people call this the "Me Center of the brain because it processes information related to you, including when you are daydreaming, thinking about the future, reflecting on yourself, engaging in social interactìons, inferring other people's state of mind or feeling empathy for others. We cali it the Self-Referencíng Center.

·                        Ventromedial mediai prefrontal cortex (vmPFC) involved in processing information related to you and people that you view as similarto you. This is the part of the brain that can cause you to end up taking things too personally, which is why we referred to it as the unhelpful aspect of the Self-Referencing Center in the book. (In reality, this brain area has many important and helpful functions since we were focusing on overcoming anxiety, depression and habits you want to change, we referred to it as unhelpful because it often causes increases in rumination/worry and exacerbates anxious or depressive thoughts/states/feelings.)

·                        Dorsomedial Prefrontal Cortex (dmPFC) — involved in processing information related to people who you perceive as being dissimilar from you. This very important pari of the brain ís involved in feeling empathy (especially for people who we perceive of as not being like us) and maintaining social connections.

·                        Insula: the part of the brain that monitors bodily sensations and ìs involved in experiencing "gut-level" feelings. Along with other brain areas, it helps "guide" how strongly you will respond to what you sense in your body (i.e., is this sensation something dangerous or benign?). Itisalsoheavilyinvolved in experiencing/feeling empathy.

·                        Amyodala: the alarm system of the brain, what most refer to as the "Fear Center." It's a part of the brain that ìs responsible for many of our indial emotional responses and reactions, including the "fight-or-flight" response. (Along with the lnsula, this is what we referred to as the Uh Oh Center.)

What's interesting about the MediaiPreFrontal Cortex (mPFC) is that it actually has two sections:

The Brain Without Meditation Stuck °n Me

If you were to look at people's brains before they began a meditation practice, you would likely see strong neural connections within the Me Center and between the Me Center and the bodily sensation/fear centers of the brain. This means that whenever you feel anxious, scared or have a sensation in your body (e.g., a tingling, pain, itching, whatever), you are far more likely to assume that there is a problem (related to you or your safety). This is precisely because the Me Center is processing the bulk of the information. What's more, this over-reliance on the Me Center explains how it is that we often get stuck in repeating loops of thought about our life, mistakes we made, how people feel about us, our bodies (e.g., "I've had this pain before, does this mean something serious is going on?) and so on.

Why is the Me Center allowed to process information this way, essentially unabated? The reason this happens, in part, is because the Assessment Center's connection to the Me Center is relatively weak. If the Assessment Center was working at a higher capacity, it would modulate the excessive activity of the vmPFC (the part that takes things personally) and enhance the activity of the dmPFC (the part involved in understanding other's thoughts and feelings). This would lead us to take in ali the relevant information, discard erroneous data (that the Me Center might want to focus on exclusively) and view whatever is happening from a more balanced perspective — essentially decreasing the overthinking, ruminating and worrying that the Me Center is famous for promulgating. One helpful way to think of the Assessment Center is as a sort of "brake" for the unhelpful parts of the Me Center.

The Brain on Meditation — l Can See Clearly Now

In contrast, if you meditate on a regular basis, several positive things happen. First, the strong, tightly held connection between the Me Center (specifically the unhelpful vmPFC) and the bodily sensation/fear centers begins to break down. As this connection withers, you will no longer assume that a bodily sensation or momentary feeling of fear means something is wrong with you or that you are the problem! This explains, in part, why anxiety decreases the more you meditate — it's because the neural paths that link those upsetting sensations to the Me Center are decreasing. Said another way, your abílity to ignore sensations of anxìety is enhanced as you begin to break that  connection between the unhelpful parts of  the Me Center and the bodily sensation/fear centers. As a result, you are more readily able io see those sensations for what they are and not respond as strongly to them (thanks to your strengthened Assessment Center).

Second, a heftier, healthier connection forms between the Assessment Center and bodily sensation/fear centers. This means that when you experience a bodily sensation or something potentially dangerous or upsetting, you are able to look ai it from a more rational perspective (rather than automatically reacting and assuming it has something to do with you). For example, when you experience pain, rather than becoming anxious and assuming it means something is wrong with you, you can watch the pain rise and fall without becoming ensnared in a story about what it might mean.

Finally, an added bonus of meditating is that the connection between the helpful aspects of the Me Center (i.e. dorsomedial prefrontal cortex) — the part involved in processing information related io people we perceive as being not like us — and the bodily sensation center — involved in empathy — becomes stronger. This heaithy connection enhances your capacity to understand where another person is coming from, especially those who you cannot intuitively understand because you think or perceive things differently from them (i.e., dissimilar others). This increased connection explains why meditation enhances empathy — it helps us use the pari of the brain that infers other people's states of mind, theìr motivations, desires, dreams and so on, while simultaneously activating the part of the brain involved in the actual experience of empathy (insula). The end result is that we are more able to put ourselves in another person's shoes (especially those not like us), thereby increasing our ability to feel empathy and compassion for everyone.

Daily Practice is Important

Essentially, the science "proves" what we know to be true from the actual experience of meditating. What the data demonstrate is that meditation facilitates strengthening the Assessment Center, weakening the unhelpful aspects of the Me Center (that can cause you to take things personally), strengthening the helpful parts of the Me Center (involved with empathy and understanding others) and changing the connections to/from the bodily sensation/fear centers such that you experience sensations in a less reactive, more balanced and holistic way. In a very real way, you literally are changing your brain for the better when you meditate.

In the end, this means that you are able to see yourself and everyone around you from a clearer perspective, while simultaneously being more present, compassionate and empathetic with people no matter the

situation. With time and practice, people do truly become calmer, have a greater capacity for empathy and find they tend to respond in a more balanced way to things, people or events in their lives.

However, to maintain your gains, you have to keep meditating. Why? Because the brain can very easily revert back to its old ways if you are not vigilant (I'm referencing the idea of neuroplasticity here). This means you have to keep meditating to ensure that the new neural pathways you worked so hard to form stay strong. To me, this amazing brain science and the very real rewards gained from meditation combine to form a compelling argument for developing and/or maintaining a daily practice. It definitely motivates me on thosedays i don't "feel" like sitting. So, try to remind yourself that medítating every day, even if it's only 15 minutes, will keep those newly formed connections strong and those unhelpful ones of the past at bay.

Addendum: For those wanting to start a meditation practice or who might be experiencing emotional

issues, memories, etc. when meditating, please seek out an experienced medtiation teacher. i have received some comments from people stating they do not believe meditation works (which is iikely true for some people) or that it could be harmful if done incorrectly. Obviously, meditation has been very positive for me, but i have always worked with a meditation teacher or mentor and I would suggest you do the same, as a teacher can help you figure out what is right for you and guide you through any difficulties you may be having.

Do the mysteries of and about shamanism, meditation, tantra, yoga, mindfulness, intuition,and
consciousness seem, at times, to be more con fusing than you can grasp?

Sparkling Minds Expanding with the Universe

Instructor in Tantra Psychology, presenting rational articulation of intuitional science with cogent

practical exercises bringing greater persona! awareness and cultivation of subtler realms, imbuing new and meaningful talents into participants' lives. Explore further bringing such capabilitiesyourrealn, both persona! and at work. Contact HERE.